“E Gesù diventò Dio”. In libreria l’ultima uscita di Nessun Dogma

Con l’ultimo volume pubblicato, in libreria in questi giorni, il catalogo di Nessun Dogma — il progetto editoriale dell’Uaar — si arricchisce di un autore acclamato persino dal New York Times.

L’Uaar ha infatti dato alle stampe E Gesù diventò Dio. L’esaltazione di un predicatore ebreo della Galilea dello studioso statunitense Bart D. Ehrman. In questo lavoro, il docente di Studi religiosi autore di una ventina di libri sul cristianesimo delle origini, analizza il Gesù storico smontando pezzo per pezzo l’idea che Gesù sia Dio incarnato. E per farlo utilizza i vangeli stessi.

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E Gesù diventò Dio è un’opera documentatissima. Le tesi che presenta sono le stesse sostenute dai maggiori specialisti del settore ma Ehrman, che è a sua volta uno dei più autorevoli studiosi del cristianesimo delle origini, le divulga in modo fruibile da tutti. Perché chiunque potrebbe essere interessato a capire come andarono realmente le cose, duemila anni fa in Palestina.

BART D. EHRMAN insegna all’università della Carolina del Nord e ha scritto una ventina di libri su Gesù e i primi cristiani, cinque dei quali sono diventati bestseller nelle classifiche del New York Times. Tra i più noti, segnaliamo Gesù è davvero esistito? (Mondadori, 2013), I cristianesimi perduti (Carocci, 2005), Gesù non l’ha mai detto(Mondadori, 2007).

Il progetto editoriale dell’Uaar

Il catalogo di Nessun Dogma — che affianca la traduzione di classici inediti in Italia a opere che affrontano tematiche scottanti con un impertinente approccio laico-razionalista — comprende 28 pubblicazioni.

Tra le più recenti segnaliamo: Ragionando su Dio. Argomenti contro la religione e a favore dell’umanismo di Anthony Clifford Grayling; L’islam e il futuro della tolleranza. Un dialogo di Sam Harris e Maajid Nawaz; O scienza o religione di Jerry A. Coyne; Il multiculturalismo e i suoi critici di Kenan Malik.

Comunicato stampa

42 commenti

Francesco S.

Secondo me questo libro dispiacerà molto ai sostenitori della teoria del mito, perché comunque parte dal presupposto che c’è stato un predicatore ebreo di nome Gesù.

Massimo Maiurana

È vero, chi sostiene il mito storcerà il naso, ma l’idea che Gesù sia una figura completamente inventata è sostenuta oggi da ben poche persone. È semmai la sua vita a essere molto mitizzata, ed è proprio di questo che si occupa il libro in questione che personalmente ho letto e ho molto apprezzato, così come sono naturalmente mitizzate le sue “gesta”. Non lo è la sua esistenza che si dà ormai per assodata.

Francesco S.

Personalmente sono convinto che sia esistito un predicatore ebreo di nome Gesù, cioè mi hanno convinto gli storici che lo sostengono, e credo che il libro possa essere molto interessante per capire come da predicatore si sia trasformato nella tradizione cristiana in divinità.

Diocleziano

Una prova che gesù sia esistito è nello scritto di Celso: troppo vicino ai fatti perché sia invenzione, ma lo scritto di Celso, soprattutto nel fondamentale passo dove parla di Abdes Pantera della filatrice, è da ritenersi l’unico vero vangelo sulla vita reale del demagogo giudeo.

Frank

Per me Gesù era un predicatore che quando è morto i suoi discepoli lo hanno sostituito con un sosia, lo hanno crocifisso perché aveva capito che la terra era piatta e che in realtà poi non è morto sul serio ma si trova nell’isola che non c’è con Elvis Presley, Marilyn Monroe e Jim Morrison, me lo ha detto mio cugino che una volta ha visto un cane che invece era un rettiliano… dimenticavo, da piccolo non è morto durante la strage degli innocenti perché i suoi genitori non lo hanno vaccinato. Poi ce ne sarebbero di cosa da dire sul suo conto ma non potete pretendere che dica tutto io. 🙂

Frank

Dialogo del mosaico.

