«È inaccettabile che la ministra dell’Istruzione, invece di difendere l’operato del preside, lo attacchi con argomenti privi di fondamento. Da Fedeli ci aspettavamo che, nel caso in cui avesse deciso di intervenire sulla questione, si schierasse in maniera netta per una scuola inclusiva, laica e all’avanguardia. E invece le aspettative riposte nelle istituzioni sono state anche questa volta disattese». Così Adele Orioli, responsabile iniziative legali dell’Uaar, ha commentato l’intervento della ministra in merito al caso della scuola Ragusa Moleti di Palermo, dove il preside Nicolò La Rocca ha rimosso ingombranti statue di santi e madonne e ricordato agli insegnanti che non possono improvvisarsi ministri di culto guidando le preghiere.
«Fa specie poi — prosegue Orioli — il pulpito, e mai parola fu più esatta, dal quale la ministra ha pronunciato queste parole: il Festival della Dottrina sociale della Chiesa, dove sabato scorso dialogava con il presidente della Conferenza episcopale, mons. Gualtiero Bassetti. Viste le premesse cosa potevamo aspettarci? Ma quel che davvero stupisce è che nell’attaccare la decisione del preside la ministra prenda un abbaglio dopo l’altro. Fedeli ha infatti accusato il dirigente scolastico di aver rimosso i crocifissi, di aver fatto divieto di pregare, e di non aver ascoltato i genitori. La verità è che il preside si è limitato a mettere in magazzino ingombranti statue di santi e madonne, oltre che poster di papi che tappezzavano le pareti dell’istituto e a comunicare agli insegnanti di non attuare più una didattica che preveda preghiere collettive. Decisioni prese proprio su sollecitazione di alcuni genitori che hanno segnalato la deriva confessionale della scuola frequentata dai loro figli».
«Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà al preside La Rocca, che sta tentando di dirigere un istituto scolastico che sembrava essersi trasformato in una scuola-parrocchia, come Uaar vogliamo ricordare che l’emergenza educativa del sistema scolastico italiano è stata denunciata più volte dal comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e che alcuni dei problemi di divisitivà e discriminazione sono originati proprio dall’insegnamento della religione cattolica e dall’inerzia del Ministero sulla alternative ad esso».
«A Valeria Fedeli — conclude l’Uaar, impegnata proprio in questo periodo nella campagna “Scegliere da grande” — chiediamo di schierarsi in maniera inequivocabile per una scuola pubblica che sia inclusiva e all’avanguardia, per educare i bambini in modo che possano scegliere da grandi, e consapevolmente, in materia di religione. Oppure di lasciare l’incarico».
Comunicato stampa
Seriamente qualcuno poteva credere che dopo gli ultimi risultati elettorali in Sicilia il Pd, tramite la ministra in rosso, si sarebbe schierato diversamente? Io, ma sono pessimista per natura, ho i miei seri dubbi che anche in caso di una schiacciante vittoria elettorale si sarebbe comportato diversamente, quindi figuriamoci… e anche stavolta la laicità se ne va a farsi benedire. 🙂
Sorry, “non si sarebbe comportato”
Non riesco a credere che un ministro possa aver detto una cosa simile a proposito della cosa pubblica. Come si fa a manifestare il proprio appoggio al bravo preside? Ora temo un richiamo per lui, se non addirittura peggio.
Oltretutto, mandare i figli a scuola con il rosario al collo non dovrebbe essere affatto un atto di protesta e di provocazione, ma una normale decisione che attiene alle scelte di vita privata e familiare di ciascuno di noi. Qua non si stava parlando di crocifissi al collo delle singole persone, si stava parlando di crocifissi appesi al muro di un’istituzione pubblica, e imposti anche a chi non li condivide. Dopo 30 anni c’è ancora qualcuno che non riesce a capire la differenza?
Mai definizione credo sia stata più esatta di quella che vede la Fedeli come “la cialtrona del ’68”.
Nomen omen. E figurarsi se poi quella si schioda dalla poltrona…
Ah, aggiungo: se proprio vogliono fare la sceneggiata della “preghiera davanti a scuola”, che la facciano pure… un laico vero non dovrebbe offendersi, ma soltanto ignorarli alla grande, in quanto superiore a queste cose.
Che preghino quanto vogliono, appunto, FUORI dalla scuola.
C’è chi davanti a scuola fuma, chi telefona, chi mangia il gelato, chi spippola sui videogiochi, chi legge il giornale, chi si trucca, quindi si può benissimo anche pregare.
L’importante è che non lo facciano dentro alla scuola, era di questo che si stava discutendo.
Che è quello che Fedeli e compagnia gesucristante non accetteranno mai.
Non sarei nemmeno favorevole alle preghiere per strada ( ma questo è la mia posizione di francese medio ) ma per la Sicilia, sarebbe già un bel progresso…
E nemmeno io, Gerard, ma al momento accontentiamoci. Certo è che c’è un passo di non ricordo quale vangelo, in cui è gesú stesso a dire di pregare in privato, nella propria stanza…
Perché c’è poca laicità in questo Paese? Mancanza di Fedeli.
Semmai Fedeli superflui.
Come i peli…
La Sig.a Fedeli, ministra dell’ educazione, dell’ università e della ricerca scientifica ..Anzichè dialogare con il Presidente della Conf. episc. italiana dovrebbe piuttosto andare a discutere di cose serie con professori delle università e ricercatori scientifici… se ci riesce…
A Panormus* sono strani ad alcune statue ci tengono ad altre…
http://www.lastampa.it/2017/07/11/italia/cronache/sfregio-a-falcone-distrutto-il-busto-e-bruciata-una-foto-45iGa1CvjWuh8CvLqXes4J/pagina.html
*Nome storico della città di Palermo.
Chiesa e mafia, due facce della stessa medaglia.
Più che medaglia direi moneta. 🙂
LOL
E’ interessante notare che la preside ha semplicemente fatto rispettare le regole nei confronti di chi ritiene la scuola di propria proprietà. Il ministro ed i politici anzichè difendere chi fa rispettare le regole difende chi non le vuole rispettare, distorcendo quanto è stato fatto. Ed è curioso vedere che la ministra parli di tolleranza dal pulpito della religione di maggioranza di cui è suddita. Perchè qui la tolleranza è sempre a senso unico nei confronti dei privilegi e degli abusi della religione di potere. Sarei curioso di vedere questi che parlano di tolleranza quando vengono toccati i loro privilegi se i maestri avessero introdotto statue di Buddha o di Shiva ed avessero fatto pregare tutti i ragazzi tali divinità. E perchè non farlo anche per allah: tutti i ragazzi preghino allah per dimostrare che è solo un discorso di tolleranza e non di prevaricazione.
Di pochi giorni fa la notizia dell’arresto di 27 persone della cosca Santa Maria di Gesù. Chi dovevano pregare i bambini?