Qualunque cosa se ne pensi, sul fatto che la gravidanza sia centrale negli anatemi moralisti cattolici non dovrebbero esserci dubbi; basti pensare alla rigida opposizione all’Ivg. È centrale perfino la fase che vi prelude, dal rapporto sessuale che dovrebbe, secondo la dottrina cattolica, essere visto come mezzo per raggiungere quel fine ultimo che sarebbe la procreazione — quindi no e poi no ai metodi anticoncezionali che non siano basati sull’astensione — al concepimento, che per essere accettabile non deve essere oggetto di interferenze esterne. Guai anche solo a pensare di poter iniziare una gravidanza con patrimonio genetico estraneo alla coppia, chiaramente sposata.
Se poi a essere incinta è una donna che si limita a portare avanti la gravidanza per conto di altri, verosimilmente un’altra coppia che non ne ha la possibilità, impegnandosi a consegnare a questi il neonato subito dopo il parto, allora apriti cielo! Ne sa qualcosa Michela Murgia, che ha affrontato l’argomento della Gpa (Gestazione Per Altri) nel corso della seconda puntata della sua trasmissione Chakra, in onda il sabato su Rai3. Ospiti della puntata la sociologa Daniela Danna, l’ex governatore pugliese Nichi Vendola e la scrittrice Donatella Di Pietrantonio. Avrebbe dovuto essere presente anche Luisa Muraro, ma la stessa ha declinato l’invito una volta appreso che anche Vendola sarebbe stato ospite.
Il pensiero di Michela Murgia sull’argomento è percepibile fin dall’inizio e la cosa non è andata giù alla stampa cattolica, che quasi all’unisono si è espressa contro la trasmissione: Avvenire, Famiglia Cristiana, ilsussidiario.net, Tempi. Quest’ultima si è in realtà limitata a pubblicare una lettera aperta inviata alla presidente della Rai Monica Maggioni, sottoscritta da una serie di associazioni e di singole femministe contrarie alla legalizzazione della Gpa. Femministe che, in questo caso, più che occuparsi dei diritti delle donne e delle discriminazioni verso di esse si occupano invece di limitare i primi (i diritti) mettendo praticamente in atto le seconde (le discriminazioni). Perché non è in questione un diritto alla gravidanza ma piuttosto un divieto alle “gravidanze delle altre”, di quelle che non la pensano come loro.
A Murgia si rimprovera di non essere stata imparziale: è vero, non lo è stata, ma è richiesto che la conduttrice di una trasmissione debba esserlo? Perché se così è le associazioni e la stampa di cui sopra avrebbero avuto tante trasmissioni del servizio pubblico da contestare, da quelle di propaganda smaccatamente religiosa a quelle che spacciano pseudo verità, dalle varie fiction a tema religioso a quelle il cui argomento è proprio il cattolicesimo, ma non sembra lo abbiano mai fatto. Anzi, a dirla tutta avrebbero dovuto contestare proprio l’impianto del servizio pubblico (l’Uaar lo ha fatto, seppur con esito negativo), che come certificato da Critica Liberale è spaventosamente di parte. Cattolica, ovviamente. Se per Chakra si richiede una trasmissione riparatoria, per riequilibrare il palinsesto Rai si dovrebbe richiedere un secolo di trasmissioni per tutti i punti di vista non cattolici.
Murgia ha oggettivamente riservato tutta la prima metà della trasmissione a Daniela Danna, pur contraddicendola diverse volte. Nella rimanente metà hanno trovato posto lo spazio concesso a Vendola, più testimone che ospite visto che ha raccontato sostanzialmente la sua esperienza, e quello per Di Pietrantonio che ha parlato del suo libro. Nel complesso le tesi di Danna contro la Gpa hanno avuto modo di essere espresse e non hanno certo rappresentato una parte marginale del programma. Magari le opinioni contrarie a quelle della Chiesa cattolica avessero la possibilità di usufruire di analogo trattamento all’interno delle trasmissioni religiose.
