Asia Bibi, dalla padella alla brace

Asia Bibi, la donna cristiana che in Pakistan è stata processata per blasfemia a seguito delle accuse di alcune donne musulmane che lavoravano con lei, e che è poi stata condannata a morte nei primi due gradi di giudizio, è stata infine assolta dalla Corte suprema. Tutto bene, quindi? In uno Stato di diritto sì, sarebbe un lieto fine, ma il Pakistan è ben lungi dall’essere uno Stato di diritto e quindi no, non va affatto bene.

Infatti, come prevedibile, subito dopo l’emissione del verdetto i fonda­men­ta­listi sono scesi in piazza a mani­fe­stare contro quella che dal loro punto di vista è un’ingiustizia nei confronti del profeta. Non bisogna dimenticare che il Pakistan ha una legge antiblasfemia tra le più dure al mondo, che unita al grande potere che hanno i gruppi religiosi fondamentalisti forma una miscela altamente esplosiva. Ne è una dimostrazione la scia lasciata dal sangue di chi si è permesso di sostenere una riforma delle rigide norme contro la blasfemia e di difendere i diritti di Asia Bibi: Salman Taseer, governatore del Punjab, impegnatosi in prima persona perché Bibi potesse ricevere la grazia presidenziale (possibilità vietata poi dall’Alta corte dello stato pachistano che egli stesso governava), è stato assassinato nientemeno che da una sua guardia del corpo; due mesi dopo Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze religiose, è stato ucciso da un commando.

Dopo tre giorni le proteste si sono fermate a seguito di un accordo, tra il governo da una parte e i leader dei facinorosi dall’altra, che ha dell’incredibile. Il governo si è sostanzialmente impegnato perché la parte accusatrice possa presentare istanza di revisione della sentenza alla Corte suprema e, allo stesso tempo, per richiedere al Tribunale supremo l’inserimento di Bibi nella exit control list. Risultato: Bibi rimane in carcere e non può lasciare il paese. Ufficialmente la permanenza in carcere è dettata da ragioni di ordine pubblico, allo scopo di tutelare la vita di Bibi stessa, il che ha perfettamente senso perché qualora venisse liberata senza alcuna possibilità di lasciare il Pakistan la sua vita sarebbe certamente in serio pericolo.

Il marito di Bibi, Ashiq Masih, non esita comunque a definire l’accordo una sconfitta perché di fatto si ammette che il sistema giudiziario possa essere sottoposto a pressioni da parte di chi è in grado di esibire i muscoli. Da un punto di vista ideale ha ragione Masih, e infatti nulla di simile verrebbe tollerato laddove i diritti umani hanno un minimo d’importanza, ma come dicevo all’inizio il Pakistan non è nulla del genere. L’alternativa sarebbe stato un intervento militare per reprimere sulla piazza i fondamentalisti, con esiti impredicibili ma certamente catastrofici.

La lotta per l’affermazione di una cultura dei diritti civili delle minoranze non può passare da un cambiamento radicale e repentino, occorrono tempi lunghi e tanta pazienza per formare un brodo di coltura dove tali diritti possano attecchire. Sarà una magra consolazione per lui e per sua moglie, ma gli basti pensare che se piuttosto che cristiana fosse stata atea Bibi non avrebbe nemmeno potuto viverci in Pakistan, come non ha potuto farlo ad esempio Khalid Saeed. Perché contro gli atei non serve un pretesto su cui basare un’accusa di blasfemia: sono blasfemi per il solo fatto di negare l’esistenza di Dio.

Nel frattempo Masih non ha potuto che appellarsi a Regno Unito, Stati Uniti e Canada per chiedere asilo politico, sperando che qualcuno li accolga e che nel frattempo a Bibi venga concessa la possibilità di lasciare il Paese. Cosa che per fortuna ha potuto fare Saif ul-Mulook, avvocato difensore di Bibi, artefice dell’assoluzione della donna ma al tempo stesso della condanna di se stesso a vivere nel timore di essere ucciso dai fondamentalisti islamici. Un eroe, forse suo malgrado, di altri tempi. Perché effettivamente quelli che vivono i pachistani sono altri tempi, non i nostri.

