«I rilievi in materia di aborto del Comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa, che sottolineano come in Italia permangano a livello locale considerevoli disparità d’accesso all’interruzione di gravidanza, giungono proprio a proposito. Dalla Relazione del Ministro della Salute sull’attuazione della legge 194 — diffusa proprio in questi giorni con un ritardo di 11 mesi — emerge infatti un quadro che conferma le criticità sottolineate dal Comitato».
Così Adele Orioli, segretaria dell’Uaar, in merito alle conclusioni del Comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa, chiamato in causa da un ricorso collettivo della Cgil sull’applicazione della legge 194.
«Che le conclusioni del Comitato siano più che fondate lo si capisce dai numeri dell’obiezione di coscienza diffusi dal Ministero», prosegue Orioli. «Alti a livello nazionale — 68,4% dei ginecologi e 45,6% degli anestesisti — e altissimi in alcune regioni: come in Molise dove i ginecologi obiettori sono il 96.4% o in Basilicata dove sono l’88%; ma anche a Bolzano dove obietta l’85% dei ginecologi e il 63.3% degli anestesisti. Numeri che palesano la necessità e urgenza che il governo intervenga in materia, sanando una così grave situazione che mina l’accesso a un diritto».
«L’Uaar — conclude Orioli — è da sempre in prima linea nella difesa dell’autodeterminazione della donna garantita dalla normativa ma di fatto svuotata dall’interno dall’obiezione di coscienza. Proprio in queste settimane, per esempio, su tutto o quasi il territorio nazionale campeggiano i manifesti della nostra ultima campagna — “Non affidarti al caso” — che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica circa la scelta dei propri medici, invitando a tenere presente che avere un ginecologo di fiducia del quale sono note le opinioni su tali questioni è fondamentale così come sapere se il proprio medico di base considera la vita un bene indisponibile che appartiene a Dio».
Comunicato stampa
[…] criticità nell’applicazione del diritto all’aborto in Italia, su ricorso appunto della Cgil. A distanza di quasi tre anni per lo stesso Comitato le criticità permangono; vi sono tuttora “considerevoli disparità […]