Fede e coraggio

La morte di Arnaud Beltrame, il gendarme che a Trèbes a fine marzo si è consegnato in cambio di un ostaggio perdendo così la vita, ha suscitato unanime cordoglio ma insieme anche una gara a partecipare per interposto martire alla sua gloria postuma. Tanto il diretto interessato non ha lasciato detto nulla né può ormai obiettare alcunché. Si è allora parlato della patria, dei valori della polizia e di quelli della massoneria e via rivendicando. Tuttavia, ha ritenuto di concludere Cazzullo sul Corriere, “la persona che lo conosceva meglio, sua moglie Marielle, ama ricordare la sua fede: «È stato il gesto di un poliziotto, e di un cristiano. Dettato dall’amor di patria e dall’amore per il prossimo. Due ispirazioni impossibili da separare». E così, nella settimana santa, il Paese più laico d’Europa si scopre a discutere su come la religione possa influire sulla vita privata e pubblica”. A dire il vero, a discutere del peso della religione sulla vita pubblica in Francia e in Europa ci ha portati ben prima il terrorismo islamico, del quale quello di cui parliamo è solo uno degli ultimi episodi.

Anche il vescovo, com’era più prevedibile, ha dichiarato che Beltrame era ispirato dalla fede e l’ha equiparato a padre Kolbe, il francescano polacco che si sostituì a un altro prigioniero ad Auschwitz morendo al suo posto. Resta il fatto che anche Redouane Lakdim, l’assassino di Trèbes, era ispirato dalla fede, e per sua stessa precisa dichiarazione stavolta. E resta il fatto che Kolbe era uno solo mentre gran parte dei suoi correligionari, in patria e non solo, erano antisemiti, in Germania erano nazisti e il capo della sua Chiesa aveva persino sottoscritto un concordato col governo hitleriano. Cazzullo ha ricordato invece, tra gli altri, Salvo D’Acquisto e don Ferrante Bagiardi, sottolineando il fattore fede “spesso” presente in simili frangenti. Non sarà sfuggito però certo neanche a lui, così attento alla storia come all’attualità, che la fede non è né un elemento necessario né tantomeno sufficiente a spiegare, in generale, comportamenti di questo tipo. Per non andare lontano, in Italia gran parte della popolazione (e dunque anche del clero) fu a lungo insieme fascista e cattolica con fierezza o con indifferenza e conformismo.

Stavolta direi che perlomeno nessuno, a prescindere dalle dietrologie e dalle credenze personali, ha messo pubblicamente in dubbio l’altruismo, la generosità, il disinteresse, l’eroismo. Alla messa per Beltrame hanno voluto essere presenti persino alcuni imam e il vescovo non sembra essersi fatto tentare dalla semplicistica contrapposizione tra religione buona e religione malvagia sulla quale si assestano invece tanti devoti nostrani meno consapevoli di lui. Il coraggio invece è un’altra cosa. “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, faceva dire proprio a un sacerdote il cattolico Manzoni. E d’altra parte nessuno potrebbe negare che, sia pure a suo modo, anche Lakdim è stato coraggiosissimo. Quando leggiamo che “solo la sua fede può spiegare la follia di questo sacrificio”, vengono i brividi lungo la schiena. Anche se si parla di Beltrame. Anche se possiamo tirare un sospiro di sollievo.