Gesù: Ma se sono un predicatore della Galilea che cosa c’entra la Palestina?
Voce fuori campo: Stai zitto sionista schifoso!!!
Gesù: Va bene, come non detto.

Massimo Maiurana

Sicuramente lo Stato di Palestina non c’entra nulla, la regione mediorientale Palestina invece c’entra eccome 🙂

Frank

Ma io non parlo dello stato ma della regione, la Palestina ai tempi di Gesù era un’area, un po’ più grande, che si trovava nell’attuale striscia di Gaza, venne chiamata dai romani poi tutta la regione, comprendente anche i luoghi dove sarebbe nato e avrebbe predicato Gesù, Syria Palaestina nel 135 d.c.. Dopo a causa delle diverse dominazioni la regione ha cambiato sempre nome, solo dopo la caduta dell’impero ottomano gli inglesi chiamarono Palestina Mandataria l’attuale regione che comprende Israele, Cisgiordania, Striscia di Gaza e Giordania, quindi come fa a c’entrarci la Palestina regione ai tempi di Gesù?

Frank

Avevo già letto questa voce di wikipedia in passato, dice appunto che una parte della regione veniva chiamata Palestina ma da storici per lo più stranieri e sempre parlando di zone diverse e per lo più costiere, permetti che siano gli abitanti del luogo a stabilire come si chiami la propria terra? Gesù è nato e vissuto in quei territori quando si chiamavano Galilea e Giudea. Ma partendo dal presupposto che prima dell’arrivo degli ebrei si fosse chiamata Palestina, Gesù in che periodo è vissuto? Perché fra tutti i nomi scegliere proprio quello per chiamare la regione? Ad esempio prima dei greci e dei romani come si chiamava? Perché tutto questo “amore” nei confronti di questo nome?

Massimo Maiurana

Che significa “perché tutto questo amore”? Per quale ragione dovrei essere innamorato del nome Palestina? Quella regione si chiama così, è un dato di fatto, lo trovi scritto in qualunque dizionario o enciclopedia, non capisco perché contestarlo. Più che essere io a dover spiegare perché amo usare il termine corretto, forse dovresti spiegare tu perché odi che venga usato.

pendesini alessandro

A proposito del figlio di dio, cioé Gesu, non ho bisogno di leggere nessun libro, ho assolutamente capito TUTTO !
”C’é un figlio che è anche un padre, e anche uno spirito santo, è uno ma anche trino, che si fa crocifiggere per far perdonare le colpe dei peccatori a suo padre, cioé a se stesso, nato da una donna vergine che pero’ è madre e lui è contemporaneamente non solo figlio ma anche padre di se stesso”……Più chiaro di cosi si muore !

P.S. A proposito : non ho ancora capito di che sesso sono gli angeli ! Qualcuno potrebbe suggerirmi un libro ad hoc che ne parla ?

Francesco S.

Il libro però non parla della Trinità ma di come si è fatto diventare il predicatore Gesù nella divinità cristiana.

Franco Ajmar

E’ confortante riconoscere che le bufale o fake news, se vendute bene, possono durare millenni. E’ il mercato, bellezza!

bruno gualerzi

Credo che l’autenticità o meno di ciò che riguarda la vita, e sopratutto la predicazione, di Gesù (che, per quanto ne so e capisco, è comunque un personaggio storico… e sarebbe veramente un miracolo, quindi veramente di natura divina, se fosse stato inventato di sana pianta 🙂 ), ormai difficilmente possa essere recuperata dagli storici. Quando un libro come la bibbia è stato, e tutt’ora resta, il testo indubbiamente più rivisitato e ‘interpretato’ di tutti i tempi – almeno nel mondo cristiano – ecco che diventa sempre più Libro Sacro e pone fuori gioco ogni velleità degli storici. Un Libro Sacro – ci spiegano i teologi – non può essere sottoposto ad analisi e riscontri troppo scientifici, cioè troppo ‘umani’.
Ritengo sia più utile concentrarsi sul come e sul perchè questo libro e questa figura hanno avuto – e continuano ancora ad avere – le conseguenze che hanno avuto nella storia di tanta parte dell’umanità. Ciò che del resto vale per tutti i libri ritenuti ‘sacri’.