A Murgia viene rimproverato anche di non aver chiesto a Vendola quanto ha pagato per avere il suo bambino negli Usa, come se riguardo alla Gpa tutto ruotasse intorno al compenso. Che si paghi poco o tanto, che ci si rechi in Ucraina o in Georgia per prestazioni low cost, oppure si vada negli Usa per qualcosa di più costoso ma anche di più umanizzato, quanto incide sulla valutazione etica? È questa semplicemente proporzionale al costo? Perché se così fosse nessuno dovrebbe avere da obiettare, come invece accade, quando si parla di Gpa altruistica con solo rimborso spese, ammessa in diversi Paesi. Se così fosse sarebbe contraddittorio sventolare il vessillo dello sfruttamento delle donne e allo stesso tempo criticare i costi eccessivi. Semmai si dovrebbe guardare con sospetto proprio a quelle prestazioni erogate nei paesi poveri, economiche e al tempo stesso lacunose di garanzie per tutte le parti coinvolte, non a quelle più costose. E naturalmente ad auspicare una corretta regolamentazione della materia per evitare fenomeni come lo sfruttamento e i viaggi della speranza.
Perfino l’accostamento al libro Pinocchio viene contestato sottolineando la presenza della Fata Turchina come figura femminile di riferimento, ma la stessa Murgia lo aveva detto chiaramente in trasmissione e comunque “figura femminile” non significa affatto “figura materna”. Una costante delle puntate di Chakra è infatti quella di scegliere un classico della letteratura come simbolo del tema dibattuto, e questa volta la scelta è caduta sulla storia del burattino vivente creato da un padre single desideroso di avere un figlio. In effetti, col senno di poi, forse sarebbero stati più attinenti la Bibbia, con la storia del patriarca Abramo e della schiava Agar che per una prestazione simile ha avuto tutt’altro che un lauto compenso, o il Vangelo con il concepimento di Gesù.
Massimo Maiurana
Riporto il citato Vangelo con il concepimento di Gesù: si commenta da solo. “La nascita di Gesù avvenne così: Maria, sua madre, essendo promessa sposa a Giuseppe , si trovò incinta per opera dello Spirito Santo, prima di essere venuta ad abitare insieme. Giuseppe, suo sposo, che era uomo giusto e non voleva esporla all’infamia, pensò di rimandarla segretamente. Mentre egli rifletteva su questo, ecco un Angelo del Signore gli apparve in sogno dicendo:” Giuseppe, non temere di prendere con te Maria. Tua sposa, perché colui che in lei né stato concepito è opera dello Spirito Santo” Vangelo secondo San Matteo, 1,18.
Cornuto e contento.
A ragion veduta, con la gravidanza una donna:
– rischia di morire
– deve donare 9 mesi della propria vita con tutte le possibili complicanze di salute
– malforma il proprio corpo (si fa pagare quattrini per poi andarsi a fare interventi di chirurgia plastica a seno e pancia??)
– con il parto parte una raffica di ormoni che la fa affezionare al bambino (fregandosene dei geni) che poi è costretta a lasciare
– come viene trattata da amici e conoscenti una persona costretta a schiavizzare il proprio utero? non risentirà di problemi a livello psicologico?
Per favore, discutiamo di una possibile donazione in Italia (tra parenti e amici stretti), non della giustizia della schiavitù.
In Italia è vietato anche vendere il sangue (chi muore per una donazione emotrasfusionale??) invece dovrebbe essere giusto schiavizzare l’utero.
Schiavizzare l’utero? A parte che sarebbe più corretto parlare di donna tout-court, ma mi ricordo che fino a non molto tempo fa commentava qui una signora, neppure più così giovane, la quale ha ripetuto più volte che sarebbe stata felicissima di farlo per una figlia, un amica, una conoscente, qualora costoro si fossero trovate impossibilitate, per qualsivoglia motivo, a farlo per conto proprio. E so per certo che non è l’unica: considerazioni economiche a parte, la tua è come minimo un indebita generalizzazione, anche a voler tralasciarne le motivazioni.
Rischiano tutte, indipendentemente dalla motivazione.
La scelta riguarda solo lei, se è ben ponderata.
