Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che
ha presenziato alla 48esima edizione della “Settimana sociale dei cattolici italiani”, organizzata dalla Conferenza episcopale a Cagliari, sui temi del lavoro e del welfare
È intervenuto anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. I vescovi hanno avanzato proposte al governo e cercato con questo evento di rinsaldare l’intesa tra istituzioni pubbliche e Chiesa cattolica, oltre ad invocare “nuove leadership” e auspicare l’organizzazione di una rete di collegamento tra “cattolici impegnati in politica” e gruppi ecclesiali.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Il senatore Gaetano Quagliariello (Idea), nella sua dichiarazione di voto per la nuova legge elettorale, ha sostenuto che il “Rosatellum” combatterebbe la “teoria gender” perché obbliga il candidato a riaffermare la sua identità sessuale.
Il consigliere regionale lucano Aurelio Pace, noto per le posizioni confessionali, rischia di diventare presidente del consiglio della Regione Basilicata.
L’amministrazione di Ercolano (NA), criticata per aver avviato una pulizia straordinaria delle strade in occasione della visita della ministra Maria Elena Boschi, risponde facendo presente che tale accorgimento non è un privilegio ma accade anche il 15 agosto, per la processione della Madonna di Pugliano. La fa sapere Olimpio Di Martino, dirigente del Comune responsabile per il decoro urbano.
Il leader del Partito Democratico, Matteo Renzi, è salito sul pulpito della basilica di Paestum per dar vita a un comizio. Il sacerdote e la diocesi hanno preso le distanze e si sono dichiarati all’oscuro dell’iniziativa di Renzi, poiché la chiesa era stata concessa solo per un evento del Mibact, la Borsa Mediterranea per il Turismo Archeologico, a cura di politici locali.
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha inaugurato gli Stati Generali del Paesaggio, il 25 e 26 ottobre a Roma, come momento di riflessione sulle future politiche paesaggistiche in Italia. Ad aprire la seconda giornata, la lectio magistralis del cardinale Gianfranco Ravasi dal titolo “Pose l’uomo nel giardino per coltivarlo e custodirlo. Paesaggio, spiritualità e cultura”.
L’inaugurazione del nuovo Centro di Distribuzione postale a Canelli (AT) ha visto anche la benedizione di un parroco della zona.
Il Popolo della Famiglia di Potenza ha aperto uno sportello “anti gender”, come annunciato dalla portavoce locale del partito Valeria Giorgio.
La redazione
Per fortuna che la chiesa non fa politica ………
Convoca Gentiloni e Tajani per dar loro piani economici e sociali per l’Europa e l’Italia. Visto che nel parlamento europeo la maggioranza è dei popolari ed i politici clericali non mancano (per non parlare dell’Italia), portano anche loro la responsabilità per la situazione. Dove erano prima ?
E’ abbastanza singolare che parlino di lavoro e precariato quando nelle strutture lavorative della chiesa le regole del lavoro non sono rispettate (lo sciopero per esempio è proibito) e l’abuso del lavoro precario, sottopagato è la regola.
Come al solito stanno battendo cassa (mica pagano loro) e curando i loro interessi.
Poi vogliono combattere i populismi degli altri col loro populismo.
Sul sito di “Sollevazione” c’è un articolo che lamenta la nulla attenzione della informazione sul convegno cui ha partecipato Gentiloni a Cagliari.
Ho fatto un commento all’articolo affermando che quando non sarò più costretto a leggere sul sito UAAR le clericalate della settimana, quando anche i cattolici si saranno convinti con azioni reali che lo Stato e lesue istituzioni debbono essere di una assoluta laicità, neutralità assoluta verso tutte le concezioni religiose del mondo, allora sarò disposto ad ascoltare anche le proposte dei cattolici. Anche perché ha scritto Gramsci che la dottrina sovciale della chiesa ha un valore puramente accademico.
Qui viene il bello: il mio commento è stato cassato e senza motivazione di sorta. Cattolici!
Ho letto l’articolo di cui parli. E’ puro delirio. Classico vittimismo dei fanatici perchè non ottengono il 100 % degli spazi e non riescono ad imporre a tutti qualsiasi cosa vogliano.
