Il Regno Unito si interroga sull’istruzione a base multiculturalista

Solo un anno fa il manifesto del partito conservatore descriveva la Gran Gretagna come “una delle società multietniche, multiculturali e multireligiose di maggior successo al mondo”, il che non è poi così vero specialmente, ma non solo, all’interno del sistema educativo. Oggi il governo May, appunto conservatore, annuncia l’intenzione di porre un freno all’autonomia didattica e agli abusi su base comunitaria. I dettagli non sono ancora noti, a metterli a punto ci sta pensando Sajid Javid nel suo ruolo di segretario per le comunità, ma le priorità sembrerebbero incentivare il pluralismo e contrastare l’isolazionismo messi in pratica dai singoli gruppi all’interno delle rispettive scuole.

Nessuna scuola potrà prescindere da alcuni valori comuni nel servizio offerto, così da evitare che una singola comunità possa prendere il sopravvento, per quanto rappresenti la maggioranza degli studenti, e allo stesso tempo da ridurre la distanza tra le varie comunità. Gli immigrati devono avere maggiori possibilità nell’apprendimento della lingua inglese, principale fattore di integrazione, e l’accesso delle donne al mondo del lavoro dev’essere favorito. Un drastico giro di vite dunque, almeno nelle intenzioni, di cui si sentiva da tempo il bisogno. Anche perché non è che le cose nel tempo si siano spontaneamente attenuate. Anzi.

Tanto per fare un esempio recente, una scuola ebrea ortodossa femminile di Londra (sì, anche la separazione di genere è comunemente praticata in nome del multiculturalismo), la Yesodey Hatorah, ha ammesso di essere intervenuta sui testi ufficiali per la qualifica GCSE (livello di istruzione secondario) censurando una serie di parole e di foto giudicate inappropriate. Sono spariti tutti i riferimenti all’omosessualità come una delle caratteristiche odiate e perseguitate dai nazisti, il che è abbastanza paradossale considerato che a difendere nei fatti questa pratica è, in questo caso, un altro dei gruppi perseguitati. Cassati anche vari riferimenti all’emancipazione femminile negli Usa, con tanto di pennarello sulle parti del corpo scoperte nelle foto. Non è nemmeno la prima volta, perché già nel 2013 si era scoperto che la stessa scuola aveva eliminato dai testi ufficiali tutte le parti che facevano riferimento all’evoluzionismo.

Il portavoce della scuola naturalmente minimizza le cose, dicendo che si tratta di notizie vecchie e risapute e precisando: «questa regola non ha a che fare con l’omofobia o la misoginia, lo scopo è quello di proteggere le ragazze dalla sessualità, in linea con il volere dei genitori e la fede religiosa». Più o meno quello che un altro bigotto, tale Donald Trump, pare stia subdolamente facendo dall’altra parte dell’Atlantico, dove Valerie Huber, nota attivista e sostenitrice dell’astensione sessuale, è stata messa a capo del fondo federale sulla pianificazione familiare. Il che fa seguito alle linee guida in tema di contraccezione dell’amministrazione americana, le quali intendono promuovere i metodi contraccettivi religiosi e inefficaci (subdolamente chiamati “naturali”) a scapito di quelli di provata efficacia (come il profilattico e la pillola contraccettiva).

Massimo Maiurana

Archiviato in: Generale

11 commenti

Gérard

Il Regno (dis)Unito è il peggiore esempio che si possa trovare in Europa in fatto di integrazione . Purtroppo ci sono alcuni capi di stato che vorebbero prenderne esempio e fra questi si trova in prima linea il presidente francese Macron ( del quale avevo nutrito certe speranze in fatto di laicita, visto che l’ aveva citata come un pilastro della Repubblica durante il suo insediamento all’ Eliseo ) . Anche in Francia, ci sono scuole ” fuori contratto ” cioè quelle che non ricevono aiuti dello stato e perciò sono libere nel modo e come insegnano . Salvo che ogni tanto esce fuori uno scandalo allora e soltanto in questi casi, lo stato interviene e se è caso, fa chiudere la scuola ( Diversi scandali sono scoppiati in scuole ultra cattoliche – confraternita di San Pio X – seguaci di Mgr Lefebvre , oppure scuole musulmane dove veniva insegnato l’ odio dei valori della Repubblica ) . Si dovrebbe fare chiudere queste scuole ma dubito che gli uomini politici, presi da loro giocchi di potere, abbino piu paura della perdita di alcuni voti che degli danni recati alla società .

bardh

Una società perennemente multiculturale è una società sfilacciata piena di contrasti e lotte fra vari gruppi etnico religiosi, gli ultimi 100 anni della storia dei Balcani, India, Turchia e Libano dimostrano che se in giro di 1-2 generazioni le culture non si mescolano e si “sciolgono” dando vita ad una nuova la società, quella società è destinata a fallire. L’integrazione dovrebbe appartenere alla prima massimo seconda generazione degli immigrati, dalla terza in poi deve subentrare una spontanea e totale adesione e quindi l’assimilazione nella nuova società, i gruppi che rimangono isolati creano sfiducia è sono bersaglio facile, una politica immigratoria che in breve tempo porta in una società un grande nr. di popolazioni completamente diverse e gruppi religiosi antagonisti è completamente sbagliata perché non tiene conto delle dinamiche sociale che regolano le società umane.

