La clericalata della settimana, 1: istituzioni ragusane alla cerimonia per l’onorificenza vaticana

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana del prefetto di Ragusa e del sindaco di Ispica (RG), con i vertici della polizia e i dirigenti della prefettura, che

hanno presenziato alla cerimonia di conferimento a un concittadino del titolo di “Commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme”, onorificenza vaticana

Il titolo a Michelangelo Lorefice è stato autorizzato per decreto dal Presidente del Consiglio dei ministri nel 2017. Oltre al prefetto Filippina Cocuzza e al sindaco Lucio Muraglie, era presente l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

A Lissone (MB) la deputata Paola Frassinetti e il locale circolo di Fratelli d’Italia hanno donato una statua di Gesù bambino a un circolo parrocchiale, dopo che era stata sottratta da alcuni vandali dal presepe allestito all’esterno di una chiesa. Un giovane autore del furto, scoperto, è stato denunciato anche per vilipendio alla religione.

A Parma il partito di estrema destra Forza Nuova ha esposto davanti casa del sindaco Federico Pizzarotti uno striscione contro la sua decisione di riconoscere i figli delle coppie gay.

Il Popolo della Famiglia si è appellato al presidente della Rai Marcello Foa per censurare il film Wine to Love, andato in onda il 4 gennaio su RaiUno, perché conteneva un bacio gay, con tanto di strali di Mario Adinolfi per il mancato oscuramento.

Il Comune di Cairo Montenotte (SV) ha organizzato una messa per i 63 anni dal conferimento del titolo di “Città”, decretata nel 1956 dall’allora presidente della Repubblica.

La redazione

12 commenti

dissection

Che sia da credere a un semplice caso di omonimia, con l’arcivescovo, o è più probabile il nepotismo, anche se non ho idea a cosa servirebbe in questi casi, ma ciò non significa che il motivo non ci sia? E poi, se l’onorificenza è vaticana, perché serviva addirittura l’autorizzazione per decreto del presidente del consiglio?…

Diocleziano

Dal link là in alto pare proprio che sia un parente.
Che ci sia un finanziamento annesso al diplomino rilasciato dal vaticano?
Non mi meraviglio più di niente. 😈

dissection

Emperor
Mah, guarda, a pensare male si fa peccato, ma noi non ci crediamo al peccato, giusto? Quindi diamo libero spazio alla fantasia, che tanto, su questi intrallazzi, ci sarà sempre chi ci supera in quantità e anticipazione…

iguanarosa

Le messe si fanno per gli anniversari dei decessi, per quanto ne so. Il comune di Cairo Montenotte festeggia i 63 anni di esistenza con la messa, ma mi pare lugubre. O completamente inchinati al parroco.

dissection

Che poi, cosa avranno di particolare i “63”anni, non capisco… a meno che non sia che la fanno tutti gli anni e noi ne veniamo a conoscenza solo ora…

Diocleziano

Bah! Ognuno fa quel che può (nel senso peggiore che si può dare a questa frase).
Confinante con Milano c’è una città che ogni anno celebra la stessa ricorrenza con dei premi assegnati ai cittadini che si sono segnalati nella loro attività imprenditoriale o civile. Non messe, ma opere utili. 😛

bardh

vi segnalo una clericalata targata UE:
Secondo El Pais di 9 dicembre scorso la comunità europea ha stanziato 10 milioni di euro per portare alla luce la storia dell’Islam in Europa. Il progetto di lavoro, affidato a Mercedes García-Arenal, chiamato “il Corano europeo”, serve per la diffusione di documenti di ricerca, interpretazioni, traduzioni e utilizzo del libro rivelato dell’Islam in Europa, dal Medioevo all’Illuminismo.
La ricercatrice di Madrid conduce un progetto internazionale senza precedenti in Spagna che documenterà la diffusione del Corano nei territori cristiani…