Massimo Maiurana

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19 commenti

Frank

Fate silenzio, lo sentite questo boato? Sono le femministe che protestano per Asia, fanno più baccano dei musulmani moderati quando condannano gli islamisti integralisti (non che ci voglia molto in effetti), ma aspettate stanno protestando per un altra Asia, quella che ce l’ha d’argento… il cognome, maligni che non siete altro.

bardh

non sento piu nulla, il boato causato dalle proteste fragorose delle femministe sono oramai creato un onda d’urto che ha distrutto i poveri musulmani che in pakistani chiedono timidamente l’impiccagione di Asia!

bardh

questa donna è una concentrazione di modesta quando si copre la testa, peccato che lo fa solo occasionalmente!

Diocleziano

”… Masih non ha potuto che appellarsi a Regno Unito, Stati Uniti e Canada per chiedere asilo politico, sperando che qualcuno li accolga e che nel frattempo a Bibi venga concessa la possibilità di lasciare il Paese… ”

Dai TG delle 13 il marito si è anche appellato all’Italia: strano che in primis non abbia pensato al Vaticano.

Gérard

Asia Bibi era stata fatta cittadina onoraria di Parigi anni fa . Ieri La Signora Hidalgo, sindaco della città ha mandato un appello a Macron, chiedendogli di intervenire in persona . Stesso fatto anche dall’ opposizione .
E il buon Papa revoluzionario ? Sembra che abbia lo stesso atteggiamento che Pio XII con gli ebrei .

Diocleziano

Parrebbe che a sua Banalità siano graditi solo i ‘martiri’, cioè i cristiani ammazzati, possibilmente a decine, da sbandierare in piazza, con quel tono mesto nella voce che gli riesce benissimo.

Spero che la Bibi ne esca sana e salva; poi, per il Banale, ci sarà tutto il tempo per far trapelare come è riuscito, con un abilissimo e discretissimo lavoro diplomatico, a risolvere il problema…

Francesco S.

Secondo me papa ha fatto bene ha non pronunciarsi direttamente, in Pakistan la situazione è difficile per i non credenti e diversamente credenti, darebbe solo un pretesto ai fondamentalisti spinti da motivi di discriminazione religiosa.

bardh

il povero scrittore pakistano Mohammed Hanif su NYT nel ariticolo “Blasphemy, Pakistan’s New Religion” scrive nero su bianco “We can never know what she may or may not have said because repeating blasphemy is also blasphemy, and writing it down may be even greater blasphemy. So let’s not go there.” Cioè ci rendiamo conto, sul più grande giornale dell’occidente, il faro dei democratici americani e non, un scrittore che vive in occidente pur per onore di cronaca ha paura ripetere una frase una blasfema, e come se non bastasse da la colpa ai residui del induismo per il comportamene da canaglia delle musulmane accusatrice di Asia, siamo in una botte di ferro!

Frank

Ormai mi sembra evidente che nei cosiddetti paesi occidentali molte persone appena sentono parlare di islam se la fanno addosso.

Gérard

Bardh
Negli USA non hanno mai osato ripetere qualcosa che potrebbe ” dispiacere ” ad una religione .
Mi ricordo che, dopo l’ attentato a Charlie Hebdo hanno rifiutato – tutti giornali americani senza eccezione – di pubblicare vignette del settimanale francese . Ne hanno parlato un po come scrive Mohammed Hanif .
In quanto riguarda i ” residui di induismo “, è vero che l’ Islam pakistano ne è intriso ( cosa che lo peggiora ancora ) . Questo non l’ ha scoperto Hanif ma è una cosa risaputa per chi conosce il paese . Non ho letto l’ articolo ma spiegare una cosa non significa giustificarla .