<blockquotemalforma il proprio corpo (si fa pagare quattrini per poi andarsi a fare interventi di chirurgia plastica a seno e pancia??)
Conseguenze ovvie. Tutte le donne che hanno partorito vanno a farsi sistemare seno e addome?
Unica motivazione sensata. Risolvibile non eslcudendo la madre biologica dal rapporto, se lo richiede.
Direi che il problema sono parenti e amici, non lei. Costretta da chi, poi?
Non per difendere la paratica a tutti i costi, eh? Ma di motivazioni a sfavore che sianos ensate non ne ho ancora rilevate.
Una delle condizioni è che la madre debba avere già almeno un figlio, quindi è una che ha già vissuto almeno una gravidanza, ha quindi una certa esperienza per sapere a cosa va incontro e per gestire tali effetti. Dietro a certe considerazioni mi sembra che ci sia sempre una valutazione di inferiorità della donna che non sarebbe capace di decidere, in preda a tempeste ormonali, alle emozioni, anzichè a ragionamenti razionali.
Riguardo alle obiezioni so di un presunto studio del 2016 commissionato dal ministero della sanità svedese che sarebbe giunto a conclusioni “negative” anche per la maternità surrogata altruistica, però non sono riuscito a trovare il testo per capire cosa ci sia di vero e come sia stato fatto, perchè di solito l’ho visto riportato nelle “presunte conclusioni” da siti di parte….
C’è un certo femminismo che non si è liberato mai della misandria, che sta degenerando in omotransfobia: basta vedere cosa scrive di solito Arcilesbica nazionale, sono arrivate a dire che la prostituzione è sempre stupro, e altre amenità divisive su rapporti eterosessuali, sulle donne transessuali e sugli uomini omosessuali. Per quanto ritenga che con la gravidanza surrogata bisogna andarci cauti ed evitare forme di commercializzazione (per questo sono in contrasto con Vendola e il suo falso comunismo) ritengo che certo femminismo radicale ha perso il lume della ragione.
Un po’ di contesto storico: https://www.theguardian.com/books/2017/oct/09/ten-best-feminist-political-texts
Non so a cosa dovrebbe servire quella bibliografia, se non a dimostrare che certune femministe la mia tesi come nel caso di Andrea Dworkin, che paragonava la pornografia allo stupro insieme ai rapporti eterosessuali, pace all’anima sua o della tipa che invitava ad assaggiare il sangue mestruale, simili livelli di splatter sono superati solo nelle agiografie delle sante cristiane. Mi chiedo perché la gente si ostini a seguire gli esaltati.
errata
… che percertune femministe vale la mia tesi …
Quella dei rapporti eterosessuali è un’assurdità che fa presa più sugli uomini che sulle donne. Tempo fa facendo zapping mi sono fermato su una trasmissione in cui si parlava di sesso, c’era una conduttrice e c’era un folto pubblico, nessun ospite. La conduttrice faceva delle domande e il pubblico ne discuteva. A un certo punto un ragazzo raccontava che secondo lui chiedere a una donna un rapporto orale è mortificante. Non vi dico l’ilarità delle donne presenti che hanno cominciato a ridere e a dire “sì, con meno di 16cm in effetti è mortificante”. Mi ha fatto quasi pena 😀
Per quanto concordi che in uno stato laico il giudizio della maternità altrui non pertenga alla politica (ma semmai al pettegolezzo), da socio UAAR e femminista mi sento un po’ a disagio quando leggo articoli come questi, firmati da un uomo, che sembrano voler giudicare il femminismo altrui.
Mi riferisco alla frase “Femministe che, in questo caso, più che occuparsi dei diritti delle donne e delle discriminazioni verso di esse si occupano invece”, che può suonare benaltrista (e simile in questo a chi dice “invece di parlare di unioni civili si dovrebbe discutere prima di queste altre N cose”) mentre a quanto capisco voleva solo far presente che ci sono anche altre donne che si considerano femministe ma hanno una posizione diversa.
