L’Italia che ci stiamo lasciando alle spalle

La diciassettesima legislatura della Repubblica Italiana è ufficialmente finita con lo scioglimento del Parlamento da parte del presidente Mattarella, avvenuto il 28 dicembre scorso. Solo tre giorni dopo lo stesso Mattarella ha parlato alla Nazione nel consueto messaggio di fine anno, non distintosi per alto tasso di clericalismo. Anzi. Nessun presepe campeggiava sullo sfondo come nello stesso messaggio di fine 2015, il primo dell’era Mattarella. Certo, non è mancato l’augurio rivolto al papa, ma se non altro non è stato usato l’appellativo di Santo Padre e comunque è stata l’unica nota di riverenza ecclesiastica. Per il resto, nel discorso sono stati affrontati temi sociali che non hanno a che fare con le religioni.

Anche il Parlamento ormai in modalità di prorogatio si è rivelato non particolarmente orientato a soddisfare le istanze clericali. Noi stessi avevamo notato fin dall’inizio che potevano esserci ampi margini per portare a casa risultati importanti dal punto di vista della laicità, a cominciare dai cinque obiettivi individuati nella petizione Svolta laica, e tutto sommato non è andata malissimo. Tre di questi obiettivi sono stati raggiunti, seppure il risultato ottenuto non sia soddisfacente al 100%.

La prima ad arrivare a destinazione è stata la legge che ha introdotto il divorzio breve, che tuttavia ha mantenuto un periodo di separazione minimo prima che la fine del matrimonio possa essere certificata. Di fatto una separazione breve, non all’avanguardia ma pur sempre meglio dell’impianto moralista in vigore fino a quel momento. A metà del 2016 è stata poi la volta delle unioni civili, contro le quali il mondo cattolico si era speso non poco. Anche in questo caso qualcosa è mancata per quanto riguarda non tanto i diritti delle coppie omosessuali, quanto per i bambini che vi crescono all’interno e che la legge non tutela affatto, e qualcos’altro è arrivato per quanto riguarda invece i diritti delle famiglie di fatto. Per fortuna nella maggior parte dei casi il problema delle adozioni viene risolto in sede giudiziaria, in cui i diritti dei minori hanno ancora un significato e le velleità liberticide di alcune amministrazioni reazionarie hanno vita difficile.

leggecirinna

La magistratura è stata determinante anche nel prosieguo dell’opera di smantellamento della legge 40 sulla procreazione assistita, iniziato già nelle legislature precedenti. Da bandiera dello Stato etico, quella che ricorderemo come uno dei più gravi attentati alla libertà delle persone è stata ridotta a un contenitore quasi vuoto, con buona pace della ministra della Salute dell’attuale governo Lorenzin che, lei sì clericalissima, ha cercato in tutti i modi di difenderla. Per il terzo dei cinque obiettivi laici è stato necessario arrivare al fotofinish: appena due settimane prima della fine della legislatura, infatti, con uno sprint da fiato sospeso si è arrivati finalmente a varare una legge sul biotestamento. Siamo ancora privi del diritto di ricorrere all’eutanasia, per il quale erano state raccolte oltre 65 mila firme, e rimaniamo in attesa dell’attuazione di questa legge, ma se si pensa allo scampato pericolo corso nelle legislature precedenti non si può celare una certa soddisfazione.

Non tutto è però stato rose e fiori, né ci si poteva aspettare diversamente. Non sono mancate prese di posizione che sembravano dettate dai palazzi al di là del Tevere. Tra tutti si è notato lo spiccato senso del religioso di Lorenzin, a partire dalla questione riguardante la procreazione assistita di cui più sopra. La ricorderemo per aver coniato il termine “ultraprostituzione”, in riferimento alla tanto vituperata gestazione per altri, ma anche per il clamoroso flop della sua campagna Fertility day. Che dire poi della strenua difesa dell’obiezione di coscienza contro l’aborto, con annessa negazione delle evidenze, che peraltro è uno dei cinque obiettivi laici rimasto disatteso insieme al superamento del sistema dei culti ammessi? Ha perfino promesso che garantirà l’obiezione di coscienza anche a chi vuole rivendicare il diritto di imporre terapie a chi non le vuole. Tuttavia, la stessa Lorenzin ha fatto propria la battaglia a sostegno delle vaccinazioni, cosa per la quale non possiamo che esprimere apprezzamento.

Imbarazzante poi, a non voler eccedere in definizioni di ben altro tono che pure avrebbe meritato, l’attacco della ministra dell’Istruzione Fedeli verso un preside che aveva “osato” porre un argine al proliferare di madonnine e preghierine pre-merenda nella sua scuola, il tutto nel drammatico silenzio di tutte le forze laiche a partire dai sindacati. Sarà anche stata condizionata dall’ambiente iperclericale in cui si trovava in quel momento, il che non sarebbe scusa valida per nessuno e tanto meno per un ministro, ma le si dà atto di esser poi riuscita a innestare la retromarcia in un question time. Impossibile non citare, scorrendo quella parte della compagine governativa che possiamo perfino considerare diretta emanazione vaticana, un aficionado delle nostre clericalate come Angelino Alfano, spesso in prima linea ora a suon di circolari contro le trascrizioni di nozze gay, ora a tuonare perché si incarceri chi si avvale in qualche modo della Gpa, ora a fare propaganda per la vita “che vita poi non è” offrendosi, per conto del Vaticano, a ospitare il piccolo Charlie Gard.