Manlio Padovan

Mi permetto di avanzare una rispsota sul perché.
Per giustificare patriarcato e schiavitù è stato necessario inventare il monoteismo che, solo, poteva giustificare una società gerarchica e classita e guerriera; poi, affrerma Deschner, il cristianesimo è vissuto sempre sfruttando le masse e non credo occorra entrare nei particolari per averne contezza: basterà pensare alla propensione della chiesa per il fascismo comunque declinato.

bruno gualerzi

@ Manlio
Non riesco a liquidare la storia del cristianesimo (come di altre religioni) con gli argomenti che riporti. Non perchè quanto affermi non sia verificabile storicamente, tutt’altro… ma perchè ciò è potuto accadere in quanto la religione (nella sua essenza, superstizione) costituisce un’esigenza dovuta ad una condizione umana la cui ‘conclusione’ è da tutti conosciuta… e l’istinto di sopravvivenza di cui l’evoluzione ha dotato ogni animale contrasta con questo esito… e prende forma l’illusione che lo si possa evitare. E’ su questo, su questa esigenza, che poi (anche qui operando però qualche distinzione), l’istituzione religiosa specula… ma negarne l’esigenza – a mio parere – è non cogliere fino in fondo la natura del fatto religioso. E così lo si vede riemergere – sia pure in forme diverse – ogni volta che ci si illude di averlo finalmente estirpato. Come credo stia accadendo anche nel momento storico attuale.

Francesco S.

Malio, però anche i pagani romani e greci erano abbastanza maschilisti e le loro società patriarcali sebbene fossero politeisti. La società patriarcale è storicamente molto precedente all’invenzione del cristianesimo, ma anche dell’ebraismo, anche la società egizia era molto maschilista. Credo addirittura che gli ateniesi fossero più maschilisti dei primi cristiani. Forse bisogna andare nel neolitico per individuare il passaggio da una religione matriarcale ad una patriarcale. E’ storicamente inesatto addossare alla nascita del monoteismo la giustificazione di una società patriarcale e guerriera, c’era già prima.

Diocleziano

La bibbia è il libretto d’istruzioni di un prodotto inesistente, quindi finché e affinché il prodotto possa rendere (in soldoni) il libretto deve essere aggiornato.

Manlio Padovan

A Bruno.
Capisco il tuo ragionamento. Esso è nei fatti.
Io, però, non ricordo un solo periodo storico, nella mia ovvia immensa ignoranza non avendo fatto studi specifici, in cui l’uomo sia stato “educato” alla realtà e per ovii motivi! La realtà non lascia spazio se non a se stessa. Mi sembra che solo Marx ci abbia provato e con risultati non disprezzabili. Mi pare che se ci stanno alle spalle migliaia di anni di idealismo, purtroppo altrettanti forse ce ne vorrano per uscirne. Anche Frued, che marxista non era, mi pare sia d’accordo: “La voce dell’intelletto è fioca ma non ha pace finché non ottiene ascolto…Il primato dell’intelletto è senz’altro in un futuro molto, molto lontano, ma probabilmente non infinitamente lontano”. Se un dubbio io ho, che ti assicuro aborro profondamente ogni idealismo, è se il capitalismo ce ne lascerà il tempo.

RobertoV

Avevo conosciuto questo studioso Bart D. Ehrman qualche anno fa con la lettura del suo libro: Gesù non l’ha mai detto.
Avevo trovato il libro molto interessante, nonostante il titolo del libro troppo sensazionalistico, perchè l’autore dimostra di essere molto preparato sull’argomento avendo iniziato da studioso protestante ed evidenzia i problemi presenti nelle varie ricostruzioni, mettendoli a disposizione del grande pubblico, anzichè limitarli alla semplice discussione accademica, il tutto fatto con atteggiamento razionalistico e scientifico. Non è un caso che i detrattori si siano subito attivati per scrivere dei libri contro di lui per cercare di screditarlo.
Ed è interessante vedere su quanto poco certe ricostruzioni dei vangeli siano basate, mentre vengono vendute dalla propaganda cristiana come cose certe, fatti assodati (vedi la strage degli innocenti o il racconto della resurrezione di Gesù).
Non deve quindi stupire che lo stesso papa Ratzinger qualche anno fa abbia scritto un libro su Gesù sostanzialmente sconfessando le indagini storiche su Gesù ed affermando che per ricostruire il vero Gesù si deve passare solo dalla fede: come dire che per fare la storia di Gesù devi sapere già prima dove vuoi arrivare, un metodo molto razionale e scientifico ……, esattamente l’opposto di Bart Ehrmann.

