Verso la fine del suo pontificato Pio XI cominciò a mostrarsi un po’ meno tenero nei confronti di nazismo e stalinismo, e li prese di mira in alcune encicliche. Che scrisse non certo perché era contrario al totalitarismo. Al papa, infatti, il totalitarismo piaceva tanto — così tanto che volle rivendicarne l’esclusiva cattolica. Giusto ottanta anni fa, il 18 settembre 1938, incontrando una delegazione dei sindacati cristiani francesi pronunciò alcune parole che potremmo anche definire memorabili, se soltanto fossero più spesso richiamate alla memoria di tutti.
«Se c’è un regime totalitario, totalitario di fatto e di diritto, è il regime della Chiesa, perché l’uomo appartiene totalmente alla Chiesa, deve appartenerle. La Chiesa ha veramente il diritto e il dovere di reclamare la totalità del suo potere sugli individui: ogni uomo, tutto intero, appartiene alla Chiesa, perché tutto intero appartiene a Dio.»
Ottant’anni e sette papi dopo, la Chiesa cattolica non appare particolarmente ansiosa di pubblicizzare le convinzioni di Pio XI. Lo Stato della Città del Vaticano rimane però l’ultima monarchia assoluta in Europa nonché l’ultima ierocrazia attiva sul pianeta, insieme alla repubblica islamica iraniana. Tutti i poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) sono ancora oggi concentrati nelle mani di una sola persona, la stessa che detiene ovviamente anche il potere spirituale. Al confronto, l’Arabia Saudita potrebbe sembrarci un modello di democrazia.
Eppure, un’organizzazione simile continua a riscuotere, e addirittura ad ampliare, i consensi politici di cui gode. A destra si continua a far riferimento alla Chiesa in nome della tradizione e del conformismo: che, in effetti, sono esattamente le due principali motivazioni che spingono i fedeli a dichiararsi cattolici. A sinistra si fa lo stesso in nome della solidarietà e dell’accoglienza — con buona pace dei giganteschi conflitti d’interesse, e del fatto che lo stato vaticano ha una legge sulla cittadinanza tra le più restrittive del mondo. Al centro sembrano sopravvivere soltanto ex democristiani. E dire che viviamo in un’epoca storica in cui il pianeta è investito dalla più potente ondata di secolarizzazione che abbia mai conosciuto, un’ondata che sta pian piano sommergendo l’interesse per la religione, soprattutto tra i più giovani. Da non crederci.
Se in politica manca un orizzonte laico, però, non possiamo darne la colpa al destino cinico e baro. Evidentemente sbagliamo qualcosa anche noi. Anzi, probabilmente sbagliamo parecchio. Siamo proprio sicuri di saper proporre un orizzonte diverso? Siamo proprio sicuri di non continuare, come facciamo da secoli, come io stesso ho fatto sinora in questo post, a limitarci alla critica, senza saper presentare un pensiero positivo in grado di rappresentare un’alternativa vincente?
Abbandoniamoli pure al loro totalitarismo, almeno finché non cercano di praticarlo anche su di noi. È un passato che dobbiamo lasciarci alle spalle, se vogliamo cominciare davvero a volare alto. Possiamo realmente incarnare il futuro e vivere da protagonisti la creazione di società inevitabilmente migliori, perché inevitabilmente più inclusive. Società in cui, nel rispetto degli altri, tutti potranno essere se stessi. Dando vita a un’umanità emancipata, consapevole, libera, ragionevole, felice, serena, aperta, cosmopolita.
Non possiamo sapere quale sarà il futuro dell’umanità. Ma, se sarà magnifico, non potrà che essere laico.
Raffaele Carcano
«Se c’è un regime totalitario, totalitario di fatto e di diritto, è il regime della Chiesa, perché l’uomo appartiene totalmente alla Chiesa, deve appartenerle. La Chiesa ha veramente il diritto e il dovere di reclamare la totalità del suo potere sugli individui: ogni uomo, tutto intero, appartiene alla Chiesa, perché tutto intero appartiene a Dio.»
Questo delirio, se non già presente, andrebbe inserito nella pagina di WP a eterna vergogna.
Andrebbe messo accanto ai crocifissi, per ricordare cosa sia la chiesa e quali siano i suoi obiettivi. Per esempio anche recentemente discutendo del caso dei coniugi di Prato ribadivano tale proprietà della chiesa.
