2018: è la Lombardia la regione a più alto tasso clericale

È la Lombardia la regione che in questo 2018 che si chiude ha manifestato il più alto tasso di clericalismo istituzionale, stando al quadro che emerge dalla “Clericalata della settimana”, la sezione del sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti (Uaar), che raccoglie le affermazioni e gli atti più clericali compiuti da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche.

«Le iniziative di stampo confessionale inanellate nel corso dell’anno sul territorio della regione sono innumerevoli e in molti casi si sono tradotte anche in un significativo esborso nei confronti della Chiesa o di realtà che a essa afferiscono», commenta Adele Orioli, segretaria dell’Uaar. «Faccio qualche esempio: in gennaio la Regione Lombardia ha appositamente riservato 1,2 milioni di euro alle Sale della Comunità (cattoliche) su un bando di 4 milioni destinato a tutte le sale per spettacoli; in maggio ha stanziato 100mila euro per interventi in occasione della “Peregrinatio” dell’urna di papa Giovanni XXIII; in novembre ha concesso il patrocinio a un convegno del Family Day, che si è tenuto proprio al Pirellone. Ci sono poi tutte le iniziative a livello locale: in gennaio il Comune di Brescia ha stanziato 177mila euro per la ristrutturazione di nove parrocchie della zona; in agosto, in occasione della visita dell’arcivescovo di Milano, il Comune di Brumano (BG) ha rinominato alcune vie dedicandole ai predecessori del prelato; in dicembre il sindaco di Cenate Sotto (BG), Giosuè Berbenni, ha chiesto e ottenuto la censura di una scena dell’Attila di Giuseppe Verdi, in programma alla Scala di Milano per l’inizio di quel mese, perché “blasfema”… e l’elenco non finisce qui».

«Ma la Lombardia (che già nel 2016 aveva conquistato il titolo) non è che la punta di un iceberg», prosegue Orioli: «Basti pensare al Comune di Verona che, come tutti sappiamo, ha per primo approvato una mozione anti-aborto per proclamare la città “a favore della vita” e sostenere, anche finanziariamente, associazioni integraliste; o alla Regione Marche che ha speso almeno 95mila euro per favorire la partecipazione di studenti delle scuole superiori al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro; o, ancora, a regioni a sorpresa come quella che una volta era la rossa Emilia-Romagna, dove la giunta ha stanziato oltre 4 milioni di euro per le scuole dell’infanzia paritarie, cifra che si aggiunge ai già cospicui finanziamenti statali e comunali per gli istituti scolastici privati».

E alcune iniziative hanno davvero dell’incredibile: «Penso per esempio al Comune di Este (Padova) che ha deciso di annullare gli eventi durante la festa di san Valentino in ossequio all’inizio della quaresima; al consiglio comunale di Quartu Sant’Elena (CA) che ha approvato una delibera per cedere a una parrocchia un’area di quasi 5mila metri quadri, dove verrà costruita a spese di un privato una riproduzione della grotta di Lourdes; al sindaco di Messina, Cateno De Luca, che si è presentato presso il cantiere Tremestieri, dove erano in corso demolizioni di case abusive per ampliare il porto, con un crocifisso per “sterilizzare gli effetti del malocchio”, perché era stato trovato sale cosparso nel cantiere…»

«Una menzione speciale la merita però una persona: il senatore leghista e cattolico oltranzista Simone Pillon che nonostante l’agguerrita concorrenza dei suoi colleghi si è guadagnato sul campo il titolo di “politico più clericale dell’anno”. Non una sorpresa visto il suo curriculum e il partito di appartenenza, che nel 2018 ha fatto man bassa di clericalate».

Comunicato stampa

5 commenti

Diocleziano

Il vero mistero della fede è capire perché più si svuotano le chiese e più i politici vanno in controtendenza. Quale sarà mai la ragione che spinge i nostri politicastri a elargire a piene mani denaro pubblico? La promessa di andare in paradiso? Il fatto che la chiesa non rende conto di quello che riceve? La riconoscenza del parroco? O semplice dabbenaggine? Tutte e quattro?

mafalda

Le chiese si svuotano ma per i politici contano i soldi che la chiesa ha in Italia, soprattutto in immobili; conta il fatto che parecchi servizi fanno risparmiare lo stato (asili, ospedali…); conta che avere un amico prete aiuta sempre, anche all’estero; conta che il vaticano è un’agenzia di spionaggio e noi siamo solo una colonia americana; conta soprattutto che rimbecillire la gente con la religione equivale a tenerla buona, e se poi si tiene conto che la popolazione italiana è sempre più vecchia, il lavoro dei monsignori diventa più facile.

Gérard

Penso spesso alla frase attribuita a Napoleone che era ateo . Nonostante ciò ristabilì la religione cattolica che era vietata in Francia dal 1792 ” Senza la religione, i poveri ucciderebbero i ricchi ” avrebbe detto …

RobertoV

Dubito che dati alla mano i servizi della chiesa facciano risparmiare allo stato. Perché tutti quei servizi sono a pagamento, pesantemente a carico dello stato. Gli ospedali sono quasi tutti convenzionati, quindi ricevono lauti rimborsi dallo stato per le sue inefficienze. Lo stesso vale per gli asili e scuole che ricevono parecchi soldi e agevolazioni. Per lo stato è sempre difficile fare, costruire, organizzare, investire, così preferisce subappaltare e pagare annualmente, anche se questo sul lungo periodo è più oneroso, ma i nostri politici hanno una visione a corto raggio, visto la frequenza delle elezioni. Difficile spiegare alla gente concetti quali il tempo di ritorno di un investimento o la redditività di un investimento, contano solo gli esborsi del momento. Pensa solo all’idea di un governo che fa investimenti i cui utili li incassa il governo successivo………. Sanno bene fare i loro conti, non i nostri.

Penso, inoltre, che faccia parte della costruzione dell’identità del “buon italiano” e della spartizione del potere con la potente multinazionale, come succede anche tra aziende che si dividono il territorio evitando di farsi concorrenza. La chiesa cattolica serve per la costruzione dell’identitarismo, dell’Italiano “popolo”. Molti di questi politici studiano nelle scuole private perché ci sono pochi immigrati e perché non ci sono “insegnanti comunisti”. Quelle scuole servono a costruire le nuove classi dirigenti. Basta vedere qui in Lombardia con CL che ha in mano molte delle scuole private cattoliche ed è passata da filo-berlusconiana a filo-leghista.

mafalda

Roberto V
Condivido in pieno, anche il fatto che ospedali, scuole e asili sarebbero un ottimo investimento per lo stato, ma non si possono pestare i piedi all’amico concorrente.

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