Frank

Meno male che era un testo scolastico, se avessero dovuto cancellare tutti riferimenti sessuali di un testo religioso erano #####.

laverdure

Vale la pena di ripeterlo:”cultura”,”fatti culturali” et similia godono,in molti ambienti,del
privilegio dell’intoccabilita,delle vere vacche sacre.
Anche a causa di una trappola semantica:”cultura”,almeno in italiano,evoca l’immagine di
scuole,universita,libri,conoscenza,tutte cose realmente rispettabilissime.
Ma in questo caso invece “cultura” altro non e’ che l’insieme delle regole, antiche o moderne,
ufficiali o ufficiose,scritte o sottintese che regolano il comportamento di una comunita.
E come tali possono essere assolutamente criticabili.
Anche se molti “intellettualoidi” non l’ammetteranno mai,il nazismo,il fascismo,lo stalinismo
erano culture a tutti gli effetti,il fatto di essersi sviluppate in tempi recenti (ma con elementi di fondo ,come violenza e assolutismo,vecchi come il mondo)non le rende fondamentalmente
diverse da altre vecchie di secoli come l’integralismo islamico.
Allo stesso modo e’ un fatto culturale la mafia,la camorra,la n’drangheta,lasciti di secoli di malgoverno borbinico che diffuse nel meridione il lato peggiore della cultura spagnola di allora.
Tale cultura imperverso anche nel nord Italia,(ricordate i “Promessi sposi”?),dove pero’ in seguito si impose quella austriaca,molto piu’ moderna ed efficente.
Fu una cultura imposta a suon di baionette,forche e calci in c…,non certo per filantropia,ma quando gli austriaci se ne andarono, il loro lascito costitui’ un dono non meno inestimabile
perche involontario.

dissection

Non sono sicuro di aver capito il concetto di dono inestimabile involontario ecc., per il resto quoto.

laverdure

@Dissection
Eppure mi sembrava di essere stato chiaro :se nel secoloXX la Lombardia e il nord italia in generale hanno goduto di un tenore di vita un tantino migliore del sud,dovuto ad una mentalita un tantino piu moderna e produttiva,e’ dovuto notevolmente la fatto che la mentalita spagnolo-borbonica portata dal dominio spagnolo fa spazzata via da quella,molto piu’moderna,portata dagli austriaci.
E torno a dire,non la portarono certo per motivi filantropici,le loro maniere furono quelle di un esercito di occupazione,che rispondeva alla alzate di testa a suon di forche e baionette,non vi ricordate l”epopea risorgimentale “descritta (in modo non sempre attedibile)nei libri di scuola della nostra adolescenza ?
Pero,quando l’evolversi della storia porto gli austriaci ad andarsene, la loro mentalita aveva attecchito e rimase,e secondo me fu un dono inestimabile.
O preferite la mentalita dei “mammasantissima” e “baciammu le mani” lasciata in dono
dai borbonici nel sud ?

Gérard

Non credo che gli islamici, gli ebrei o cattos se ne andrano cosi come gli austriaci se ne andaronno nell’ arco di pochi anni . Una cosa essenziale è impedire che inculchini ai giovani valori in contrasto con l’ ordine e i valori della repubblica, dell’ ugualianza uomo-donna . Cosa che non è cosi facile se non si controlla con serieta le loro varie scuole e medrese .

bardh

è un dato di fatto che i musulmani non si sono mai integrati volontariamente in nessuna società, “culturalmente” parlando rifiutano ogni forma di integrazione perché lo considerano “sottomissione”, in una conferenza Leila Younes El-Amaire la referente di “Juma” (giovani, musulmani, attivi) una frazione di CDU/CSU, dichiara beatamente:
“L’integrazione è una parola piuttosto impopolare per Juma, perché ovviamente non dobbiamo integrarci nella società tedesca e nemmeno adottare i valori e costumi tedeschi, le vostre richieste di integrazioni ci danno fastidio!”

Francesco S.

@Laverdure
Concordo sul fatto che il lemma “cultura” non indichi per forza qualcosa necessariamente positivo – come ad esempio vale per la cultura mafiosa – ma dissento dall’excursus storico a partire dagli austriaci che se ne sarebbero andati come se non ci fossero state delle guerre di mezzo.

Gérard

In Toscana, i Lorena hanno lasciato il trono senza sparare un solo colpo di fuoco contro il popolo . Hanno capito che i tempi erano cambiati . Quando hanno lasciato il paese, il bilancio dello stato era in attivo e le campagne e l’ industria prosperavano…

laverdure

@Francesco
“…. a partire dagli austriaci che se ne sarebbero andati come se non ci fossero state delle guerre di mezzo.”
Cerca di leggere con piu’ attenzione.
Cosi come non erano arrivati per filantropia, allo stesso modo se ne andarono perche costretti dal corso della storia,cosi come in seguito fini il colonialismo europeo nel terzo mondo.
Ma questo non toglie valore al loro involontario lascito di cultura.
Del resto anche il colonialismo europeo ha lasciato qualcosa nel terzo mondo,non dimentichiamo che le culture africane .per esempio. erano arretrate di due millenni,
prima dell’arrivo in massa dei bianchi.
E lo so benissimo : in confronto a cio che fecero i colonialisti in Africa ( e altrove)gli Austriaci fanno la figura di suore di carita:basti pensare al Congo e alle prodezze del Belgio di re Leopoldo.
Ma d’altra parte non furono tanti intellettuali “progressisti”a giustificare, in altri ambiti ,
in nome della Rivoluzione e della creazione dell “Uomo Nuovo”,colossali bagni di sangue analoghi ?
Vedi il comunismo staliniano,o maoista,o le prodezze di pol Pot, ecc.

Commenti chiusi.