D’altronde lo stesso papa aveva detto un paio di anni fa che la chiesa cattolica non è democratica e mai lo sarà e che non vanno rispettate le leggi dello stato non in accordo con la chiesa. Il papa precedente aveva teorizzato una teocrazia debole per lo stato democratico.
Il nostro “nuovo amico” Orban ha messo nella nuova costituzione il riferimento a dio ed al re nella costituzione, col plauso della chiesa cattolica che è uno dei culti ammessi (concetto di epoca fascista).
“Siamo proprio sicuri di saper proporre un orizzonte diverso?” centrato la questione, e la mia risposta è no, noi atei/laici, con l’eccezione delle dittature comuniste con massicce dose di ateismo e anticlericalismo, non abbiamo mai saputo proporre un orizzonte diverso, questo dimostra ancora una volta che la religione è una utilissima e forse indispensabile invenzione umana per guidare comodamente le masse.
Vedendo quanto succede in internet si nota come alla maggior parte delle persone non interessa il pensiero scientifico e razionale, non interessa la verità storica, ma ciò che piace e soddisfa i loro bisogni psicologici, con fughe dalla realtà. Ormai non pochi mettono in discussione la stessa democrazia. Così hanno successo idee complottiste, vittimistiche, falsificazioni storiche, gli antivaccinisti, la scienza diventa solo una opinione (ipse dixit Trump). In tanti si rivolgono a maghi e similari.
Anche su Le Scienze parlano spesso di questa deriva e di come ci sia un rifiuto di dati oggettivi. Il pensiero scientifico e razionale e la stessa laicità sono meno interessanti ed attraenti. Chi promette ha più successo di chi parla della realtà e vendere un mondo illusorio e fare promesse è una specialità delle religioni.
@ RobertoV
E dopo questo quadro… che potrebbe essere integrato con l’affermarsi sempre più aggressivo di chiusure nazionalistiche (oggi si chiamano sovraniste), tradizionalismi arcaici, rigurgiti di ideologie che sembravano morte e sepolte, e tanto ancora ci sarebbe…. riesci a vedere “un magnifico futuro laico”? Concordi sul fatto “che viviamo in un’epoca storica in cui il pianeta è investito dalla più potente ondata di secolarizzazione che abbia mai conosciuto, un’ondata che sta pian piano sommergendo l’interesse per la religione, soprattutto tra i più giovani?”
Io francamente no.
Gualerzi
Di certo non vedo “un magnifico futuro laico”, ma un’epoca molto confusa con segnali contradditori. E che ogni conquista non è mai definitiva.
Da un lato ci sono progressi in alcuni aspetti sui diritti civili, in genere le religioni tradizionali ed organizzate perdono fedeli (anche se non potere purtroppo), dall’altro ci sono regressi o conflitti su altri aspetti che credevamo di aver superato, soprattutto in occidente e che, meno fedeli nelle religioni organizzate significhi più persone razionali e con capacità critiche.
Però il discorso va visto a livello globale e non solo a livello italiano o occidentale.
@Robertov
“(…) meno fedeli nelle religioni organizzate significhi più persone razionali e con capacità critiche”
Ma, dal mio punto di vista, è proprio questo il punto. ‘Meno fedeli nelle religioni organizzate’ (il che per altro non credo, proprio a livello globale, sia facile da quantificare) non ritengo che DI PER SE’ significhi persone più razionali. Per restare in Italia, il fatto che meno gente vada in chiesa, che più persone si dichiarino anche agnostiche o atee, credi davvero che significhi DI PER SE’ diminuzione della mentalità superstiziosa, delle scelte irrazionali, che si manifesta in mille altri modi? Per esempio, sul piano politico, sono i programmi dei vari partiti che contano o non invece la capacità del leader di mobilitare la pancia, come si dice, invece della testa? E ancor più, come qui molti giustamente riportano, come interpretare questa sorta di diffidenza verso la scienza proprio per quanto di concretamente più utile per l’uomo ha prodotto e continua a produrre? Di una riproposta della fede con tanti nuovi fedeli in Dio, Patria e Famiglia, ho già accennato in altro intervento.
Ho parlato dell’italia, ma il discorso, con i dovuti distinguo, vale quanto meno per l’Europa tutta (si pensi alla Svezia) e per l’America di Trump.