Cosa pretendevano? Che al convegno oltre a Gentiloni e Tajani vi andassero in ginocchio l’intero parlamento europeo ed italiano? Non mi pare che ai cattolici non sia permesso di parlare di economia e politica e non abbiano spazi, anzi magari ne parlassero meno! I meeting di CL cosa sarebbero? I continui interventi su politica, economia e lavoro dei vescovi e del papa? I continui incontri con sindaci e rappresentanti politici?
Anche le proposte che fanno che cosa avrebbero di rivoluzionario? Cosa vuol dire finanziare solo aziende etiche o ambientaliste? Se applicassero questo criterio al di là della sostenibilità e redditività del sistema, anche le loro aziende sarebbero colpite? Nonostante il parlare contro il capitalismo non si fanno problemi ad usarlo anche in modo estremo. Singolare l’affermazione che solo loro hanno le soluzioni: soliti venditori di fumo. Basta vedere poi come si comportano al lato pratico i loro stessi partiti popolari (che non dimentichiamolo sono il primo partito in Europa).
Come riporti la dottrina sociale della chiesa ha un valore puramente accademico ed anche loro stessi sono i primi a non tradurla in pratica. Serve solo a livello di propaganda e per difendere i loro privilegi ed i loro interessi.
Ed estremamente falsa ed ipocrita a me è parsa l’affermazione che nel nostro paese basterebbe nominare “Dio” o la “bibbia” perché masse di individui si inalberino per denunciare la tradita laicità dello Stato.
D’altronde l’articolo è di Avvenire…il che è tutto dire.
Dialogo della foto.
Gentiloni: Perché mi domandate tutti come si può ottenere un lavoro di prestanome?
L’amministrazione di Ercolano (NA) si comporta come un maniaco che giustifica un abuso perché in passato ne ha fatto regolarmente altri.
Maria Elena Boschi non è ministra ma Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, è vero che per come è arrivata a ricoprire questo ruolo, dopo il siluramento del referendum costituzionale, si potrebbe parlare di “ministra” riscaldata, nel senso di “minestra” non si pensi subito male.
Quella di Renzi per me non è una clericalata, ma un problema per il parroco, in quanto è il mondo secolare che per una volta ha “invaso” il luogo di culto. Ecco come ci si sente quando pretendono di fare messe in scuole e istituzioni pubbliche.
«… Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha inaugurato gli Stati Generali del Paesaggio, il 25 e 26 ottobre a Roma, come momento di riflessione sulle future politiche paesaggistiche in Italia. Ad aprire la seconda giornata, la lectio magistralis del cardinale Gianfranco Ravasi dal titolo “Pose l’uomo nel giardino per coltivarlo e custodirlo. Paesaggio, spiritualità e cultura”…»
Ho citato per intero il testo per far risaltare in pieno quanto siamo avanti… ‘lectio magistralis’… il prete… citazione biblica… In quale altra parte del mondo un congresso su cultura e turismo verrebbe presentato così?
In Bigottistan…
Ormai ne sono convinto: l’errore di base dell’UAAR è quello di aderire ad associazioni internazionali “umaniste”. Perché, cari signori, come le clericalate ci dimostrano continuamente, credere nell’uomo è grave come credere in Dio. Se l’uomo è questo, c’,è solo da augurarsi un’altra Shoemaker-Levi 9 (diretta verso di noi, stavolta).
Io, è da parecchio tempo, che non ho alcuna fiducia nell’uomo.
A VHEMT
Pernso anch’io spesso allo stesso problema e negli stessi tuoi termini. Forse è l’età: la mia 81.
Al momento non so cosa aggiungere. Scusami.
@ Manlio (e VHEMT)
Caro amico, da neo-ottantenne a ottantunenne:
tutti gli uomini indistintamente – naturalmente il sottoscritto per primo – sono stupidi, senza nessuna colpa: questo è certo come è certa la morte. Ma è poi la ricerca di una colpa a tutti i costi che rende pericolosa questa stupidità… soprattutto quando ci si illude di aver trovato il colpevole. Che finirà sempre per essere l’uomo stesso, il quale così – come la storia insegna – si punisce per niente. . magari inventandosi un dio che fatalmente lo riterrà colpevole (tipo ‘peccato originale’).
