Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Dopo due anni dall’approvazione della legge Cirinnà sono cresciute le coppie che hanno celebrato l’unione civile. Se alla fine del 2016 le unioni erano state 2.433, al 31 dicembre 2017 il totale ha raggiunto quota 6.073. Un incremento di quasi il 150%. In tutta Italia c’è un sensibile aumento di queste celebrazioni, mentre non si sente praticamente più parlare di resistenze e “obiezioni di coscienza” da parte delle amministrazioni. Tendenzialmente nel Nord e Centro Italia e nelle grandi città le unioni civili sono più diffuse: tre regioni (Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna) hanno insieme la metà di tutte le unioni registrate.

Anche l’anagrafe del Comune di Bologna ha proceduto per la prima volta alla registrazione di un bimbo come figlio di due madri, come già fatto nelle scorse settimane a Torino, Roma, Catania e Gabicce Mare (PU). Il sindaco bolognese Virginio Merola ha dichiarato: “Sono sempre stato convinto che allargare i diritti serva per tutti, per questo ho firmato questo atto di nascita come stanno facendo altri sindaci in Italia”, poiché “come sindaci, ci occupiamo della vita delle persone, ci è più chiara l’urgenza di aumentare i diritti in presenza di un vuoto normativo”. Un’iniziativa sostenuta anche dall’assessora per le Pari opportunità, Susanna Zaccaria.

Alcune realtà cattoliche integraliste hanno organizzato presso il convento dei cappuccini di Bergamo una “adorazione eucaristica in riparazione del gay pride“. Questa imbarazzante iniziativa integralista ha portato l’assessore Giacomo Angeloni, cattolico praticante, a intervenire: “non posso tacere la mia amarezza e il mio sconcerto dopo aver visto il volantino della veglia di preghiera”. Se da politico riconosce l’importanza del gay pride, da “cattolico praticante” nota come le parole di papa Francesco sull’accoglienza “stridono enormemente con quel volantino che allude ad una implicita condanna a chi frequenterà il Pride, usando in modo meschino ed erroneo quanto per noi cristiani è rappresentato dall’eucaristia”. La veglia anti-gay “rovina un clima di dialogo e rispetto reciproco instaurato tra la diocesi e le organizzazioni promotrici” del pride, aggiunge Angeloni, tanto che la data della stessa manifestazione era stata spostata per non coincidere con il pellegrinaggio per la salma di papa Giovanni XXIII.
Con l’escamotage delle “visite pastorali” i vescovi spesso si (auto)invitano nelle scuole: un’abitudine che, sebbene non comporti formalmente atti di culto, diventa una forma di invadenza confessionale. Utile segnalare quando gli istituti si oppongono a questa prassi. Diversi docenti della scuola media “Brofferio” di Cafasse (TO) hanno contestato l’opportunità della visita da parte dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, durante l’orario scolastico, consigliando di spostarla in orario extrascolastico. Questa risposta di buon senso ha scatenato la piccata reazione dei clericali.

Diverse città del Nord stanno negando il patrocinio ai gay pride locali, spesso con motivazioni quali il preteso eccessivo “folklore” ed “esibizionismo” dell’evento o il suo carattere “divisivo”. Anche l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato il patrocinio al Milano Pride 2018, con tre voti contrari da Forza Italia e Lega e due a favore, da Pd e M5S. Per questo vale la pena di riportare la posizione del vice presidente Carlo Borghetti (Pd), che ha votato per il sì con questa motivazione: “perché sono per sostenere la libertà di espressione e per riaffermare la laicità dell’istituzione Consiglio regionale”, dato che “siamo una Regione laica in uno Stato laico”. Il Comune di Varese ha concesso il patrocinio. Anche a Genova, nonostante il niet di Comune e Regione Liguria, i Municipi Medio Ponente e Ponente hanno sostenuto il Liguria Pride. Il Municipio Medio Ponente ha approvato una mozione, presentata dalla consigliera Sara Tassara, per appoggiare la manifestazione. Tassara ha anche criticato l’affissione di un manifesto anti-abortista in Corso Buenos Aires: “è vergognoso che ci si rifugi dietro la libertà di espressione per non toglierlo ed è vergognoso che il Comune non abbia un regolamento in proposito, contrariamente ad altre città”. In precedenza il Municipio Ponente aveva approvato una mozione, dal tenore simile, avanzata dal consigliere Filippo Bruzzone.

