Il tema principale del recente viaggio del papa in Irlanda non poteva che essere la pedofilia ecclesiastica. È quella la più dolorosa delle spine nel fianco della Chiesa cattolica, è da quel fronte che proviene uno stillicidio costante di notizie di abusi, e di coperture di abusi, che sembra non poter avere mai fine. Le dimensioni sono talmente grandi che il vero rischio potrebbe semmai essere quello della banalizzazione delle notizie, almeno di quelle che riguardano dei preti, ma al momento non lo si corre vista l’esplosione di casi sempre più grandi, dei quali quello riguardante l’Irlanda prende il nome di Rapporto Murphy.
In Irlanda, tuttavia, la Chiesa cattolica è stata anche investita da un altro scandalo atroce di dimensioni ragguardevoli: quello delle Case Magdalene, istituti religiosi di suore dove venivano segregate, sfruttate e abusate numerose ragazze madri, e che ha ispirato film di denuncia come Magdalene e Philomena, quest’ultimo Premio Brian 2013. Semplicemente agghiacciante è stata la scoperta di una fossa comune contenente i resti di 800 bambini di età inferiore a tre anni morti di stenti. Considerata l’avversione dei cattolici all’aborto, il tutto suona come una tragica beffa.
Insomma, la cattolicità degli irlandesi dell’Eire, un’appartenenza talmente sentita da essere alla base della guerra civile contro i protestanti dell’Ulster e del Regno Unito, è stata messa duramente alla prova nell’ultimo decennio. L’esito di questa verifica ci consegna oggi una nazione passata a un livello di secolarizzazione superiore, aperta a quei diritti civili che il clero ha sempre contrastato: vittoria dei sì ai matrimoni omosessuali nel referendum del 2015; due terzi di sì all’aborto legale nel referendum del maggio di quest’anno; maggioranza degli irlandesi favorevoli al suicidio assistito. Una nazione sempre meno disposta ad accettare le imposizioni del clero e i privilegi a esso riconosciuti, come dimostra anche il voto parlamentare che il mese scorso ha reso fuorilegge la pratica comune nelle scuole cattoliche finanziate dal pubblico, che in Irlanda sono circa il 90% del totale, di dare priorità ai battezzati.
Anche una nazione che forse 39 anni fa avrà accolto a braccia aperte Karol Wojtyla, ma oggi non è più disposta alla stessa benevolenza con Jorge Bergoglio, al punto da concepire la campagna ostruzionistica “Say nope to the pope” avente lo scopo di togliere spettatori alla messa che il papa ha celebrato presso il Phoenix Park di Dublino. Senza contare le scarpette vuote, simbolo della protesta per le vittime della Chiesa, da parte di chi chiede che i responsabili a ogni livello vengano tutti processati. E lui, Bergoglio, pienamente cosciente di trovare un popolo temprato dall’oppressione cattolica, non ha potuto quindi che proclamare platealmente il fallimento delle politiche messe in campo dalla Chiesa allo scopo di arginare il fenomeno.
Ma quali sono realmente queste politiche? Cosa ha fatto in concreto la Chiesa per rimediare a crimini che ne hanno compromesso irrimediabilmente la credibilità, abusi che le sono costati la fiducia di molti suoi fedeli e dell’opinione pubblica in generale? Fino a oggi non abbiamo potuto assistere che un blando tentativo di inizio con la costituzione di una commissione per la tutela dei minori, che però non ha portato ad altro che alle dimissioni di due suoi componenti laici, compresa Marie Collins che proprio in Irlanda è stata incontrata da Bergoglio insieme ad altre vittime di pedofilia. Per il resto parole, parole, soltanto parole, da Ratzinger a Bergoglio, un elenco delle quali con nessuna pretesa di esaustività lo si trova qui sotto. Parole in libertà che si rivelano spesso autocontraddittorie, come la dichiarazione proprio sul viaggio di ritorno dall’Irlanda secondo cui i bambini con tendenze omosessuali andrebbero affidati agli psichiatri, che oltre a cozzare con le tante promesse vane di riscatto contraddice anche tutte le volte in cui Bergoglio ha parlato di rispetto e accettazione per gli omosessuali.
Laddove l’istituzione ecclesiastica è mancata, un aiuto concreto per far sì che le denunce scendessero è arrivato da alcuni effetti collaterali: da un lato una maggiore attenzione combinata a minore sudditanza nei confronti dei sacerdoti, dall’altro il drastico calo, rispetto ai tempi della visita di Wojtyla, di oltre un terzo del numero di chierici, che hanno inoltre ormai un’età media di 70 anni. Quindi sì, se Bergoglio davvero ha mai voluto fare qualcosa per contrastare efficacemente il fenomeno, il suo fallimento era evidente ben prima che lo ammettesse in modo plateale a Dublino.
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- 11/04/14 all’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia: “Chiedo perdono per abusi del clero”
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- 23/09/11 a Erfurt incontrando vittime di abusi: “A quanti hanno responsabilità nella Chiesa sta molto a cuore affrontare accuratamente tutti i crimini di abuso”
- 20/03/10 lettera ai vescovi irlandesi: “Ne risponderete a Dio e ai tribunali”
- 11/05/10 in volo verso Lisbona: “Vediamo in modo terrificante che la più grande persecuzione alla Chiesa viene dall’interno”
- 11/12/09 ai vertici della Chiesa irlandese: “I responsabili pagheranno”
Massimo Maiurana
Ammettendo le pesantissime responsabilita della Chiesa nella pedofilia (e altrove)Bergoglio non fa altro che ripetere l’exploit di Woityla quando ammise ufficialmente che Galileo aveva ragione e la terra gira intorno al sole.
E questo dopo che l’uomo era addirittura sbarcato sulla Luna.
Insomma la piu’ pura “virtu della necessita”.
Fra un secolo o due forse un suo successore ammettera la necessita del controllo delle nascite.
forse sparirà prima di ammettere la necessita del controllo delle nascite.
come sottolineava Washington Post: “The last time a pope visited Ireland, homosexuality was a crime. Now the Irish prime minister is gay.” oramai il vaticano ha perso terreno anche nel paese piu cattolico del europa, speriamo che si mantenga il ritmo!
Eppure il rimedio sarebbe semplicissimo:
impedire che i minori vengano a contatto con la chiesa.
Invece di proteggere i propri cittadini, sono proprio gli stati che facilitano
i contatti con i preti. C’è da dire che le famiglie un po’ se la cercano: oggi solo un
idio†a può dire di non saperlo.
Il problema è che chi decide e le famiglie hanno subito il lavaggio del cervello sin da piccoli e, quindi, tendono a dare fiducia a prescindere alla chiesa ed anche davanti ai crimini continuano a minimizzare e giustificare, proteggendola.
