Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Il 14 dicembre è stata finalmente approvata dal Senato la legge sul testamento biologico. Un grande risultato ottenuto anche grazie all’impegno delle realtà laiche (UAAR compresa), che si sono impegnate negli anni per sensibilizzare la politica. Nelle scorse settimane si sono intensificate tali iniziative. I radicali hanno lanciato un appello ai sindaci, sottoscritto da almeno 70 primi cittadini anche di grandi città. Al Consiglio regionale della Toscana è passata a larga maggioranza una mozione presentata da Pd, Art.1-Mdp, M5s e Sì-Toscana a Sinistra, che chiedeva al Parlamento di approvare quanto prima la legge sul fine vita e ai Comuni di istituire il registro per raccogliere i testamenti biologici. L’assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, Sergio Venturi, ha espresso parere favorevole all’inserimento delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat) di ogni paziente nel Fascicolo Sanitario Elettronico, il database clinico digitalizzato regionale che è consultabile dai medici. La proposta è stata avanzata, in attesa dell’istituzione di un Registro nazionale dei testamenti biologici, dalla deputata Donata Lenzi (Pd). Già in vista delle elezioni regionali del 2014 il circolo UAAR di Bologna aveva proprio chiesto ai candidati se fossero d’accordo con l’inserimento delle Dat nel Fascicolo sanitario elettronico. A livello parlamentare è stata ventilata anche la proposta del “canguro” in aula, per cassare i circa 3 mila emendamenti presentati in Senato dai clericali a scopo ostruzionistico. Non è stato escluso dal ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio il ricorso al voto di fiducia. Il clima politico era diventato decisamente favorevole, nonostante il niet dei vescovi e le uscite di qualche esponente confessionale, grazie alla convergenza sul tema tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

Da salutare con favore anche il sostegno delle istituzioni pubbliche alla scienza. Il Ministero dell’Istruzione ha stanziato 391 milioni di euro per la ricerca di base con il bando Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale): l’importo più alto da quando è stato inaugurato questo tipo di sostegno alla ricerca, che comprende 250 milioni accantonati grazie ad accordi tra Miur, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

Per quanto riguarda le iniziative per contenere i costi della Chiesa, da segnalare il taglio, nella Legge di Bilancio recentemente approvata, di 50 milioni di euro sui finanziamenti alle scuole paritarie. La riduzione è stata fortemente contestata dalla Fism (la federazione delle scuole cattoliche), che lamenta il lievitare dei costi per gli alunni e invita ad azioni di lobbying sulla politica per ripristinare l’importo. Soprattutto in Veneto, dove il vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo si è persino lanciato in uno sfogo su Facebook in cui invita i fedeli a “ricordarsi bene alle prossime elezioni di dare un calcio a chi ci sta governando, e anche a quei parlamentari che nulla hanno fatto e manco lo vogliono fare, in nome del loro laicismo partigiano”.

Di fronte alle sfide del multiculturalismo, le istituzioni iniziano ad avviare iniziative volte a favorire l’integrazione. La Prefettura di Campobasso ha organizzato il primo seminario di formazione rivolto in particolare agli esponenti delle confessioni di minoranza, su temi quali la libertà religiosa, la laicità dello Stato e le tutele sovranazionali.

Nel periodo natalizio si sono intensificate le iniziative clericali per imporre simboli cattolici nelle scuole e negli uffici. In particolare, diversi politici hanno avviato una vera e propria “crociata” per vedere il presepe esposto negli istituti o per caratterizzare gli eventi scolastici in senso esplicitamente identitario e cristiano. Alcune scuole hanno però scelto soluzioni più inclusive, vista anche la percentuale ormai consistente di bambini provenienti da famiglie non cattoliche. La scuola materna comunale “Francesco Crispi” a Roma per il secondo anno consecutivo non ha allestito presepe e albero di Natale, nonostante le proteste di genitori bigotti. La scuola “Basilio Cecchi” di Castellammare di Stabia (NA) ha optato per una recita senza riferimenti a Gesù, destando le ire di Fratelli d’Italia. Analoga scelta a Como per la scuola primaria “Vacchi”. In una classe della scuola “Peter Pan” di Arezzo l’insegnante si è rifiutata di far allestire il presepe agli alunni, tanto che la Giunta comunale ne ha regalato uno all’istituto. La dirigente dell’istituto comprensivo “Ada Negri”, Maria Merola, non ha consentito la “tradizionale” benedizione in orario scolastico, attenendosi alle disposizioni della normativa, destando le lamentele dei genitori più clericali. A Castelfranco Piandiscò (AR), il consiglio comunale ha bocciato una mozione dell’opposizione che pretendeva di far allestire il presepe nelle scuole della zona.

