Ogni culto religioso ha un suo codice morale fatto di principi assoluti, che in parte sono universalmente ed eticamente validi, quindi anche coincidenti con quelli di altre religioni (ad esempio la condanna del furto), e in parte sono del tutto incompatibili con qualunque altra visione del mondo. Soprattutto sono incompatibili con una società laica, fondata sull’assenza sia di privilegi che di gravami basati sul culto, il che è sovente fonte di conflitto sociale.
Ne è un esempio la posizione assunta di recente da almeno due ospedali norvegesi riguardo alla circoncisione rituale: al di sotto dei tre anni di età del bambino semplicemente la prestazione non viene erogata, superato questo limite diventa ammissibile ma solo dietro prescrizione medica. La notizia è stata rilanciata dal giornale Times of Israel, il quale specifica che tale iniziativa sarebbe contraria alle norme norvegesi che imporrebbero alle strutture sanitarie di praticare la circoncisione rituale senza limiti di età e senza obbligo di prescrizione, ma secondo quanto hanno dichiarato gli ospedali al giornale locale che per primo ha pubblicato la notizia, lo Stavanger Aftenblad, tali regole sarebbero conformi alle linee guida del Dipartimento della Salute regionale.
Tuttavia, il fatto che in qualche modo tale rito venisse ammesso in un Paese secolarizzato come la Norvegia non può non destare stupore e porre interrogativi sulle conseguenze derivanti dall’adeguamento della normativa a esigenze religiose. Sebbene da un lato la normazione ne garantisca l’esecuzione in condizioni sanitarie minime adeguate, scongiurando il rischio di esiti drammatici, dall’altro si pone il problema etico di una pratica abbastanza invasiva su un neonato che certo non può avere voce in capitolo. Inoltre, aspetto non di poco conto, nel momento in cui viene ammessa un’eccezione su base religiosa diventa poi difficile sia revocarla senza incorrere in proteste, a volte eccessivamente energiche, sia negare simili eccezioni ad altri culti.
L’articolo sul Times of Israel ha comunque esposto i fatti senza faziosità, di questo gli va dato atto. Non si può dire lo stesso del Lancashire Council of Mosques, associazione islamica britannica che ha bollato come “antidemocratica ed enormemente discriminatoria” la decisione del Consiglio della Contea del Lancashire di bandire dalle mense delle scuole pubbliche la carne halal, macellata in base alla regola islamica secondo cui l’animale non va stordito prima dell’uccisione. Il LCM ha annunciato che valuterà un’azione legale ed eventualmente una forma di boicottaggio, e naturalmente non ha mancato di etichettare la decisione consiliare come islamofoba, oltre che razzista e antisemita.
È proprio questo il problema che nasce quando si ammettono deroghe su base religiosa, oggi nelle prestazioni sanitarie e scolastiche e domani chissà su cos’altro: che nel momento in cui l’avanzare del secolarismo richiede un loro ridimensionamento, chi al contrario ne esige il mantenimento grida subito alla discriminazione. Ma la pretesa che vengano elaborate regole o deroghe fondate sulla religione non è semplice esercizio del diritto di culto; è puro integralismo, che come tale va sempre combattuto senza che ciò possa essere considerato di per sé una forma di discriminazione. Perché solo un sistema laico è in grado di garantire tutte le culture religiose e areligiose. Magari sarebbe il caso di cominciare a gridare alla laicofobia ogni volta che qualcuno accampa la pretesa di vedere riconosciute le regole della sua religione, visto che alla fine a essere messi a rischio sono sempre i diritti di chi a quella religione non intende appartenere o adeguarsi. Cioè il resto del mondo.
Massimo Maiurana
Credo che, ad un ipotetico osservatore su un altro pianeta , possa sembrare incredibile che nel 2018, accanto ai progressi della conoscenza, con le benefiche ricadute pratiche di cui tutti gli esseri umani godono, ci sia ancora qualcuno, anzi molti, che si rifanno a testi di autori ignoti che prescrivono comportamenti frutto di ignoranza e superstizione. Ancora più incredibile che essi cerchino di imporli ad altri, dai figli ai correligionari, e spesso riescano. E che addirittura pretendano di equipararli alle regole condivise concordate democraticamente in una data popolazione. Il forte sospetto, per tale osservatore, è che si sia sviluppata, in tali religiosi, una convenienza per cui il riferimento religioso è solo un pretesto, una sigla commerciale, molto fruttuosa per i gestori di quel club: i quali si avvantaggiano di tutte le scoperte e i progressi ottenuti dalla società laica, ma aggiungono, rifacendosi a postulati misteriosi, i vantaggi che si possono ricavare manipolando gli ignoranti.