Sì, ok, ma allora è solo un problema di mala espressione; non ho motivo di dubitare delle intenzioni imparziali e della buona fede di Maiurana, anche perché le fascio-vetero-femministe di cui sopra (cfr. intervento di Francesco S) sarebbero le prime a rinfacciarti che non esiste un uomo femminista, per quanto buone possano essere le tue, per l’appunto, intenzioni…
Non il femminismo altrui, al limite il femminismo malinteso.
Il femminismo nasce come risposta a una società misogina, che opprime le donne, patriarcale, che le priva di diritti riservati ai maschi. È un movimento di liberazione, come lo è quello del popolo Lgbt, come lo era quello dei neri americani e sudafricani, eccetera. Partendo da questo presupposto, un femminismo che intende privare le donne del diritto di fare quel che vogliono col proprio corpo è l’esatto opposto del femminismo di liberazione. Quindi non è femminismo. O è appunto un femminismo malinteso, di corporazione. Oserei dire “fascista”.
Non è questione di benaltrismo, non c’è una battaglia femminista prioritaria e un’altra secondaria. C’è una battaglia che non dovrebbe proprio essere condotta come femminista perché semplicemente fa l’esatto contrario di quello che ha sempre fatto il femminismo: lottare per liberare le donne. O meglio, intende liberarle dal maschilismo per farle sottostare a una sorta di pensiero unico femminista, una dottrina che non è mai stata formulata da nessuna e da nessuno.
Non ho capito poi perché un uomo non dovrebbe poter parlare dei diritti delle donne, a maggior ragione se tu stesso ti dichiari femminista. Il sostegno dell’Uaar alla Gpa è stato introdotto dal congresso di Parma, nel 2016, con il voto di tante donne e anche di tanti uomini. Non è che ci voglia l’esclusiva per parlare di donne; altrimenti che uguaglianza sarebbe? 🙂
Ah, certo… la Bianchetti è arbitro super partes, vero? -_-
Scandalo in paradiso.
Gesù: Ma quella che sta urlando non è mia madre?
Pietro: Infatti e ce l’ha con tuo padre se non sbaglio.
Maria: Disgraziato, ora che sono diventata consapevole dei miei diritti ho capito che ti sei approfittato di me, ma almeno per questo toglimi il vincolo o ti denuncio!
Yahweh: Quale vincolo?
Maria: Come quale vincolo? Quello di castità!
Yahweh: No, quello mai!!!
Maria: E allora io ti denuncio per sfruttamento!
Yahweh: Ma che dici e poi non hai neanche dei testimoni…
Ashley Judd: Noi testimonieremo per lei!
Nicole Kidman: Infatti, lo hai fatto anche con me!
Asia argento: Tu sei il vero padre di mia figlia non Morgan!
Yahweh: E queste da dove spuntano.
Maria: Sono solo alcune delle donne che tu hai trattato come me!
Yahweh: Non è vero non le conosco nemmeno, io sono un dio non sono un produttore cinematografico!!!
Pietro: Gesù, la situazione sta degenerando.
Gesù: Andiamo Pietro, lo sai come è fatto mio padre quando si trova nei casini mi coinvolge e mi finisce sempre male.
Yahweh: Figlio traditore, lo vede che stai scappando!
Gesù: Fuggiamo Pietro, fuggiamo!
Maria: Lascia stare tuo figlio è pensa che pretenderò il pagamento della Gpa e vorrò anche 2000 anni d’interessi, giuro che ti rovino!
Yahweh: Che qualche mio collega mi aiuti.
Hai mai pensato di scrivere per Charlie Hebdo?
Anyway, straipermegalol!
No sai se hai già letto Charlie Hebdo ma, fuori delle vignette, ci sono articoli veramente interessanti e che hanno poco a che fare con l’ umorismo .
Dissection, è probabile che cerchino nuovi autori ma il motivo per cui quelli precedenti vengano a “mancare” mi preoccupa non poco. 🙂
@Gerard: no, purtroppo non ho ancora avuto il piacere di averne una copia tra le mani. Proverò a colmare anche questa lacuna.
@ Frank: ;-D