L’istituzione scolastica è da sempre oggetto di forme di invadenza confessionale, ma talvolta gli stessi docenti si attivano per far rispettare la laicità. Un’insegnante dell’educandato statale “Maria Adelaide” di Palermo, Giovanna Bonafede, aveva protestato presso l’Ufficio scolastico regionale per la decisione della dirigente scolastica, Angela Randazzo, di concedere le aule per le lezioni del catechismo, dopo l’orario scolastico. A seguito di queste polemiche la dirigente ha deciso di sospendere tale improvvida iniziativa.

Nelle scorse settimane ha destato scalpore il caso dell’istituto “Ragusa Moleti” di Palermo, perché il dirigente scolastico Nicolò La Rocca aveva osato emanare una circolare per chiedere il rispetto della legislazione vigente: no a preghiere e riti religiosi durante l’orario scolastico e l’installazione di statue religiose nei corridoi della scuola. Diversi politici clericali avevano attaccato il dirigente, che aveva ricevuto invece solidarietà dalle voci laiche e dall’UAAR. Persino la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, nel suo intervento al settimo Festival della Dottrina sociale della Chiesa, aveva ricostruito in maniera imprecisa il caso, salvo poi correggere il tiro durante un question time il 6 dicembre, confermando come l’agire del preside fosse legittimato, in nome della difesa della laicità della scuola.

La redazione

5 commenti

Diocleziano

«… La Prefettura di Campobasso ha organizzato il primo seminario di formazione rivolto in particolare agli esponenti delle confessioni di minoranza, su temi quali la libertà religiosa, la laicità dello Stato e le tutele sovranazionali… »

Molto bene. È importante anche ‘educare’ i nuovi arrivati a rispettare gli spazi altrui, prima che prendano il cattivo esempio da ciò che hanno trovato qui.

Rieducare i cristianistici (l’opposto dei laicisti 😈 ) richiederà molto più tempo, ma alla fine la malapianta sarà raddrizzata.

Gérard

” esponenti delle confessioni di minoranza, su temi quali la libertà religiosa, la laicità dello Stato e le tutele sovranazionali… ”
E qui si trova la chiave ( almeno una ) delle future convivenze pacifiche . Fuorchè cristianesimo e ebraismo, nessuna religione è stata ” educata ” alla laicita dello Stato ( sopratutto l’ Islam ) e questo puo essere fonte di conflitti sociali futuri . Fare rispettare la laicita dello Stato ne è un elemento maggiore .

RobertoV

Fa piacere che almeno nello staff del ministero ci siano persone che conoscono la costituzione e le regole del settore che dovrebbero gestire, mentre preoccupa che il ministro Fedeli non le conosca e che anzichè difendere la scuola si sia schierata coi clericali: speriamo abbia imparato qualcosa per il futuro, anche se sarà interessante vedere il suo successore visto che il governo è in scadenza.
Incredibile 50 milioni in meno alle paritarie e questo prima delle elezioni! Che si siano resi conto che non portano così tanti voti?
Sul bando Prin per il finanziamento della ricerca bisognerebbe vedere anche che cosa verrà finanziato. Non vorrei che fossero soldi elargiti a pioggia in vista delle elezioni.

Diocleziano

Spero che con questo governo si sia estinta la categoria dei ministri-portavoce-delle-lobby.

Gérard

Non qual è la tua età ma mi sembra che credi ancora a Babbo Natale …

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