Come dice il filosofo, o gli uomini si com-patiscono, o patiscono e basta.
(Non c’entra niente con la clericalata… ma se dovevo aspettare il momento giusto, quando avrei potuto ‘regalare’ questa pillola di saggezza ? 🙂 )
Meglio credere nell’Uomo che in Dio, l’Uomo esiste e forse può correggersi, Dio no. Inoltre al momento l’essere umano è l’unica forma di autocoscienza conosciuta, e fin quando non ne scoprono almeno un’altra, è il caso che sopravviva per un altro po’. 😉
Io sono un po’ più giovane di voi (ne ho 59), ma a prescindere da questo, io non credo che l’uomo sia stupido (sarebbe troppo semplice) credo che sia malvagio, competitivo, oprressivo, credo, in sostanza, che avesse ragione sartre quando diceva che l’inferno sono gli “altri” ed il vecchio hobbes quando parlava dio homo homini lupus.
A Francesco che parla dell’uomo “che può correggersi”, io vorrei domandare quanto segue:
a) il processo di correzione e miglioramento dell’uomo è una cosa breve o “dovremo mangiare ancora parecchi panettoni prima di vedere “miglioramenti” veramenti consistenti?
b) tale processo sarà indolore o sono prevedibili violenze, conflitti e sofferenze in abbondanza in corso d’opera?
c) l’esitp felice del processo suddetto è sicuro?
Se, come prevedo, la riposta è “no” a tutte e 3 le domande, io, da buon materialista, replico: “non è buon affare quello mi proponi, è meglio, per l’umanità stessa, che essa abbia termine al più presto”..
Ma da quando in qua, amici miei, un ateo o un agnostico (quale sono io) deve aver paura del nulla e del nichilismo? Siamo forse cristiani? Il nulla, almeno, è qualcosa di sicuro e affidabile.
Ricordiamoci delle immortali parole di M. Twain: “Per miliardi di anni, io non sono esistito e non me sono lamentato, perchè dovrei aver paura di non esistere più?”
Mi correggo: se la risposta è “si” alle domande a) e b) e “no” alla c).
Dialogo della foto.
Gentiloni: Non capisco, perché dite che con dei nei finti e un po’ d’accento fiorentino sarei perfetto?
@ WHEMY
“(…) io non credo che l’uomo sia stupido (sarebbe troppo semplice) credo che sia malvagio, competitivo, oppressivo…”
Non credo sia poi così ‘semplicistico’. Una volta constatato che l’uomo può essere – come è perfino banale constatare – ‘malvagio, competitivo, oppressivo’ ecc., e una volta verificato sulla propria pelle (sulla pelle di ognuno) quanto tutto ciò renda la vita insulsa, spesso insopportabile… e nonostante questo si continua a fare di tutto per contribuire a mantenere questo stato di cose… credo che ciò non sia molto intelligente. E se poi il termine ‘stupido’ ti sembra riduttivo, considera che si può benissimo tradurre (per me è traducibile) con ‘irrazionale’. Non c’è niente da fare, così stanno le cose ed è inutile illudersi che possano cambiare? E qui entra in causa l’ateismo, che può essere vissuto in mille modi: per quanto mi riguarda, proprio in quanto ateo, considerare la vita una ‘malattia incurabile’ senza nulla aggiungere mi sembra una sorta di appiattimento – ovviamente involontario – sulle conseguenze del biblico ‘peccato originale’. Un fuga dalla realtà, quale che sia. Per assurda che possa essere… o proprio perchè assurda.
Ma, come dicevo, si può essere atei in mille modi e, sempre per quanto mi riguarda, considero il nichilismo una risposta ad un male di vivere che può essere a suo modo anch’essa razionale (quindi tutt’altro che ‘stupida’)… purchè rimanga, come per la religione, un fatto privato, non generalizzabile. Che si può comunicare, argomentare, certamente (molti dei miei pensatori preferiti sono più o meno esplicitamente nichilisti), e con riflessioni sulla condizione umana, sulla sua assurdità, di grande (a me piace definirla in ultima analisi così) umanità… però, ripeto non generalizzabili, non assolutizzabili, più o meno dogmaticamente.
