«Per una volta ci troviamo d’accordo con Bergoglio. Come non condividere infatti il fastidio che danno i credenti ipocriti (o i credenti in pubblico e non nel privato… come i pluridivorziati leader politici sul palco del Family day o che giurano sul Vangelo)?».
Adele Orioli, segretaria dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), commenta così le parole pronunciate da Bergoglio alla prima udienza generale del nuovo anno, questa mattina nell’Aula Paolo VI in Vaticano, quando, rivolgendosi ai fedeli, ha detto: «Le persone che vanno in chiesa, stanno lì tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri e parlando male della gente sono uno scandalo: meglio vivere come un ateo anziché dare una contro-testimonianza dell’essere cristiani».
«Quello dell’ipocrisia dei credenti sembra un concetto caro a Bergoglio», prosegue Orioli: «È infatti la seconda volta che interviene sulla questione. Già durante il suo viaggio in Egitto, quasi due anni fa, aveva detto che per Dio è meglio non credere che essere un falso credente, un ipocrita. E anche se per il papa siamo al penultimo gradino della considerazione ce ne faremo una ragione, ci siamo d’altronde abituati. Noi d’altro canto — conclude Orioli — siamo felici di poter dire senza paura di essere smentiti di essere coerenti con noi stessi e con le nostre convinzioni, mentre non altrettanto possono fare tutti quei credenti sedicenti tali che però si autoqualificano come “non praticanti”. Una contraddizione in termini che spesso incide e non poco sulle scelte e sulla libertà altrui».
Comunicato stampa
Io NON mi considero “abituata” alla presunta scarsa considerazione dei tonacati, semplicemente non ho bisogno di sapere cosa pensano di me. Basta con queste affermazioni di inferiorità: sono solo mosche fastidiose. Troppe le parole della Orioli spese per rispondere a un provocatore, probabilmente ateo pure lui.
Attenzione! Al di là della buona o mala fede di Bergoglio, del suo desiderio sincero o meno, di riformare la chiesa, è pur sempre il Papa di una istituzione che nella sua storia ha sempre superato posizioni critiche tentando di adeguarsi ai tempi… senza naturalmente intaccare i dogmi, anzi per renderli più accettabili ai fedeli più esigenti in termini di modernizzazione, L’apertura agli atei… forse non è strumentale per l’uomo Bergoglio… ma lo è sicuramente per la chiesa.
Ricordo, non molto tempo fa, come il sedicente laico miscredente Scalfari raccontasse… pubblicizzando così ancora una volta il suo rapporto privilegiato con questo papa… che. avendogli chiesto se lo avesse mai voluto convertire, ebbe come risposta (mandandolo in estati) che a lui stava bene così… senza rendersi conto che al papa, alla sua immagine di pontefice ‘laico’, serviva molto di più che ufficialmente restasse tale. Avrà perso qualche cattolico tradizionalista (per altro recuperabilissimo), ma il suo prestigio nei confronti del mondo laico, atei compresi, sarebbe, come è stato, aumentato in modo esponenziale.
È solo marketing, queste trovate hanno il solo scopo di colpevolizzare le pecorelle sbadate e lusingare quelle più cocciutamente obbedienti. Il modus pensandi (sic) del Banale non si discosta da quello del frequentatore medio dei blog cattolici, per i quali l’ateo è dedito assiduamente alle brutture e alle turpitudini più efferate!
@Dioclezano
Già se n’è discusso più volte. Sarà anche ‘marketing’… anzi, senz’altro lo è… ma che cosa in una società dell’immagine è più importante dell’immagine? E Bergoglio… che si tratti di un astuto calcolo o di un personale convinzione (a me personalmente non piace demonizzare le persone, perchè è un modo per sacralizzarle) non dovrebbe importare… di fatto ha creato il proprio mito. Fasullo? Non più di tanti altri miti che circondano i potenti di turno.
