Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana dei politici clericali, in particolare l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan, la consigliera comunale di Ancona Maria Grazia De Angelis e il coordinatore de Il Popolo della Famiglia della Sicilia occidentale Carmelo Catalano, che
hanno attaccato la campagna dell’UAAR “Non affidarti al caso” sull’obiezione di coscienza dei medici
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Il candidato sindaco di Forlì Gianluca Zattini ha chiesto di incontrare il vescovo locale in vista dell’anniversario della morte di una prossima beata e della festa della Madonna del Fuoco, patrona della città. Zattini ci ha tenuto a precisare di ritenere “necessario” “incardinare già oggi nel rapporto fra ruoli istituzionali diversi (laico amministrativo ed ecclesiastico) una prassi ispirata al rispetto reciproco ed all’ascolto”.
La festività di sant’Antonio Abate ha spinto diverse istituzioni a promuovere benedizioni di animali. In Vaticano per il “tradizionale” rito anche un drappello a cavallo del reggimento Lanceri di Montebello dell’Esercito, con rappresentanze delle altre forze armate e della Polizia. L’Istituto zooprofilattico sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale” ha fatto benedire in una chiesa di Teramo alcuni animali. L’Istituto tecnico agrario “A. Tosi” di Codogno (LO) ha organizzato in orario scolastico la conferenza sul tema “I giovani e la società globale” tenuta dal vescovo locale. Il religioso si è poi recato nell’Azienda dell’Istituto per la benedizione degli animali in onore di sant’Antonio.
Il capogruppo FI della Regione Emilia Romagna Andrea Galli ha presentato una interrogazione contro la decisione degli enti regionali di organizzare una conferenza su come offrire in maniera inclusiva i servizi pubblici anche alle famiglie omogenitoriali. Il deputato Galeazzo Bignami (FdI) si è unito alla protesta e ha dato rilevanza nazionale al caso.
Il sindaco di Cernobbio (CO) Matteo Monti ha fatto benedire un nuovo mezzo della municipale in occasione della ricorrenza di san Sebastiano, patrono della Polizia locale.
La redazione
Le contestazioni riportate riguardo al manifesto UAAR sull’aborto sono deliranti e disoneste. Il manifesto chiede trasparenza perché una gravidanza può esitare anche in un aborto e, quindi, sarebbe giusto che una persona che si rivolge ad un ginecologo sappia se può contare o meno su quel medico nell’eventualità che si possa porre il problema. Perché un medico obiettore potrebbe nascondermi o alterare le informazioni, mentre una paziente antiabortista potrebbe avere il dubbio che il medico non obiettore possa volerla indurre ad abortire.
Sarebbe quindi nell’interesse di entrambi. La trasparenza come al solito non piace ai cattolici integralisti, meglio poter poi “fregare” la paziente, facendole scoprire la sua posizione quando il problema si pone ed obbligandola ad una situazione di emergenza col doversi rivolgere ad altri e sperare in tal modo di ostacolarla nella scelta?
Se esiste l’associazione dei medici cattolici, medici che sentono il bisogno di differenziarsi e dichiarare la loro fedeltà alla chiesa cattolica prima che allo stato italiano, non si capisce perché l’uso del simbolo della croce in un manifesto sia considerato offensivo? Chi sono quelli ossessionati che si comportano come una setta e non perdono occasioni per parlare contro l’aborto e fare manifesti disonesti e che proprio alla croce ed alla chiesa fanno riferimento per legittimarsi? La trasparenza non piace? E se si formassero le associazioni di medici atei, di medici mussulmani, medici protestanti e così via troverebbero la cosa normale?
Ormai a livello commerciale e di servizi si chiedono sempre più regole di trasparenza affinché il consumatore possa fare una scelta informata e consapevole. L’essere obiettore o non, implica differenze nell’assistenza nella gravidanza, il saperlo prima è solo una questione di correttezza e trasparenza per poter fare una scelta consapevole del medico. Chi non vuole correttezza e trasparenza e cerca di nasconderti delle informazioni è solo un truffatore ….e dimostra di non voler rispettare il consumatore.
Perfetta disamina!