Gualerzi
Ho visto che ho scritto male quella affermazione e si presta ad una interpretazione opposta. Volevo dire che l’abbandono della religione organizzata per me è una condizione necessaria, ma purtroppo non sufficiente verso la razionalità e l’aumento delle capacità critiche come giustamente fai notare e come si può osservare. Però, io vedo questo passaggio come positivo perché si passa da strutture “eterne” a strutture con tempistiche umane e, quindi, più facilmente rivedibili e da mettere in discussione nel tempo. Comunque fai delle scelte “libere” che richiedono un minimo di valutazione e che difficilmente dureranno una vita intera. La mia speranza è che con più passaggi e disillusioni si possa alla fine comunque migliorare.
In effetti non si fa niente per ‘apparire’, tutti gli spazi sono occupati dalla propaganda cattolica. C’è da domandarsi perché nonostante tutta questa invadenza, il gregge dei credenti sia in costante calo. Il fenomeno indicato da Roberto mi pare che sia più da imputare mera ignoranza, superstizione, che non a un ritorno di fede. Forse un eccesso di conoscenza porta a lasciar andare il cervello in vacanza.
”… Siamo proprio sicuri di non continuare, come facciamo da secoli a limitarci alla critica, senza saper presentare un pensiero positivo in grado di rappresentare un’alternativa vincente?… ”
L’alternativa vincente è la conoscenza della realtà che deve, dovrebbe, essere costantemente accompagnata dallo smascheramento delle fantastiche balle della religione. La chiesa fa questo: è insistente. Bisogna essere più insistenti di loro, annientarli per sfinimento. Certo che se nei luoghi dove si insegnano le materie serie, si è intrufolata la religione con le sue fantasticherie… è come varare una nave con la chiglia sfondata. Bene fanno i cinesi a proibire che i giovani vengano avvicinati alla religione.
Sarebbe utile potersi agganciare a un mezzo di informazione nazionale che possa supportare e diffondere l’idea laica, ma il pericolo è quello di essere identificati con una parte politica.
Mi riferivo a cio che Carcano scrive sulla mancanza di un orizzonte laico in politica, è da un po di anni che in Italia esiste il partito Democrazia Atea, ma praticamente come se non esistesse, ma la situazione non è solo italiana, in tutta l’occidente politici di destra o sinistra che si dichiarano atei sono pochi, abbiamo partiti con cristiani integralisti, con musulmani “moderati”, abbiamo sindaci musulmani che fanno pregare i consigli comunali sure del corano, ma togli la ex primo ministro australiano gli atei anche quando sono in cariche sono quasi invisibili!
Diocleziano
Come ha detto spesso lo stesso Gualerzi dovremmo considerare fede non solo quella di tipo religioso, ma anche populismi, fideismi vari, ecc. ed è a quello che mi riferivo. Certo le religioni storiche organizzate sono in calo, ma non si può dire che la razionalità e la capacità critica sia così in aumento purtroppo. Su Le Scienze ne discutevano e segnalavano come l’utilizzo di argomenti razionali non faccia breccia verso un certo tipo di persone, ma più discorsi utilitaristici.
Bardh
“la religione è una utilissima e forse indispensabile invenzione umana per guidare comodamente le masse. ” .
Non lo pensava diversamente Napoleone quando ristabili il culto cattolico in Francia quando poi era ateo ” la religione è una bussola per i popoli – Senza la religione i poveri ucciderebbero i ricchi ” .
@bardh
Quindi: no masse = no religione?
@ ergaster
volendo ridurlo in un semplice equazione direi proprio di si
no uomo = no dio => no masse = no religione, nelle popolazioni primitive nomade le legende e le regole venivano tramandate oralmente da un sciamano a quello successivo, e poi con la comunità stabile e con la scrittura le cose sono diventate un poi più complesse e complicate, ma la sostanza non cambia. Inevitabilmente pure i paesi comunisti/atei hanno dovuto inventare regole, cerimonie, processioni, idoli laici ect ect.
Sintetizzando: no masse = no messe 😛
Concordo con Raffaele, ci vuole più attivismo trasversale ai partiti per la laicità
Vorrei affrontare uno per vota i temi di oggi che sono almeno due:
1) “Siamo proprio sicuri di saper proporre un orizzonte diverso?”
In questo la storia ci dà ragione, in quanto secoli di libero pensiero (laico) e diverse rivoluzioni ci hanno portati alla situazione attuale di libertà di opinione, di stampa e di parola, emancipazione individuale, sviluppo dei diritti civili. La chiesa negherebbe tutto ciò, ma il progresso e la modernità avanzano in maniera inesorabile.
2) “in politica manca un orizzonte laico.”