Gérard

Frank
Quello che scrivi è vero . Alcuni si fanno adosso ma altri lo fanno per essere politicamente coretti e questo è peggio .
Mi ricordo che nel maggio 2015 un associazione americana per la liberta di stampa ( PEN) consegno il suo premio annuale a Charlie Hebdo . Un giornalista sopravvissuto alla carnefice andò ritirare il premio negli USA ma alla serata di premiazione, 150 giornalisti e scrittori americani l’hanno boicottato non assistendo alla premiazione . Motivo : Charlie era un giornale razzista islamofobo ( Vergognosa assurdita quando si pensa che su 500 copertine, 300 erano dedicate alla politica francese , 38 alle religioni e su queste 38 copertine, soltanto 7 all’ Islam !!! ) .

P.S. Charlie ha fatto dopo l’ attentato alla sua sede due copertine in merito all’ Islam ( l’ ultima dopo gli attentati di Nizza.. che é stata criticata da alcuni ” politicamente corretti ” nonostante che ci fossero stati 86 vittime ! ) .

RobertoV

Il Pakistan è alleato dell’occidente e, quindi, vale la classica regola che il nemico del mio nemico è mio amico. Va detto che è opinabile l’idea che il Pakistan sia nemico dei nostri nemici visto lo spazio che concede ai talebani ed ai vari fondamentalisti …
Per gli USA il nemico è l’Iran, non l’Arabia Saudita o il Pakistan. Inimicarsi il Pakistan non conviene, neanche per i democratici.
Inoltre il Pakistan ha oltre 200 milioni di abitanti e l’atomica e si trova in zone di esagitati e numerosi fondamentalisti. Averne paura non è anomalo, neanche per gli USA. Temo che non sarà facile espatriarla e trovare qualcuno disposto ad ospitarla. Per Malala la situazione era meno compromettente.
A questo va aggiunto che esiste poi sempre il ricatto sulla libertà di religione utilizzato dai fondamentalisti: se critichi qualcosa della religione ne stai negando la sua libertà.
Leggevo su der Spiegel che la legge sulla blasfemia pakistana sarebbe incostituzionale anche per la stessa costituzione pakistana. Però chi ne ha proposto l’abolizione o la modifica non ha fatto una buona fine.

bardh

Gérard
È ovvio che i convertiti portano nella nuova religione molti concetti della vecchia, ma il bello degli apologeti del islam è che forzano la storia della contaminazione ogni qualvolta che li fa comodo, ci sono tanti hadith sahih che incitano i proprio fedeli a non sedersi e mangiare con i non fedeli poche questi ultimi mangiano cibo non halall, e proprio un pakistano erudito deve saperlo che fu proprio il suo fondatore Muhammad Ali Jinnah ad usare il pretesto del cibo non condividibile con il vegetariano Gandi per mostrare agli inglese che musulmani e hindu non possono stare insieme!

Gérard

Bardh
“..È ovvio che i convertiti portano nella nuova religione molti concetti della vecchia..” Questo vale per tutte le religioni : in Africa gli cristiani hanno portato molte valore dell’ animismo , e in America del Sud, troviamo il voodoo presente nelle celebrazioni cattoliche . Con tutto il male o il bene che puo rappresentare ( Alcuni prelati africani chiedono la morte degli apostati, donne adultere oppure gays, roba da fare tremare il Papa di Roma e non soltanto …) .
Poi non venire a parlarmi di Jinnah . Questo figlio di p… , odiato da Gandhi, beveva whisky e mangiava maiale ( ci sono filmati dell’ epoca del Raj britannico che l’ hanno ripreso col bicchiere di whisky in mano e mangiando maiale… ) . Gandhi, sempre opposto alla spartizione del sub-continente indiano disse un giorno a Jinnah ” Se togli un braccio ad un corpo, il corpo puo sopravivere ma il braccio senza il corpo si mette a marcire ! ” E proprio quello che è accaduto ( Vada a vedere la successione di colpi di stato e assassini di leader politici nella breve vita di questo stato !! ) .

Chiudo con la notizia che Asia Bibi ha lasciato il carcere e si trova su un aereo con una destinazione sconosciuta…

bardh

Gérard

che Jinnah fosse cosi come lo hai definito te e che mangiasse e bevesse “haram” non significa ne che non era un musulmano ne che non uso tutti i mezzi per creare il pakistan, un stato a maggioranza musulmana che oggi insieme a Bangladesh è diventato la cloaca del asia!

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