Processo a Marco Cappato. La solidarietà dell’Uaar

«Tutto ciò che può essere imputato a Marco Cappato è di non essersi voltato dall’altra parte di fronte alle richieste di aiuto di un nostro concittadino, di aver fatto quello che le istituzioni di questo paese si rifiutano di fare. A lui in questo momento va quindi tutta la solidarietà dell’Uaar, che nella battaglia per una legge sul fine vita è sempre stata a fianco dell’associazione Luca Coscioni e alle altre realtà impegnate sul tema».

Il segretario dell’Uaar, Stefano Incani, si esprime così alla vigilia del processo a Marco Cappato, imputato per il reato di aiuto al suicidio in merito alla vicenda di Fabiano Antoniano (Dj Fabo).

«Domani si apre il processo a Cappato e giusto il mese scorso i giudici hanno reso noto a Mina Welby di aver concluso le indagini su di lei, per aver accompagnato in Svizzera Davide Trentini, malato di sclerosi multipla…  In attesa che il Parlamento si decida a legiferare in merito, i due casi aiuteranno a fare chiarezza su cosa si può fare nel nostro paese per aiutare i malati a decidere della loro vita e della loro morte. L’Uaar dal canto suo — conclude Incani — rinnova il suo invito al Parlamento ad ascoltare i cittadini, i quali in maggioranza chiedono una legge sul fine vita che metta in primo piano le volontà del paziente».

Comunicato stampa

15 commenti

Gérard

Una cosa non mi è chiara : il ” delitto ” è accaduto in un paese straniero che non riconosce l’ aiuto a morire come un delitto…. Puo l’ Italia in questo caso mettere sotto accusa il Sig. Cappato ??

Francesco S.

Per quel poco che ho letto per certi reati se reo e “vittima” sono entrambi cittadini italiani.

Frank

Può un governo da tempo in stato vegetativo ma che si ostina ad andare avanti essere favorevole all’eutanasia?

pendesini alessandro

Le leggi italiane sul fine vita/eutanasia -ma non solamente- fanno letteralmente schifo…..
Quando leggo certi articoli ultraretrogradi, mi vergogno di essere d’origine italiana !

Quando inoltre leggo recentemente che un certo Berlusconi è stato eletto in Sicilia (se ho ben capito) mi vengono le vertiggini con eccezionale sbalordimento…..Ne piu ne meno

VHEMT

D’altra parte, caro amico, la “sinistra”, tutto quello che doveva fare per perdere, l’ha fatto. Non ci sono state omissioni.
In quanto a DJ fabo e a Cappato, io ammiro il loro coraggio, però, nei loro panni, non c’avrei perso tanto tempo con le autorità. Me ne sarei andato in Svizzera, con una scusa, facendolo oltretutto sapere a pochissimi e poi, ” a cose fatte” avrei disposto di diffondere una bugia qualsiasi del tipo: “a seguito di un improvviso infarto ecc”/
Tutti, a cominciare dei clericali che strepitano tanto avrebbero fatto finta di crederci, nella remota ipotesi che la notizia si fosse risaputa.
Sarebbe stata una cosa vile, ma io non mi sono impegnato ad essere leale con nessuno.

Diocleziano

Penso che invece sia stata fatta la cosa giusta, processare Cappato porterà a due possibilità: assolverlo e allora sarà un’altra picconata al rudere ideologico dei favorevoli alla vita senza dignità; condannarlo vorrà dire scatenare polemiche ancor più dannose per i suddetti amanti dei morti viventi e moltiplicare gli argomenti a favore dell’eutanasia. Il silenzio è tutto a loro favore; alzare i toni e far luce allontana queste bestioline lucifughe.

Penso che saranno proprio loro a voler evitare condanne. Creare un martire che si vedrebbero sbattere in faccia ogni volta che si propone l’argomento? È solo questione di tempo; purtroppo questo tempo dipende dalla loro ottusità ma alla fine ce la faremo.

Manlio Padovan

Caro amico(?), mi dispiace non sai quanto leggere qui sul blog dell’UAAR che qualcuno “non si è impegnato ad essere leale con nessuno”. Certo la doppia negazione potrebbe essere considerata una affermazione; ma dal senso del discorso così non mi pare sia.
La lealtà va data a tutti indistintamente, rischiando la sconfitta ma considerandone preventivamente la dimensione: l’esperienza in ciò la fa da padrona. Questa poi, la sconfitta, dà la misura della reazione che può essere tremenda, inimmaginabile, catastrofica, incommensurabile. Ed io non sono un romantico. La reale realtà è la dimensione che preferisco; per questo diprezzo profondamente gli idealisti.