Ma torniamo alla già citata vedova, che è stata descritta come assai credente e responsabile della recente conversione del marito (basti dire che erano sposati solo civilmente, mentre si è rivelata falsa la voce di un loro matrimonio religioso sul letto di morte). La signora ha rilasciato in realtà una lunga intervista, raccolta da organi d’informazione confessionali, dove ha parlato anzitutto del legame del marito con la “famiglia della gendarmeria”, di quanto fosse animato da altissimi valori morali di servizio, generosità, abnegazione, della sua forza di volontà fuori del comune e della sua capacità di comunicarla ai suoi uomini. Quindi ha effettivamente richiamato il percorso religioso del marito per concludere che ai propri occhi non era affatto banale che i funerali si sarebbero tenuti in piena settimana santa: “È con grande speranza che aspetto di celebrare la risurrezione di Pasqua con lui”. Un discorso comprensibilmente filtrato dalla sua personale prospettiva di cattolica. La madre di Beltrame, che lo conosceva da sempre ma che non è mai stata particolarmente credente, ha invece dichiarato: “È sempre stato così, ha sempre fatto tutto per la Patria, da quando è nato, era la sua ragione di vita. Si è sempre sacrificato per gli altri. Oggi mi direbbe «mamma ho fatto soltanto il mio lavoro». Faceva parte del suo modo di essere. Quando ho sentito alla televisione di un gendarme che si era offerto in ostaggio per salvare una donna, ho capito subito che si trattava di lui. Doveva trattarsi di lui per forza”.

Come ammoniva Pierre Bayle qualche secolo fa, proprio in Francia e a seguito di altre guerre di religione, i non credenti sono capacissimi di individuare e seguire i valori morali, mentre i credenti possono facilmente trovare nella propria religione ottimi pretesti per derogare a quei principi e per agire nei modi più nefasti.

Andrea Atzeni

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34 commenti

bardh

Semplicemente penso male senza aver la pretesa di indovinare, pero mi pare che la signora moglie forse in modo inconsapevole cerca di attribuirsi parte del merito!

dissection

Ciao bardhi. Io penso che, ancora più precisamente, stia cercando di attribuire il merito dell’ azione del marito al percorso religioso che sarebbe stato seguendo, e di riflesso a lei il merito di averglielo fatto intraprendere

bardh

Ciao dissection, si ovvio ho saltato il passaggio intermedio! 😀

dissection

Lol, ma solo fino a un certo punto, se è vero che stava avvicinandosi alla religione cattolica a causa della moglie stessa 😉

pendesini alessandro

Forse è necessario ricordare che dietro un presunto discorso, o comportamento altruistico, si nasconde la ricerca di soddisfazioni pulsionali e/o narcisistiche, cosi come il desiderio di dominio insoddisfatto. Va pero’ notato che queste caratteristiche vengono ampiamente amplificate da ideologie assurde, religioni monoteiste in primis…
In altre parole : l’atto di qualsiasi natura sia, interamente gratuito, chiamato –ma anche osannato altruismo, è (salvo casi patologici) pura utopia ! Non è altro che una forma sofisticata, ingannevole, a volte cinica che tende a mascherare subdole apparenze, o intenti non lodevoli, specifica della specie umana.

P.S. Quando la propria morale dermina una condotta eroica o altruistica in cui pone l’interesse della società o di una persona (come in questo caso) prima del suo, è perché il valore morale idealizzato corrispondente (paradiso, beatitudine, gloria ecc..) viene posto prima dei valori (sovente illusori) del proprio interesse personale.
…..Personnellement je préfère le vin d’ici à l’eau delà …..

dissection

Grazie per questa chiusura in francese, la ricorderò per sempre. Posso usarla in altri ambiti (sempre con lo stesso senso, ovviamente)?

pendesini alessandro

Dissection
Questa frase (che non è mia), è difficilmenete traducibile in altre lingue che il francese poiché ….”.Personnellement je préfère le vin d’ici à l’eau de là” …..tradotta letteralmente in italiano darebbe come risultato : « preferisco il vino di qui che l’al di la = l’au-de là ; ma aggiungendo una e (a au) si ottiene « l’eau de là » (l’acqua dell’al di là) che ovviamente diventa una battuta ludica anche se non sempre fa sorridere certi illuminati…..
Un saluto da Bruxelles a voi tutti !

dissection

Non preoccuparti, l’avevo capita benissimo! Immagino che tutti ricambino i saluti, in ogni caso è un bellissimo doppio senso che invita a riflettere sul godersi ciò che si ha qui & ora senza preoccuparsi troppo di ciò che ci potrebbe essere non si sa bene dove, come amava ripetere il mio amico Lucifero… che il nostro Arnaud desiderasse, in ultima analisi, andare a farci due chiacchiere assieme sorseggiando del buon Chablis? Non lo sapremo mai…

Francesco S.