RobertoV

La ricercatrice Mercedes García-Arenal è una studiosa ed esperta di cultura araba ed orientale, di minoranze e di inquisizione. Non mi pare strano che, per di più una spagnola, si occupi di studiare la presenza araba che di fatto c’è stata. La religione araba c’è stata in Europa, dalla Spagna, ai Balcani, all’Ungheria, alla Sicilia. Lo stesso storico Cardini riconosceva che l’islam è comunque stato un attore della storia europea. L’UE finanzia regolarmente progetti culturali e scientifici. Non mi pare strano che si cerchino di studiare certe realtà, non così conosciute in Europa. Anche la conoscenza può essere un’arma. Diverso il discorso se il progetto diventa di apologia o propaganda, ma non mi pare che sia il caso della ricercatrice. La sua ultima pubblicazione è la seguente:
“Monographic issue on “Interreligious Encounters in Polemics between Christians, Jews, and Muslims in Iberia and Beyond.” Medieval Encounters 24, nos. 1-3 (2018).”

bardh

“La ricercatrice Mercedes García-Arenal è una studiosa ed esperta di cultura araba ed orientale, di minoranze e di inquisizione.” non lo metto in discussione che sia esperta di qualcosa, ma basta essere un’esperta per ricevere i soldi dei contribuenti europei!?
“La religione araba c’è stata in Europa” molto elegante la definizione “religione araba” spero solo che non lo usi pure con i musulmani se no si arrabiano molto, ti ricordo che il cristianesimo c’è stata e ancora è in Europa, ma spendere i soldi dei contribuenti per una tale ovieta a mio modesto parere sarebbe clericalismo!
In questo caso pero i soldi dei contribuenti sono spesi meglio, queste sono affermazioni di García-Arenal:
“Hanno (si intende i monaci francescani al XII secolo) cercato di indottrinare i musulmani e convertirli … convincerli che il Corano contiene bugie o contraddizioni”. Cioè paghiamo per sfatare la propaganda anti islam di 9 secoli fa, e cosa per dimostrare che il Corano non contiene bugie o contraddizioni!?
Poi continua “Negando l’autorità della chiesa, il testo biblico acquista un’enorme importanza nell’Europa protestante. [protestanti] credono nella possibilità che in alcuni antichi testi del Corano si possono trovare brani biblici apocrifi o diversi alla composizione della Bibbia “. – pero qua l’importanza dello studio giustifica in pieno i soldi dei contribuenti!
“C’è una visione o l’uso del racconto si dice che gli spagnoli ora appartengono alla tradizione cristiana, e che la nostra storia non appartiene ad Al Andalus”. Per i difensori di quella posizione, dice, “è come se ci fossimo costruiti come spagnoli per espellere l’Islam”
Be abbiamo fatto tanto per non mettere le “radice cristiana” della cultura europea quindi trovare pure le radice islamiche andrebbe in questa direzione!! Solitamente per studi del genere, che sfiorano la propaganda pro islam, pagano bene i sauditi e i qatarioti non vedo perché dobbiamo pure noi!?
“Monographic issue on “Interreligious Encounters in Polemics between Christians, Jews, and Muslims in Iberia and Beyond.” Medieval Encounters 24, nos. 1-3 (2018).” e quindi vale la pena a spendere 10 milioni che ci racconti pure del “The European Koran”

RobertoV

IL CNR si occupa anche di ricerca storica. Per esempio finanzia anche L’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea. Pensare che ricerche storiche siano non scientifiche o inutili perché già studiate da altri è da stato dittatoriale. La storia viene continuamente rivista, ristudiata, modificata, è in continua evoluzione, anche perché i mezzi di studio di oggi sono decisamente superiori a quelli di un tempo.
La stessa Unione Europea sovvenziona studi e ricerche in continuazione. La mia azienda è una società di ricerca che utilizza anche progetti di ricerca europei (ha partecipato a quasi 100 progetti), in campo energetico, cosa assolutamente normale. Probabilmente molte persone penserebbero che finanziare certi studi sia ridondante o inutile, meglio usarli per altro.
Pensare che il cristianesimo non vada più studiato perché noto o già studiato dagli altri dimostra scarsa visione scientifica. Lo stesso vale per i vangeli. Il problema è l’approccio e la metodologia. Per esempio possono essere studiati da un Bart Ehrmann o il biblista Pesce, oppure da un B XVI. Nel caso di B XVI troverei il finanziamento una clericalata perché apologetico e propagandistico, mentre non nel caso dei primi due che sono studiosi seri.
Riguardo alla ricercatrice Mercedes García-Arenal trovo che fare il cherry picking dei suoi studi non sia un modo razionale di affrontare il problema.

