Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana del sindaco di Nocera Inferiore (SA) Manlio Torquato che
ha emesso un’ordinanza per imporre negli esercizi pubblici il “divieto assoluto” per musica house, punk e hard rock, esigendo fino all’Epifania melodie “consone all’evento natalizio”
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
La Giunta della Provincia di Trento ha sospeso “momentaneamente” i corsi scolastici di educazione alla relazione di genere che a gennaio sarebbero dovuti partire in 24 scuole della zona, per timore della diffusione della “ideologia gender”.
Le autorità preposte non sono intervenute per sanare le irregolarità di un luogo di culto islamico a Milano, nonostante anni di esposti da parte dei residenti della zona.
Il Tar del Veneto ha confermato la rimozione di un ufficiale dell’Esercito di stanza a Motta di Livenza (TV) dopo che si era rifiutato di presenziare a una messa in quanto non credente. Il tribunale militare l’aveva accusato di disobbedienza pluriaggravata e condannato alla perdita del grado nel 2013, quindi lui aveva fatto ricorso. Ma secondo la corte amministrativa il militare stesso avrebbe dovuto dichiarare prima ai superiori la propria non credenza.
La redazione
Gravissima la vicenda dell’ufficiale di Motta. Era incline alle insubordinazioni ma allora perché punirlo proprio per la messa? Da quando in qua un soldato deve dichiarare il proprio ateismo?
D’altronde, mafalda, nella città del santuario della madonna dei miracoli, gli sembrava proprio sconveniente che un ateo non andasse a messa… 🙂
Hanno ragione, la musica deve essere consona all’evento natalizio, questa per esempio sarebbe perfetta:
https://www.youtube.com/watch?v=T-EYRmSIvTI
Lol. Contrappasso?
Ma la cosa spettacolare e che magari se uno mettesse questa musica i bigotti non sapendo che si tratti della musica del film “Il caso spotlight” ti verrebbero a fare i complimenti.
Mi fossi dimenticato l’accento sulla e.
Sarebbi…
Rimozione dell’ufficiale per rifiuto di partecipare alla messa; argomento complesso.
Non c’è dubbio che l’ingerenza religiosa nelle Armi sia invadente e fuori luogo. La partecipazione a riti religiosi non dovrebbe mai essere contemplata come attività di servizio, perché “servizio” non è. A meno che non si tratti – e capita purtroppo spesso – di commemorazioni di militari defunti. In questo caso i militari partecipano alle esequie che si svolgono nelle maniere previste secondo la religione del de cuius. Se muore un soldato musulmano si va in moschea; se è cristiano si va in chiesa. I militari non presenziano in quanto credenti, ma in quanto colleghi.
Naturalmente la messa di Pasqua o di Natale nulla ha a che fare con tutto ciò, a meno che (anche qui) non si riceva l’ordine di badare alla sicurezza, alla ricezione delle autorità, etc. Salvo poi non partecipare alla messa per ragioni di fede.
Va poi detto che il militare dell’articolo pare che fosse un habitué della polemica gratuita e della disubbidienza facile, e che in sostanza l’evento in questione fosse solo la proverbiale goccia di troppo.
Certo che avrebbero potuto scegliere un motivo meno opinabile…
“Se muore un soldato musulmano si va in moschea… ”
Nell’ Islam, quando muore una persona, il corpo va dal domicilio direttamente al cimitero ( entro 24 ore dalla morte ) . Non si fanno ceremonie di funerali in moschea . Idem con l’ ebraismo e la sinagoga .
Non conosco le usanze musulmane, voglio dire che questo quando qualcuno muore, si partecipa al rito del suo credo. Che lo si condivida o meno.
@RobertoV: Si, il Regolamento di Presidio prevede la partecipazione dei militari alle esequie dei commilitoni.
I funerali dei militari se pubblici dovrebbero essere laici, solo in tal caso secondo me sarebbe giustificabile un servizio obbligatorio per i colleghi.