Sinceramente chi se ne frega in cosa credesse o meno. Un atto di bontà resta sempre un atto di bontà, frutto di una scelta, in questo consiste la particolarità dell’essere umano, con le sue scelte può decidere di fare il bene o il male, e noi ci ricorderemo del gendarme come una ottima persona e del terrorista e della sua ideologia come di un farabutto. È questo è meglio di qualsiasi paradiso o inferno.

dissection

Nemmeno a me, e penso a molti altri, in fondo frega nulla di cosa credesse o no. Immagino comunque, che l’articolo vertesse più che altro sulle motivazioni, di siffatto gesto, e di una loro eventuale derivazione (o no) da determinati tipi di credenza (o mancanza di essa), e conseguenti risvolti sociologici /filosofici. IMHO.

bardh

Altruismo in generale e nella forma più semplice è un investimento egoistico, cioè offri il tuo surplus di cose, tempo o dedizione sapendo o sperando che prima o poi ti ritornerà nella forma e momento a te utile, ovviamente esce da questo schema il gesto eroico che presuppone mettere la vita degli altri prima della tua, in questo caso la ricompensa non sarà più in questo mondo; quindi o lo fai a beneficio dei tuoi figli, nipoti, proprio quelli che geneticamente parlando ti assicurano l’immortalità, oppure credi che avrai una ricompensa nella prossima vita.

RobertoV

La cosa fastidiosa di certi cattolici e della chiesa è che sono in propaganda perenne, utilizzano qualsiasi pretesto per fare propaganda per la loro religione. Così se succede qualcosa di positivo e la persona risulta cattolica allora le altre possibili ragioni scompaiono ed è sicuramente trovata la vera ragione nella fede cattolica, come se una persona cattolica agisse solo in funzione della fede, mentre se succede qualcosa di negativo, allora la fede cattolica non c’entra niente. Non si rendono conto che se fosse così forte nelle buone azioni la correlazione con la fede dovrebbero essere frequenti e statisticamente rilevanti, mentre invece devono tornare a decenni fa per fare paralleli. Un po’ debole come correlazione.
Anche la patria è una fede o senso del dovere e direi che per un militare possono avere un’importanza rilevante. Certo la credenza in una vita oltre la morte può incoraggiare ed infatti la religione è stata ampiamente utilizzata dai vari governi per motivare alla guerra. Ma certi comportamenti potrebbero essere anche semplicemente istintivi, determinati da sottovalutazione del rischio o da un’eccessiva fiducia nella capacità di gestire le situazioni.

Diocleziano

Dall’Huffingtonpost:

”… Una simulazione di un attentato a Carcassonne. Lo scenario immaginato da Arnaud Beltrame per quell’esercizio era una strage terroristica in un supermercato. Proprio quella che egli stesso, con il suo comportamento eroico, ha evitato oggi, salvando la vita a una donna, ultimo ostaggio rimasto in mano al terrorista Redouane Lakdim… ”

Questa esercitazione è avvenuta nel dicembre 2017. È inutile cercare ora le ragioni profonde, che vanno dal puro altruismo alla volontà di potenza, di questo atto, ma penso che sia più vicino al rischio calcolato che al sacrificio romantico. (E inutile).

Maurizio

Chissà perché mai i “credenti” hanno bisogno che qualcuno detti loro i principi morali da seguire. Io ci sono sempre riuscito benissimo da solo.