Cioè il sistema funziona in modo da autodifendersi indottrinando le nuove generazioni e preparandole a tollerare gli abusi, nascondendo la realtà.
Ho letto che in passato diversi abusi sono successi nella casa del prete perché le famiglie non trovavano anomalo lasciare a casa del prete a dormire i loro bambini, così come non trovavano anomalo che girasse nelle loro case. Certo per famiglie povere voleva dire un pasto o più gratis.
Oppure era prassi affidarli in collegi e, quando, i ragazzi scappavano o segnalavano i problemi ai famigliari venivano zittiti da loro che a prescindere si schieravano dalla parte del prete. Per non parlare dei seminari: come erano contenti i genitori di mandare in seminario i loro figli. Chissà quanti soffrivano in silenzio senza la possibilità di uscirne, contribuendo poi a perpetuarne il sistema. Poi parlano delle sette.
La cosa assurda è che per i vari scandali pedofilia gli stessi stati hanno demandato alla chiesa cattolica il compito di indagare. Come se si chiedesse ai commercianti di indagare sui loro evasori. Certo, ci sono purtroppo anche vincoli giuridici, politici ed economici che si sono costruiti nel tempo. Per questo è stupefacente cosa sia riuscita a fare l’Irlanda che è passata da una quasi teocrazia cattolica ad uno stato moderno, emancipato dalla chiesa e con il governo che ha attivamente lavorato per scoperchiare i crimini della chiesa senza concedere di farlo lei stessa come in quasi tutte le altre realtà.
E cosa dire della lettera di monsignor Viganò, con la quale chiede addirittura le dimissioni del suo capo, cosa impensabile fino a pochi anni fa. I tempi cambiano velocemente per la chiesa romana e neanche il buon parroco argentino riesce a frenare la caduta libera. Non in Italia però: da noi si tappano occhi e orecchie e si finge che i crimini della chiesa non esistano, a partire da quei genitori che persistono a mandare i figli a catechismo e a messa.
Da noi si sentono padroni, si sentono capi del gregge, si sentono diversi dagli altri, quindi non è necessario chiedere scusa o denunciare i criminali. E’ un atteggiamento insopportabile questo paternalismo misto a indifferenza, lo si è visto anche ai funerali di Genova: mentre il nostro presidente era nelle file ben dietro e ha stretto le mani dei parenti, abbracciando con affetto e rispetto, il Bagnasco si era portato un alto scranno per sedersi e alla fine,dopo essere sceso a salutare le autorità, ha concesso una pacca sulle spalle o un irritante schiaffetto sulla testa ai poveri parenti, povere pecore! Peccato che nessuno gli abbia risposto con una bella sberla.
Papa Francesco ha detto “Provo vergogna, la Chiesa ha fallito”… perché non sono riusciti ad insabbiare tutto.
Eraclito,filosofo greco antico diceva:”Panta rei”,che si traduce in tutto scorre,tutto cambia,la realta e’ un continuo divenire.
E questo secoli PRIMA di Cristo.
La Chiesa pretende “gattopardescamente” di cambiare qualcosa perche’ tutto resti come prima,senza rendersi conto che sarebbe come andare contro l’entropia o la legge di gravita.
E in maniera oltretutto maldestra:basti pensare alla “commissione antipedofilia”,una dei cui membri si e’ ritirata pubblicamente poco tempo fa perche’ si era accorta che si trattava di una pura messa in scena.
Non si erano nemmeno presi la briga di inserirvi solo gente “fidata”,stimolandone ovviamente la fedelta ( e la discrezione)con opportune mazzette.
L’ironia della cosa e’ che per secoli la pedofilia non e’ stata solo per la Chiesa un vizietto facilmente occultabile,
bensi un efficace mezzo di potere sotto diversi aspetti.Permetteva infatti di esercitare un controllo extra su una notevole porzione dei suoi membri:chiunque ha degli altarini da nascondere e sa che i superiori ne sono al corrente sara poco propenso ad alzare la cresta e a disobbedire.
Inoltre facilitava il reclutamento di nuovi membri:nelle vittime dei preti pedofili si instaurava una dipendenza psicologica che li rendeva facilmente manipolabili e incanalabili verso la
“vocazione” ecclesiastica,dove a tempo debito si sarebbero in buona parte traformati in nuovi
manipolatori.
Un meccanismo “diabolicamente”( non c’e’ termine migliore)autoperpetuante.
E ora tutto questo gli si sta rivoltando contro come un cane feroce sfuggito al controllo.
E cercare di rimediare combattendo REALMENTE la pedofilia rischia,analogamente a come capita per i regimi totalitari,di affrettare la caduta,perche significherebbe privare l’organizzazione di una notevole parte dei suoi membri,non che di intaccare seriamente addirittura la catena di comando.
Chiamala ironia… 😉
Ti farò notare che ci sono spesso casi di pedofilia fra gli imams e vari fkihs ( un libro in merito alla sessualita , dunque anche la pedofilia nel mondo arabo musulmano ne parla in modo molto dettagliato l’ universitario marocchino di lingua francese Abdelrak Serhane in un libro del titolo ” L’ amour circoncis” ) ma poi, guardi caso, anche fra gli Testimoni di Geova …
Un po’ di anni prima che scoppiasse lo scandalo pedofilia nel clero cattolico USA era venuto alla luce uno scandalo analogo all’interno dei battisti americani, con percentuali simili. Dopo anche con i mormoni. Non stupisce quindi che questo si verifichi anche in altre religioni, perché certi meccanismi sono simili. Per l’islam poi è la stessa religione ancora a giustificare rapporti con minorenni, o addirittura bambini. D’altronde Maometto si è sposato con una di 9 anni, con tale esempio. Saranno “consenzienti”, giustificazione spesso addotta dai pedofili ….. Suppongo che anche per i buddhisti non vi sia differenza visto che reclutano monaci tra i bambini.
RobertoV
D’altronde Maometto si è sposato con una di 6 anni, e consumo il matrimonio quando lei ne aveva 9 anni lunari, quindi poco più di 8 anni.
Ci sono zone del terzo mondo dove le culture locali trovano piu’ o meno accettabili pedofilia e pederastia anche nella forma “laica”.
E l’afflusso di immigrati in corso comprendera senz’altro anche individui provenienti da tali zone,cosa che offrira a progressisti nostrani l’ennesima occasione di esibirsi in considerazioni idiote.
laverdure
Bacha Bazi in Afganistan è un fenomeno piu che conosciuto, i militari americani tolleravano pure i loro colleghi afgani che portavano in giro il loro Bacha Bazi.
