La clericalata della settimana, 44: il Governo e la “pace fiscale” con la Chiesa

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del governo Conte che

si sta muovendo, dopo la sentenza della Corte di giustizia europea sull’Ici non versata dalla Chiesa cattolica, per concordare con il Vaticano una “pace fiscale” al fine di ridurre notevolmente le somme da riscuotere

Altri episodi raccolti questa settimana.

Il Consiglio comunale di Pisa ha approvato una mozione per imporre il crocifisso nell’aula istituzionale. La proposta era stata avanzata dai consiglieri di Forza Italia Virginia Mancini e Riccardo Buscemi.

Il presidente del Consiglio comunale di Alessandria, Emanuele Locci, ha presentato una mozione anti-aborto, per sostenere anche finanziariamente organizzazioni che contrastano l’interruzione di gravidanza, sulla falsariga di altre iniziative simili.

Le categorie professionali e imprenditoriali del settore edile di Bologna hanno organizzato una messa per la festività dei Santi Quattro Coronati, patroni delle arti murarie, per chiedere ai suddetti santi “una particolare protezione per i lavori edilizi”.

Il sindaco di Recanati (MC), Francesco Fiordomo, ha presenziato alla messa officiata dal vescovo per la riapertura di una chiesa, ristrutturata dopo il terremoto del 2016.

La redazione

7 commenti

Frank

Dialogo della foto.

Salvini: Ma questo al centro chi è?
Di Maio: Non lo so, pensavo fosse un amico tuo.

Maurizio

Un plauso al Comune di Pisa per avere risolto ogni altro problema della sua amministrazione, visto che ora può preoccuparsi di discutere di crocefissi in aula.

RobertoV

E pensare che la Toscana risulta la regione meno cattolica d’Italia, più secolarizzata, con una buona tradizione. Per esempio circa il 60 % dei matrimoni è civile, i divorzi sono elevati, la frequenza alla messa è scarsa. Nel 2015 in Toscana meno del 79 % faceva l’ora di religione a scuola, ma meno del 70 % nelle superiori. Oggi il dato dovrebbe essere sceso ulteriormente di 1-2 punti percentuali. Tenendo conto, inoltre, che tale frequenza è maggiore nella provincia, rispetto alla città è probabile che a Pisa solo poco più di 6 ragazzi su 10 facciano religione a scuola, nonostante tutti i favoritismi.
Fa sensazione che dei politici sentano il bisogno di imporre il crocifisso in tutti i luoghi pubblici. Servirà a tutelarsi come a Bologna? O come aglio contro i vampiri? Servirà per attribuirgli responsabilità se le cose andranno male? Ci vuole una bella faccia tosta a presentarlo come un simbolo di laicità. Laicità che non avremmo se quel simbolo avesse ancora potere sufficiente. Per esempio Prato non è lontana …

iguanarosa

In attesa di sapere della mozione al consiglio comunale di Alessandria, non vedo l’ora di conoscere quali sarebbero queste iniziative. Daranno dei soldi ai medici non obiettori per cambiare idea? Metteranno manifesti? Faranno una manifestazione per le vie del centro?

Di IVG se ne occupa la sanità e non capisco perché se interferiscono i politici degli enti locali. O meglio si capisce, ma è veramente meschino.

ugo

D’accordo che questo ama chiamarsi “governo del cambiamento”, ma non pretenderete mica che cambi rotta più di tanto rispetto ai governi precedenti, eh! Soprattutto quando si parla di andare a toccare certe fonti di malaffare che è sconveniente chiamare mafie (anche perché è noto che la mafia non esiste) anche se sarebbe il termine più adatto.

dissection

La definizione più bella che ho letto in giro è “governo del cambiamento di idea ogni cinque minuti”!

Frank

Questi non solo gli fanno il condono ma gli daranno anche il reddito di cittadinanza. 🙂

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