Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è della Giunta comunale di Potenza Picena (MC), che
ha assegnato 40.000 euro per finanziare attività nelle parrocchie
Altri episodi raccolti questa settimana.
La Giunta della Regione Valle d’Aosta ha approvato il bando per il finanziamento di progetti per attività in oratorio, altre strutture ricreative religiose ed enti senza scopo di lucro: la cifra totale stanziata è di 25mila euro.
Una delegazione di 80 sindaci, le cui città aderiscono all’Associazione Nazionale “Città del Vino”, si è recata in Vaticano all’udienza generale di papa Francesco e ha regalato a Bergoglio una speciale bottiglia di vino da messa.
La redazione
Il vino da messa è speciale perché durante l’eucarestia non si trasforma in sangue ma rimane vino, miracolo!
Spicca la somma ingente data da un piccolo comune alle parrocchie. Deve essere proprio un’amministrazione ricca. Se facesse lo stesso un grande comune si scatenerebbe una catena di polemiche.
In confronto la bottiglia di vino passa quasi inosservata, dal punto di vista della spesa
Non solo. Quel che è più grave è che quei soldi sono stati stanziati su base annua, non una tantum (sarebbe meglio una mai).
Credo che sia il segreto di Pulcinella e se n’é parlato più volte:
I comuni danno i soldi, ma chi li riceve non deve rendicontare…
La cosa la più grave è che, guardando la foto, mi sempra che di persone di una certa età ( sopra i 40 anni ) ce ne sia soltanto una . Tutti gli altri giovanissimi . Più che per motivi che sarebbero di stampo religioso, non tutti giovani sono interessati a frequentare luoghi gestiti da religiosi .
Gerard
Ci sono anche giovani astuti, che sanno fiutare la strada per il potere, anche se magari la loro vita è ben poco “cattolica”. Del resto, quanti leghisti o comunque gente di destra, brandisce la religione solo come un’arma per difendere la propria identità, rifiutando tutto quello che di quella religione non gli va bene? Sono atei devoti, baciapile, chiamali come vuoi, è gente che del cristianesimo conosce ben poco, a parte quello che gli racconta il prete o che vede nei film.
Mafalda
Alcunni anni fa, ascoltavo alla radio l’ intervista di giovani studenti universitari . Vene fra l’ altro richiesto ad alcuni cosa volevano fare dopo gli studi . Un paio rispose che volevano andare in politica . Però alla domanda per quale partito politico, nessuno seppe rispondere .. ” Vedremo quando sarà venuto il momento ! ” .
Mi fa venire in mente “il maggiore Barbara” di G.B. Shaw, in quella brilante commedia c’è un figlio che vuol fare carriera politica ed ha le idee confuse come i giovani sopra citati, al ché il padre risponde: “non ti intendi di nulla, non hai nessun programma, non sai da che parte stare: tutto ciò lascia presagire una brillante carriera politica”.
È un vero peccato che tra le regioni italiane, la Valle d’Aosta non sia all’avanguardia nella politica della laicità, considerando la sua vicinanza fisica con i cugini francesi. Non è una regione “speciale ” per quel che riguarda la modernità, come neanche il Trentino. Si vede che non gira abbastanza aria fresca tra le montagne.
La gente di montagna non è mai stata reputata per una mentalita ” aperta ” . Questo vale anche per la gente che vive nelle isole .
Vero, sono territori particolari, storicamente di difficile accesso, in cui la mentalità è restata chiusa. Quello che abbonda è solo l’aria fresca, perché tra l’altro quasi tutti i territori montani si spopolano. I giovani che vanno a studiare in città difficilmente tornano, mancando opportunità economiche di sviluppo, e i vecchi che restano mantengono le tradizioni, o al massimo ne rispolverano di già abbandonate. Bisognerebbe investire in ricerca e imprese, un po’ come ha fatto il Trentino, dove infatti gli abitanti sono in crescita. Favorire le iniziative culturali laiche, portare qualche festival della scienza o della logica anche tra i monti… Non sono sicura infatti che siano tutti convinti baciapile, ma è che mancano altre occasioni, altre possibilità, per cui finiscono sempre tutti a sciamare dietro alle iniziative parrocchiali che restano quasi gli unici centri di ritrovo. Se le uniche iniziative culturali delle montagne girano esclusivamente intorno alla tradizione, forse usata anche come richiamo turistico, si finisce per fossilizzarsi.