Franco Ajmar

La bufala biblica ovviamente è consistita nell’essere riusciti a trasformare un predicatore ebreo della Galilea (che probabilmente è esistito veramente) nel figlio di un dio, facendolo nascere più o meno come era già successo secoli prima al fondatore di Roma, Romolo, figlio di un dio (Marte) che aveva abusato di una vergine (Rea Silvia). Ma forse questa è un’altra bufala, che però non ha trovato un editore capace di trasformarla in bufala sacra sulla quale magari giurare. Naturalmente la bufala è stata trasmessa e rinforzata, oltre che dai teologi, anche convincendo gli increduli in modo non sempre delicato: chiedere (magari attraverso una medium) a qualcuno finito sul rogo perché non ci credeva.

RobertoV

In realtà il mito fondativo con Romolo ha avuto una notevole importanza per mille anni, finchè non è stato soppiantato dal cristianesimo, cioè fino a che non è cambiato il sistema di potere. Perchè come sempre la storia la fanno i vincitori e si costruiscono la loro storia ad hoc: è indubbio che qui per il momento il cristianesimo risulta ancora vincitore (ma la vedo dura con la crescita di Cina ed India a potenze mondiali). Ed anche lì per esempio per il buddhismo ed il confucianesimo vi sono problemi simili al cristianesimo nelle ricostruzioni mitiche dei fondatori. Costruirsi un’origine mitica all’epoca era normale per giustificare certe strutture sociali e politiche, o certe politiche predatorie, lo hanno fatto e lo faranno per millenni anche gli aristocratici per esempio.
Sto leggendo attualmente il libro interessante di Barbero su Costantino il vincitore, un personaggio storico, osannato dalla propaganda cristiana perchè fondatore del cristianesimo politico, ma che di fatto è stato molto mitizzato. Lo storico evidenzia tutti i problemi e mette in risalto quanto molte attribuzioni siano basate su ben poco o addirittura inventate. Già li si vede come funziona il processo di mitizzazione e di Costantino abbiamo sicuramente molte testimonianze storiche in più di un Gesù.
E’ interessante notare come all’epoca vi fossero molte più versioni di cristianesimo, nonostante la maggiore vicinanza agli eventi, ridotte poi dalla pulizia politica effettuata dai vincitori con la forza.

Gérard

Il problema e che se si dovesse leggere tutti libri che si dovesse, non basterebbe una vita intera e anche un bel po di quattrini…

pendesini alessandro

Come già affermato in altre occasioni, una delle più antiche relazioni che abbiamo della “parola” di Gesù è riportata, a quanto pare da quello che viene chiamato il Vangelo di Tommaso. Gli storici conoscevano l’esistenza tramite dei frammenti prima che gli archeologi scoprissero il testo, nel XX secolo, in un manoscritto completo risalente al secondo secolo dopo Cristo. Stranamente, questo testo relativamente breve –che le autorità religiose, cattolica inclusa, passano la maggior parte del tempo sotto silenzio, considerandolo apocrifo !- riferisce appunto le parole di Gesù; non una sola parola o allusione sulla sua pretesa divinità, sulla redenzione, la sua condanna o del suo supplizio. Trattasi solamente di un uomo che parla ad altri uomini, e che poi, qui, sembra a volte, stranamente ma non troppo…. disprezzi le donne ! Sic….

Basterebbero tre minuti di riflessione per convincerci che non era Dio o Gesu a parlare, né la Vergine, né Ahura-Mazda, né Vishnu, né l’Arcangelo Gabriele, ma coloro che parlavano in loro nome, e che hanno avuto bisogno della “garanzia divina” per dettare e imporre, quindi sottomettere gli uomini, alle loro leggi….
Inoltre, ripeto, grazie al contributo della scienza (geologia, antropologia, cosmologia, archeologia ecc..) alla cofutazione della religione, è di avere dimostrato che i testi biblici (ma non solamente) sono quasi interamente falsi là dove quello che affermano è verificabile !

bruno gualerzi

“Inoltre, ripeto, grazie al contributo della scienza (geologia, antropologia, cosmologia, archeologia ecc..) alla confutazione della religione, è di avere dimostrato che i testi biblici (ma non solamente) sono quasi interamente falsi là dove quello che affermano è verificabile !”

