Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Diverse Regioni si stanno attivando per promuovere la pianificazione familiare. Anche nella Regione Toscana un’iniziativa per fornire contraccezione gratuita, potenziare i consultori, facilitare l’accesso a contraccezione d’emergenza e interruzione di gravidanza (anche farmacologica) e avviare campagne informative su questi temi. È stato istituito un tavolo regionale sull’applicazione della legge 194, con la collaborazione del Consiglio regionale e in particolare su iniziativa di Serena Spinelli (Mdp), Paolo Sarti (Sì Toscana a Sinistra), Alessandra Nardini (Pd), che ha elaborato delle proposte.

Il consigliere regionale Enrico Sostegni ha ribadito che la legge 194 va applicata anche rimuovendo “eventuali ostacoli tecnici e logistici” che hanno portato a sospendere la somministrazione della pillola RU486 in alcuni ospedali a Empoli, Pisa, Lucca e in Versilia. Sostegni ha annunciato una interrogazione sul tema e ha chiesto conto ai vertici dell’Azienda sanitaria e dell’ospedale San Giuseppe di Empoli.

La rete dei consultori della provincia di Modena ha implementato le nuove disposizioni approvate dalla Regione Emilia-Romagna sulla contraccezione gratuita. L’assessora alle Pari opportunità Irene Guadagnini lo ha confermato nel corso di una interrogazione in Consiglio comunale.

Alcuni esponenti del Pd hanno chiesto le dimissioni della consigliera comunale di Verona Carla Padovani, che ha sostenuto la mozione anti-aborto approvata dall’istituzione cittadina. Tra gli altri, il deputato Vincenzo D’Arienzo, che ha denunciato l’atteggiamento anti-gay di Padovani, come quando chiese di essere tolta da un video promozionale del suo circolo di partito perché comparivano anche persone omosessuali.

All’Assemblea Capitolina di Roma sono state presentate due mozioni sui diritti riproduttivi delle donne, in risposta all’iniziativa di Fratelli d’Italia contro l’aborto. Una di Stefano Fassina (Pd), nelle sue funzioni di consigliere comunale, e l’altra sottoscritta da esponenti Pd, per impegnare sindaca e Giunta a mettere in campo iniziative in difesa della legge 194. Il Movimento 5 Stelle, maggioranza in Consiglio comunale, si è comunque schierato contro la mozione degli anti-abortisti.

Rossana Giuda, portavoce del comitato Mediterraneo Possibile di Crotone si è appellata al sindaco Ugo Pugliese e al presidente del Consiglio comunale Serafino Mauro per dichiarare la città “a favore del diritto all’autodeterminazione di ciascuna donna” e implementare servizi per garantire l’accesso all’interruzione di gravidanza.

Non mancano prese di posizione contro il dilagare di campagne integraliste contro gli omosessuali. La sindaca di Torino, Chiara Appendino (M5S), si è espressa contro i vergognosi manifesti che si accaniscono verso le famiglie gay, diffusi da associazioni “per la vita” in varie città. Appendino ha ribadito che continuerà a trascrivere gli atti di nascita dei figli di queste famiglie e a mettere in campo politiche inclusive. Il capogruppo Pd a Roma, Giulio Pelonzi, ha contestato i “provocatori e offensivi manifesti”, facendo notare che violano il codice etico del Comune. Dal canto suo Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti al Consiglio regionale del Lazio, ha parlato di “messaggio intollerabile”. La sindaca di Roma Virginia Raggi (M5S) è intervenuta contro la “strumentalizzazione di un bambino e di una coppia omosessuale”, chiedendo agli uffici competenti di rimuovere i manifesti omofobi già affissi. Il Comune di Roma ha infine multato le associazioni Pro Vita e Generazione Famiglia per i cartelloni in questione, con 400 euro per ognuno dei 50 cartelli affissi: la sanzione ha raggiunto un totale di 20mila euro. Le disposizioni previste nella Capitale per le pubbliche affissioni infatti vietano esposizioni dal contenuto lesivo del rispetto dei diritti e delle libertà individuali. Anche la senatrice Monica Cirinnà (Pd), promotrice della legge sulle unioni civili, e le consigliere comunali Valeria Baglio, Ilaria Piccolo e Giulia Tempesta hanno esortato la giunta romana affinché venissero rimossi tali manifesti.

I consiglieri comunali di Trieste Fabiana Martini e Giovanni Barbo (Pd) hanno criticato la decisione del vice sindaco Paolo Polidori (Lega) di accogliere come raccomandazione una mozione di Forza Nuova contro il presunto “gender” nelle scuole. Martini ha parlato di mozione “diffamatoria e piena di falsità” e Barbo di presa di posizione “allucinante”.