Sandra
Però la montagna, come la campagna sono in genere piuttosto tradizionaliste, magari più a livello formale.
Anche nel Trentino ed Alto Adige nonostante una mentalità più innovativa, tecnologica ed imprenditoriale come fai notare sono piuttosto tradizionalisti e bigotti, d’altronde sono stati principati vescovili per secoli. Di notizie sui soldi dati alla chiesa e privilegi vari ce ne sono tante.
Se può interessare, il comune di San Martino di Venezze (RO) ha finanzianto per ca. 14.000 euro (ho sbagliato io ad indicare un parziale finanziamento) una scuola in Togo che il sindaco è andato ad inaugurare la settimana scorsa assieme al figlio.
Saputa la cosa, ho inviato al sindaco (sindaco@venezze.it) la mail seguente:
Gentilissimo Sindaco, ho letto della scuola materna che il suo Comune ha parzialmente finanziato in Togo. Non dubito che si tratta di una scuola cattolica e per la sudditanza del nostro paese e dei suoi amministratori alla CCAR, questi sempre molto ignoranti o menefreghisti in fatto di laicità dello Stato e delle sue istituzioni, e perché essa è stata sollecitata da un prete cattolico di quel paese. La notizia c’è oggi anche sul gazzettino.
In allegato le invio una mia breve riflessione sui danni che noi occidentali abbiamo procurato con la religione all’Africa e agli africani. Spero vorrà leggerla con attenzione.
Debbo ringraziarla perché nell’articolo pubblicato dal sito “Rovigo oggi” ho imparato che quel prete di cui sopra è laureato in teologia spirituale; cioè: esisterebbe una teologia spirituale ed una materiale? La prima detta le regole per fregare le masse popolari e la seconda detta gli atti da mettere in pratica per lo stesso motivo? Aveva ragione Feuerbach a definire la teologia come un MANICOMIO! Se penso poi che nel mio paese c’è stato un parroco giovane che si è laureato in “sessuologia del matrimonio”…un prete! Mi astengo dal bestemmiare.
Non voglio disturbarla oltre.
La ringrazio per l’attenzione.
Voglia gradire i miei saluti.
Manlio Padovan
Era allegata una nota sui danni procurati all’Africa e agli africani dai missionari e dai conquistatori. Nessun cenno di riscontro da parte del sindaco.
Il fatto che la chieda un prete del Togo, non vuol dire che la scuola sia necessariamente cattolica, ma anche se lo fosse gestita da preti sarebbe il male minore rispetto all’assenza della scuola. Quanto ai danni di noi occidentali all’Africa coi missionari, sono sicuramente importanti, ma vedo che sanno danneggiarsi anche da soli con la religione.
Francesco S.
Sei sicuro che l’assenza di scuola sia peggiore rispetto a una scuola di preti? Cosa insegnano in quelle scuole e che tipo di menti modellano? Lo sterminio del Rwanda dovrebbe aver insegnato qualcosa su quale malefica influenza possa avere il clero sulla popolazione già divisa al suo interno. L’unica istruzione valida, secondo me, è quella laica.
In mancanza di alternative, una scuola cattolica nel contesto africano (ignoranza, malnutrizione e carenze sanitarie) è meglio di nessuna scuola.
Francesco S.
In mancanza di alternative ?? Ci sono diverse associazioni laiche che si propongono di costruire scuole materne e anche primarie in paesi africani . Conosco anche una molto attiva in Francia creata da studenti alsaziani che raccolgono fondi per la creazione di scuole e di tutto il loro corredo, mensa etc creato sul posto da artigiani locali creando anche cosi posti di lavoro ( conosco attraverso i ns giornali locali – Lorena e Alsazia – che ne hanno parlato ) In Francia c’è ne sono altri ed è molto probabile che ci sia anche in Italia …Il tutto senza di mezzo una religione qualsiasi …
http://www.ecole-pour-tous.fr/association.php
Gerard stiamo parlando dell’Italia, dubito che un’associazione francese alsaziana venga in Italia a far proposte al sindaco di una città, a differenza magari della croce rossa e chiesa cattolica stessa che possono contare di una vasta rete internazionale.
Francesco S.