Ribadisco a questo punto quanto affermai in passato riguardo ad altri argomenti, ma per varie ragioni sovrapponibili a quello di oggi. I politici in Italia, nello stilare i loro programmi e nel fare le loro campagne hanno come target l’elettorato cattolico pensando che questo rappresenti una maggioranza che segue di fatto la chiesa. In realtà i tempi in cui il prete diceva dal pulpito per chi si doveva votare e per chi no sono ormai passati.
E noi “non-affiliati” dobbiamo apparire per i politici un target. In base ad una statistica apparsa anche su questo sito:
https://www.religion-facts.com/it/164
in Italia abbiamo:
Unaffiliated: 7,508,200
Percentuale: 12.4%
Sono valori che da soli basterebbero per fondare un partito. È chiaro che dovrebbero fare gola a qualsiasi forza politica, a condizione di non restare ignoti, o conosciuti a pochi, come a quanto pare è stato finora. Dobbiamo apparire, manifestarci, fare propaganda, rivendicare i diritti, schierarci tutte le volte che è necessario farlo.
Riguardo al tuo 1° punto purtroppo la propaganda della chiesa è stata così efficace da far credere che sia un merito suo e del cristianesimo.
Riguardo al 2° punto il problema è che non contano i potenziali voti, ma contano i poteri e gli interessi: anche CL ha pochi iscritti, ma muove notevoli interessi politici ed economici, anche perché le strutture, vincono sulla dispersione. Il problema degli atei è la dispersione: potenzialmente milioni, ma organizzati solo in qualche migliaio.
La religione è un importante fenomeno umano (che ha come epicentro l’emozione) che struttura la visione del mondo, salva un gran numero di persone (dicono), organizza quasi tutte le culture (alias tradizioni mitiche) … e causa immense disgrazie!
Per cercare di capire questa terrificante meraviglia, dobbiamo combinare diverse discipline come la psicologia dello sviluppo, la clinica dell’attaccamento e funzione riflessiva, senza omettere le esperienze psicosociali e le recenti scoperte della funzione cerebrale. Ma succede che queste discipline NON vengono insegnate (o confusamente insegnate) nelle scuole medie, ma anche superiori, in vari stati, Italia inclusa. Se vogliamo rompere questo circolo vizioso che dura da millénni dobbiamo trovare un sistema di far capire alla maggioranza degli italiani (ma non solo !) che sarebbe ora di fare un po meno letteratura, filosofia, retorica lessicale e storia dell’arte, ad esempio… favorendo certe materie che permettano non solamente meno alienazione, quindi meno sottomissione, ma soprattutto il passaggio dell’infanzia/adolescenza a l’età adulta, o maturità, che possa permmettere a chi la possiede di poter scegliere tra proposizioni assurde da quelle razionali, non dogmatiche !
Noto inoltre che si parla raramente di SCIENZA o progresso scientifico cosi come le ripercussioni positive sulla struttura umana quindi sociale !
A me sembra che troppi filosifi e pochi scientifici (cosi come neuroscientifici) che NON mancano in Italia scrivono sul sito UAAR….A torto ?
“A me sembra che troppi filosifi e pochi scientifici (cosi come neuroscientifici) che NON mancano in Italia scrivono sul sito UAAR….A torto ?”
Vai tranquillo pendesini, da tempo… e chissà per quanto tempo ancora… non scrivo più sul sito UAAR e di filosofi, questi imbonitori, qui non ne vedo molti altri.
In compenso noto con piacere che la secolarizzazione sta conquistando il pianeta.. e se anche qua e là da queste parti (mondo occidentale) si ritorna a rispolverare DIO, PATRIA, FAMIGLIA… sarà una nuova forma di secolarizzazione che noi filosofi non capiamo.
Bruno Gualerzi
Potrei al limite ammettere che la letteratura e filosofia ci dia una comprensione dell’essere umano più profonda di quanto non faccia la scienza. Questa comprensione si indirizza alla nostra capacità interpretativa, e ci permette di “sentire” le situazioni a noi sconosciute. Ma non ci permette di determinare le cause e gli effetti !
Per raggiungere questo obiettivo, è necessario procedere scientificamente, di far variare alcuni parametri e cercare di individuare quelli su cui possiamo dire qualcosa.
P.S. Esitono filosofi “New Age” come Daniel Dennett (il quale dirige alla Tuft University USA il Centro dello studio cognitivo) che non si sono limitati alla filosofia classica, hanno cambiato di paradigma andando ben oltre implicando le recenti scoperte scientifiche, specialmente della neuroscienza, e danno ottimi risultati, razionali -filtrati dalla severa metodologia scientifica- per non dire rivoluzionari….