Il alto nr. di aggressioni verso i minori occidentali e non da parte dei immigrati con provenienza asiatica dimostra che certe tradizioni e abitudini non li abbandonano.
Aldilà di voler diffendere il Razul Mahomet, volevo soltanto segnalare che nell’ alto Medioevo europeo, era uso sposare donne molto giovane in quanto l’ aspettativa di vita era molto piu ridotta e una donna di 30 anni era considerata una donna vecchia . Prendo l’ esempio della contessa Mathilde di Toscana che fu sposata a 9 anni col figlio del patrigno Goffredo il Barbuto, duca di Lorena, marito in seconda nozze della sua madre Beatrice di Toscana . Tempi andati e ovviamente è assurdo a riferirsi a costumi di questo tipo per giustificare un matrimonio con donne bambine ..
Secondo me alcuni commentatori dovrebbero evitare affermazioni populista. Il punto non è che ci siano preti pedofili o che la pedofilia abbia un’incidenza maggiore tra essi, come se la maggior parte degli abusi in realtà non avvenisse in famiglia (60% fonte –> https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pedofilia ) il problema etico e legale è invece la copertura del reato di cui si è macchiata la Chiesa cattolica come istituzione religiosa.
Se vogliamo parlare di sciocchezze citiamo l’idea di molti secondo la quale concedendo ai preti di sposarsi si risolverebbe il problema della loro attrazione per i ragazzini, oppure il parallelo tra pedofili e gay, come se tutti i gay e i celibi fossero potenziali pedofili.
Una cosa e’ certa:concedendo ai preti cattolici di sposarsi,come fanno del resto da secoli i preti protestanti,gli anglicani,i rabbini ecc si ridurrebbe notevolmente la percentuale di problemi psichici che affligge una larga parte di loro.
Ma avete idea di cosa significhi la castita forzata anche su quelli che per natura non sono portati alla pedofilia ?
Molti,oggi piu’ che un tempo,risolvono il problema trovandosi una compagna,senza piu’ tanto bisogno di nascondere la cosa ,dato che ormai per la gente questo diventa una garanzia :”Almeno sappiamo che questo preferisce le donne !”
Ma molti altri sicuramente non trovano il coraggio di farlo,del resto per molti e’ proprio
l’innata insicurezza all’origine della loro scelta ecclesiastica,per cui sono costretti a surrogati come le prostitute,l’alcool o naturalmente anche la droga.
Ma proprio per questo abolendo la castita si intaccherebbe ancora di piu’ la presa che la Chiesa ha sulla massa dei suoi membri,per cui temo che tale concessione sara dura da conquistare.
Il matrimonio dei preti significherebbe un’enorme perdita di denaro per la chiesa, oltre che di poveretti da intossicare nei seminari con idee ripugnanti e sensi di colpa.
Non che mi interessi molto se la Chiesa cattolica conceda o meno la possibilità di sposarsi, ma non credo che questo abbia effetti economici. La chiesa ortodossa è secoli che concede la possibilità di sposarsi ai suoi preti (il celibato vale solo per i vescovi) e non mi pare intaccata economicamente da questo.
Non so come funzioni nella chiesa ortodossa ma un prete con moglie e figli dovrebbe avere uno stipendio più alto e gli assegni familiari. Dopo la sua morte alla moglie andrebbe un’eventuale pensione, i beni del prete non tornerebbero alla chiesa ma andrebbero ai suoi figli, e a parte l’interesse economico, un grande fastidio per la chiesa sarebbe l’influenza che mogli e figli avrebbero inevitabilmente sulle decisioni del prete, anche di lavoro.
@ mafalda
È quello che scrissi anch’io due/tre anni fa in un commento. La chiesa cattolica non vuole preti sposati per incamerarsi eventuali lasciti, laddove eventuali vedove avrebbero invece diritto loro. Che questo poi possa avere come conseguenza possibile il dilagare della pedofilia nel clero poco importa, tanto ci sono le istruzioni su come insabbiare il tutto. Sembra cinico? Di chi è in realtà il cinismo?
Un’altra conseguenza del matrimonio e’ che il prete ,vivendo a contatto giornaliero com mogli e e figli avrebbe modo sperimentare personalmente buona parte dei problemi della gente comune:sentimentali,sessuali,finanziari,relativi alla prole ecc ecc.
E questo gli darebbe una visione molto piu’ realistica della realta,almeno se possiede un briciolo di cervello e buonsenso.
E tutto questo non favorirebbe certo la sua sottomissione incondizionata all’autorita della Curia.
laverdure
non esiste la castità forzata per i preti cattolici, non possono sposarsi pena la riduzione in stato laicale, ci sono molti preti che hanno relazioni amorose con donne/uomini conosciute dal grande pubblico. Per i stessi motivi che hai gia citato consentendo i pretti a sposarsi non risolverebbe il problema della pedofilia del clero, i preti pedofili sarebbero pedofili anche se non fossero preti, quindi nel migliore dei casi il problema solo si sposta, un pedofilo con figli in 99% dei casi abusa dei proprio figli.
@Bardh
Io credo che omosessualita e pedofilia,come altri lati “oscuri” della personalita(sadismo ,masochismo ecc)abbiano diversi livelli in individui diversi.
Quando sono a livello dominante non c’e niente da fare,ma in molti individui sono presenti in una forma latente che puo’ restare tale se hanno occasione di sviluppare relazioni eterosessuali adulte soddisfacenti,nel qual caso potranno essere repressi senza sforzo in modo praticamente inconscio.
Situazioni sfavorevoli ovviamente potranno funzionare da catalizzatore e farli emergere.
@Bardh
“non esiste la castità forzata per i preti cattolici…”
Guarda che la regola ecclesiastica le impone eccome.
Naturalmente come chiudevano un occhio sulla pedofilia le autorita lo chiudevano anche sulle relazioni etero/omo adulte,purche uno mantenesse la necessaria discrezione.
E ancora di piu’ lo chiuderanno adesso,con la scarsita di vocazioni crescente,dato che ormai per la gente un’amante con o senza apostrofo e’ ormai accettabile, se di eta adulta.
laverdure
per quel che so il celibato ecclesiastico non coincide con la castità ma bensì con il divieto di contare matrimonio, di fatti sono molto i casi in qui ad una convivenza anche aperta, o altri casi di adulterio di donne sposate con un prete non porta automaticamente alla riduzione nello stato laicale ma ad una condanna di tipo ecclesiastico, penitenza, clausura temporanea ect, ect.
Ma lo sappiamo che la maggior parte degli abusi avviene ‘fuori’, l’errore è però considerare le cifre assolute: bisogna considerare l’incidenza in % sui due gruppi separatamente; se mi dici che il 60% avviene in famiglia ne deduco che il 40% è tra i preti… dico bene? Allora 60.000.000 di italiani abusano in totale solo il 50% in più di 50.000 preti? Capperi, ma questi sono degli stacanovisti dell’abuso!