Certo che stiamo parlando dell’ Italia ma ho soltanto preso come esempio questa iniziativa di giovani alsaziani e ho anche scritto … ” molto probabile che ci sia anche la stessa cosa in Italia “. Questi alsaziani aggiscono sul proprio territorio ma ci sono centinai di questi esempi su tutto il territorio . Dandoti un esempio, la sola Savoia, vicino all’ Italia ha una quindicina di associazioni che aiutano per la costruzione di scuole, pozzi d’ acqua, nutrizione etc . Una sola è cattolica ( Mi sono fatto dare queste infos da un mio cugino che vive in quella zona ed è anche presidente del Rotary di Annecy che fa anche opere di questo tipo ) . Per questo motivo sono d’ accordo con M. Padovan .
Questa frase è estratta dall’articolo della clericalata:
“…non dimentichiamo che gli attentati a sfondo religioso avvenuti in europa sono il frutto di emarginazione e disagio sociale..”,
Infatti gli attentati sono proporzionalmente distribuiti tra gli immigrati in base alle loro diverse religioni, non sono quasi tutti compiuti da islamici. O no?
“.. frutto di emarginazione e disagio sociale.. ” Che vadino a leggersi la storia di Khaled Kelkal, terrorista islamista francese e ne saranno convinti .
( E ovvio che questo lo dico in modo sarcastico ) .
Anche io sono sarcastico:
https://78.media.tumblr.com/a62e548db62a3609356a4739ba0906dd/tumblr_pd72c8z5441qzl9vfo1_500.jpg
Frank
Ad una domanda fatta nelle scuole francese, piu di 30% degli allievi di origine musulmana sono favorevoli alla Sharia in Europa .
Gérard,
sembrerebbe una cattiva notizia, ma forse non così cattiva: il 30% di sharisti è molto vicino alla percentuale di cattolici osservanti in Italia. Che siano in calo anche loro?
Diocleziano
In effetti per quanto preoccupante andrebbe confrontato col dato nei loro paesi d’origine. Dimostrerebbe che sono in calo e che solo una parte di loro, anche se purtroppo la più attiva e visibile, vuole mantenere le loro tradizioni. Forse sono così attivi proprio per cercare di combattere il calo. D’altronde avevo già letto di imam che si lamentavano di quanti abbandonassero la fede venendo in Europa. Il confronto non fa mai bene ai fondamentalisti.
Riguardo agli attentati avevo letto che secondo uno studio l’85 % era dovuto agli islamici. Però come chiamare certi bombardamenti/errori umanitari in cui si uccidono tanti civili innocenti?
Diocleziano e Roberto V
Oltre ad essere aderente all’ uaar, sono anche iscritto ad un gruppo di laicisti francesi che si chiama Esprit Laique . La laicità in Francia subisce attualmente assalti mai visti prima . Assalti facilitati anche della complicita di certi politici che non vogliono avere problemi con esaltati e preferisce assecondare i loro desideri che averli contro . La frequentazione delle moschee è aumentata in modo vertiginoso negli ultimi anni come pure l’ osservazione del Ramadan . E diventata sempre più difficile la critica dell’ Islam . E poi abbiamo un Presidente che sogna una Francia all’ anglo-sassone, multiculturale e multireligiosa, quella che piace ai capitalisti-liberisti : non più una comunita nazionale ma diverse comunita che coabitano una accanto all’ altra . In questa perspettiva addio laicita e addio coesione nazionale ! La Francia non è un popolo nel senso che si da spesso a questa parola ma un miscuglio di popoli originari da tanti orizonti ( polacchi, italiani, tedeschi, armeni, spagnoli, portoghesi, russi,romeni,libanesi, ebrei,vietnamiti e poi tutti i creoli discendenti di schiavi delle Antille francese etc etc ) Tutti quanti si sono sciolti nella comunita nazionale e si sentono francesi a tutti effetti . Diversamente avviene con la comunita di origine musulmana salvo ovviamente anche una parte che è spesso islamofoba ( che significa ostilita o paura di una religione e di tutto che ne deriva ) . C’ é una volontà manifesta di non voler sciogliersi con tutti altri francesi . Cari Roberto e Diocleziano, la realtà in Francia è molto meno rosa che come la vedete voi .
Io sono convinto che i governi dell’europa nei confronti dell’islam stiano prendendo delle grosse cantonate favorendo i populismi di destra che si ergono a difensori della patria.
Frank
Purtroppo i populismi di destra in merito ai diritti delle minoranze, donne, gay, ebrei etc non sono tanto migliori degli islamici .
Ma vaglielo a spiegare a quelli che li votano.