La clericalata della settimana, 27: dall’Emilia-Romagna altri 4 milioni per le paritarie

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna che

ha stanziato oltre 4 milioni di euro per le scuole dell’infanzia paritarie, cifra che si aggiunge ai già cospicui finanziamenti statali e comunali per gli istituti scolastici privati

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana

Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana e quello dell’Istruzione Marco Bussetti hanno incontrato Massimo Gandolfini, esponente del movimento integralista cattolico del Family Day.

Il senatore Domenico Scilipoti Isgrò ha invocato l’abrogazione della legge sulle unioni civili, allarmato da recenti sentenze a favore della stepchild adoption, oltre ad aver scritto al vescovo di Pompei per attaccare il gay pride svoltosi nella cittadina campana.

La redazione

Un commento

RobertoV

Scilipoti: “La sana laicità, della quale ci parlano la dottrina della Chiesa ed ovviamente lo stesso Vangelo”. Caspita, già 2000 anni fa nei vangeli si parlava della “sana laicità”! La sana laicità che va definita dalla dottrina della chiesa cattolica e dai Vangeli. Quella delle religioni di stato e lo stato sottoposto a dio. Del tipo: “la sana democrazia” definita dalle dittature.

Gandolfini: “un patto educativo tra scuola e famiglia che escluda ogni forma di colonizzazione ideologica”.
Hanno, quindi, intenzione di togliere l’ora di religione, le visite pastorali, le messe e benedizioni a scuola?

Riguardo alle ennesime elargizioni alle scuole paritarie (sempre ignorate dai cattolici quando parlano dei soldi ricevuti dalle scuole paritarie) c’è da chiedersi come si può parlare di pluralismo nell’istruzione quando lo stato non fa concorrenza alle scuole paritarie ed in diverse zone non garantisce l’alternativa? Ed in più le regole sono differenti e le scuole cattoliche sono chiaramente orientate? 800 scuole paritarie per l’infanzia e 740 scuole statali dell’infanzia non mi sembra un rapporto equo dell’offerta per cui si possa parlare di pluralismo, ma mi sembra un modo per obbligare a scegliere e fare assistenza di stato a scuole private in difficoltà.

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