Non si può che essere d’accordo… ma tieni presente che è difficile sconfiggere la fede (il fideismo) puntando solo allo smascheramento dei tanti falsi – e in ogni caso delle tante incongruenze – di cui è costellato il racconto biblico. Come dicevo sopra, di fronte al ‘sacro’, alla sua suggestione, la fede può sempre puntare sulla dimensione trascendente… la quale, proprio per la sua inverificabilità, può sempre permettersi di non tener conto di alcun riscontro scientifico.

pendesini alessandro

Gualerzi, inter nos, che cosa insegnano nelle scuole italiane, laiche « per eccellenza » dicono…. durante l’ora di storia ?
Quante scuole ritieni che informano nel corso di storia di avere dimostrato che i testi biblici (ma non solamente) sono quasi interamente falsi là dove quello che affermano è verificabile ?
Che le « sante » crociate non avevano solamente l’obbiettivo di « liberare il sacro sepolcro » ma di conquistare terre e soprattutto impossessarsi dei beni materiali degli eretici diabolici strada facendo ?
Sapresti citarmi nomi di scuole italiane che NON hanno ingannato gli allievi in diverse materie : la storia in primis senza dimenticare certe branche della scienza, ma non solamente ?

Francesco S.

Alessandro
Io posso fare il nome di un libro “Clio dossier” che usavo alle superiori che a riguardo delle Crociate analizzava tutte le cause, ivi incluse quelle economiche.

bruno gualerzi

“Sapresti citarmi nomi di scuole italiane che NON hanno ingannato gli allievi in diverse materie : la storia in primis senza dimenticare certe branche della scienza, ma non solamente ?”

Immagino che la tua sia una domanda retorica… alla quale sarei tentato di rispondere prendendola alla lettera, ‘citando’ quanto meno la scuola dove – non parlo solo per me – ho insegnato storia e filosofia. Ma dico solo che ogni generalizzazione è – visto che parliamo di scuola – diseducativa, e spesso la demonizzazione non è che l’altra faccia della sacralizzazione e questo vale per la scuola italiana come per qualsiasi altra istituzione. Non so che scuole abbia frequentato tu, ma, in merito a quanto denunci debbo dirti che tutto dipende dalla volontà e dalla capacità dell’insegnante di NON INGANNARE gli studenti, per questa come per altre questioni, e per quanto piena di difetti sia la scuola italiana (e sono tanti), molto poi dipende dagli insegnanti che vi lavorano. Per basso che sia il loro livello culturale (e mi ci metto anch’io) non credo che siano tutti così privi di senso critico… ma direi soprattutto di onestà intellettuale… da proporre agli studenti una caricatura della storia, e della storiografia, come la immagini tu.

Diocleziano

Bruno
Dipende anche dal grado degli studi: nelle elementari la storia era insegnata in modo abbastanza vicino a quella che hai definito ”caricatura della storia”: ricordo che C. Colombo era descritto come un santo votato a un’impresa quasi mistica, un idealista rispettoso e amicissimo degli indios; per non parlare di Costantino di cui non avevo mai capito quale fosse la ragione per la quale ricevette l’appoggio divino e per cosa stava combattendo; ci sono arrivato in seguito, leggendo libri che non si leggono a scuola.

pendesini alessandro

….Io posso fare il nome di un libro “Clio dossier” che usavo alle superiori che a riguardo delle Crociate analizzava tutte le cause, ivi incluse quelle economiche…..
Francesco
Sappiamo che solo una minoranza frequenta le scuole superiori e che comunque a livello universitario si puo’ riuscire a capire -volendo-come stavano le cose nel passato….
Ma nelle scuole elementari e medie frequentate per obbligo dalla totalità dei bambini ed adolescenti di cosa parlano durante l’ora di storia a proposito delle crociate, per citare solo quelle ?