VHEMT

Forse ho adoperato un’espressione un po’ forte. Purtroppo, nella foga di scrivere spessp sbaglio tono e distorco il signoficato di quello che voglio dire.
Più precisamente, io avrei voluto dire che NON mi ritengo tenuto ad essere leale e sincero con chi mi impedisce di compiere in piena libertà le scelte di fine vita.
Non possiamo decidere alcunchèin merito alla nostra nascita, almeno lasciateci un po’ di potestà decisionale in ordine allla nostra dipartita!
Riguardo a Cappaato e dl Fabo, certo, considero la loro una scelta coraggiosa; ma, è chiaro, una scelta che comporta una battaglia, uno scontro, una serie infinita di polemiche.
Certametne si è trattato di battaglia a favore di molti, ma comunque di una battaglia impegnativa, ed io, sul piano personale, la voglia ed il tempo di fare una “sfacchinata” del genere (specialmente nell’ultima fase dell’esistenza) NON ce le avrei avute.
Parlo per me, a livello personale. Spero di aver charito gli equivoci insorti.

Manlio Padovan

Chiarissimo. Ti ringrazio.
Purtroppo alla fine credo che pochi, soprattutto se in età avanzata, abbiano la forza di combattere una battaglia come quella. E se sono dei poveracci hanno ancora meno possibilità di una fine dignitosa.

pendesini alessandro

Dovremmo tener presente che nessuno di noi potrà difficilmente sentirsi solo finché si interesserà e contribuirà al benessere, ma anche cercare di limitare il malessere o sofferenza, degli altri….
Certe persone possono cooperare per un beneficio reciproco e, come risultato di questa reciprocazione, si ritrovano a star meglio che se non si fossero aiutate. Ma lo scambio sociale non avrebbe potuto evolversi nelle varie etnie, se prima non si fosse sviluppata l’abilità di capire chi ci imbroglia, ovvero chi trae vantaggi dagli altri senza ricambiare o addirittura danneggiandoli.
Ritengo sia necessario ricordare che la soppressione di un intenso ed irreversibile dolore tramite la morte puo’, in moltissimi casi, essere un equivalente di piacere.

P.S. Come già detto in altre occasioni, il cattolicesimo considera da millenni che il mondo è una valle di lacrime e che la sofferenza porta alla redenzione. Dio da la vita, e solo lui puo’ toglierla, dicono.. Sic !…. Ed è per questo che la lotta contro il dolore è rimasta per secoli molto indietro nei paesi latini, e continua !
Basterebbe, ad esempio, informarsi come si comportava l’osannata e santificata madre Teresa verso le persone sofferenti e/o agonizzanti ! Non poteva essere, oltre che furba, fanatica e sadica, anche –dal suo comportamento verso il prossimo- psicopatica !
Purtroppo l’intégrismo religioso monoteista affligge da sempre il nostro pianeta così come l’integrismo politico ed il tutto economico…..
….e la barca va……

Frank

Oltre ai manifestanti a favore della legge (Radicali, pastafariani…. ) ci sono pure i soliti sciacalli:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/11/08/foto/dj_fabo_cappato_processo_per_decidere_su_diritti_malati-180566096/1/#10Già ci sono i primi

Avrebbero dovuto portarlo a Lourdes ed immergerlo nelle acque “sante” e poi lasciarlo se accadeva il miracolo sarebbe riemerso da solo, se fosse morto annegato sarebbe comunque colpa del loro porc….. ehm volevo dire del loro dio tanto buono e misericordioso.
Che ringrazino che la morte per annegamento sia una delle più atroci se no un scherzo simile glielo si potrebbe fare.

Frank

E’ ovvio che tutto accadrebbe sempre con il consenso del povero disgraziato che loro amano così tanto da lasciarlo soffrire.

Diocleziano

Portare la gente a lurd è fare esattamente la stessa cosa che fanno quei fanfaroni, spesso spu††ana†i dalle ‘iene’, che convincono i malati di cancro a curarsi col bicarbonato: perdere tempo e illudere.

Illuminanti i cartelli nella foto, a testimoniare la confusione mentale che regna tra quei poveri condizionati; che il loro dio perdoni tutto il male che fanno a sé stessi tramandandosi il loro condizionamento.

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