Se in queste settimane fa molto discutere la campagna degli anti-abortisti, che trova spazio e consensi politici, interessante evidenziare l’opposizione di alcuni Comuni. L’amministrazione di Roma ha disposto la copertura di manifesti, che paragonavano in maniera strumentale e odiosa il femminicidio all’aborto, in quanto “lesivi del rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili e politici”. Anche in Umbria alcuni sindaci hanno fatto sentire la propria voce. Il sindaco di Magione (PG), Giacomo Chiodini, ha disposto la rimozione del controverso manifesto anti-abortista da realtà integraliste. Il primo cittadino ha chiarito che si tratta di “un segnale rispetto ad una campagna dai toni cruenti, volutamente urtanti, che ledono la sensibilità delle donne che hanno vissuto la drammatica esperienza di un aborto”. Anche il sindaco di Marsciano (PG), Alfio Todini, ha rimarcato quanto il contenuto del manifesto sia “emotivamente odioso e razionamente inacettabile”, “becero e moralmente ricattatorio”, con “l’aggravante della strumentalizzazione del dolore”. Todini ha detto di trovarsi di fronte a un dilemma, avendo voluto oscurare quel messaggio strumentale contro l’autodeterminazione delle donne.

Intanto anche la Cassazione formalizza i diritti delle famiglie omosessuali. Con un’ordinanza, la Corte ha respinto il ricorso di due sindaci della zona di Avellino, contrari alla trascrizione in Italia delle adozioni di una coppia gay, avvenute in Francia. Le due donne, una italiana e l’altra francese, si erano sposate all’estero nel 2013 e il matrimonio era stato trascritto nel 2017 anche in Italia; si erano sottoposte entrambe a fecondazione assistita in Belgio e in Spagna, dando alla luce due figli per i quali un tribunale francese aveva consentito l’adozione reciproca. In Italia la Corte d’Appello di Napoli ha dato ragione alla coppia, giudizio confermato dalla Cassazione. Anche altre città formalizzano intanto le trascrizioni degli atti di nascita dei figli di coppie gay. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dato mandato agli uffici dell’anagrafe affinché procedano. Anche Milano ha consentito la registrazione del figlio di due mamme, come confermato dal sindaco Giuseppe Sala.

La Regione Piemonte fornirà assistenza legale alle coppie omosessuali che chiedono la regolare registrazione dell’atto di nascita dei propri figli, con il Fondo antidiscriminazione. In Piemonte è cresciuta la sensibilità verso le rivendicazioni delle persone lgbt, tanto che si terranno tre manifestazioni del pride: a Torino, ad Alba e per la prima volta a Novara.

La senatrice Monica Cirinnà, che ha firmato la legge sulle unioni civili, ha presentato un nuovo disegno di legge contro l’omofobia e la transfobia.

La redazione

3 commenti

iguanarosa

Aggiungerei che gli appelli di clerici e cardinali, all’ingresso dei migranti, trasportati dalla barca respinta (al momento in cui scrivo), sono stati ignorati.
Finora il vicepremier, quello che si è portato il vangelo a un discorso all’indomani delle ultime elezioni politiche, non ha dato peso agli appelli dei vaticani pietisti con i soldi altrui. Può essere che il Salvini si “redima” in qualche altro modo.
Comunque essere positivi fa bene e chissà che non si arrivi a recuperare il miliardo annuo dell’8 per mille. I soldi servono e sarebbe anche lo smacco finale all’ex presunta sinistra.

Diocleziano

Tutto può essere: che il Salvini si redima e torni alle radici genuine del suo partito che, ricordo, in origine fu coloritamente anticlericale… poi il Bossi, arditamente ateo, cadde sulla via di meggiugorie.

Speriamo che, più che la redenzione, possa la cronica mancanza di quattrini per convincerli a metter mano alla cessazione del vergognoso tributo (non dovuto).

laverdure

@iguanarosa
“…non ha dato peso agli appelli dei vaticani pietisti con i soldi altrui. ”
Che sia perche si rende conto benissimo che la questione dell’immigrazione selvaggia e’ di gran lunga il motivo principale che ha provocato la caduta di Renzi e la sua fortuna?
Un vero campione di acume politico.

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