Diocleziano

È lo stesso meccanismo che spinge taluni a pagare per avere dei numeri da giocare al lotto. Inconsciamente delegano il loro fallimento a qualcun altro.

pendesini alessandro

Francesco S

Non mi sembra avere letto verso questo « eroe » critiche impertinenti. Nessuno ha biasimato il suo « coraggio », ma neanche esageratamente lodato il suo comportamento ritenuto come straordinario, forse anche divino….
Se analizziamo più attentamente, razionalmente, neurologicamente il motivo di questo « gesto eroico », potrebbe risultare che questa persona, in realtà, era affetta dalla sindrome d’hurbis !
Per avere questa sindrome è necessario presentare almeno tre sintomi :

1° – L’inclinazione narcisistica a vedere il mondo come un’arena in cui esercitare il proprio potere a qualsiasi livello, e cercare la gloria.
2° – Predisposizione per impegnare azioni che potrebbero presentare l’individuo in una luce favorevole, vale a dire per abbellire la sua immagine.
3°-Attrazione smisurata per l’immagine e l’apparenza, sovente ben celata
4°- Eccessiva fiducia nel proprio giudizio ed eventualmente un certo disprezzo per le critiche e i consigli degli altri.
5°- Impressione di onnipotenza (ma anche protezione divina !) su ciò che l’individuo è personalmente in grado di realizzare.

NB Non è inoltre da escludere che il personaggio abbia dei nuclei cerebrali non funzionali –o inesistenti- per cio’ che riguarda il rischio reale che incorre senza nessun limite, come sembra essere questo caso ! L’istinto di vita per una persona sana di mente, è molto potente e prevale nella maggioranza dei casi.
Se il personaggioi avesse subito un esame di risuonanza magnetica funzionale (IRMf) quando era in vita, avremmo molto probabilmente notato delle anomalie funzionali o comunque una dissonanza cognitiva !

laverdure

@pendesini alessandro
Allo stesso modo,caro Alessandro,molto spesso un comportamento “coraggioso” nasce semplicemente dalla paura,paura di rovinarsi la reputazione.
In certi ambienti,societa e culture, quello di “vigliacco” e’ ancor oggi un marchio indelebile che puo’ fare di un uomo un paria per tutta la vita,e lo era ancora di piu’ in passato.
Fatto straordinario per una societa come la nostra, ne abbiamo visto un esempio nel caso Schettino:se il signore in questione fosse rimasto a bordo,come del resto gli era stato ordinato energicamente nella famosa telefonata del comandante del porto,la sua posizione processuale sarebbe stata senza dubbio molto meno critica.
Dico “straordinario” perche normalmente in Italia siamo soliti distribuire medaglie e titoli di eroe con la stessa disinvoltura con cui Woytila distribuiva beatificazioni.
Entrambe le cose derivano sicuramente dalla stessa secolare”cultura cristiana”.
Ne e’ un esempio il profluvio di riconoscimenti di cui e’ stato oggetto l’esimio onorevole Moro:
strade ,piazze scuole ecc intitolate a suo nome,sebbene l’attribuzione di “eroismo” appaia nel suo caso un tantino forzata:basti pensare alla famose “lettere dal carcere”,contenenti espressioni non proprio lusinghiere verso compagni di partito e istituzioni.
Ricordate il riferimento alla “vergognosa inefficenza della scorta”?(tre carabinieri e due agenti
massacrati sotto i suoi occhi).
Incredibilmente fu proprio la signora Moro a sostenere che tali lettere erano vere espressioni di suo marito e non apocrifi estorti con la forza,come cercarono di sostenere i suoi collaboratori.
Il commento migliore fu,come al solito,quello, lapidario, di Indro Montanelli:”La signora ha reso un servizio alla verita.
Ma ha reso un pessimo servizio a suo marito”.
Ma in Italia il coraggio,contrariamente alla battuta del Manzoni,ce lo diamo disinvoltamente,
per interposta persona e a cose fatte.