I funerali dei militari li decide la famiglia, mica lo Stato. E i colleghi vi partecipano in quanto colleghi, a prescindere dal loro credo. Nessuno pretende da costoro che si convertano improvvisamente.
Incomprensibile invece è l’assurda partecipazione dei militari a messe varie in occasione delle solite ricorrenze.
Mi pare che questa vicenda faccia acqua da tutte le parti.
Innanzitutto penso che sia il comando a dover rilevare quali siano le credenze dei militari, e non aspettare che ognuno si faccia vivo per puntualizzare.
Non era il funerale di un commilitone, si parla di ‘messa di pasqua’; anche se fosse stato un funerale, perché fare una messa che in ogni caso comporta una partecipazione: segni della croce, inginocchiamenti ecc se si sa che i partecipanti (obbligati) possono essere di diverse opinioni? Cosa c’entra se era stato un tipo problematico in precedenza? Qui si trattava solo della messa. Se si introducesse il cumulo storico delle malefatte i processi a Berlusconi oggi sarebbero a 6/7000 capi d’imputazione. Come disse il filosofo: «…uno alla volta, uno alla volta per caritààààà..» 😆
“Avrebbe dovuto partecipare alla messa organizzata per ricordare un commilitone morto…” si legge in qualsiasi sito che riporta la notizia.
Che poi il Comando debba chiedere la religione di ciascuno potrebbe configurarsi come una violazione notevole.
Peraltro a me capita di presenziare a messe dove non faccio segni vari, non mi comunico, non mi confesso, non recito preghiere, non ascolto nulla (tanto è sempre lo stesso disco…). Purtroppo se muore un parente o amico cattolico c’è poco da fare.
Diocleziano
Come si dice nel mio paese : ” Per i piccoli, la legge si applica, per i potenti la si interpreta …”
Maurizio
Se tutti gli atei di questo paesi avessero il fegato di esprimere il loro ateismo come l’ ha fatto questo soldato, probabilmente non si sarebbe a leggere tutti questi ” clericalismi ” ogni settimana su questa pagina .
Il giudice ha detto che il militare avrebbe dovuto dichiarare ex ante il suo ateismo. Perché dichiarare invece la propria appartenenza religiosa sarebbe violazione della privacy? L’ateo è un cittadino di serie B? Questa differenza di trattamento ha senso solo se lo stato ha una religione ufficiale di stato e mi sembra che per le forze armate continui a valere questa regola. Quando feci 30 anni fa il militare di leva ci fu detto chiaramente che non potevamo dichiararci atei o non credenti: se eravamo stati battezzati dovevamo dichiararci cattolici: e questo nonostante fosse da due anni in vigore il nuovo concordato. Non è che i problemi disciplinari del militare siano stati legati a scontri con militari bigotti, fanatici e vendicativi?
E’ vero che spetta ai familiari (o allo stesso militare defunto se ha lasciato disposizioni in merito) decidere come fare il funerale al proprio defunto, ma la partecipazione dovrebbe essere libera, non obbligatoria, decisa dallo stato. Ma nel vostro contratto c’è scritto che è obbligatorio partecipare ai funerali, fare da picchetto a commilitoni morti?
E se il commilitone fa un funerale laico cosa succede? Anche lì vengono comandati dei militari di picchetto o partecipanti alle esequie?
Quando ero militare di leva mi capitò di dover fare da picchetto ai funerali di un colonnello: situazione piuttosto spiacevole, intossicato dai fumi d’incenso. Capisco che uno cerchi di evitare tale impegno, non credo che dovrebbe essere compito di un militare. Ma con la presunta stragrande maggioranza di cattolici, in particolare nelle forze armate, “desiderosi di partecipare a messe, non riuscivano a trovare dei volontari?
@RobertoV: Sì, il Regolamento di Presidio prevede la partecipazione dei militari alle esequie dei commilitoni.
