La clericalata della settimana, 34: Comune di Soncino acquista crocifissi chiesti dalla scuola

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del Comune di Soncino (CR) che

ha acquistato diversi crocifissi da fissare sulle pareti dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, come deciso dal consiglio docenti e su approvazione del preside Pietro Bacecchi

Altri episodi raccolti questa settimana.

Alla messa per l’inaugurazione di una chiesa nella frazione di Renazzo a Cento (FE) ricostruita dopo il sisma del 2012, officiata dall’arcivescovo Matteo Maria Zuppi, hanno presenziato il sindaco Fabrizio Toselli, con fascia tricolore, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e le autorità civili e militari.

Il consigliere regionale umbro Sergio De Vincenzi ha criticato la non inclusione delle associazioni familiste anti-gay dal tavolo di lavoro sull’osservatorio contro l’omofobia, che riunirà le organizzazioni lgbt e diverse le istituzioni.

La redazione

16 commenti

Diocleziano

”… una chiesa nella frazione di Renazzo a Cento (FE) ricostruita dopo il sisma del 2012… ”

Dopotutto non è realmente una clericalata in quanto sindaco e governatore rappresentavano Pantalone che paga per le chiese. Ciò succederà anche per la chiesa dei falegnami a Roma. Preghiamo san Pantalone che fulmini Salvini e DiMaio sulla via di Treviglio e mettano mano a tagli alle spese per le chiese. 😈

mafalda

Preghiamo per la lunga lista di ponti da ristrutturare e le scuole da mettere in sicurezza.

Diocleziano

Pensa, basterebbe eliminare l’ora di condizionamento religioso e si coprirebbe abbondantemente la spesa!

RobertoV

Per la chiesa dei falegnami a Roma avevano detto chiaramente che quella chiesa è di proprietà della chiesa cattolica, ma che la manutenzione è a carico dello stato. Quindi se il crollo fosse avvenuto con danni alle persone, il colpevole sarebbe stato lo stato, non la chiesa. Ed anche così immagino che la chiesa cattolica potrà citare lo stato italiano per danni ed incuria e farsi indennizzare anche per il mancato utilizzo. Prima la chiesa cattolica ed i suoi interessi, poi gli italiani …………

Diocleziano

Cercando informazioni su chi dovrà pagare, ho scoperto che ciò è pertinenza del MiBAC, vale a dire Min. Beni Artistici Culturali, quindi nessun dubbio: è sempre a carico di Pantalone.

Maurizio

“Il consigliere regionale umbro Sergio De Vincenzi ha criticato la non inclusione delle associazioni familiste anti-gay dal tavolo di lavoro sull’osservatorio contro l’omofobia…”
Come invitare un comitato neonazista per discutere un provvedimento contro la discriminazione razziale.

Gérard

Pensavo più o meno la stessa cosa… Guardando la foto di questo De Vincenzi ho contemplato sulla sua faccia tutto l’ amore cristiano che ne trassudava . Detto questo, ho notato le poche clericalate della settimana scorsa : ovviamente i nostri polli erano ancora in ferie …

Frank

L’Italia è una nazione dove nelle scuole manca la carta igienica ma ci sono i crocifissi, che ci sia una relazione?

RobertoV

Ci vuole una bella dose di malafede e faccia tosta per sostenere che il crocifisso, simbolo identitario di una religione e di sottomissione, sia un simbolo di tolleranza ed accoglienza ed inclusione. La sua storia dice ben altro, chiedere a valdesi ed ebrei in Italia. Per giunta proprio nell’80 ° anniversario delle leggi razziali promulgate da un governo con cui la chiesa cattolica ha intrallazzato e firmato proprio un concordato che la privilegiava a danno degli altri considerati al massimo culti ammessi, dicitura ancora oggi in vigore. Governo che aveva deciso proprio la presenza obbligatoria dei crocifissi nelle scuole, legge non ancora abrogata. Quanti nostalgici ….
Anche il concetto di tradizione è una presa in giro: dopo che per secoli è stata imposta con la forza come religione di stato la religione cattolica, obbligando le persone ad esserlo, con sistemi punitivi, repressivi e di controllo, la si vuole presentare come tradizione e libera scelta di un popolo. Tante cose abbiamo fatto in passato come tradizione, cose di cui dovremmo solo vergognarci: la democrazia è solo una conquista recente che faticosamente cerca di liberarsi di queste pesanti eredità storiche liberticide.

Gérard

Sembra che il popolo italiano beccasse tutto che esce dalla bocca di un prete come verità non discutibile . Ne sono stato testimone anni fa quando durante una discussione un prete affermò che il crocefisso fosse simbolo di laicità !!! Era talmente assurdo che pensavo sentire qualche dissenso . Ebbene no, nessun dissenso, nessuna richiesta di precisazione, tutti acconsentivano !!

RobertoV

Fino a 34 anni fa ufficialmente la religione cattolica era religione di stato ed i membri del clero erano autorità dello stato italiano, autorità che avevano anche il potere di rovinarti la vita se entravi in conflitto con loro, tipo il caso dei coniugi di Prato. Da allora poco è cambiato, perché comunque di fatto i membri del clero sono ancora considerati autorità dello stato italiano ed hanno le mani in pasta nella politica ed economia. Quindi resta una certa soggezione verso un’autorità trasversale, cioè non legata ad un partito. Per prudenza meglio non metterli in discussione.
La continua propaganda favorevole, il controllo dei media fa si che diventa difficile uscire dal gregge e mettere in discussione tale posizione di riferimento. Basta vedere anche nelle discussioni attuali su vari argomenti politici come gli italiani abbiano una scarsa capacità critica e di analisi della realtà, una scarsa memoria storica, un’incapacità o pigrizia ad informarsi ed una tendenza a dare credito facilmente ai classici venditori di fumo. Una cosa diventa vera perché è stata regolarmente ripetuta, perché è detta da tanti. A questo aggiungerei il timore dei seguaci. Cioè le religioni portano ad avere dei fanatici e magari non si teme il prete in se, ma i seguaci fanatici che potrebbero scatenarsi. Abbiamo già assistito a linciaggi mediatici di persone che hanno osato cridicare dei personaggi della chiesa, personaggi molto abili poi ad accreditarsi come vittime (vedi B XVI con la Sapienza, ecc.): se ne tessi lodi servili vai bene, il resto è inaccettabile, è lesa maestà. Purtroppo molti laici sono poco coraggiosi e timorosi nelle loro deboli crtiche.
Inoltre si tende ad identificare la chiesa cattolica con aspetti nazionalistici ed identitari, cioè mettere in discussione la chiesa cattolica sarebbe da anti-italiani, lesa maestà, venduti al nemico, insomma vietato criticare la chiesa cattolica ed i suoi rappresentanti.

Franco Ajmar

Forse l’Uaar potrebbe proporsi come fornitore di crocifissi, attraverso Amazon, per tutte le scuole che ne facciano richiesta, a condizione di specificare :”Dono dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti” –

Manlio Padovan

Se non ricordo male, quella della esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici non è assolutamente una legge bensì una circolare ministeriale. Il che rende ancora più vergognosa la questione.

P.S. approfitto per chiedere scusa sul commento precedente: è corretto “adveniat” e non come ho scritto nel commento. Gli uaarini debbono distinguersi anche per correttezza formale: nunc et in hora mortis nostrae.

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