Ci lasciamo quindi alle spalle un Paese che negli ultimi anni ha dovuto assistere, come ha sempre fatto, a revival clericali e che ha dovuto lottare con ogni mezzo per cercare di arginarli, ma che alla fine ha visto arrivare in porto risultati che in altre legislature potevano al massimo essere sognati. C’è ancora tanto da fare, non si pensi di potersi adagiare sugli allori e anzi si affilino le armi in vista di battaglie vecchie e nuove. Alla prossima tornata elettorale di marzo sarà già tanto se potremo essere governati da una maggioranza che si possa definire tale, ma dovremo essere pur sempre lì a far sentire una voce laica. E forte.

Massimo Maiurana

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10 commenti

Gérard

E la cosa che ho notato per primo nel messaggio di fine anno del Presidente Mattarella . Questa volta senza presepio . Ai clericali sara venuto un travaso di bila …

Engy

secondo me e’ venuto piu’ a te!
Non l’hai ancora capito che I travasati di bilE stanno solo in questo forum? 😤

RobertoV

Non mi ero accorto che i vari nostalgici della religione di stato e dello stato confessionale venissero a scrivere su questo sito. Quelli che non sopportano di non vedere i loro simboli identitari cattolici (o presunti tali) dappertutto, che fanno ordinanze per imporre statue religiose e presepi nelle scuole e nei luoghi pubblici, che temono le critiche, la democrazia ed il mondo che cambia.
A meno che lei non ne sia il loro rappresentante ….

Gérard

Sono andato a dare un occhiatina ai tuoi commenti del passato e dovresti andare a rileggerli . Mi sembra che in fatto di ” travaso di bila ” non sei seconda a nessuno…

Diocleziano

Engy, mia prediletta!

Stai perdendo un po’ dello smalto che ti contraddistingueva? 😛

pendesini alessandro

Engy
Ritengo che se vogliamo possibilmente trovare un terreno d’intesa, chiamiamolo compromesso, e magari capire che potremmo eventualmente avere ragione senza che gli altri abbiano necessariamente torto ! Il metodo – o la regola aurea- non consiste nell’insultare GRATUITAMENTE la gente, ma di far valere –o dimostrare- che l’atro/altri si sbagliano con argomenti chiari, pertinenti, tinti di razionalità !
L’insulto, l’ironia o cinismo non fanno altro che generare antagonismo sociale ma anche e sopprattutto odio, che una persona integra, ben educata e colta dovrebbe senz’altro sapere….

Gérard

Mi sconvolge sempre la cortezza di vedute di quelli che aderiscono all’ asserzione fallace di Oriana Fallaci ( lo dice il suo nome stesso ..) ” Se smettiamo di essere cristiani, diventiamo islamici” . Togliere un simbolo cristiano da un posto dove dovrebbe esserci invece la neutralita religiosa ( e politica..) non significa rinunciare alla propria identita di italiano o francese o tedesco etc ma invece significa mettere un baluardo contro tutte le ingerenze religiose, compreso quelle islamiche nella vita pubblica . La laicita dello Stato e delle istituzione è lo strumento indispensabile per la societa onde permettere a tutti di vivere assieme al di là di tutte le differenze culturale e sopratutto religiose .

RobertoV

Queste persone utilizzano i simboli cattolici con la stessa valenza del cornetto e del ferro di cavallo dei superstiziosi, con la logica del crocifisso o l’acqua santa negli esorcismi, o l’aglio contro i vampiri. Certo che non c’è molto da sperare da chi è nella logica “il mio pulsante è più grosso del tuo”.
Togliere un simbolo cristiano significa togliere un simbolo di intolleranza ed antidemocratico (nonostante la propaganda voglia far credere il contrario) e non metterne altri, non nuovi padroni, perchè le regole democratiche non sono difese da un gruppo religioso.

pendesini alessandro

Infatti !
I simboli religiosi, evidentemente mitici, essenzialmente superstiziosi di qualsiasi tipo e origine siano, non devono essere esposti –quindi imposti, a volte con arroganza- in uno spazio pubblico, scuole incluse. La laicità deve essere, per legge, rispettata anche da coloro, e sono molti, che ritengono i dogmi religiosi –o legge divina- al disopra della legge umana. Escludendo di fatto, a volte accanitamente o con violenza fisica, qualsiasi critica pertinente.
I secoli passano, sulla stessa terra le civilizzazioni scompaiono e si succedono, ma la crudeltà, disprezzo per l’omosessualita, libertà di decidere delle donne su come gestire la loro vita o MISOGINIA, libertà di decidere come morire dignitosamente, vecchio compagno dell’ignoranza, rimangono….Purtroppo !
Se vogliamo evolvere intellettualmente quindi socialmente, l’oscurantismo, o fanatismo religioso, deve essere imperativamente ostacolato. Nessun insegnamento alla falsità, religiosa, storica etc… deve essere tollerato.

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