Francesco S.

Ovviamente esistono patologie che possono generare determinati comportamenti, ma in mancanza di dati trovo molto più logico ipotizzare che si tratti di semplice buona azione dettata dal seguire i propri principi morali piuttosto che ipotizzare qualche particolare patologia.

Gérard

In un articolo apparso nel mese di marzo scorso, il giornale on line ” Slate ” mette in guardia la recuperazione religiosa dell’ atto di Arnaud Beltrame . Ho di seguito riportato e tradotto le perplessità emesse da questo giornale :

” Insistendo troppo sulla dimensione religiosa- forse autentica ma non esclusiva – della morte di Arnaud Beltrame, si rischia di incorraggiare l’ interpretazione di questo enesimo attento sul territorio francese come un nuovo episodio dello scontro planetario fra la fede cristiana e l’ islamismo radicale .
Ma aldilà dell’ eroicita del suo atto, fare di Arnaud Beltrame una specie di ” martirio ” cristiano rischia di incorraggiare ogni forma di recuperazione religiosa e politica e cosi di servire i piani dell’ Islam radicale in vista d’una confrontazione mondiale fra Islam e Cristianesimo e cosi fare di un attentato il quale è soltanto un fatto di cronaca, un nuovo episodio di una guerra di religione atroce e senza fine .
Di consequenza…
Un paese vicino a Cannes ha deciso di intitolare il futuro nuovo collegio della città ad Arnaud Beltrame ma ci sono stati molti genitori che si oppongono a ciò vedendo nella simbolica data alla personalità di Beltrame la possibilita che questo stabilimento diventasse bersaglio di attentati .

P.S. Sul fatto che A.B. fosse anche massone, la Chiesa cattolica ha provato a spargere la voce che il gendarme se ne stava allontanendo, cosa che è assolutamente falso visto che un mese prima la sua morte, era andato partecipare ad un rito massonico a centinai di kms del posto dove resideva .

bardh

“ma ci sono stati molti genitori che si oppongono a ciò vedendo nella simbolica data alla personalità di Beltrame la possibilità che questo stabilimento diventasse bersaglio di attentati.” quindi hanno paura che dei bravi musulmani fanno attentati anche se Beltrame non ha mai ucciso uno di loro, anzi è stato una loro vittima, questo significa riconoscere il merito ai violenti: tutto si può ottenere con la violenza!

bardh

Mi fa ridere la contraddizione che lo stesso giornale on line ” Slate ” esprime in 2 suoi articoli:
“Insistendo troppo sulla dimensione religiosa – autentica, ma non esclusiva – della morte di Arnaud Beltrame, rischiamo di incoraggiare l’interpretazione di questo nuovo attacco sul suolo francese come un nuovo episodio del confronto globale tra la fede Cristianesimo e islamismo radicale.”
Invece nel articolo: “Le destin du capitaine Khan prouve que l’islam est aussi une religion de paix” “Ma la storia mostra che la pratica e gli insegnamenti dell’Islam offrono ai loro devoti risorse preziose per incoraggiarli a un totale altruismo, empatia e coraggio. Nell’ora degli abominevoli crimini contro l’umanità, molti musulmani hanno fatto affidamento sulla loro fede per proteggere i fedeli di altre religioni, inclusi cristiani ed ebrei. “Chiunque salvi una persona, è come se avesse dato il dono della sua vita a tutta l’umanità”
L’interpretazione edulcorata del versetto 5:32 è la ciliegina sulla torta!

