Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
Sebbene i riti religiosi nel contesto scolastico siano vietati, rimangono un malcostume di tanti istituti che non rispettano la laicità né le convinzioni di studenti e genitori non (integralisti) cattolici. Per questo è apprezzabile quando una scuola si oppone. Come ha fatto il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Ponso, Nicola Soloni, il quale ha chiesto che non venisse impartita la “tradizionale” benedizione agli alunni delle scuole della zona in occasione della fiera di Tresto, a Ospedaletto Euganeo (PD).
Anche l’utilizzo di strutture pubbliche per cerimonie religiose è un fenomeno diffuso. È quindi da segnalare quando le istituzioni evitano strumentalizzazioni religiose o preferenzialismi confessionali. La sindaca di Magenta (MI) Chiara Calati, che già non aveva concesso l’utilizzo di una tensostruttura comunale per la preghiera dei fedeli islamici, ha respinto analoga richiesta da parte di una parrocchia in occasione di una festa rionale. “Le sale comunali non hanno finalità religiosa”, ha spiegato, ribadendo la necessità di “una linea unica per tutto”, quindi senza favoritismi.
L’omofobia rimane un problema diffuso nel paese, ma dai tribunali arrivano sentenze per salvaguardare le persone lgbt dalle discriminazioni. Una candidata leghista del Comune di Genova, Giuliana Livigni, è stata condannata a risarcire per diffamazione l’ex assessora Elisa Serafini. Livigni, nota per la fede cattolica integralista e il sostegno ad organizzazioni anti-gay, aveva infatti diffuso la bufala secondo cui Serafini praticasse iniezioni ai bambini per farli diventare omosessuali. La candidata ha dovuto scrivere una lettera di scuse e pagare un risarcimento di 2mila euro, da destinare a progetti per tutelare i diritti delle persone lgbt. Sempre sul tema, da segnalare che a Trento una persona cui era stato negato l’affitto perché transgender ha ottenuto un risarcimento di 10mila euro per discriminazione. Gli atti sono stati inoltre inviati alla Procura per due casi di falsa testimonianza. L’affittuario aveva già versato la caparra e firmato un preliminare, ma l’agenzia, dopo aver scoperto che è trans, ha negato la stanza.
Si susseguono inoltre pronunciamenti che riconoscono i diritti delle famiglie omosessuali. La Corte d’appello di Bologna ha ordinato la trascrizione nel registro di stato civile dell’adozione di una bambina nata all’estero tramite fecondazione eterologa, quale figlia della compagna della madre biologica. Le due donne avevano visto riconosciuto tale diritto già nel 2004, con una sentenza in Oregon, finalmente riconosciuta anche in Italia.
Il finanziamento a oratori e organizzazioni religiose per finalità aggregative rimane un capitolo consistente nei costi della Chiesa a carico di tutti i cittadini, ma non manca chi mette in discussione tale pratica e propone un approccio laico. A Potenza Picena (MC) la lista comunale Lega per Potenza Picena ha contestato la giunta guidata dalla sindaca Noemi Tartabini per il finanziamento di 40mila euro erogato alle parrocchie della zona per promuovere l’aggregazione giovanile. Un comunicato della lista chiede infatti che i fondi siano investiti per centri di aggregazione laici, ricordando che la società si fa multietnica.
Tra i costi della Chiesa non bisogna dimenticare la spese, di diversi milioni all’anno, per i cappellani militari. Il consiglio comunale di Forlì ha approvato un ordine del giorno, presentato dal consigliere Lodovico Zanetti (MDP), per chiedere al Parlamento di non ratificare l’accordo sottoscritto tra Vaticano e governo Gentiloni per i cappellani militari, che comporta una spesa di circa 11 milioni di euro annui. La mozione è stata approvata con i voti dei consiglieri Pd Valentina Ancarani, Massimo Freschi, Loretta Fiorentini, Massimo Zoli, Andrea Laghi, Nadia Zani e Jacopo Zanotti, dei 5 Stelle Simone Benini e Daniele Vergini, oltre che del firmatario, con cinque astenuti e nessun contrario.
I parlamentari leghisti Stefania Pucciarelli e Alex Bazzaro hanno presentato, rispettivamente in Senato e alla Camera, una proposta di legge per eliminare le deroghe religiose esistenti sulla macellazione. In caso di approvazione, anche gli animali da cui ricavare carne halal o kosher dovranno quindi essere prima storditi, sebbene interpretazioni fondamentaliste delle dottirine ebraiche e musulmane impongano lo sgozzamento e la morte per dissanguamento di capi di bestiame coscienti per avere un prodotto “puro”. Secondo i promotori, il riconoscimento delle tradizioni cutulrali non può sopravanzare principi fondamentali come il welfare animale.
La redazione