E qui, in questo blog, da un lato si denuncia, giustamente, l’ingerenza papale nelle vicende italiane (e questa è indubbiamente la specificità italiana), e dall’altro si sostiene che il papa non conta niente. Le sue esternazioni saranno, sono, ‘banali’, non c’è dubbio, ma nel clima di incertezza, di paura sempre crescenti (altro che secolarizzazione!), trovano ascolto al di là dei contenuti.
Io non vedo proprio aperture verso gli atei. In sostanza ha stigmatizzato l’ipocrisia dei credenti e ha detto che se vi comportate male almeno fatelo da atei, non nascondendovi dietro alla religione formale e danneggiare l’immagine della vera religione cattolica, con ovviamente i veri fedeli superiori a tutto.
Definire delle affermazioni banali non significa minimizzarne l’importanza (se mai contestarne l’enfasi data dai media e dalle persone), perché purtroppo a livello politico, e ne abbiamo un’ampia dimostrazione, fanno più successo le affermazioni banali. Pochi concetti, slogan ripetuti, non importa se veri.
D’accordo sulla tua interpretazione del rapporto con Scalfari.
di fatto le esatte parole di bergoglio erano: “c’è gente capace di tessere preghiere atee senza dio, e lo fanno per essere ammirati dagli uomini. Quante volte noi vediamo lo scandalo di quelle persone che vanno in chiesa e stanno lì tutta la giornata o vanno tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri o parlando male della gente? Questo è uno scandalo. Meglio non andare in chiesa: vivi così, come fossi ateo. Ma se tu vai in chiesa, vivi come figlio, come fratello e dà una vera testimonianza, non una contro-testimonianza.”
io da ateo mi sento offeso per essere utilizzato come peggior esempio di un cattolico!
Trattasi di un intervento teologico o politico? Teologico sembrerebbe molto difficile, data la nota impreparazione del nostro in materia ed il vespaio, se non un vero e proprio scisma, che susciterebbe se lo fosse. È quindi la solita astuzia politica per dimostrare un’apertura ed una modernità fittizie. In realtà gli unici atei che possono interessare al vaticano sono gli “atei devoti”, ossia quelli che sono teologicamente indifferenti e politicamente proni a priori nei confronti dei poteri forti. Adesso vedremo come le gerarchie reagiranno a questa sparata incontrollata del loro capo.
Bergoglio fino ad ora ha fatto poco teologia ma fin troppo politica, come ha ricordato sopra RobertoV si è rivolto ai credenti ipocriti chiedendo di non entrare in chiesa ma che si comportino “male” come da atei, io non so come UAAR possa essere d’accordo con questa affermazione del papa
Beh, il titolo è chiaramente ironico 🙂
E’ chiaramente ironico come è dritta la vecchia strada statale Modica- Ragusa. 🙂
Ma sei serio? Davvero leggendo il comunicato hai capito che siamo contenti di quello che ha detto il papa? Se ci ci ferma al titolo potrei anche capirlo, ma come interpreti la parte in cui Orioli dice “E anche se per il papa siamo al penultimo gradino della considerazione ce ne faremo una ragione, ci siamo d’altronde abituati”? Ovviamente all’ultimo gradino ci sarebbero i credenti ipocriti…
@ Massimo Maiurana
Indubbiamente il tono del comunicata stampa di Adele Orioli vira sull’ironia, ma proprio per questo, a mio parere, non viene considerato (per altro non credo nemmeno che lo volesse) un carattere che sottende sempre ogni esternazione di Bergoglio: l’apertura verso tanti aspetti della modernità che la chiesa ha sempre condannato (aveva cominciato Giovanni XXIII), e tra questi anche l’apertura verso gli atei (v. il ‘Cortile dei Gentili’). Strumentale? Come nel commento precedente, credo che si debba distinguere tra le intenzioni di Bergoglio…che potrebbero essere anche sincere (e se non lo sono, sfoggiando le arti del perfetto gesuita, lo nasconde magistralmente)… e quelle di Francesco papa, cioè del capo assoluto di una istituzione che ha sempre combattuto ogni forma di autonomia di giudizio, salvo cedere qualcosa sulla forma per conservare intatta la sostanza in modo da non porsi troppo fuori dalla storia. Cioè, il papa fa il papa, questo come tutti i suoi predecessori.