*…Perché dichiarare invece la propria appartenenza religiosa sarebbe violazione della privacy?…*
O forse, potendosi contare, emergerebbe che i militari cattolici non sono poi così tanti da giustificare i milioni spesi per i cappellani.
Bene l’ignoranza musicale. Se si può suonare tutto ciò che non è menzionato nell’ordinanza, vai di jazz, di reggae, italo-disco e soprattutto musica black. No, non black&soul: Black Metal. E giù di Mayhem, Immortal, Behemoth, Gorgoroth, ma soprattutto God Dethroned, Impaled Nazarene e Rotting Christ!
Sembra che la musica natalizia diffusa ad esempio nei centri commerciali, abbia l’effetto di aumentare il desiderio di acquistare. Al sindaco baciapile andrebbe perciò spiegato che, essendo il Natale cristiano un momento di gioia interiore e di amore nei confronti del prossimo, andrebbero evitati gli stimoli sonori che producono consumismo e spese inutili. Umiltà ci vuole, come quella dei santi ospiti del presepe!
Tra l’altro vorrei sapere quale sarebbe la musica “consona”, quali sono i gusti musicali di questo geniale amministratore…
Essendo il Natale eccetera: che è poi il mantra che ripetono TUTTI i preti TUTTE le messe di Natale, se qualcosa non è cambiato da venticinque anni a questa parte: mai nessuno che si pensi che quando biasimano i consumi natalizi, in realtà si tratta del loro modo di dire “se proprio dovete separarvi dai vostri soldi, invece di spenderli regali inutili, brutti, cattivi & consumistici nonché frivoli, modaioli, effimeri & edonistici, portateli a noi, che sappiamo come usarli per i poveri (di spirito critico, cit.), e poi il denaro è lo sterco del diavolo”, eccetera eccetera eccetera…
Quanto ai gusti musicali del singano non mi pronuncio, ma sembra quasi scontato che intendesse Jingle Bells, Astro del Ciel e sonniferi vari…
Be’, le canzoncine di Natale le conosciamo tutti. Qualche giorno all’anno riesco persino a trovarle carine. Certo però che non mi sognerei mai di imporle con una ordinanza, roba da pazzi.
@Mauritius
Credo che sia un discorso analogo a quello del crocifesso, da me usualmente definito cadavere sanguinolento: ostentazione di simbolismo, marcatura del territorio, imposizione forzata di ammutolire qualsiasi dibattito, riduzione al silenzio delle eventuali voci discordanti, e via che vada allegramente…
“……. per timore della diffusione della “ideologia gender”.
Mi sembra utile un piccolo commento.
Nel 1977 Sartre,la De beauvoir,Glucksmann,Foucault,Cohn Bendit e altri,insomma il “Gotha”degli
intellettuali francesi firmarono una petizione per l’abolizione dell’eta minima legale per i rapporti sessuali,che in Francia era( ed e’ ancora) di 15 anni.
Un’eta alla quale una notevole percentuale di individui,peraltro normalissimi,non ha ancora nemmeno superato la puberta.
Eliminare tale limite significherebbe ,a tutti gli effetti pratici,legalizzare la pedofilia.
Una pratica della quale peraltro diversi dei personaggi citati sono stati adepti,spesso per loro stessa ammissione.
Conclusione?
L’idiozia ( e non solo)non e’ monopolio di nessuna delle parti in causa,e beninteso quella di ciascuna diventa un comodo strumento di propaganda per l’altra.
O forse non siete d’accordo ?
Dimenticavo:sembra che quella petizione non suscitasse ,allora,critiche molto intense, e riscuotesse anzi anche dei consensi.
Sicuramente perche la pedofilia,a quell’epoca,era un concetto abbastanza nebuloso per buona parte dell’opinione pubblica francese, come della nostra.
E alcune delle critiche vennero,pensate un po’,proprio dalla Curia.
Come volevasi dimostrare.