pendesini alessandro

Gualerzi
Non ho mai messo in dubbio che ci siano insegnanti che abbiano una certa onestà morale ma anche Etica in Italia, il che sarebbe assurdo solo pensarlo !
Ma, se hai ben capito il mio commento, mi riferisco ai TESTI DI STORIA ai quali gli insegnanti devono riferirsi e conformarsi ! Quindi dubito che la stragrande maggioranza degli insegnanti -premesso siano a conoscenza delle verità storiche e non delle interpretazioni all’italiana- assumano la responsabilità di dire la VERITA (non solamente storica) ai loro allievi ! detto diversamente : che non confondano “la storia della religione con la religione della storia”. Con speranza di essere stato chiaro

bruno gualerzi

“Ma, se hai ben capito il mio commento, mi riferisco ai TESTI DI STORIA ai quali gli insegnanti devono riferirsi e conformarsi ”

I testi di storia – come di altre materie – non sono imposti dalla scuola – ma scelti dagli insegnanti (ciò che immagino non valga invece per le scuole private, in gran parte confessionali).. per cui anche qui debbono essere chiamati in causa gli insegnanti. Se mai bisogna dire (e questo è uno dei più gravi limiti della scuola italia) che, con il turbinio delle cattedre, spesso un insegnate si trova temporaneamente in una scuola dove il testo era già stato scelto precedentemente e quello se lo deve tenere.
Comunque, a proposito, per esempio, del rapporto tra filosofia e scienza, personalmente – insegnando in un liceo scientifico – ho scelto per l’età moderna un testo che aveva in copertina Galileo, e per quanto riguarda l’età contemporanea un testo con in copertina Einstein. Fermo restando che poi il testo è uno strumento che un insegnante deve saper usare: uno strumento, uno dei tanti. E, in certe situazioni, ovviamente per certe materie, del testo si può anche fare a meno.

Franco Ajmar

Scopo del rivisitare la storia del cristianesimo non è quello di “sconfiggere la fede”, basterebbe ottenere una riduzione del numero di credenti “nati”. La fede dovrebbe diventare una scelta adulta, per esempio per chi vuole una seconda vita nell’aldilà, tutti i gusti sono gusti, invece che il risultato di pigrizia mentale di fronte a una manipolazione religiosa precoce.

bruno gualerzi

In effetti ‘sconfiggere la fede’ è un’espressione poco felice. Il vero concetto cui mi riferivo era quello posto tra parentesi, cioè il ‘fideismo’, vale a dire il rimettersi, soprattutto per le questioni di rilievo esistenziale, ad altro che non sia la propria facoltà razionale. Detto in soldoni, ‘rinunciare a pensare con la propria testa’… il che, dal mio punto di vista, non riguarda solo le religioni, ma – per esempio – un’ ideologia accettata e praticata, appunto, fideisticamente.
Per questo serve sicuramente anche lo smascheramento dei tanti falsi che le istituzioni religiose contrabbandano per verità… ma chi ha rinunciato a ‘pensare con la propria testa’ può sempre trovare un qualche ‘teologo’ (‘professionista’ o meno) che gli spiega come la fede ‘va oltre’ queste confutazioni. In che senso, ho provato anche a identificare il perchè.
Il tutto confortato da una constatazione: quante sono state, lungo la storia della chiesa le dimostrazioni della falsità (in buona o mala fede) di tante ‘verità’ dimostratesi senza alcun fondamento e prima o poi accettate (le dimostrazioni) dalla chiesa stessa, diciamo per convenienza… per non parlare della cosiddetta secolarizzazione… eppure la suggestione religiosa, quale che sia la forma assunta, gioca ancora un suo ruolo fondamentale? Per ignoranza certo… ma non solo.