E’ su questa ignoranza (ignoranza nel senso di non porla in primo piano) della storia della chiesa che… complici certamente tutte le incertezze del mondo attuale… tanta parte del mondo laico, atei compresi, si è lasciata colpevolmente sedurre.
Io non mi sono fermato al titolo, sei tu che ti sei fermato alla premessa della frase scritta dalla Orioli che infatti prosegue con: “Noi d’altro canto siamo felici di poter dire senza paura di essere smentiti di essere coerenti con noi stessi e con le nostre convinzioni, mentre non altrettanto possono fare tutti quei credenti sedicenti tali che però si autoqualificano come “non praticanti”, quindi non sembrerebbe ironica ma darebbe ragione alle parole del papa sostenendo però che per gli atei non sarebbe un problema comportarsi in modo non coerente. Mi sembra inoltre che non sia il solo ad aver interpretato in questo modo le parole della Orioli.
Comunque, se hai ragione tu sarà ironica ma non così chiaramente come sostieni.
«Le persone che vanno in chiesa, stanno lì tutti i giorni e poi vivono odiando gli altri e parlando male della gente sono uno scandalo….»
Qualcuno dovrebbe spiegargli che forse si comportano così proprio perché frequentano la chiesa.😁
Comunque io non ci vedo niente con cui essere d’accordo con questo discorso per un ateo in fondo, leggendo tra le righe, ha detto che comportarsi male non è da cristiani mentre per un ateo in fondo è normale. 😒
Infatti, è così. Cosa vuoi rispondere a un manipolatore che ha questa opinione degli atei (comprensibile, lui deve vendere il suo prodotto)? Che stiamo aspettando il pagamento delle tasse e l’abolizione del concordato, per giocare ad armi pari.
@ mafalda per non parlare della punizione e rimozione dei preti stuprabambini.
Cosa sarebbe la chiesa cattolica se non si fosse basata su tanti personaggi di quel tipo? Dal clero, all’aristocrazia, ai vari politici. Se la chiesa ed i suoi fedeli fossero stati in sintonia con l’interpretazione buonista del cattolico, o della religione in generale, che oggi si vuole accreditare, sarebbe una religione marginale, osteggiata dal potere. Per esempio basta vedere il confronto coi valdesi.
Anch’io comunque non riesco a vedere niente di positivo, nessuna apertura del papa nelle sue parole offensive.
Ha criticato l’ipocrisia dei fedeli (che scoperta!), ma ha detto che comportarsi male è da atei, anziché dire più coerentemente che comportarsi male è da non cattolici, da seguaci di altre religioni (ma in tal caso sarebbe stato offensivo verso le altre religioni ed in contrasto con la vulgata attuale che tutte le religioni sono meritevoli ed espressioni differenti dello stesso dio). Almeno B XVI invitava i fedeli a non farsi un dio personale.
Però, sarebbe bene che al papa venisse chiesto anche di fare esempi, nomi. Troppo comodi i discorsi generici, buoni per tutte le stagioni.
Ricordo di avere letto in Deschner che la quinta regola (mi pare proprio la quinta) del regolamento dei gesuiti reciti: “Se una cosa è nera ma la gerarchia dice che è bianca, quella cosa è bianca”: più ipocrisia di questa! D’altronde il termine gesuitismo, nella nota specificità, che è di uso generale ed accettatto, a cosa risponde se non all’ipocrisia fatta legge? Al contorcimento di frasi, concetti ed altro? Al doppio senso per traviare i più fessi? Al detto e non detto per avere sempre una via d’uscita?
Basti ricordare che sono quelli che hanno inventato la ”riserva mentale”, pura abiezione.
“E tutti vediamo lo scandalo di quelli atei che si genuflettono davanti al papa, che si dichiarano devoti, che fanno dell’ipocrisia la loro pratica quotidiana…ma allora non dichiararti ateo…vivi da gesuita”
Mi sembra giudizio di stroncatura sulla Lega e su Salvini.
