La marcia (indietro) della scienza che piace ai cattofascisti

controvèrsia s. f. – Differenza di opinioni sostenuta con proprie ragioni da ciascuna delle due parti contrapposte; disputa, dibattito.

Non può che lasciare sconcertati la motivazione con cui il rettore Nicola Sartor dell’Università di Verona ha sospeso la giornata di studio e formazione dal titolo “Richiedenti asilo: orientamento sessuale ed identità di genere”, che si sarebbe dovuta svolgere il 25 maggio presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dello stesso ateneo:

“L’Università non può prestarsi a strumentalizzazioni da parte di soggetti estranei al mondo scientifico che si scontrano su temi politicamente ed eticamente controversi come quelli delle migrazioni e dell’orientamento sessuale delle persone

Il convegno avrebbe visto giuristi, sociologi ed altri studiosi confrontarsi col pubblico per illuminare una questione di gravissima e drammatica attualità: quella dei profughi provenienti dai ben 72 paesi che criminalizzano e perseguitano le persone la cui ses­sua­lità o iden­tità non è conforme a leggi arcaiche, spesso di stampo teocratico, minacciando sanzioni che possono spingersi alla detenzione, alla tortura o persino — in Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Mauritania, Pakistan, Sudan e Yemen — alla morte. Che specie di persona potrebbe considerare ciò non tanto una palese ingiustizia a cui cercare soluzioni rapide ed efficaci, quanto piuttosto un “tema controverso”? Un teologo, forse, o un teocrate (come i rappresentanti del Vaticano che all’ONU osteggiano le risoluzioni contro la succitata omotransfobia legislativa); non certo un uomo di scienza. E se pure una qualche controversia si volesse ravvisare nella tragedia di donne e uomini in fuga dal patibolo, dalla prigione o anche “solo” dall’emarginazione a causa del modo in cui amano o degli abiti che indossano, a maggior ragione si dovrebbero non vietare, ma moltiplicare le occasioni di discuterne in pubblico, scientificamente, i molteplici risvolti giuridici, sociali, psicologici, antropologici.

Molto più controverse sono certo l’interpretazione della meccanica quantistica o la teoria delle stringhe: secondo la “dottrina Sartor” si dovrebbero bandire i convegni di fisica teorica, e per prudenza magari chiudere il CERN di Ginevra. Sorge piuttosto il dubbio che il rettore (peraltro già sottosegretario in un governo di centrosinistra), abbia ceduto al bullismo fieramente ignorante dell’ultradestra cattolica, da Forza Nuova al gruppo “Christus Rex”, composta da individui apparentemente privi degli strumenti culturali ed intellettivi necessari a decodificare il titolo del convegno, fin troppo preciso e tecnico: così la traduzione quasi letterale della locuzione giuridico-politologica “SOGI-based asylum claims”, forse decifrata da costoro in “Cose da negri e da froci” o — Dio ce ne scampi! — “Cose da froci negri”, ha suscitato travasi di bile (nera) ma soprattutto minacce di impedire lo svolgimento dell’evento “anche con la forza”. E le minacce di violenza sono reato.

Un rettore provvisto di spina dorsale avrebbe denunciato i rei alla magistratura e non sospeso, ma al contrario rivendicato orgogliosamente l’iniziativa, difendendo la scienza dai rigurgiti oscurantisti. Scienza che va sì coltivata nei laboratori e nelle aule universitarie, e che non è democratica perché “la velocità della luce non si decide a maggioranza”; ma che proprio per questo deve essere pubblica, accessibile, dibattuta alla luce del sole e divulgata alla più vasta platea possibile. Solo una cittadinanza informata, che abbia familiarità e non diffidenza nei con­fronti del pen­siero cri­tico e del metodo scientifico, può sottrarsi alle bufale e alle fallacie logiche, armi di elezione della demagogia, e aspirare ad una più compiuta democrazia.

Proprio i concetti che hanno ispirato la Marcia per la Scienza della quale l’UAAR è stata ente promotore e sponsor ufficiale lo scorso aprile. Quest’altra marcia invece, la marcia indietro del “magnifico” veronese, va nella direzione opposta: quella di una scienza con la “s” minuscola che si lascia dettare la linea dalle ideologie più prepotenti e violente, e di un’università incapace di tutelare la propria autonomia. Si tratta di un precedente inquietante e pericoloso, che non può essere accettato e normalizzato: con le parole dell’ex deputato Pippo Civati, “in un paese civile il rettore rassegnerebbe le dimissioni”; ma forse in quello stesso Paese il Ministero dell’Università e della Ricerca lo avrebbe già licenziato in tronco. Per non rischiare di tornare, di autocensura in autocensura, ai tempi di Galileo e della sua abiura.

