Maggioranza e diritti, due piani diversi e spesso incompatibili

Capita a volte che proprio coloro i quali dovrebbero essere in prima linea nella tutela di tutti i cittadini, cioè politici e amministratori pubblici a vari livelli, ignorino deliberatamente un principio cardine di ogni Stato di diritto: la maggioranza non può prevaricare la minoranza. Al contrario, i diritti della minoranza vanno sempre difesi da chi tenta di opporre loro la forza dei numeri. Sono cose che si insegnano ai ragazzini, principi che affondano le loro radici in epoche in cui vi era molta meno consapevolezza dei diritti umani di quella che abbiamo qui e ora, ben prima che si arrivasse alla sottoscrizione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tutte le costituzioni democratiche ne sono pregne; infatti il loro ruolo è proprio quello di limitare il potere delle maggioranze parlamentari o di governo.

Uno di questi amministratori “ignoranti” è Maria Rosa Dughera (lista civica), sindaco di Mombello Monferrato (AL), attualmente alle prese con una scottante questione di scampanii. I gestori di un B&B della zona si sono rivolti al parroco di Mombello per chiedere di sospendere il suono delle campane durante le ore notturne, giustamente per non turbare il sonno dei turisti ospitati nella struttura, ma il parroco ha detto loro di rivolgersi al sindaco. Nel frattempo i 250 cittadini del paese si sono polarizzati in due fazioni opposte, così la sindaca ha pensato che fosse il caso di indire una pilatesca consultazione, in modo che potesse essere la maggioranza a decidere in merito. Allo stesso tempo ha però ridimensionato la richiesta del B&B che chiedeva il silenzio dalle 20 alle 8, riducendola alla fascia tra le 23 e le 7. Singolare la definizione “perfetto spirito democratico” usata da Franca Nebbia, giornalista de La Stampa; non c’è nulla di perfetto né tantomeno di demo­cra­tico nella ditta­tura della maggio­ranza, il diritto al riposo notturno di pochi potrà essere sopraffatto dal tradizionalismo di molti.

mombello-campane

Ancora più eclatante è stato il caso dei lavori di riqualificazione di Piazza Cappuccini a Ragusa, conclusisi pochi mesi fa, dove perfino parlare di maggioranza sarebbe fuori luogo. A suo tempo il sindaco Federico Piccitto (M5s) propose una variante di progetto che prevedeva l’eliminazione di un tratto di strada carrabile davanti alla chiesa che si affaccia sulla piazza, di fatto estendendone il sagrato, e per dare forza alla sua proposta decise di avviare una consultazione online. Alla consultazione parteciparono appena 141 degli oltre 70.000 cittadini ragusani, 112 dei quali votarono a loro volta a favore del progetto del sindaco che quindi fu attuato. A nulla valse la raccolta di oltre 200 firme contrarie raccolte tra gli abitanti del quartiere dai commercianti della zona; per il sindaco non avevano la stessa legittimazione degli iscritti alla piattaforma Votofacile.

Paradossalmente la maggioranza viene chiamata in causa solo quando può essere funzionale agli inte­ressi degli ammini­stratori e dei poteri ai quali fanno riferimento, in cima ai quali spicca naturalmente l’estabilishment clericale, raramente quando si tratta di riconoscere diritti in luogo di privilegi. Nel 2014 l’Uaar utilizzò le statistiche fornite dal rapporto Eurispes di quell’anno per farne delle immagini da diffondere attraverso i social network. Numeri importantissimi: il 72% degli intervistati si diceva favorevole al testamento biologico, il 76% alla fecondazione assistita, il 78% alle coppie di fatto, l’84% al divorzio breve. Numeri che si limitavano a confermare una tendenza consolidata da anni, eppure solo di recente queste richieste della maggioranza hanno trovato parziale accoglimento, in larga parte attraverso leggi comunque non ottimali e nel caso della Pma grazie all’intervento della magistratura, che ha smantellato progressivamente la legge 40. Figuriamoci quanto dovranno attendere le istanze delle minoranze.

Massimo Maiurana

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5 commenti

dissection

Bell’articolo, a cui mi sento solo di aggiungere una cosina piccolina: non solo si verifica tutto ciò che vi è descritto, ma addirittura, esponenti politici, clericali o meno, ed esponenti clericali, politicizzati o meno, hanno ritenuto, secondo convenienza o comodo, di parlare di “dittatura della minoranza”, e neanche troppo tempo fa, sempre ovviamente nell’ottica di difendere privilegi a scapito di diritti.

RobertoV

Sono d’accordo.
Aggiungerei anche ulteriori considerazioni riguardo alla presunta maggioranza.
Spesso certi privilegi vengono giustificati sulla base di una presunta maggioranza senza portare prove di questa maggioranza o barando sui dati. Per esempio ancora l’ultimo annuario pontificio riporta che il 98 % degli italiani sarebbe cattolico. Inoltre come sappiamo bene dalla politica avere una maggioranza non significa avere sui vari argomenti quella maggioranza e quella maggioranza è variabile nel tempo e sensibile alle informazioni che vengono date. Anche il come viene posta la domanda determina le maggioranze: per esempio è invalsa l’idea di attribuirsi i voti dei non votanti. Cioè se solo alcuni cittadini si lamentano del suono delle campane si ritiene che tutti gli altri siano favorevoli, mentre in realtà potrebbero essere talmente assuefatti ai soprusi da non pensare neanche a ribellarsi o sapere di poterlo fare. Se si chiedesse se vogliono il suono delle campane forse anche in quel caso sarebbero in pochi a volerle.
A questo va aggiunto il come una maggioranza viene ottenuta, cioè se la maggioranza è stata costruita in modo antidemocratico (tipo religione di stato e suoi retaggi), con una serie di privilegi di cui gli altri non godono, tramite la propaganda e l’indottrinamento (tipo controllo dei media e dell’informazione) e barando e disinformando.

Diocleziano

A giudicare dalla pagina di wiki sul paese di Mombello M. parrebbe che esso viva in funzione della chiesa, essendo l’unica cosa descritta con dovizia di particolari. Da sottolineare il fatto che il paese ha perso il 70% degli abitanti nell’ultimo secolo. Meno cristi e più turisti, no?

Ma non facevano prima a interessare della questione gli uffici preposti al controllo delle emissioni rumorose?

dissection

Emperor l’errore, a mio avviso, dettato oltretutto da un senso di correttezza, è stato rivolgersi a un parroco (quel parroco, di quel paese…) per silenziare le campane: è come chiedere di abbassare il volume al deejay di un rave. In spiaggia. A ferragosto. Si doveva andare subito dalle autorità competenti, viste anche le tendenze del sindaco…

Gérard

Fino a poco tempo fa, vivevo in un bellissimo borghetto medioevale di cui la Toscana è ricchissima D’estate quando andavo in ferie, e ciò onde evitare di lasciare l’ appartamento vuoto, lo affittavo a turisti stranieri . Ebbene quando tornavo le uniche lamentelle che mi venivano sempre fatte era il rumore delle campane ogni mezzoretta della notte ( idem quando venivano trovarmi parentella o amici..) .

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