Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è del Comune di Verona che
ha chiesto e ottenuto la rimozione dello slogan “Sposa chi vuoi” e delle relative immagini, diffusi dall’organizzazione della fiera Verona Sposi, perché ritenuti contrari alla famiglia “tradizionale” e inneggianti alle unioni tra persone gay
Su pressione dei politici integralisti, è intervenuto l’assessore alla Trasparenza Edi Maria Neri. Il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Vito Comencini, ha dichiarato che “le trovate di marketing non possono affossare i valori”. Ha inoltre plaudito all’iniziativa di Neri, poiché ha fermato “l’allestimento di stand palesemente contro la famiglia tradizionale, che rischiva di trasformarsi in propaganda relativista”.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana
Gli esponenti clericali del centro-destra Maurizio Gasparri (Forza Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Stefano Parisi (Energie per l’Italia) Eugenia Roccella (Idea-Noi con l’Italia), hanno preso l’impegno durante un convegno organizzato dal comitato “Difendiamo i nostri figli” di “abolire, o cambiare radicalmente, le leggi contro la famiglia”, in particolare quindi le unioni civili.
Il Comune di Montagnareale (ME), con un’ordinanza sindacale per la disinfestazione di strutture comunali e scuole, ha invitato le famiglie “a partecipare alle funzioni liturgiche programmate per il mercoledì delle Ceneri ovvero l’inizio della Quaresima”.
In occasione dei festeggiamenti per sant’Agata a Catania, presenti alla processione e alla cerimonia solenne il sindaco Enzo Bianco e la giunta, il presidente del consiglio comunale con i consiglieri, il prefetto, il magnifico rettore della locale università, le autorità militari e i gonfaloni del Comune, della Città Metropolitana e dell’Ateneo.
Per la messa di investitura del nuovo vescovo di Sulmona-Valva, officiata presso la cattedrale di Sulmona (AQ), presenti le autorità civili e militari, con la sindaca Anna Maria Casini.
Il vicesindaco di Spoleto Maria Elena Bececco ha rappresentato il Comune alla messa presso la cattedrale, officiata dall’arcivescovo, per i nati nel 2017. Alla celebrazione erano presenti, oltre ai bambini e ai loro familiari, gran parte dello staff di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale “San Matteo degli Infermi”, compreso il primario.
Il Comune di Piacenza ha aperto un bando per la concessione di un’area da utilizzare come centro di aggregazione polivalente che dovrà collaborare con le associazioni e le realtà della zona, “anche in sinergia con gli oratori parrocchiali”.
La redazione
Non è che le cose siano molto cambiate a Verona dai tempi di Romeo e Giulietta.
Non sono molto cambiate un po’ dappertutto, solo che Verona lo dimostra… di più? O per prima?
Visto i “precedenti” dovrebbero essere più tolleranti. 🙂
Non devono essere molto solidi, i loro “valori”, se temono di vederli crollare sotto delle semplici “operazioni di marketing”, e nessuno che si chieda mai se le operazioni di marketing del vaticano, non ne affossino almeno alcuni, di valori, cosa che in realtà succede regolarmente, ma guai far accorgere i defenders of the faith di certe cose…
Ingerenza nella sfera privata in atti pubblici?! Alla faccia dei garanti della privacy e dei principi fondamentali civili.
Non mi pare una clericalata, ma un assalto al diritto di parola messo in atto da una autorità senza autorità in materia. Andrebbe denunciato alla Procura della Repubblica finché ce ne una, e Repubblica e Procura. Temo che dopo il 4 marzo non sarà più possibile. D’Ascola
Ma di che ci meravigliamo ?
Durante una visita del Papa tempo fa furono rimossi i cartelloni di una mostra retrospettiva
dedicata ad una nota pittrice della prima meta del ‘900,Tamara De Lempika.
Motivo ?
Niente a che vedere col contenuto dei cartelloni,bensi col fatto che la De Lempika era stata una nota bisex dichiarata.(Sarebbe interessante sapere quanti,oggi,ne fossero al corrente,o la conoscessero anche solo di nome).
E’ un fatto straordinario che il Pontefice abbia accettato di recarsi,tempo fa,in visita ai rifugiati,
nientemeno che nell’isola di LESBO !
In questo caso i riferimenti a Saffo e ai suoi gusti erano senz’altro molto piu’ evidenti alla plebe.
Vien da chiedersi se qualcuno avesse avanzato la proposta di ribattezzare l’isola in modo piu’ rispettoso ad un ospite cosi illustre.
Ma infatti, perlomeno da parte mia, non c’è meraviglia, solo nausea & disgusto. Mai che si vergognino per ciò che sarebbe più giusto che si vergognassero…
Chissà come ci resterà male – Sua Banalità – quando verrà a sapere che un certo papa, in fieri di essere santificato, aveva avuto un moroso…
Era “diversamente” fidanzato?
Credo che ci siano stati 22 papi nella storia che avevano avuto ” morosi ” . Questa è la lista ufficiale su base storiche . Due altri non sono ancora su questa lista . Questo significa che durante le votazioni che hanno portato queste persone sul trono pontificale, lo Spirito Santo faceva un pisolino .
Ignoranti!!
Non sapete che “Omnia munda mundis” ?
Le unioni civili sono legge dello stato, quindi l’assessore ed il Popolo della famiglia (che non è neanche presente nel consiglio data l’esiguità dei suoi sostenitori, ma non evidentemente esiguo in fatto di potere non democratico) stanno opponendosi e boicottando una legittima legge dello stato. Se le unioni civili sono riconosciute anche le attività economiche relative sono legittime. La fiera è sede di attività economiche, quindi non si capisce con quale autorità l’assessore possa vietare attività legittime. Illegittimo è, quindi, il suo intervento, come le richieste del Popolo della famiglia. Viola anche la libertà di espressione.
Lo slogan sposa chi vuoi potrà non essere il massimo, ma ha anche una valenza più generale, perché potrebbe essere letto anche con la valenza di sposare anche persone di altre religioni o senza religione, di altre nazioni. E forse anche in questa accezione non è gradito nel bigotto e cattolico Veneto.
Inoltre dimostra quali siano i danni alle capacità di ragionamento dei fanatici. Per quale logica venire incontro alle unioni civili gay (tra l’altro con attività economiche private, non finanziate dallo stato) sarebbe andare contro alla famiglia tradizionale? Non sono assolutamente in antitesi, al massimo in aggiunta. A meno che i fanatici per perbenismo non siano sostenitori della famiglia tradizionale ipocrita in cui dei gay si sposano per nascondere di esserlo. Importante è l’immagine esteriore, che non si parli di certe realtà che vanno nascoste: per fortuna che Neri è assessore alla trasparenza….. Credono veramente che alle persone si debba dire con chi devono sposarsi, altrimenti le scelte sarebbero confuse? Che opinioni hanno dei loro sudditi/fedeli e delle loro capacità di scelta?
Ma la famiglia tradizionale è quella donna, uomo e amante/i in cui Verona sembra eccellere?
Riguardo a Spoleto come si fa a dire che si è a favore della famiglia quando gran parte dello staff di ginecologia ed Ostetricia ed il Primario abbandonano il lavoro e le partorienti per andare a messa ad omaggiare l’arcivescovo? Ma all’ospedale di Spoleto nascono solo bambini cattolici?
Effettivamente, più bigotto che cattolico…