«Tra gli emendamenti al decreto fiscale presentati alla Camera ce ne è uno che, se votato, consentirebbe di destinare 100 milioni per strutture pubbliche per l’infanzia distraendoli dall’edilizia di culto. È quindi davvero curioso che tenga banco l’estenuante trattativa sul bonus bebè quando per sostenere le famiglie basterebbe approvare questa modifica».
Adele Orioli, portavoce dell’Uaar, commenta così l’inserimento tra gli emendamenti al decreto fiscale in discussione alla Camera di quello, a firma degli onorevoli Mara Mucci e Ivan Catalano (Gruppo Misto), che chiede di sopprimere le parole «chiese ed altri edifici religiosi» dalle destinazioni previste per gli oneri di urbanizzazione secondaria del Testo Unico dell’Edilizia.
«Su ogni ristrutturazione, costruzione, variazione edilizia — spiega Orioli — paghiamo al nostro comune gli oneri di urbanizzazione. È una imposta destinata al patrimonio pubblico, per opere quali asili nido, scuole, impianti sportivi, aree verdi, strutture culturali e sanitarie. Con un’unica eccezione di stampo clericale: può essere destinata infatti anche a “chiese e altri edifici religiosi”. È la tassa di religione comunale, in gergo tecnico detta “oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto”, che costa quasi 100 milioni di euro l’anno ai contribuenti italiani. I comuni potrebbero evitare di versarla nelle casse delle Curie, dei Testimoni di Geova e di altre confessioni religiose, semplicemente deliberando il suo azzeramento, come fece il comune di Civitella in Val di Chiana (AR), che uscì anche vittorioso dal ricorso al TAR intentato dalla Diocesi. Ma non lo fanno, continuando con clericale disinvoltura a versare fondi per edificare chiese».
«Se passasse l’emendamento, per la cui presentazione l’Uaar ringrazia in particolare la prima firmataria onorevole Mucci, le destinazioni possibili di questa tassa comunale rimarrebbero solamente le opere pubbliche quali asili nido, scuole, impianti sportivi, aree verdi, strutture culturali e sanitarie. Un emendamento quindi davvero utile per le famiglie, che potranno vivere e veder crescere gli eventuali figli in una società che destina le risorse pubbliche a opere di utilità e proprietà pubbliche».
«L’Uaar — prosegue Orioli — è da anni impegnata nella Campagna Oneri, con lettere ai sindaci, inchieste, petizioni ed anche con un esposto alla Corte dei Conti. Ma non vede l’ora di fermarsi. Basta un ultimo sforzo: l’approvazione dell’“emendamento oneri”, che interromperà definitivamente il finanziamento comunale all’edilizia di culto. Un passo incredibilmente necessario per un paese come l’Italia che già devolve 6 miliardi l’anno alla Chiesa».
Comunicato stampa
In questi giorni si sta sbandierando come grande successo del governo l’introduzione della ‘web-tax’, che porterebbe nelle casse del fisco la bella cifra di 150milioni di €: è penoso vedere il governo raschiare il fondo dei cassonetti per portare a casa quello che sarebbe semplice ottenere. Tanta fatica per racimolare appena un decimo di quello che ogni anno si regala (si butta nel cesso) con l’8×1000. Quindi ben venga questa proposta Mucci-Catalano.