Altro aspetto gravissimo è che, come si è visto più volte nei servizi con telecamere nascoste, gli abusati e i loro famigliari sono intimoriti e confusi dai superiori degli abusatori, fino al punto di colpevolizzarli. L’unico risultato è che minimizzano e coprono gli sporcaccioni lasciandoli liberi di continuare. Ma sua Banalità non la guarda la televisione? Ma fin che lui chiede il perdono a quegli stessi che la sua organizzazione ha condizionato mentalmente… beh, gli piace vincere facile.
Il restante si distribuisce tra scuola e tutte le attività extra scolastiche, ivi comprese quelle religiose. La fonte che ho citato dice che l’incidenza di pedofili tra i preti è il 4%.
Infatti il confronto non va fatto in termini assoluti, ma specifici, visto che i preti sono poco più di 30000 in Italia contro 60 milioni di Italiani. Se ci fossero in Italia 30000 pedofili e tutti i preti fossero pedofili non si potrebbe parlare di analogo problema perché le cifre sono simili. Sarebbe un po’ come dire che in Italia avvengono più omicidi che a San Marino, vorrei anche vedere il contrario! Confrontarli con gli abusi in famiglia per sminuire il fenomeno è scorretto perché le famiglie sono nettamente più numerose, stiamo parlando di un rapporto di uno a mille coi preti considerando le famiglie con minori. Sarebbe assurdo riscontrare il contrario.
Dai dati sulla pedofilia i preti rappresentano circa l’1 % delle denunce e quindi avrebbero un’incidenza 10 volte superiore.
Inoltre non è vero che il 60 % degli abusi avviene in famiglia perché si confonde sempre il termine famigliare con famiglia. Famigliare indica l’ambiente in cui avviene l’abuso che include non solo la famiglia in senso stretto, ma i parenti, gli amici e conoscenti, cioè tutto ciò che è famigliare al bambino, cioè un gruppo decisamente più ampio e di cui si fida. A seconda delle indagini può andare dal 60 al 90 % del totale. Spesso include anche gli insegnanti. I dati indicano che la famiglia in senso stretto è più sul 30 %. Comunque i dati statistici sono viziati dal fatto che in questo tipo di reati c’è un notevole sommerso e, quindi, sono influenzati da differenze nell’emersione del fenomeno. Per come è strutturata la società dubito che la pedofilia tra i preti sia emersa di più rispetto ad altri settori, tenendo conto di tutti i vantaggi e sudditanze psicologiche di cui può godere e protezioni di casta. In Italia lo scandalo come in Irlanda, USA, Germania, Austria, ecc. non c’è stato. Qualche spiegazione?
In Irlanda addirittura il governo si è messo ad indagare, contrariamente alle altre nazioni dove hanno lasciato mano libera alla chiesa. Il 4 % di preti pedofili viene fuori dal John Jay Report americano che era fatto su base volontaria della chiesa di autodenuncia. In Australia, in alcune diocesi hanno raggiunto il 17 %.
@ Roberto V
Infatti. Il punto è, secondo me, che quando c’è un pedofilo “normale”, questo viene prima o poi beccato, arrestato eccetera, mentre il pedofilo prete gode di tutto il sistema di protezione & sviamento delle indagini che l’accolita di criminali di cui fa parte hanno messo in piedi, struttura ben rodata & collaudata tra l’altro con le famigerate ratlines. Ecco la differenza, ed ecco perché sembra che si dia troppo risalto al fenomeno riguardo la chiesa, e si sminuisca invece il “normale”, quando invece non è vero.
Prima di tutto famiglia e famigliare non sono la stessa cosa, perché il 2° è un gruppo molto più ampio, che oltre alla famiglia in senso stretto include anche i parenti, gli amici e conoscenti. Il sito non riporta in modo corretto l’informazione confondendo i due termini. Inoltre stai confrontando gruppi numericamente molto differenti e , quindi, li puoi confrontare solo su base specifica, non in termini assoluti.
Sono d’accordo che il problema principale è rappresentato dalle coperture e minimizzazioni, dal trattamento superficiale e semplicistico del problema da parte della chiesa (tipo semplice spostamento del prete) per cui oltre al pedofilo ci sono i complici, gli omertosi ed i protettori o minimizzatori/giustificatori o anche semplicemente incapaci a gestire il problema, ma anche i termini specifici sono elevati.
Come anche tu fai notare i dati indicherebbero un 4 % di preti pedofili, dato che, però, è probabilmente sottostimato per come è stato ottenuto (autodenunce della chiesa). Io ho visto percentuali anche doppie e triple, soprattutto per quanto scoperto nel passato quando le condizioni erano più favorevoli.
Ma anche un dato del 4 % non è normale, perché equivale a 1 prete pedofilo su 25. Per confronto vorrebbe dire 1 pedofilo ogni 13 famiglie con minori, due insegnanti pedofili in media in ogni scuola e 2 genitori pedofili per ogni classe. Sarebbe una situazione da allarme sociale, ma mentre con situazioni anche di dieci volte inferiori ci sono allarmi sociali, in questo campo si è impegnati a sminuire il fenomeno e lamentarsi di inutili allarmi.
Ma guardi che non tanti anni fa, direi 40 anni in dietro, personaggi importanti che si vantavano di avventure pedofile non erano per niente guardate male .
Penso per esempio all’ ex ministro francese alla cultura Jack Lang che parlava apertamente delle sue avventure con ragazzini in Tailandia, l’ ex maoista e deputatao franco-tedesco Daniel Cohn-Bendit, lo scrittore Roger Peyrefitte in due libri autobiografici dove raconta il suo legame amoroso con il ragazzino Alain-Philippe Malagnac ( futuro sposo di Amanda Lear ), il poeta Louis Aragon ( dopo la morte della sua compagna Elsa Triolet ) etc etc
In qual epoca, non dettava niente scandalo.
Gerard
Addirittura nel 1977 Simone de Beauvoir,Michel Foucault,Andre Glucksmann,Felix Guattari
ecc.insomma il Gotha dell’intelligencia francese firmarono una petizione per eliminare il limite minimo legale di eta per il sesso,che era ,ed e’ ancora,di 15 anni in Francia.
Insomma legalizzare a tutti gli effetti la pedofilia.
E sembra che la proposta suscitasse diversi consensi e relativamente poche critiche.
Probabilmente perche allora in Francia come in Italia il grosso pubblico aveva ancora un’idea molto vaga del problema della pedofilia,tanto che il preciso significato del vocabolo era ignoto a molti.