Giorgio Maone

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8 commenti

laverdure

“..profughi provenienti dai ben 72 paesi che criminalizzano e perseguitano le persone la cui ses­sua­lità o iden­tità non è conforme a leggi arcaiche.,..”
Ma di che ci lamentiamo ?
Essendo paesi ancora arretrati e non ancora corrotti dalla nostra cultura moderna
essi applicano i fondamentali principi naturali.
E la natura non ha nessuna pieta per i “diversi” e per i deboli,l’avete scordato ?
Ci sono tante specie animali che si predono cura della prole con una dedizione sorprendente:la selezione darwiniana ha favorito questo comportamento perche’
ovviamente favorisce la sopravvivenza della specie.
Ma conoscete una sola specie che si prenda cura dei vecchi,degli invalidi,dei deformi,vale a dire degli individui inutili alla sopravvivenza della specie ?
La tanto vituperata civilta(occidentale) e’ sorta per nient’altro scopo che attenuare la spietatezza della natura.
I tanti sostenitori della “decrescita felice” fondata sul “ritorno alla natura” ecc farebbero bene a rifletterci.
I vari Hitler,Pol Pot per molti versi hanno applicato fedelmente i principi naturali.

bardh

“Richiedenti asilo: orientamento sessuale ed identità di genere”, era ora per non dire che è pure tardiva un studio e formazione su questo tema!
L’emigrazione in Europa va avanti da piu di 30 anni ma solo oggi, quando la massa degli immigranti ha raggiunto il nr. critico, si accorgono che “i profughi provenienti dai ben 72 paesi che criminalizzano e perseguitano le persone la cui ses¬sua¬lità o iden¬tità non è conforme a leggi arcaiche.”, perche invece i nati in occidente delle prime e seconde generazioni dei immigrati provenienti da altri paesi, i loro padri e nonni non criminalizzano e perseguitano piu le persone la cui ses¬sua¬lità o iden¬tità non è conforme a leggi arcaiche, non sono piu misogini, ect, ect!? E’ piu da una decina di anni che in tutta Europa fioccano sentenze “multiculturalmente corrette”, dove la pena è mitigata tenendo conto della cultura retrograda di provenienza!

Gérard

” E’ piu da una decina di anni che in tutta Europa fioccano sentenze “multiculturalmente corrette”, dove la pena è mitigata tenendo conto della cultura retrograda di provenienza! ”
Non esageriamo ! Questo tipo di sentenze ci sono stati inanzitutto in UK dove la società è costruita sul multiculturalismo . Se ci sono state alcune in Italia è dovuto al radical-chic che imperversa presso individui che hanno sempre bisogno di modelli esteri per prendere decisioni e che spesso vanno a cercarli nei paesi anglo-sassoni .

pendesini alessandro

Capire la vita significa anche capire noi stessi. È quindi imperativo per chiunque abbia una certa responsabilità nella società di essere informato sui recenti sviluppi nelle scienze della vita. Questa conoscenza è necessaria per noi per affrontarla nel miglior modo possibile.
Lo scopo della scienza non consiste solamente nell’adattare perfettamente le nostre conoscenze alle nostre sensazioni, ma generare una rappresentazione del mondo fisico che sia completamente indipendente dalla personalità degli uomini che costituiscono questa rappresentazione. Dobbiamo inoltre aver fiducia nella scienza non perché offre certezze, o verità assolute, indiscutibili, ma proprio perché non ne ha.
Per governare la natura, è necessario capirla, e, per questo, osservarla, sperimentarla, non di certo sacralizzarla !
P.S. : -Una scienza che abbiamo confutato le ipotesi può ben essere considerata da certi una « scienza », ma come una scienza che ha torto…..