Gérard

Molto di quello che ha ottenuto l’ Islam in Europa l’ ha ottenuto con la violenza e l’ intimidazione ( come d’ altronde in quasi tutta la sua storia ) . Quante cose sono state censurate per paura di rappresaglie !!!!?
Negli ultimi 15 anni 50 000 ebrei della regione parigina hanno dovuto cambiare domicilio per via delle minacce ricevute da abitanti islamici dei loro rione .

laverdure

@Pendesini Alessandro
Tanto per evitare malintesi:personalmente non mi sognerei mai di sacrificare volontariamente la mia vita nemmeno per la salvezza del mondo intero.
Direte:ma se perisse il mondo intero tu periresti in ogni caso,no ?
Mal comune mezzo gaudio.
E dico questo non certo come vanto ma come constatazione di un dato di fatto,come e’ un dato di fatto che il 90%(calcolo iperottimistico) della gente non si comporterebbe diversamente.
Semmai potrei vantarmi di ammetterlo,dato che la percentuale di chi farebbe altrettanto direi e’ un po’ piu’ bassina.
Detto questo,caro Alessandro,mi sembra che nei tuoi interventi tu insista molto ,persino piu’ di me,nel “decostruire” il coraggio degli altri,anche quando,come nel caso Beltrame,non mi sembra che i dati disponibili possano far pensare a fanatismi,manie esibizionistiche o autodistruttive e altre pappardelle analoghe tali da “inficiare”il suo gesto,al contrario del
Lakdim e dei tanti soggetti su pari.
Non ti sembra che in qualcuno potrebbe nascere la curiosita di approfondire le TUE motivazioni ?
E tanto per esprimere un’altra curiosita,che sentimenti proveresti se ,in una situazione analoga,
qualcuno si sacrificasse per salvare TE ?
Ma lo sapete ormai tutti,io sono malizioso per natura

pendesini alessandro

Laverdure dixit :
« …….Non ti sembra che in qualcuno potrebbe nascere la curiosita di approfondire le TUE motivazioni ?……. »

Risponderei senza nessuna esitazione che mi sarebbe d’aiuto per riuscire a capire meglio come funziona il mio encefalo ! Non potrei fare altro che ringraziarlo ; premesso che abbia una buona « infarinatura » nelle branca della neurofenomenologia…ciarlatani esclusi !

« ….E tanto per esprimere un’altra curiosita,che sentimenti proveresti se ,in una situazione analoga, qualcuno si sacrificasse per salvare TE ?…… »

Se non mi conosce e ignora totalmente la mia personalità, direi che trattasi di una persona affetta da disordine psichico o patologie mentali di una certa entità ! Ma che di certo ringrazierei (a titolo postumo) e apprezzerei indiscutibilmente il suo gesto altruistico.
NB Da notare che il « sacrificio », termine che è stato messo da secoli a tutte le salse, è pura assurdità. La probabilità che una persona « sana di mente » (conforme alla « Bibbia » della psichiatria DSM-5) si sacrifichi volontariamente per salvarne un’altra CHE NON CONOSCE è (stando a certe statistiche accademiche) dell’ordine di circa 0,01%. Dobbiamo inoltre tener conto da non confondere una persona che soccorrendone un’altra in difficoltà rimane accidentalmente vittima de suo lodevole gesto, con un’altra che si « sacrifica » volontariamente per salvarne altre.

laverdure

“Dobbiamo inoltre tener conto da non confondere una persona che soccorrendone un’altra in difficoltà rimane accidentalmente vittima de suo lodevole gesto, con un’altra che si « sacrifica » volontariamente per salvarne altre”