Qualche critica venne proprio,pensate un po,dalla Chiesa.
Che temesse di perdere un monopolio ?
Si, probabilmente come lo scrivi te, non se ne parlava su giornali se non in termini di elogio per tutto il gotha intellettuale che la praticava .
Personalmente ho mancato di essere la preda a 9 anni di un pedofilo che mi inseguiva sempre per le strade della ns citta quando mi incontrava . Un giorno, terrorizzato sono scoppiato in lacrime a casa e ho racontato tutto alla mia madre che mi ha accompagnato, a distanza, per le strade della citta e quando un giorno me lo sono trovato davanti a me, è arivata è lo ha minacciato con denuncie penale . Fu la fine del mio incubo .
Poi è accaduto alle mie sorelle piccole con un vicino di casa che voleva toccare le loro ” gattine ” … Ma come mai è cosi diffuso questo vizio ??? Forse Pendesini sarà in gradi di darci qualche chiarimento in merito …???
Ecco la lettera che ho inviato qualche giorno fa al quotidiano locale il gazzettino:
Egregio direttore,
noto, con un certo disgusto, che da un po’ di tempo la chiesa sta mettendo le mani avanti sulla questione della pedofilia del clero in Italia.
Prima don Hans Zollner (il gazzettino del 22/8) e poi monsignor Pietro Parolin (il gazzettino del 24/8) hanno fatto dichiarazioni di cauta ammissione per preparare il botto.
Ne vedremo delle belle in questo paese in cui tutto è stato messo a tacere? Per la pedofilia il momento è stato scelto proprio per la distrazione che gli animi hanno subito a causa della tragedia di Genova. E dovremo sopportare lo stupido zelo dei seguaci che inneggeranno al coraggio della chiesa.
La ringrazio per l’attenzione e la saluto con cordialità.
Manlio Padovan
Non sarà che anche l’accoglimento dei migranti della Diciotti va nello stesso senso? Che dimostra anche la stupidità del politico interessato perché s’è legato ancor di più alla chiesa e perché, mi pare, sempre in Italia vengono a vivere.
Sì, infatti, il ‘politico interessato’ non si è dimostrato molto furbo: dopo tutto il casino che ha sollevato lascia che i migranti vengano presi dalla chiesa; ma la chiesa dove si trova? In Italia. Quindi il gioco dei bussolotti è riuscito e alla fine paga Pantalone. Spero che lo premino con un’altra copertina di FC, stavolta non paragonato a satanasso, ma a Bertoldo.
Sarebbe anche interessante sapere se la chiesa li ha presi a suo carico con l’otto per mille, cioè utilizzando soldi che prende proprio per cose del genere, oppure se lo ha fatto in convenzione con lo stato, venendo quindi rimborsata a spese nostre. Perché cosa che non viene mai detta esplicitamente è che la chiesa accoglie i migranti in maggior parte a pagamento: l’anno scorso per esempio ne accoglieva quasi 5 mila con l’otto per mille, ma oltre 18 mila in convenzione con lo stato italiano, guadagnandoci. E’ singolare vedere uno che tuona contro le ONG e poi non osa toccare ed intrallazza con la più grande delle ONG, la chiesa stessa, che è anche quella che fa più apertamente propaganda a favore dell’immigrazione. D’altronde oggi si incontra con Orban che non li vuole e che si prende 4 miliardi netti di Euro dall’Europa, cioè è destinatario del surplus pagato dall’Italia che l’Italia non vorrebbe più pagare: ma sono amici ed in sintonia ……
RobertoV,
nel tgraidiodue che andava in onda mentre scrivevi, si diceva che questi 100 sono a ‘totale’ carico della cei e quindi pagati con l’8×1000… Mentre gli altri (qui hanno dato una cifra molto maggiore dei 18.000 che hai indicato) sono a carico dello stato. Spero che DiMaio e Salvini vengano fulminati sulla via di Bergamo e comincino a riflettere sui finanziamenti alla Città del Male.
Con l’8 per mille! Oltre il danno anche la beffa. Non ci sono bestemmie sufficienti per mandare al diavolo questi parassiti voraci di soldi e di poveracci da sfruttare in tutti i sensi.
Mafalda,
sul Mattino (Napoli) di martedì 28, in prima pagina titola che la chiesa ne vorrebbe fare arrivare 40.000 in Italia. Ovviamente gestiti da loro.
Dunque, vediamo… a 35€ al giorno fanno 42.000.000€ al mese. Mica male!
Diocleziano
Probabilmente dall’ Africa … La diocesi della mia citta di origine li fa venire dal Togo .
“E dovremo sopportare lo stupido zelo dei seguaci che inneggeranno al coraggio della chiesa.”
Infatti, addirittura una sfida… Cavalleria diocesana
http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2018/08/28/news/abusi-sessuali-dei-preti-il-vescovo-di-belluno-lancia-la-sfida-1.17194563
da http://www.chiesabellunofeltre.it/wp-content/uploads/sites/2/2017/12/20/lett_defin_al_presbit_papa_al_popolo_d_Dio_22_08_18.pdf
“Valuteremo, poi, nel Consiglio presbiterale che prossimamente costituiremo, l’opportunità di dare vita a un organismo che possa porsi in ascolto di quanti, sulla questione degli abusi, hanno il diritto di esprimere la loro voce.”
Valuteranno l’opportunità di dare vita a un organismo che possa …pfff
….”Abusi, report sui preti in Pennsylvania: cosa stanno nascondendo i media”
Articolo UC..CR del 21 agisteo 2018
alessandro pendesini ha detto
24 agosto 2018 alle 12:20
A mio parere i veri CRIMINALI non sono i pedofili che considero come squilibrati mentali (che comunque devono essere giudicati e allontanati dalle loro potenziali prede conformemente alla legge vigente), ma tutti coloro che ERANO (E SONO) AL CORRENTE DEI FATTI , che si sono non solo taciuti ma hanno cercato (e cercano) di mascherarli !!! Non dovremmo inoltre perdere di vista che quello che noi sappiamo dei prelati cattolici (e non solo) relativo alla pedofilia, maltrattamenti, sevizie varie etc., è solo la punta dell’iceberg….. Chi, sano di mente, oserebbe negare questa realtà ?
NB:-Non vorrei creare polemiche inutili, e ancora meno essere il difensore dei pedofili !! ma ritengo che una persona affetta da una sindrome, o quadro clinico sessualmente squilibrato, non puo’ essere definita, e tanto meno giudicata, come una persona sana.
Per certi casi il « volere » inibire il passaggio all’atto non è sufficiente ; perché lo sia bisogna imperativamente includere il « potere volere ». E qui le cose si complicano…. Inoltre se il « volere » bastasse per, diciamo non soffrire, nessuno soffrirebbe poiché, (salvo eccezioni correlate al masochismo etc.), a nessuno piace soffrire…..
