Abolizione reato blasfemia: oggi in Irlanda, domani in Italia?

«L’Irlanda è sempre stata ritenuta più cattolica dell’Italia, ma se le previsioni sul referendum di ieri saranno confermate verrà giù anche uno degli ultimi tasselli del confessionalismo irlandese rendendo palese la possibilità che – e si spera aprendo la strada affinché – anche in Italia si possa finalmente superare questo retaggio fascista che sanziona l’offesa alla religione».

Così Adele Orioli, portavoce dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), sul referendum che ieri ha convocato alle urne i cittadini irlandesi per votare, in concomitanza con le elezioni presidenziali, l’abolizione della blasphemy clause, ovvero l’articolo 40 della Costituzione che dal 1937 punisce la pubblicazione o l’espressione di affermazioni “blasfeme, sediziose o indecenti”.

«Siamo forse troppo ottimisti – prosegue Orioli – ma ci viene da pensare che persino la Chiesa italiana potrebbe non opporsi, visto che di fatto non si è opposta in Irlanda. Inoltre la libertà di espressione è protetta dalla Costituzione e non si vede proprio perché le opinioni in materia religiosa debbano essere criminalizzate».

«Da anni le organizzazioni laico umaniste si battono per superare in tutto il mondo il reato di blasfemia. La International Humanist and Ethical Union (Iheu), di cui l’Uaar fa parte, ha lanciato negli anni scorsi la campagna End Blasphemy Laws e, di recente, il progetto di raccolta fondi e sensibilizzazione “Protect Humanists at Risk”, pensato per porre i riflettori sulla salvaguardia delle persone che rischiano la vita e l’incolumità per aver espresso idee laiche. Una questione – conclude Orioli – che non va assolutamente sottovalutata soprattutto se pensiamo che, secondo il Rapporto sulla libertà di pensiero nel mondo diffuso nel 2017, in 12 paesi al mondo (Afghanistan, Iran, Malesia, Maldive, Mauritania, Nigeria, Qatar, Arabia Saudita, Somalia, Sudan, Emirati Arabi Uniti,Yemen) l’apostasia può essere punita con la condanna a morte e che di questi, cinque (Afghanistan, Iran, Nigeria, Arabia Saudita e Somalia), cui va aggiunto il Pakistan, prevedono la pena di morte anche per il reato di blasfemia. Sapremo se e come le cose sono cambiate il prossimo 7 novembre quando, a Roma, verrà presentata la nuova edizione del Rapporto sulla libertà di pensiero nel mondo».

Comunicato stampa

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10 commenti

Frank

Abolizione reato blasfemia: oggi in Irlanda, domani in Italia? Se accade giuro che smetto di bestemmiare. 🙂

Francesco S.

Non sarà certo questo governo a fare simili riforme, non ci sono le condizioni politiche.

Frank

Eppure sono dispiaciuto se un giorno anche in Italia si potrà bestemmiare liberamente, mi dispiace per i maiali, per i cani e per qualsiasi povero animale che venga associato a quella parola così volgare che è la parola dio.

Gérard

Se il reato di bestemmia scomparira della lista dei reati punibili a senso di legge, non si bestemmiera ne di più ne di meno di prima . Soltanto un ingenuo potrebbe pensare il contrario .

dissection

Gerard
Infatti ricordo un tuo commento in cui dicevi che in Francia non c’è più il reato di blasfemia da tantissimi anni ma non per questo si sente bestemmiare a ogni angolo di strada in qualsiasi orario. Non che ci trovi nulla di male, ovviamente…

Frank

Facciamo che eliminiamo il reato di divieto di sosta e poi vediamo che succede? 🙂

dissection

Non che abbia molto effetto, comunque, soprattutto nelle grandi città…

Aristarco

Blasfemia = Offesa ad un essere inesistente inventato da imbonitori a caccia di elemosine, lasciti, sovvenzioni, …
Il reato più idiota che si potesse inventare.

Thomas

La sua utilità è unicamente simbolica (anche perchè non credo che nessuno bestemmi a causa di questa legge): riconoscendo come reato la blasfemia lo stato riconosce automaticamente quest’essere inventato come “intoccabile”.
La stessa cosa si applica anche con il reato di vilipendio alla religione: grazie a questa legge lo stato riconosce una religione come “intoccabile” senza dover ricorrere ad una religione di stato.
Quindi l’abolizione di queste due leggi servirebbe soprattutto per affermare quell’idea di “laicità dello stato” che un Paese laico come Irlanda o Italia dovrebbe sostenere; in Irlanda ce la stanno facendo, speriamo che anche in Italia si riesca a fare qualcosa.

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