Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è di Filippo Grigolini, esponente del Popolo della Famiglia a Verona, che
ha chiesto al Comune di non concedere l’Arena per un concerto di Elton John, poiché il cantante britannico è sposato con un uomo e ha due bambini nati tramite la gestazione per altri
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana
Il Comune di Legnano (MI) ha organizzato un corso prematrimoniale “laico”, aperto alle coppie eterosessuali che vogliono sposarsi con rito civile e a quelle omosessuali che intendono celebrare l’unione civile, in cui tra i relatori figura anche un prete.
La redazione
E io voglio che siano impediti quegli eventi dove si parla di un uomo che è convito che sua madre sia vergine e che il suo vero padre sia un dio e non sto parlando di Davide Casaleggio.
Sorry: “convinto”.
” un corso prematrimoniale “laico”, aperto alle coppie eterosessuali… e a quelle omosessuali…, in cui tra i relatori figura anche un prete”
Vogliono provarci a farli desistere fino alla fine. Che poi, considerando cosa sia veramente il matrimonio, a volte mi viene il dubbio che gli omofobi non siano quelli che vogliono impedire agli omosessuali di sposarsi ma il contrario.
“L’anagrafe di Torino ha negato la trascrizione dell’atto di nascita di due bambini figli di una coppia di uomini, nati in Canada tramite gestazione per altri.”
Stiamo calmi, essendo impiegati comunali potrebbero non averlo fatto solo perché non sapevano scrivere.
“Sempre più persone scelgono oggi il matrimonio civile per questo il Comune di Legnano, nel milanese, ha deciso di organizzare un corso prematrimoniale per le unioni laiche, aperto a tutti ” …… e per fare questo chiama anche un prete cattolico.
I preti e la chiesa cattolica la devono infilare proprio dappertutto questi nostalgici della religione di stato.
Se uno si sposa civilmente è perchè non vuole i preti tra i piedi e non ha intenzione di sottomettersi ai dictat della chiesa cattolica. Ma vi sono anche quelli che si sposano civilmente perchè non sono cattolici, cioè sono credenti in altre religioni o non credenti. E questi qua mettono lì un prete cattolico a controllare e fare la sua propaganda? Deve contrastare le unioni civili? Che cosa può dire sul matrimonio un prete cattolico a dei non credenti o a dei protestanti, buddhisti, induisti o musulmani o a dei gay? Non gli basta avere il matrimonio concordatario? Ricordo che la chiesa si è opposta ai matrimoni civili come alle unioni civili e ancora oggi li considera matrimoni di serie B o addirittura inaccettabili per i gay e guarda con preoccupazione al loro aumento. Sarebbe interessante sapere se il prete è anche pagato per fare questo servizio e chi sono gli altri relatori.
Più che un prete, forse sarebbero utili patti matrimoniali.
Un salto dal medioevo della chiesa al terzo millennio.
Ho trovato che ancora oggi:
la Chiesa non riconosce la validità del matrimonio civile tra due cattolici. Per lei il matrimonio civile tra due cattolici non ha lo status di matrimonio, è un matrimonio praticamente nullo. Tutti i cattolici sono tenuti a seguire le procedure descritte nel Diritto canonico. Il matrimonio civile non è riconosciuto da Dio né dalla Chiesa, quindi canonicamente non ha alcun valore, è come inesistente.
Direi che ben poco è cambiato dall’epoca dei coniugi di prato. Sulle unioni civili è nota la sua avversione. Quindi, non si capisce veramente a quale titolo un comune possa pensare di invitare come relatore un prete ad un corso del genere, se non per clericalismo e fare il gioco della chiesa nell’ostacolare il matrimonio e le unioni civili. Potrebbe avere un po’ di senso, solo per quegli stati in cui l’unico matrimonio riconosciuto è quello civile e la cerimonia religiosa segue il matrimonio civile. Ma non è la situazione dell’Italia, dove c’è il matrimonio concordatario cattolico. Anche riguardo ai divorziati che vogliono risposarsi è un problema creato dalla chiesa il rapporto con loro e, quindi, non vedo perchè lo stato se ne debba fare carico. Ancora peggio pensare che possa fare il mediatore ….
@RobertoV
“Direi che ben poco è cambiato dall’epoca dei coniugi di prato”
Qualcosa fortunatamente e’ cambiato.
Se ad ogni messa il prete dovesse elencare tutti i “pubblici peccatori” rei di avere recentemente contratto il matrimonio civile,adesso la lista lo obbligherebbe a tirarla tanto in lungo che la lagna finirebbe con lo stancare i fedeli presenti e diventerebbe controproducente.
Ma quel signore lì, con quel vezzoso braccialettino, si sente così macho da poter discriminare?
Scopri il lato gender che è in te… 😆
Il “polpo” della famiglia.
Quando Ratzinger era Papa, sentivo gente che si lamentavano che voleva farci tornare nel medioevo . Ratzinger in pensione ormai da anni, è la Lega oggi che se ne occupa .