Durante il nostro Festival Laico Umanista a Senigallia si è svolta la consegna del Premio di laurea Uaar 2017, assegnato a studenti meritevoli che si siano laureati con un elaborato finale di particolare pregio, coerente con gli scopi sociali dell’Uaar. Le tesi vincitrici sono pubblicate integralmente sul sito e su RadioRadicale è disponibile il video della premiazione.
Sono state premiate:
- dr.ssa Giovanna Bison, Al di là del muro tra gli alberi. Analisi antropologica sulla percezione del cimitero mestrino negli anni Duemila (Categoria Altre discipline)
Motivazione: A partire da una accurata ricognizione storica, topografica ed iconografica di una istituzione cimiteriale, l’autrice affronta, sulla base di vaste conoscenze teoriche, del vissuto personale e di alcune interviste, un ampio ventaglio di tematiche inerenti la morte ed il morire, ma anche il senso dell’esistere, l’appartenenza comunitaria, il rapporto intergenerazionale; fra tradizione e innovazione, memorie ed oblii, percorre e suggerisce al lettore un appassionato itinerario laicamente spirituale. Si tratta di un lavoro che approfondisce molto l’antropologia della morte: un ambito sul quale la riflessione laica può portare grandi contributi e che in questa tesi può trovare molti spunti.
- dr.ssa Eliana Cocca, Diritti umani e fine vita: i confini filosofici e politici tra diritto alla vita e diritto alla libertà (Categoria Discipline umanistiche)
Motivazione: L’autrice concepisce un lavoro disinvolto e elegante, coniugando rigore scientifico a passione civile su un tema delicato e attualissimo, nonché fondamentale nell’attività dell’Uaar. Nel groviglio di scelte etiche e dettati morali sul fine vita, l’autrice ci propone una ricerca incentrata sui diritti umani, in cui trapela spesso il coinvolgimento personale, peraltro senza che questo porti a forzature ideologiche. Il risultato finale è un lavoro che sembra costruito apposta per vincere questo premio — e che ha l’unico difetto, se così si può definire, di creare aspettative importanti sull’impegno futuro dell’autrice.
- dr.ssa Martina D’Angelo, Confronto dottrinale e giurisprudenziale tra paesi di common law e civil law in tema di testamento biologico (Categoria Discipline giuridiche)
Motivazione: Lavoro corposo e completo che senza essere didascalico sviluppa con coerenza una dettagliata analisi tanto del quadro costituzionale italiano quanto della normativa estera presa a comparazione. Anche nella rigorosa ottica giurisprudenziale de iure condito l’elaborato non manca, come peraltro giocoforza il tema richiede, di inquadrare i profili bioetici e quelli deontologici, nonché la prospettiva futura de iure condendo che dovrebbe auspicarsi nel nostro paese. A partire dagli esaminati casi di Eluana Englaro e Piergiorgio Welby non può infatti non sottolinearsi come l’assenza di una qualsivoglia regolamentazione in materia, pur in presenza al contrario di una ormai più che cospicua giurisprudenza e letteratura, e a fronte di un’inevitabile progresso scientifico e delle conseguenti possibilità di cronicizzazione delle patologie, costituisca un pesante vulnus del nostro ordinamento.
La redazione
Secondo me ci si deve inventare una categoria per le materie scientifiche, senza nulla togliere a queste brave ragazze si sente davvero la mancanza di un contributo scientifico al premio. Psichiatria, Medicina (qualcosa afferente alla neurologia) ma anche Logica formale (corso afferente le facoltà di matematica) potrebbero fornire interessanti spunti. Anche una tesi di statistica riguardante l’ateismo e la sua diffusione in Italia.
…..Secondo me ci si deve inventare una categoria per le materie scientifiche, senza nulla togliere a queste brave ragazze si sente davvero la mancanza di un contributo scientifico al premio. Psichiatria, Medicina (qualcosa afferente alla neurologia) ma anche Logica formale (corso afferente le facoltà di matematica) potrebbero fornire interessanti spunti. Anche una tesi di statistica riguardante l’ateismo e la sua diffusione in Italia…..
Francesco
Infatti !
Sarebbe inoltre interessante conoscere la competenza nel campo scientifico –e particolarmente neurologico- di coloro che selezionano i concorrenti !
Scommetterei che sono quasi esclusivamente filosofi o esperti in materie letterarie, ma che (molto probabilmente) conoscono ben poco in certe branche scientifiche che permetterebbero di capire (entro certi limiti) i motivi dei nostri, a volte particolarmente strani, o irrazionali comportamenti….
P.S. : Da notare che i dirigenti –dominanti- in Italia (ma non solo), non hanno quasi mai una formazione universitaria, ma anche solamente una seria infarinatura, nel campo scientifico !….Basti vedere i ripetuti, ritriti, ed a volte ininteressanti articoli che appaiono puntualmente su questo sito…..
Il mio era solo un consiglio senza polemica, seguo il premio da anni e manca sempre la componente scientifica, proprio per come è strutturato non si presta a quelle materie, per questo consigliavo una categoria speciale per le Scienze, per una questione di immagine dell’associazione.
“Il risultato finale è un lavoro che sembra costruito apposta per vincere questo premio — e che ha l’unico difetto, se così si può definire, di creare aspettative importanti sull’impegno futuro dell’autrice“
Che motivazione ridicola!
Evidentemente hai letto solo l’ultima riga e non hai capito tutto il resto.
Cherry picking al contrario?