Io personalmente non ci vedo una grande differenza tra correre volontariamente (cioe
potendone fare benissimo a meno)e consapevolmente un rischio di morte certo e uno “quasi certo”.
Credo che la maggior parte delle (pochissime) persone disposte a correre il secondo
accetterebbero anche il primo.
E se spulci un po le cronache e la storia recente troverai molti casi di individui che si sono sacrificati per salvare gente che “nemmeno conoscevano”,sia in pace che ,ancora di piu’,
in guerra.Basti ricordare salvo D’Acquisto,oppure i numerosi piloti che hanno voluto
portare un aereo in avaria lontano da zone abitate sacrificandosi.
Il tuo concetto di “sano di mente” e’ un tantino opinabile:il fatto che tu,io e la maggior parte della gente non faremmo mai la tal cosa non significa che chi sia capace di farla
debba essere “anormale” in senso negativo.
Allora Falcone,Borsellino,Della Chiesa e altri personaggi simili dovrebbero essere considerati una massa di malati mentali,come pure Samanta Cristoforetti,Neil Armstrong,Buzz Aldrin e tanti altri che hanno corso gravi rischi per scelta e hanno avuto la fortuna di uscirne.
Il simbolo della salute mentale sarebbe allora,incontestabilmente,il Divo Giulio Andreotti,
seguito a ruota beninteso da una numerosissima ghenga,come il Moro che ho citato
prima.
Io non ho nessuna difficolta ad ammettere che i personaggi del primo gruppo che ho citato erano e sono migliori di me,per coraggio e non solo.
Perche’ mai dovrei?
Sarebbe come pormi dei complessi perche’ Einstein,Fermi,Rubbia padroneggiavano la fisica molto meglio di me,o Mozart la musica.
Con tutti gli “analfabeti funzionali”e individui “a diversa capacita”che ci sono in giro,se volessi sentirmi superiore a qualcuno avrei solo l’imbarazzo della scelta.
Se la cosa crea complessi a te affrontali pure come vuoi,ma puoi anche risparmiare ragionamenti cervellotici.

laverdure

Dimenticavo:
ne “Il colosso di argilla”,un classico di Humprey Bogart,un personaggio pronuncia una
frase che meriterbbe di essere ricordata molto piu’ spesso:
“C’e’ chi e’ vigliacco e chi non riesce ad esserlo !”

Francesco S.

Un comportamento atipico, statisticamente atipico, non vuol dire patologico, la storia della psichiatria è lastricata di questo errore è la storia dei primi del 900 ce lo ricorda. anche noi ateo siamo statisticamente atipici, ateo in senso stretto, materialistico.

Diocleziano

Penso che ragionare per ‘sensazioni’ su questo tema non porti da nessuna parte; per giudicare bisognerebbe conoscere quello che realmente passava per la mente del protagonista, e anche così non si conoscerebbero le autentiche motivazioni dell’azione. Quanto hanno influito i ‘bias’ della situazione contingente? Gli errori di valutazione.

Beltrame aveva lasciato il telefonino acceso, evidentemente pensava a un certo sviluppo della situazione, alla quale anche lui avrebbe contribuito; credo che non abbia preso in considerazione nemmeno per un istante il semplice scambio 1a 1, un morto per un vivo, certo sapeva che correva dei rischi.

Sull’altruismo, la fondamentale bontà dell’uomo, non ci farei molto conto: quante storie di risse tra disperati per accaparrarsi un posto su una scialuppa, anche a costo di buttare fuori qualcun altro? Parlare di un ‘eroe’ è più vantaggioso e propedeutico al vivere comune. Gli egoisti, quelli che traggono vantaggio dai coraggiosi, stanno a guardare.

laverdure

@Francesco s
“Un comportamento atipico, statisticamente atipico, non vuol dire patologico..”
Ma e’ lapalissiano,caro Francesco.
Altrimenti sarebbe come dire che gli alpinisti che scalano l’Everest solo “perche’ e’ la'”
(parole di Hillary)o donne che scelgono la vita di sommergibilisti (nella nostra marina ce
ne sono gia una decina)sono tutti mentecatti.
Io personalmente trovo una partita di calcio tanto avvincente quanto ammirare una mano di vernice mentre si asciuga.
E’ grave ?

pendesini alessandro

……Con tutti gli “analfabeti funzionali”e individui “a diversa capacita”che ci sono in giro,se volessi sentirmi superiore a qualcuno avrei solo l’imbarazzo della scelta.
Se la cosa crea complessi a te affrontali pure come vuoi,ma puoi anche risparmiare ragionamenti cervellotici…..Laverdure Dixit !