Per quando criticabili riguardo alla laicità, hanno diminuito i nuovi arrivi di clandestini.
Evidentemente giurare sul vangelo non basta. Pure il folclore su presepi e crocifissi nella scuola pubblica sono considerate baggianate pure dal Vaticano.
Chissà che i politici al governo non si mettano a recuperare i miliardi di tasse e imposte varie, più l’8 per mille. Tanto al papa non gli piacciono lo stesso.
Può anche darsi che abbia voluto criticare la lega e Salvini. Per questo dicevo prima che sarebbe bene fare nomi, perché i discorsi generalistici buoni per tutte le stagioni, sono nello stile classico della chiesa di stigmatizzare i peccatori in generale.
Io credo, però, che il suo discorso non sia così specifico e politico. Nel dubbio, basterà che quei politici non facciano pagare l’otto per mille, l’ires e regalino altri 200 milioni alle scuole private e tutto sarà dimenticato: d’altronde le indulgenze sono la specialità storica della chiesa.
Resta comunque il fastidio per il fatto di utilizzare come paragone negativo gli atei (e non la “cattiva” interpretazione della religione), quando il comportamento stigmatizzato è da cattolici storici e molto utile alla chiesa. Pensa solo a CL.
Chissà se il papa pensava anche a se stesso come ipocrita, visto che poche settimane fa il cardinale Pell è stato condannato in Australia per abusi sessuali e coperture (cosa silenziata dai nostri Media) e a febbraio avrà un altro processo: proprio il suo braccio destro, nominato da lui quando già era in odore di processo. Oppure al buon Fisichella, relativizzatore e difensore di Berlusconi, che lui stesso ha poi nominato a gestire il giubileo della misericordia.
Rubano l’8 per mille, i loro insegnanti di religione dobbiamo pagarli noi, non rispettano i patti con le leggi italiane chiudendosi nel silenzio quando devono rispondere di qualcosa, soprattutto di un crimine, sono dei parassiti che mangiano tempo, spazio, denaro, cervelli. E noi dovremmo pure rispondere al loro capo con cortesia e rispetto? Magari come Odifreddi quando gli hanno fatto lo scherzo: santità, mi alzo in piedi! Ma va’, non meritano rispetto, non meritano tolleranza. Altro che titoli e riverenze, è già tanto se gli si concede ascolto, senza però credere una sola loro parola.
Se c’è qualcuno che conosce bene i gerontosauri e il loro potere corruttivo e ricattatorio sono proprio i politici, con i quali trattano per imporre i propri interessi e privilegi. Caso emblematico l’ultimo episodio dell’aumento dell’ires — per la verità non un aumento, ma la normale tassazione applicata a tutti gli altri — ancor prima dell’effettivo adeguamento sono trapelate le critiche dalla Città del Male e immediatamente i nostri coraggiosi governanti si sono rimangiati tutto. Questo adeguamento dell’ires era indirizzato soprattutto a contrastare i profittatori del settore, e non era di certo la ‘tassa sulla bontà’ evocata da Mattarella. Se paga Pantalone però va bene…
Riguardo alla bontà citata da Mattarella è la classica parola abusata, come amore, onestà ed altre parole continuamente ed ipocritamente ripetute, ed in questo la chiesa cattolica ed i politici sono maestri, senza definire che cosa si intenda esattamente. Per me aiutare gli altri a pagamento e per il proprio tornaconto non è bontà. Perché allora anche l’idraulico è buono perché ci sistema l’impianto idraulico, di cui abbiamo bisogno. Certo se lo facesse in amicizia e gratis, senza un “do ut des”……..
L’assistenza sociale dello stato non è bontà, ma giustizia, non vedo perché se fatta da privati, a pagamento, lo diventi. Per potersi parlare di bontà non ci dovrebbero essere fini, né guadagni sia materiali che politici e culturali. Non mi pare che nel caso delle attività della chiesa si sia in questa condizione.