NB E’ stato accertato scientificamente che un cambiamento quantitativo anche minore di una sola componente chimica del cervello, puo’ modificare qualitativamente il comportamento sessuale (e non solo) dell’organismo. A questo punto sarebbe ragionevole dire che la persona, se vuole, puo’ sempre decidere diversamente rispetto al suo « diktat » cerebrale ?
alessandro pendesini ha detto in risposta a 62peppe
24 agosto 2018 alle 14:51
62peppe
Il fatto che “le persone pedofile son in grado di intendere e di volere, sanno distinguere tra giusto e sbagliato” non significa che possono VOLERE EVITARE, in casi determinati il loro comportamento criminale !
Non dobbiamo perdere di vista che il passaggio all’atto è una pulsione, o atto impulsivo, violento che il soggetto non ha neanche il tempo di inscenare : a questo livello non è la corteccia frontale epicentro della razionalità che decide, bensi l’EMOZIONALE o cervello limbico mammaliano, escudendo di fatto il grado di intendere e/o volere !
Ripeto quindi che col volere è imperativamente necessario POTERE VOLERE !
NB :-Quando scopriamo che una decisione è stata determinata da una disfunzione ormonale, una disposizione genetica, un’influenza sociale o culturale, questa idea diventa molto difficile da difendere con la pretesa convinzione che noi abbiamo la capacità di decidere liberamente delle nostre azioni ! E’ di certo scontato che una decisione implica una riflessione, ma porta già in sè, integrando gli elementi del passato, l’atto sul quale sfocia. Inoltre in certe situazioni siamo determinati a fare quello che noi facciamo, anche quando noi crediamo scegliere liberamente, pur non essendo costretti o forzati.
Dalle esperienze accademiche recenti gli scienziati (neurologi) hanno chiaramente identificato un numero tutt’altro che insignificante di casi che l’impressione del libero arbitrio è un’illusione, e cioè abbiamo la certezza di decidere su cose che in definitiva non abbiamo nessun controllo….
P.S. : L’atto di dire no non sfugge ai determinismi : è solo una contro-determinazione, che ci da l’illusione della libertà di scelta !
@Pendesini
Se togliamo dalla lista delle cause alla base delle nostre azioni sia la predisposizione di nascita,sia l’influenza dell’ambiente,cosa resta ?
Niente di niente,esattamente come se ad un coltello togliessimo il manico e la lama.
Per questo il cosiddetto “libero arbitrio” e’ un esercizio intellettuale privo di senso.
Dire che uno non ha colpa se e’ nato affetto da mania omicida fa soltanto ridere:
allora che colpa aveva Hitler di nascere affetto da megalomania,anche se probabilmente
nemmeno un esame accuratissimo avrebbe trovato disfunzioni ormonali,cerebrali ecc di
nessun genere noto ?
Perche mai la sua mancanza di scrupoli ,come quella di tanti altri,non deve essere considerata
una tara di nascita in assenza di riscontri fisici ?
Nel mondo macroscopico dove viviamo ogni effetto grande o piccolo ha una causa,anche se non sempre riusciamo a determinarla,( a differenza del mondo quantistico di atomi e affini), e per ogni azione umana la causa puo’ derivare appunto soltanto dalla conformazione iniziale del suo cervello ( ma anche del corpo intero)che data dalla nascita, e dalle infinite influenze dell’ambiente esterno,specialmente nei primi 15:20 anni di vita.
E da nient’altro.
Le leggi,la loro applicazione da parte della societa fanno appunto parte delle influenze dell’ambiente,e ovviamente il loro potere deterrente per evitare comportamenti criminosi varia per ogni individuo proprio a causa della personalita che predisposizione e ambiente hanno forgiato in precedenza.
……Se togliamo dalla lista delle cause alla base delle nostre azioni sia la predisposizione di nascita,sia l’influenza dell’ambiente,cosa resta ?……..
Laverdure
Infatti !
Possiamo affermare senza l’ombra di un dubbio che la nostra poersonalità deriva da due parametri l’INNATO e l’AQUISITO….Se l’innato non varia in modo significativo (diciamo del 10%) da una persona all’altra, l’Aquisito puo’ variare QUALITATIVAMENTE enormenete in ognuo di noi (diciamo del 90%) !… Da notare che questi valori (che dovranno essere confermati) non li ho trovati in nessun testo specifico o sentiti (2010) Sono miei…Posso solamente affermare che sinora non sono stati bocciati ! Affermo inoltre che progressivamente –dal 2010 in poi- gli studi accademici tendono ad avvicinarsi a questi valori %…….
Se parliamo di personalità « normale » non patologica ti suggerisco di dare un’occhiata
all’articolo che scrissi il 30/04/2010 su Wikipedia. Al quale tutti possono benissimo rispodere, e eventualmente criticarlo….
Discussion:Personnalité — Wikipédia
https://fr.wikipedia.org/wiki/Discussion:Personnalité
LA PERSONNALITE Les causes qui « unissent » et « diffèrent » chez les humains.
N.B. -Se, per contro, parliamo di personalità patologica, ossia tinta da squilibri mentali, dobbiamo considerare le incidenze che la determinano « innato circa 10% » e « acquisito circa il 90% » ben diverse !
Io interpreto quanto scritto da Pendesini nel senso di fallimento per diversi crimini o criminali del concetto di rieducazione. Cioè che certi comportamenti non sono “curabili” con un’adeguata rieducazione ed i pedofili rientrano in tale tipologia. Un pedofilo deve cioè essere messo in condizione di non nuocere. Non so se anche dei farmaci possano aiutare. Ed invece la chiesa pensava spesso che facendogli fare un po’ di esercizi spirituali non sarebbero stati più pedofili, rimettendoli poi a lavorare coi bambini. Anche se dubito che ci credessero veramente, ma penso più a operazioni di facciata (e di tutela della casta), come lo spostare i preti in altra sede.
“Chiedo scusa, la Chiesa ha fallito”.
Mah, l’unica cosa sensata che avrebbe potuto dire sarebbe stata “Sono il capo di un’organizzazione patologicamente perversa e incurabile; da oggi chiudiamo per sempre”.
…poi si guarderebbe intorno e vedendo tutti quei capolavori di Michelangelo, Raffaello, Bernini… ”No, no signore, ho scherzato… ho solo bisogno di riposare…”
Un papa schietto, sincero che non si nasconde dietro un dito di fronte alle domande più imbarazzanti:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=115&v=aud8WBZTlbQ
O no?
Scorretto perché gioca sula fiducia a prescindere che gli viene accreditata ed anche molto in malafede.