PS. In quanto al ‘vecchio Hobbes’, al suo ‘homo homini lupus’… credo che pure lui dicesse che vivere in questa condizione è un gran brutto vivere… salvo poi proporre come modo per uscire da questa condizione un rimedio peggiore del male: il ‘leviatano’ (cioè poi lo stato assoluto), non a caso paragonandolo ad un mostro riportato dalla bibbia. Mostruoso, ma, a suo dire (e non solo suo), necessario.
Caro Gualerzi, certamente il nichilismo è una posizione filosofica razionale (e pure parecchio) ma naturalmente non è generalizzabile. L’agnostico, ancor più dell’ateo, non propone verità, anche perchè non crede, in ultima analisi, che la “verità sia UNA sola” come i cattolici e non solo loro cercano di imporci. Chi l’ha detto che le verità non possono essere molte (come invece pare probabile)?
Però, caro amico, a tutti coloro che parlano del cambiamento in meglio (??) dell’umanità, e che parlano di rimedio peggiore del male, io chiedo sempre di rispondere alle domande di enucleato nel mio post del 4, ore 2:56. Ma queste risposte non arrivano mai.
Ma l’ateo non propone alcuna verità, si limita a negare l’esistenza degli dei.
L’ateo non ha dogmi, non ha una metafisica, non ha una visione escatologica
della vita, accetta le verità scientifiche una volta che siano certe.
Sinceramente non ho ancora capito quale sia esattamente la posizione degli
agnostici, perché, se come ho letto più volte, la loro posizione è quella di
non decidere nulla fino alla prova provata della esistenza o non-esistenza
di un dio, il che è come ammettere che, nel frattempo, possano esistere
spiriti di vario tipo – fantasmi compresi – che hanno facoltà di interagire con
il mondo materiale.
Certamente nell’universo sono presenti forze ancora sconosciute all’uomo,
ma non credo che assomiglino al dio abramitico o al mago Gandalf.
Caro VHEMT, personalmente non ho risposto ai tuoi quesiti perchè li ritenevo indirizzati ad altri. Ma, adesso che li leggo con più attenzione non ho nessuna difficoltà a farlo, sia pure non nel dettaglio.
Ritengo che l’uomo abbia in sè le potenzialità per cambiare la propria condizione. In meglio, in peggio?
Per rispondere , mi rimetto al concetto di progresso che, mi pare, costituisca il punto di riferimento delle tue domande: c’è stato progresso per quanto riguarda la storia della cosiddetta civiltà? Dipende dal parametro che si adotta per valutarlo. Se si fa riferimento alle tante conquiste operate soprattutto dalla scienza e che effettivamente potrebbero aiutare gli uomini a vivere meglio, si può parlare genericamente di progresso… ma se invece come criterio per giudicare il progresso si adotta – come personalmente, e proprio in quanto ateo, preferisco fare – il tasso di violenza (soprattutto di morti ammazzati da altri uomini) che regola i rapporti fra gli uomini, mi pare che grandi progressi dall’età della pietra ad oggi non si siano fatti, anzi. Ritengo che parlare di ‘vittime del progresso’ intendendo con ciò il necessario sacrificio di tanti individui perchè l’umanità progredisca, sia una contraddizione in termini, un ossimoro: non esiste l’umanità (è un’astrazione), ma esistono i singoli individui ‘, e se ci sono vittime – che non possono che essere singoli individui – non c’è progresso! A me, singolo individuo, che dispone di un’unica vita, che l’umanità progredisca al prezzo della mia vita, francamente – scusa l’espressione – non me ne frega proprio un… niente. Del resto, siamo giunti ad un punto (la cosiddetta civiltà è giunta ad un punto) in cui l”umanità’ dispone di armi in grado di far sparire definitivamente gli uomini dalla faccia della terra e proiettarli finalmente, e per davvero, nell’aldilà 🙂 … e non è detto che, perdurando questo clima di violenza, prima o poi – ‘stupidamente’ – non lo faccia.
Cosa fare? Discorso complesso, naturalmente, ma che qui ho sintetizzato tutto in una frase, un aforisma (libera interpretazione del pensiero di Schopenhauer):
o gli uomini si com-patiscono, oppure patiscono e basta.