@Pendesini Alessandro
“La religione è un importante fenomeno umano (che ha come epicentro l’emozione)…….”
Hai perfettamente ragione caro Alessandro,allo stesso modo in cui (per fare un solo esempio, ma non perche’ sia unico)lo e’ la guerra.
Qualcuno ha detto :”Se non ci crepasse la gente la guerra sarebbe il piu’ grande spettacolo
del mondo !”
Secondo il mio modesto parere quelle poche parole,che provocherebbero un travaso di bile in un “progressista”,sintetizzano una delle principali realta di fondo della natura e della storia umana meglio di qualunque sbrodolata di considerazioni sociofilosofiche.
Infatti in tutta la storia umana un sacco di gente l’ha vista come un grande spettacolo pur sapendo benissimo che la gente ci crepava eccome.
Prova ne sia la letteratura :quale e’ stato per tanti secoli il tema di fondo di opere come Iliade,Eneide,Odissea,e in tempi piu’ recenti Gerusalemme liberata,Orlando Furioso ecc ?
Non certo problemi sociali,anche il lato romantico,pur presente,era secondario.
Lo stesso discorso vale perfino per la Bibbia e altri libri sacri.
Ancora nella prima guerra mondiale il fascino morboso della guerra, mitizzata dalla tradizione, spinse un numero enorme di giovani di tutte le fazioni a offrirsi volontari.
Tutto questo lo dico per sottolineare che non si puo’ pretendere che un “importante fenomeno umano”( a volte lo chiamano “fatto culturale”)sia ,solo perche’ tale positivo.
L’apoteosi dell’imbecilli†à umana si è raggiunta con le crociate: religione e massacri.
@Diocleziano
“L’apoteosi dell’imbecilli†à umana si è raggiunta con le crociate: religione e massacri.”
In realta anche in quelle guerre come nelle altre le motivazioni erano molteplici a seconda degli individui coinvolti:fanatismi religiosi e indottrinamento si, ma anche desiderio di avventura,di uscire dalla miseria e monotonia quotidiana,come pure la possibilita di guadagni e potere.,sia a livello di singoli che di governanti.
Diocleziano “L’apoteosi dell’imbecilli†à umana si è raggiunta con le crociate: religione e massacri.” Questo è eurocentrismo, la storia del umanità è piena di religione e massacri compiuti in tutti gli angoli del globo ed sarebbe davvero arduo assegnare ad una singola di quella il premio della piu assurda di tutte.
Il problema nostro è che vediamo solo una porzione piccola della storia, in questo caso l’attuale diffusione del secolarismo, e ci illudiamo pensando che questo porterà in una costante diminuzione di religione e massacri, ma la storia umana e ciclica con periodi di calma seguite dal scatenarsi della violenza e quindi le religione e i massacri sono una sua costante, morto il cristianesimo si troverà sempre un’altra religione per farsi massacrare a vicenda .
h 15:53 :ho tentato di postare un commento verso le h 12:00. C’è qualche problema o ho sbagliato qualcosa?
Il tuo commento era finito nell’antispam, forse per via del link, l’ho ripescato adesso.
Applausi scroscianti!
Per un attimo sono rimasto senza parole… È un piacere leggere questa idea così chiara da un pezzo da 90 dell’Uaar.
Grande Raffaele!
Concordo, serve un orizzonte laico, e serve volare alto.
Spero che questo articolo apra finalmente una vera, fruttosa discussione sul tema interna all’Uaar.
Molti laici non hanno ancora capito che per fare avanzare la laicita ci vuol anche una buona dosi di socialismo .
In Francia F. Hollande era davvero laico : ha promosso un sacco di grande riforme societali come per esempio Le mariage pour tous incluso l’ adozione ( nonostante un opposizione tenace della destra e di tutti clericali ) eliminato la clausola ” in casi di problemi di vari tipi ” della legge sull’ aborto rendendola cosi un diritto della donna come tutti gli altri, un diritto elementare . Ha fatto votare il delitto di omofobia, di discriminazione sessuale o religioso etc . Inoltre non ha mai nascosto il suo ateismo, il suo gusto per le donne cambiandone tre durante i suoi 5 anni di presidenza . Però tutto ciò non fu accompagnato di misure di stampo sociale . Cosi ha perso molti consensi non per aver votato queste leggi o avendo molte donne ma per non averle accompagnate di misure sociali .