Ha per esempio citato il caso delle denunce di preti per pedofilia che poi non sono risultati tali (almeno sulla base dell’esito del processo). Classico trucco per adombrare l’idea che alla fine molte denunce siano fasulle e strumentali. Poteva citare il dato dell’ 1% o meno che alla fine risultano non vere per dare un peso reale a questa eventualità, sicuramente terribile per chi ci si trova, ma dall’altra parte ci sono migliaia di vittime di cui non si avrà mai notizia. Ed ovviamente si guarda bene dal citare il fatto che per questo tipo di crimini solo una parte dei reati emerge e che quindi solo una parte è venuta a conoscenza del pubblico (immaginiamo nei paesi poveri dove le condizioni sono favorevoli come decenni fa).
Normalmente se uno dichiara fallimento attua misure conseguenti ristrutturando la società e sostituendo i dirigenti. Poi questo utilizzo sempre del termine generico “chiesa” come se lui non vi appartenesse: ne è il capo supremo e buona parte dei cardinali e vescovi è ancora lì.
I gesuiti rispondono a una domanda con un’altra domanda, diceva Dumas.
La prima parola che mi è passata per la mente è omertoso.
Quello che non riesco proprio a capire è perché mai una vittima di abusi desideri incontrarsi col papa. È sufficiente mandargli l’avvocato.
Oh beh sarà la stessa cosa per cui i gay vogliono essere riconosciuti dalla chiesa. I fedeli/credenti quelli che hanno bisogno di credere non in maniera intima ma paventando la loro fede e mischiandosi con il gruppo hanno bisogno di sentirsi accettati e ben voluti da mamma chiesa. E’ un po come il rapporto fra padrone e cane. Più il padrone bastona il cane più quest’ultimo sembra gli vada appresso per cercare la sua comprensione/benevolenza dimostrando sottimissione e pentimento per il suo comportamento.
”… perché mai una vittima di abusi desideri incontrarsi col papa… ”
Questo per dire quanto sia grave, e ignorato, il condizionamento perpetrato su un individuo che mai spontaneamente avrebbe pensato, nella sua età più bella, di subire una simile deformazione.
Condizionamento, certo, desiderio di sentirsi accettati dalla chiesa anche, ma siamo sicuri che sia solo questo? Un tempo, ad esempio, non si parlava di stalking: esisteva ma si nascondeva. Se ne parlava sicuramente tra donne ma non si reagiva solo per paura dello stalker? Non credo. Erano le donne stesse che cercavano di sminuire la cosa agli occhi della vittima (ma per un uomo è normale, ma capita a tante, ma dopo gli passa e ti lascia in pace…) e chissà quante vittime senza giustizia ci sono state. Siamo sicuri che la responsabilità di quello che succede ai ragazzi in seminario o ai bambini nei cori in chiesa sia solo di preti sociopatici? E la stessa cosa vale per gli insegnanti che sfogano il loro sadismo fisico o psicologico sui piccoli. E’ solo colpa dei malati di mente?
Io sono convinto che Bergoglio sia solo un personaggio di facciata,scelto soltanto per la sua “bella presenza” e privo della personalita necessaria per esercitare un potere di tale portata,potere che in realta e’ nelle mani dell’oligarchia ecclesiastica.
Questo pero non gli ha impedito talvolta di esternare opinioni veramente spontanee e personali,che i portavoce della Curia si sono affrettati a “rettificare”,perche fonte di imbarazzo
per l’ambiente vaticano.
Ricordate ad esempio la famosa frase :”Chi sono io per giudicare..?”?
Forse non faceva parte di un copione approvato dagli addetti alle public relations della Curia.
E se il viaggio in Irlanda senza dubbio e’ stato valutato e approvato,mi chiedo se tutte le sue
“esternazioni” in loco hanno seguito fedelmete un copione approvato.
“la Chiesa ha fallito” mi sembra un esternazione piuttosto forte ed esplicita,anche tenendo conto della situazione tuttaltro che rosea della Chiesa in Irlanda.
Voi che nedite ?
Dico che se fosse una società quotata in borsa una cosa del genere sarebbe un suicidio. Ma la chiesa conosce bene i suoi polli. A loro un papa che si autoflagella piace. Una chiesa che fa mea culpa piace e poco importa sei alla parole non seguono i fatti. E’ nel dna del credente cattolico limitarsi alle parole, alla facciata e poi continuare a fare le cose come sempre. Prendi lo stesso precetto della confessione: si pecca, poi si va dal prete e ci si confessa. Si ottiene così l’indulgenza, si dicono 4 preghierine, si prende l’ostia e poi usciti dalla chiesa lindi e puliti si può ricominciare come e peggio di prima!
Credimi nella mentalità contorta del fedele quello che sta facendo il papa è un esempio per tutti….
errata: sei alla —> se alle
@ateo64
C’e’ del vero in quanto dici,e tuttavia in un passato non lontano le esternazioni contenevano una notevole dose di prudenza,per non dire ambiguita:
ricordi il compianto per i crimini “commessi in nome della Chiesa”,come se a commetterli fossero stati chissa quali “agenti esterni”all’insaputa del Vaticano,che ignorava ovviamente le prodezze dell’Inquisizione,tanto per fare un esempio?
Dire”La Chiesa ha fallito”potrebbe essere un’esternazione fuori copione,che i portavoce non hanno osato rettificare per timore di attirare maggiormente l’attenzione.
Il Divo Giulio,facendo sua una massima che in realta conoscevano anche i parlamentari dell’Atene di Pericle,non diceva forse: “Una smentita e’ una notizia data due volte! “?
Intanto a Castel Gandolfo.
Papa emerito: Come sto godenden.
Segretario: Santità!
Papa emerito: Che rompikoglionen.
…..Ma come mai è cosi diffuso questo vizio ???……
Gérard
La pedofilia cosi come l’omosessualità o transessualità NON sono assolutamente da considerare dei vizi, come affermi ma squilibri mentali dovuti a fattori ormonali e psicologici !
Nessuna persona puo’ deliberatamente scegliere le sue tendenze o orientazioni sessuali !
L’omosessualità NON è più considerata ufficialmente una patologia e non rientra nel quadro delle parafilie o perversioni !
Se le cause dell’omosessualità sono principalmente biologiche (sempre considerando che l’identità sessuale non dipende solo da fattori biologici, ma anche dall’influenza di fattori educativi, sociali e culturali)
, le cause della pedofilia sono principalmente psicologiche : infatti i ragazzi/e che sono stati abusati sessualmente (molto spesso da un uomo) sviluppano ulteriormente un’altra strategia difensiva dopo il fatto: invertono i ruoli identificandosi con l’aggressore. Diventando violentatori, cancellando il ricordo del trauma. Questo meccanismo di difesa è regolarmente utilizzato dai pedofili.