Caro Laverdure :

Spiacente dirtelo apertamente : trovo le tue risposte tinte di cinismo ed un tantino arroganti, con epiteti che distribuisci gratuitamente indegni di una persona educata anche se –probabilmente- colta ! Sarebbe interessante sapere a che livello arrivano le tue competenze (se esistono !) nella branca neurologica….
Comunque sia è scontato che non frequentiamo le stesse scuole.

« ……Con tutti gli “analfabeti funzionali”e individui “a diversa capacita”che ci sono in giro,se volessi sentirmi superiore a qualcuno avrei solo l’imbarazzo della scelta…… »
A questa tua strana frase, e contrariamente a quello che affermi, ti rispondo che so quasi niente su quasi tutto, di conseguenza ritengo che non penso avere un sentimento di superiorità al quale alludi, che considero puramente arbitrario.
Da notare che certe delle mie « elucubrazioni » o « ragionament cervellotici » (come affermi) che ho scritto relaitevi a questo caso, provvengono da Sebastian Dieguez neuropsicologo al Laboratoire de neurosciences cognitives du Brain Mind Institute de l’École polytechnique fédérale de Lausanne, en Suisse.
Quando scrivi : « …..Ma lo sapete ormai tutti,io sono malizioso per natura », avevo dei dubbi, pensavo trattasi di una battuta ; ma tutto sommato su questo non posso fare altro che darti ragione….Sans rancune ?

laverdure

@Pendesini Alessandro
Caro Alessandro,l’accusa di cinismo non mi offende minimamente,perche’ secondo me il cinismo
puo’essere rispettabile o meno,per inciso la parola deriva da un’antica corrente filosofica greca.
Quanto ad arroganza forse la tua accusa e’ fondata,ma come capita spesso oserei dire che dietro tale accusa si nasconde una vena di arroganza.
La tua affermazione che nessuna persona sana di mente si sacrificherebbe mai per gli altri non mi sembra un capolavoro di umilta ne’ tantomeno di fondatezza scientifica.
Quanto agli ” epiteti” non mi sembra di averne rivolto nessuno ne’ a te ne a nessun altro dei presenti,e se leggessi piu’ attentamente la stampa noteresti che il problema dell’elevata e crescente percentuale di “analfabeti funzionali” (alias ignorantoni) viene citato e analizzato molto spesso,come pure la sua gravita crescente,legata senza dubbio al degrado delle nostre
istituzioni scolastiche.
Tanto per citare qualche esempio ho avuto modo di verificare personalmente che un sacco di persone di classe sociale non certo infima ignorano il significato di termini come “eterosessuale”,che non appartengono certo al regno di culture arcane.
Ti confesso che le citazioni di luminari non mi impressionano particolarmente,perche ti potrei citare numerosi casi di scienziati addirittura premi Nobel che hanno formulato teorie,(a volte fuori del loro campo)unanimemente considerate “patacche” nel mondo scientifico.
Basti pensare a Luc Montaigner e alla sua teoria sulla memoria dell’acqua,teoria che in precedenza aveva finito per diventare la nemesi di Jacques Benveniste,un rispettabile e stimato scienziato francese,in una vicenda che fece molto scalpore anni fa.
Sans rancune?
Certamente mio caro:come ho gia scritto molte volte,questo,come qualsiasi blog,e’ semplicemente un luogo dove sfogare le nostre manie grafomani e sfoggiare la nostra stratosferica cultura,l’unico limite e’quello dell’educazione e della decenza.
E non pretendo certo che le mie affermazioni vengano riverite come il “Verbo” :che ti piaccia o
no torno a dire che non faticherei a trovare individui ” a diversa capacita” pronti a farlo,ma sarebbe come sparare a degli uccelli in gabbia,il gusto di sbrodolare esternazioni che nessuno
contesta lo lascio fare al Papa.

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