Numerosi sono i tentativi di promuovere il confessionalismo nelle sedi istituzionali ed è importante evidenziare quando vengono rintuzzati. Il Consiglio regionale della Toscana ha respinto la proposta di legge di modifica statutaria per riconoscere anche le radici cristiane, presentata dalla Lega.

La Corte Costituzionale ha sancito un precedente importante sul caso che vedeva imputato il radicale Marco Cappato per l’aiuto al suicidio di dj Fabo. La Consulta ha riconosciuto che “l’attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione” e ha chiesto al Parlamento di legiferare in merito per sanare profili di incostituzionalità prima dell’udienza del 24 settembre 2019. In questo modo, sul tema del fine vita, si richiamano le istituzioni alle proprie responsabilità per superare un ordinamento vetusto che rischia di colpire con l’accusa di aiuto al suicidio chi sostiene le scelte di autodeterminazione sul fine vita.

Sono sempre di più i Comuni che si attivano per non penalizzare commiato laico e cremazione. A Cagliari è stato aperto il primo spazio dedicato alla dispersione delle ceneri all’interno del cimitero comunale di Bonaria. A presentare il progetto il sindaco Massimo Zedda e l’assessore agli Affari generali Danilo Fadda.

Le iniziative di alcuni esponenti clericali del nuovo governo, guidato da Movimento 5 Stelle e Lega Nord, destano preoccupazioni sul fronte dei diritti, ma non mancano prese di posizione avanzate. Di fronte al clima di razzismo e omofobia che monta in Italia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora ci ha tenuto a rimarcare che “il contratto di governo non prevede un arretramento culturale sui diritti” e ha richiamato il Movimento 5 Stelle alle proprie responsabilità. Non è mancata una frecciata alle componenti del governo più integraliste, con l’invito a non “cadere nella trappola di alimentare un clima di discriminazione verso chi è considerato diverso, immigrati, persone di colore, omosessuali”.

Dal canto suo la ministra della Salute Giulia Grillo, in una lettera all’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, ha ricordato la necessità di difendere la legge 194 e di consentire alle donne di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione, di fatto negato in diverse aree del paese. Ha affermato che la contraccezione “deve tornare a essere gratuita, per lo meno per le fasce fragili” e che “sul corpo delle donne non si devono più fare battaglie ideologiche”. La ministra ha ammesso che “continua a mancare la garanzia del diritto per ogni donna in ogni parte d’Italia”, promettendo di impegnarsi affinché le leggi dello stato vengano applicate.

Anche in Italia vengono contrastate pratiche lesive per la donna come le mutilazioni genitali femminili. Il tribunale di Torino ha condannato una donna di origine egiziana, residente nel capoluogo piemontese, a due anni e due mesi per aver fatto eseguire mutilazioni genitali alle due figlie. Le mutilazioni erano state praticate nel 2007 in Egitto, senza che il marito potesse intervenire.

È importante segnalare iniziative volte a ridurre i costi della Chiesa, come gli oneri di urbanizzazione. Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle nella Regione Emilia-Romagna, Silvia Piccinini, ha proposto alcune misure per gestire la quota degli oneri di urbanizzazione secondaria che i Comuni possono destinare per le varie confessioni religiose. Il M5S propone che sia reso chiaro che il 7% destinato ai luoghi di culto è il tetto massimo e che tali contribuiti non sono assolutamente obbligatori; inoltre auspica che gli oneri siano vincolati a interventi specifici, relativi all’uso collettivo e per attività senza fini di lucro.

La redazione

5 commenti

mafalda

Tutte belle cose ma briciole. Il piatto forte è quello di far pagare il Vaticano.

RobertoV

Non credo che un non regresso della laicità italiana possa essere visto come una buona novella laica.
Se il tribunale avesse dato ragione alla madre per le mutilazioni genitali alle figlie, ci sarebbe stato un regresso della laicità italiana ed una violazione della legge italiana. Mi sembra quindi una sentenza ovvia di condanna quella del tribunale italiano che non incrementa la laicità, ma al massimo la preserva.
Sarebbe stata una buona novella laica se la sentenza fosse stata di un tribunale egiziano.
E’ desolante constatare, come già successo altre volte, che sono delle donne spesso ad essere strumento di conservazione e a voler conservare delle tradizioni barbare, anche contro altre donne.
Un plauso al coraggio della figlia minore che si è ribellata e a chi l’ha sostenuta.

Fabio

Permettere il gender alla nascita equivale a continuare a permettere il battesimo alla nascita.

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