P.S. -Non è perché i pedofili provano un piacere particolare che sono malati, ma perché possono solo sperimentarlo e/o ottenerlo in questo modo. La disgrazia dei perversi è essere solo perversi e non essere in grado di agire diversamente. Se il piacere sovente orgasmico ha il suo posto nella salute mentale, l’ha anche nella patologia. Non basta provare piacere per non essere considerati malati….
Proprio per questo chi lascia il proprio figlio in ambienti dove si perpetra e si perpetua l’abuso, come i seminari, dovrebbe essere ritenuto in parte responsabile e tenuto a pagare i danni alla vittima, se non a pene maggiori. In questo modo gli adulti staranno più attenti a dove lasciano i minori.
A naso credo sarebbe incostituzionale, i genitori hanno responsabilità presso i propri figli, ma si deve dimostrare tramite procedimento giudiziario che erano consapevoli e consenzienti degli abusi. Il che è già previsto dal codice penale. Diversamente sarebbe solo una norma punitiva nei confronti della vittime e loro genitori e non favorirebbe le denunce. Tendenzialmente il seminario è un’istituzione formativa di livello universitario ( rilascia titoli accademici di baccalaureate e laureato), i seminari minori equivalgono a scuole superiori e pare siano scomparendo.
Errata
baccalaureate=baccalaureate
Siano=stiano
@Pendesini
“La perversione (dal latino perversum, stravolto) è un atteggiamento deviato che si realizza nell’ideazione e perseguimento di comportamenti distorti rispetto al senso comune. Questo termine, dunque, viene utilizzato per quei comportamenti che si oppongono all’ortodossia ed alla normalità.”
Questa e ‘ la definizione che Wikipedia da del vocabolo “perversione”.
Io temo,caro Alessandro,che includervi o meno l’omosessualita,lasciando da parte pedofilia ecc,rimarra sempre e soltanto un’opinione.
Perche credo non manchino buoni motivi per sostenere la sua digressione dalla normalita:
un tempo anche il mancinismo era considerato un’anormalita da guarire a suon di botte,mentre ora perfino i fabbricanti di armi militari producono armi facilmente adattabili all’uso da parte di mancini,eppure non mi sembra una cosa analoga come pretendono molti.
Proviamo un “esperimento mentale”,come fanno spesso i fisici,immaginando che per un incantesimo diventiamo tutti mancini oppure tutti omosessuali.
Nel primo caso non vedo gravi inconvenienti,a parte per i baristi che dovranno ovviamente munirsi di tazzine col manico a sinistra.
Nel secondo invece temo ci sarebbero gravi inconvenienti di difficile soluzione non solo nel breve ma anche nel lungo termine,che non sto a descrivere perche credo sarebbe un insulto al buon senso tuo e di chi ci legge.
Per cui “normalita” non e’ sempre sinonimo di semplice conformismo retrogrado.
Ovviamente chiunque puo’ pensarla come vuole.
……“La perversione (dal latino perversum, stravolto) è un atteggiamento deviato che si realizza nell’ideazione e perseguimento di comportamenti distorti rispetto al senso comune. Questo termine, dunque, viene utilizzato per quei comportamenti che si oppongono all’ortodossia ed alla normalità.”
Questa e ‘ la definizione che Wikipedia da del vocabolo “perversione”.
Io temo,caro Alessandro,che includervi o meno l’omosessualita,lasciando da parte pedofilia ecc,rimarra sempre e soltanto un’opinione.
Per cui “normalita” non e’ sempre sinonimo di semplice conformismo retrogrado……
Laverdure :
E chi avrebbe sostenuto il contrario ?
Tanto per capirci : dobbiamo parlare di normalità o salute? Questi due termini sono equivalenti? No !
La normalità non è necessariamente sinonimo di salute e salute non è ovviamente sininimo di normalità. Lo stato definito « normale » è uno stato medio. In un gruppo in cui tutti sono malati, la normalità è esserlo come gli altri. Gli « anormali » non sono tutti malati, ci sono tra loro dei soggetti originali o anticonformisti che lo sono perché lo vogliono e che realizzano con questo comportamento particolare la loro vitalità e la loro creatività.
Per cio’ che riguarda la Perversione ripeto :
Non è perché i pedofili provano un piacere particolare che sono malati, ma perché possono solo sperimentarlo e/o ottenerlo in questo modo. La disgrazia dei perversi è essere solo perversi e non essere in grado di agire diversamente. Se il piacere sovente orgasmico ha il suo posto nella salute mentale, l’ha anche nella patologia. Non basta provare piacere per non essere considerati malati….
1°-Nel vocabolario corrente, il termine perversione è usato per indicare o una deviazione dagli istinti che conducono al comportamento immorale e antisociale, o la trasformazione del significato subito da un discorso (ad esempio un messaggio politico), o manipolazione, abuso e crudeltà.
2°-In termini di morale, la nozione di perversione si è evoluta molto secondo le epoche e le norme, tra l’altro religiose e penali. In questo registro, la parola spesso si riferisce alla sessualità: essa denota perversioni sessuali o condotta considerata come tale, che sia definita come patologica o meno.
3°-In psichiatria, il termine si riferisce spesso a comportamenti immorali o amoral considerati devianti. L’elenco delle perversioni ha subito variazioni nella storia di questa disciplina tanto numerose quanto discusse. Questo atteggiamento è considerato patologico in una certa epoca e non in un’altra, secondo criteri che sono soprattutto norme sociali. Per molti, tuttavia, si riferisce a una struttura psicopatologica consolidata……Quindi ?
K. H. Deschner nella “Storia criminale del cristianesimo” fa notare come per i gesuiti valga la regola n. 5 del loro ordine: se una cosa è bianca, ma la gerarchia dice che è nera, quella cosa deve essere nera. Più chiaro di così!
@Padovan
E cos’altro ti aspetti da gente che come “esercizio di obbedienza”imponeva ai novizi di annaffiare ogni giorno un paletto di legno ?
Vero o falso che fosse,un simile esercizio non ha niente di diverso da tante imposizioni di tutte le religioni,come la carne di venerdi,il maiale degli islamici,il kosher degli ebrei ecc.
Ecco un articolo da critica Liberale riguardo alla questione: papa, Irlanda, pedofilia
https://critlib.it/2018/08/25/un-papa-ipocrita-e-bugiardo/
Inutile sperare nel papa: la mafia non cura se stessa. Sono i genitori che devono parlare e agire ed è la stampa che deve trattare i casi di pedofilia in prima pagina, senza paura delle lobby, invece del solito articoletto superficiale.