bardh

Sarebbe difficile che facessi cherry picking dei suoi studi non ho mai letto nulla di cio che ha pubblicato, ho riportato le sue dichiarazione portate dall’articolo di El Pais, presumo che tu hai letto tutta l’opera di Mercedes García-Arenal e pure l’articolo di El Pais, a questo punto il cherry picking lo dovresti contestare ad El Pais.
“IL CNR si occupa anche di ricerca storica.” grazie per avermelo ricordato, per caso mi sono espresso contro la ricerca storica!? Un studio viene chiamata “Il Corano europeo” e ha come “ipotesi di lavoro” la dimostrazione del influenza del corano sugli europei del suo ruolo cruciale (addirittura cruciale) quanto insospettato nello sviluppo intellettuale e religioso dell’Europa, se nelle dichiarazioni delle studiosa stessa non si nota nemmeno un ceno critico verso l’invasione islamica della spagna, ma è intenta a dimostrare “i torti” subiti dai musulmani a causa del lavaggio del cervello per mano dei monaci francescani al XII secolo, e che vuole sfatare il mito delle radice cristiane perché a quanto pare ci sono anche le radici islamiche, ect, ect, qua più che ricerca storica è revisionismo della storia in salsa islamica, che non è una novità, questa è particolare perché pagata con i soldi dei contribuenti europei.

bardh

“La ricercatrice Mercedes García-Arenal è una studiosa ed esperta di cultura araba ed orientale, di minoranze e di inquisizione.” non lo metto in discussione che sia esperta di qualcosa, ma basta essere un’esperta per ricevere i soldi dei contribuenti europei!?
“La religione araba c’è stata in Europa” molto elegante la definizione “religione araba” spero solo che non lo usi pure con i musulmani se no si arrabiano molto, ti ricordo che il cristianesimo c’è stata e ancora è in Europa, ma spendere i soldi dei contribuenti per una tale ovieta a mio modesto parere sarebbe clericalismo!
In questo caso pero i soldi dei contribuenti sono spesi meglio, queste sono affermazioni di García-Arenal:
“Hanno (si intende i monaci francescani al XII secolo) cercato di indottrinare i musulmani e convertirli … convincerli che il Corano contiene bugie o contraddizioni”. Cioè paghiamo per sfatare la propaganda anti islam di 9 secoli fa, e cosa per dimostrare che il Corano non contiene bugie o contraddizioni!?
Poi continua “Negando l’autorità della chiesa, il testo biblico acquista un’enorme importanza nell’Europa protestante. [protestanti] credono nella possibilità che in alcuni antichi testi del Corano si possono trovare brani biblici apocrifi o diversi alla composizione della Bibbia “. – pero qua l’importanza dello studio giustifica in pieno i soldi dei contribuenti!
“C’è una visione o l’uso del racconto si dice che gli spagnoli ora appartengono alla tradizione cristiana, e che la nostra storia non appartiene ad Al Andalus”. Per i difensori di quella posizione, dice, “è come se ci fossimo costruiti come spagnoli per espellere l’Islam”
Be abbiamo fatto tanto per non mettere le “radice cristiana” della cultura europea quindi trovare pure le radice islamiche andrebbe in questa direzione!! Solitamente per studi del genere, che sfiorano la propaganda pro islam, pagano bene i sauditi e i qatarioti non vedo perché dobbiamo pure noi!?
“Monographic issue on “Interreligious Encounters in Polemics between Christians, Jews, and Muslims in Iberia and Beyond.” Medieval Encounters 24, nos. 1-3 (2018).” e quindi vale la pena a spendere 10 milioni che ci racconti pure del “The European Koran”

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