bruno gualerzi

In effetti ‘sconfiggere la fede’ è un’espressione poco felice. Il vero concetto cui mi riferivo era quello posto tra parentesi, cioè il ‘fideismo’, vale a dire il rimettersi, soprattutto per le questioni di rilievo esistenziale, ad altro che non sia la propria facoltà razionale. Detto in soldoni, ‘rinunciare a pensare con la propria testa’… il che, dal mio punto di vista, non riguarda solo le religioni, ma – per esempio – un’ ideologia accettata e praticata, appunto, fideisticamente.
Per questo serve sicuramente anche lo smascheramento dei tanti falsi che le istituzioni religiose contrabbandano per verità… ma chi ha rinunciato a ‘pensare con la propria testa’ può sempre trovare un qualche ‘teologo’ (‘professionista’ o meno) che gli spiega come la fede ‘va oltre’ queste confutazioni. In che senso, ho provato anche a identificare il perchè.
Il tutto confortato da una constatazione: quante sono state, lungo la storia della chiesa le dimostrazioni della falsità (in buona o mala fede) di tante ‘verità’ dimostratesi senza alcun fondamento e prima o poi accettate (le dimostrazioni) dalla chiesa stessa, diciamo per convenienza… per non parlare della cosiddetta secolarizzazione… eppure la suggestione religiosa, quale che sia la forma assunta, gioca ancora un suo ruolo fondamentale? Per ignoranza certo… ma non solo.

Gérard

Avevo comprato anni fa un libro francese ( stampato nel 2010 ) con lo stesso titolo : Comment Jesus est devenu Dieu – autore Frederic Lenoir . Questo libro fa, se ho ben capito, fa lo stesso percorso della storia dei primi secoli del cristianesimo, ci raconta il perchè della scelta di Costantino, le diverse ramificazioni del cristianesimo primitivo, la rivalita fra Paolo e Pietro, ma non fa opera di demistificazione . L’ autore è credente ma onesto nella sua conclusione e ci lascia la scelta nel credere o non credere ,
ttps://www.babelio.com/livres/Lenoir-Comment-Jesus-est-devenu-Dieu/179571
Sarebbe interessante prendere ambedue libri e fare il confronto .

Franco Ajmar

Nella comunità umana non esiste, per fortuna, la verità, e si formano gruppi diversi, alcuni rigidi, altri plastici. I plastici tentano di ammorbidire i rigidi con argomenti razionali. Nel migliore dei casi si spostano di qualche percentuale le consistenze dei gruppi. Se si facesse oggi un referendum, in Italia, tra quelli che credono nella creazione e quelli che sostengono l’evoluzione, le proporzioni sarebbero 60 a 40. Forse nel 2100 arriveremo a 45 contro 55. Che vuoi di più?

bruno gualerzi

” Se si facesse oggi un referendum, in Italia, tra quelli che credono nella creazione e quelli che sostengono l’evoluzione, le proporzioni sarebbero 60 a 40. Forse nel 2100 arriveremo a 45 contro 55. Che vuoi di più?”

Due annotazioni:
a – ormai da tempo (a conferma di quanto sostenevo) anche all’interno della chiesa le posizioni più ‘avanzate’ in qualche modo accettano l’evoluzionismo. Ma, appunto, ‘in qualche modo’, cioè cercando di ‘sistemare’ tutto all’interno della dottrina, inamovibile nei suoi capisaldi. Poi, come è tipico della chiesa, lascia che il creazionismo nella sua versione più ‘popolare’ (al di là cioè delle posizioni teoriche estremistiche, che condanna), possa circolare, ed eventualmente seguire l’impostazione operata dall’alto… ma con i tempi necessari per non ‘scandalizzare’ troppo la massa dei fedeli. E in questo il gesuita Francesco, usando il linguaggio populista di moda, è un vero maestro.
b – in ogni caso… nell’ipotesi che nel riportare questi dati tu non stia facendo dell’ironia (come a me a un certo punto sembra: me lo dirai tu)… questo passo in avanti nel 2100 basato sull’accettazione o meno dell’evoluzionismo – a parte la sua modesta dimensione numerica – sempre per quanto da me sostenuto, non intacca di per sè il fideismo. Profezie a parte, direi che questo ‘ritorno’ al fideismo trova nella situazione di crisi, di disorientamento, attuali un ideale terreno di coltura. Indipendentemente dalle crisi (per altro tutte da dimostrare, quanto meno se si spinge lo sguardo al di là dell’Europa) delle principali religioni storiche.

Franco Ajmar

Nel 2100 saremo in pensione e vedremo! Comunque parlavo di un referendum, non delle posizioni della parte più avanzata della Chiesa.

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