laverdure

@Pendesini Alessandro
” Dobbiamo inoltre aver fiducia nella scienza non perché offre certezze, o verità assolute, indiscutibili, ma proprio perché non ne ha.”
In realta ancor oggi ,la scienza si basa sul presupposto che tutti i fenomeni naturali siano regolati da leggi precise e immutabili,anche se il determinismo ha dovuto essere ridimensionato e limitato al solo mondo macroscopico.
Nel mondo microscopico di molecole,atomi e particelle subatomiche la fisica quantistica ci permette solo previsioni basate su modelli statistici,ma anche tali modelli sono ,se esatti,immutabili.
Quel “se esatti” e’ la chiave di tutto,infatti campo scientifico non esistono dogmi o verita rivelate,solo teorie, che per venire accettate devono sopravvivere a continui tentativi di
“falsificazione”,come diceva Karl Popper.
E se una teoria e’ sopravvissuta per decenni non significa che non possa venire confutata da nuove tecniche di indagine,basti pensare alle teorie di Newton che dovettero lasciare il passo alla teoria della relativita,anche se ancor oggi,in situazioni “ordinarie”,offrono un livello di approssimazione eccellente.
Le ultime righe del tuo intervento contengono chiaramente un errore di battitura che le rende incomprensibili.
Ti suggerisco di correggerlo.

pendesini alessandro

…..In realta ancor oggi ,la scienza si basa sul presupposto che tutti i fenomeni naturali siano regolati da leggi precise e immutabili,anche se il determinismo ha dovuto essere ridimensionato e limitato al solo mondo macroscopico…..
Laverdure
La Scienza evolve progressivamente dal Quantitativo al Qualitativo. E’ sufficientemente « precisa » per essere utilizzata in diversi settori, e qui saremo (forse) d’accordo. Mai assolutamente esatta !
Sarei piuttosto cauto nell’affermare « leggi precise e immutabili ». Non vi è alcuna contraddizione logica al fatto che il mondo reale può corrispondere alla descrizione scientifica pur rimanendo sostanzialmente diverso della struttura che lo descrive. Non vi è alcun motivo di pensare che le leggi della fisica siano emanate o provvengano da l’Universo stesso.
Possiamo aspettarci di trovare alcune leggi della fisica dell’universo apparso in uno spazio-tempo vuoto, ma altre leggi, così come molte costanti fisiche possono derivare da un processo aleatorio chiamato «rottura spontanea di simmetria ». Quindi…..

Non ritengo ci sia un errore di battuta, semmai mi esprimo male in italiano che confermo non è la mia lingua. Quindi ridico (in francese corretto) questa frase sperando che sia ben interpretata…
Une science dont on a réfuté les hypothèses peut fort bien être considérée comme une science, mais comme une science qui a tort.
Da notare che questa frase mi è stata ispirata da Victor Stenger qualche anno fa, e che non ebbi nessuna difficolta ad interpretarla.

laverdure

@Pendesini
Per me invece una scienza “della quale sono state confutate(cioe’ dimostrate false) le ipotesi”non e’ scienza ma semplicemente una delle innumerevoli “patacche” formulate nel corso dei secoli non solo da ciarlatani ma anche da veri studiosi di valore che sono incappati in una cantonata,un rischio a cui nessuno e’ immune.
Basti pensare a Luc Montaigner,premio nobel,o jacques Benveniste,entrambi si direbbe “plagiati”dalla teoria della “memoria dell’acqua”,che li ha resi incapaci di rendersi conto dell’inconsistenza delle prove da loro portate a sostegno.
In matematica un teorema e’ tale solo DOPO la sua dimostrazione, verificata peer to peer,in precedenza e’ solo una congettura,che se dimostrata falsa resta una (falsa)congettura e niente di piu.
Analogamente non esiste la “falsa scienza”,esistono solo false teorie, che se dimostrate false non formeranno mai una nuova scienza,ma solo un costrutto utilizzable al massimo come canovaccio per una storia di fantascienza,come il “ghiaccio 9” di Vonnegut,o il DNA conservato nell’ambra di Crichton,o le innumerevoli “digressioni” di Clive Cussler.
E anche in tal caso occorre l’abilita di un vero scrittore per ricavarne qualcosa che valga la pena di leggere,e non un articoletto buono solo per un giornaletto per Ufologi&Parapsicologi

Diocleziano

-Una scienza DI CUI abbiamo confutato le ipotesi può ben essere considerata da certi una « scienza », ma come una scienza che ha torto…..

Mancava un ‘di cui’, che c’è in francese (dont).

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