Lancashire Council of Mosques, … ha bollato come “antidemocratica ed enormemente discriminatoria” che novità! Gli islamici pretendono che le loro scelte religiose siano applicate a tutti quanti, di fatto da anni nelle carcere britanniche dove la % dei detenuti musulmani, ha raggiunto il 15% e il 41% nelle carceri di massima sicurezza, non si serve piu carne non hallal!
Ma la lista delle concezioni fatti agli islamici in tutto l’europa è lunga e allucinante!
Fin’ora credo che sia la Francia, nonostante qualche lassismo, calcolo elettorale e mancanza d’ intelligenza di alcuni, sia il paese che abbia il più resistito all’ assalto islamico . Nessuna mensa scolastica serve piatti hallal e non ha l’ intenzione di servirne in un prossimo futuro . Quello si, di offrire piatti senza carne di maiale quando il menu del giorno lo prevede, lo trovo giusto come è giusto servire piatti senza glutine per chi è allergico . E ovvio che il paese è nel mirino da tante associazioni anti-laiche e non soltanto . Però l’ attaccamento ai valori della laicita ( tanta odiata anche dalla Chiesa cattolica se a parole ammette il concetto di separazione fra stato e chiesa EFFETTIVO e non all’ italiana… ) è grande in Francia ed è molto piu capito dal popolo che in Italia .
i paesi che subiscono di più le pretese degli gruppi religiosi sono anche quelle con maggior libertà religiose, le corti rabbiniche e le corti shariatiche in GB sono oramai una realtà, il matrimonio degli minori e la poligamia idem, in Svezia, Danimarca, Germania, paesi che dopo aver aperto le porte a profughi siriani hanno dovuto accertare le famiglie di padre 4 moglie e 30 figli altrimenti “spaccavano le famiglie”, idem per i matrimoni con minorenne già riconosciute nei paesi d’origine. La mutilazione genitale femminile anche se de jure e vietata de facto si applica in tutta europa, settimana scorsa in svizzera una madre che aveva mutilato le sue 2 figlie minorenne fu condannata a 6 mesi di carcere, ma è una goccia nel oceano!
Ho visto sul sito dell’ associazione laica francese alla quale aderisco un video girato al consiglio comunale di una cittadina inglese dove il sindaco e alcuni consiglieri sono musulmani, l’ inizio di una riunione che iniziava con…la recitazione di una preghiera musulmana, recitata anche da tutti altri consiglieri non musulmani… Questo si chiama dhimmitudine !! Allahuakbar… Allah è grande ! ( …e il Buddha è grasso ! )
Cosa sono questi divieti? Bisogna essere multiculturalisti, multietnici, multireligiosi… si no co’ o cazz che vinciamo i mondiali. 🙂
Multietnici si , questo non ha nessun importanza . Anche multireligiosi ma ognuno deve rispettare le leggi dello Stato ( con la S majuscola ) e accettare che nella vita pubblica le leggi dello stato siano superiori alle leggi della divinita venerata . Multiculturale a casa tua . E poi se l’ Italia vuol partecipare ( almeno partecipare …) ai prossimi mondiali di calcio dovrà pensare ad integrare un po piu di Balotelli …
Ero sarcastico nei confronti di chi esaltava queste caratteristiche dopo la vittoria della Francia ai mondiali di calcio, come se la vittoria di un un mondiale possa essere determinante per giudicare, l’Italia ha vinto due mondiali durante il ventennio fascista. 🙂
Credo invece che la gente era sarcastica fuori Francia ( ho letto commenti ignobili su alcuni siti come non ne avevo mai letto da quando vivo in questo paese ) Sai però quali paesi sono stati piu estremisti in merito ?? Italia e Polonia… due paesi che si richiamano sempre ai valori cristiani .
Non capito, stai dicendo che chi dava il merito della vittoria della Francia al multiculturalismo era ironico? Parli di critiche nei confronti della nazionale francese? Comunque torno a riconfermare che è troppo facile attribuire meriti per una vittoria di una nazionale al multiculturalismo e penso che la nazionale italiana durante il fascismo sia un esempio, o dobbiamo rimettere le leggi razziali, allearci con la Germania e visto che l’hai menzionata invadere la Polonia? 🙂