La solidarietà discriminante (a spese di tutti)

Che il governo, fra bacia pile, padripii e sangennari, giuramenti sul vangelo e più prosaiche rinunce all’Ici, manifestasse una certa propensione al clericalismo non è passato inosservato nemmeno ai sassi.

Che un ministro come quello della rigorosamente al singolare Famiglia, Lorenzo Fontana, si fosse distinto già nella sua carriera di deputato europeo per il sostegno a iniziative (fallite) come la istituzionalizzazione di una giornata contro la cristianofobia è senza dubbio meno notorio ma non stupisce più di tanto.

Quello che invece è passato scandalosamente sotto silenzio (indubbiamente anche presi da accadimenti purtroppo meno lievi del popolarmente indicato come arma di distrazione di massa, il mondiale di calcio)  è una traduzione economica piuttosto consistente, ben nascosta tra le pieghe di bilancio, della volontà palese di considerare taluni più uguali di altri.

Il comma 287 dell’articolo 1, introdotto da un emendamento leghista, prevede due milioni di euro annui per il 2019 e per il 2020, poi 4 milioni annui senza scadenza, da destinare a interventi diretti alle popolazioni  vittime di persecuzioni nelle aree di crisi.

E fin qui, tutto bene, anzi benissimo, e anche coerente con l’”aiutiamoli a casa loro” di salviniana enfasi. Malgrado sia una somma non proprio indifferente per una manovra a coperta corta, con risorse incerte e stime di crescita alquanto contraddittorie, la solidarietà è importante, il proteggere vite umane necessario e soprattutto in questi tempi ogni azione concreta tesa a promuovere i diritti umani va incoraggiata.

Ma. C’è un ma, grosso come una casa e che riporta alla discriminazione costante che sembrerebbe essere fra le linee guida del contratto gialloverde.

Questi milioni di aiuti sono destinati esclusivamente a minoranze cristiane.

Aiutiamoli a casa loro, ma solo se della religione giusta.

Poco importa che praticamente tutte le minoranze siano variegatamente discriminate nel mondo, donne e omosessuali in testa, poco importa che a differenza di chi ha una struttura, una “ecclesia” anche non proprio poverissima come quella cattolica alla quale far riferimento, vi siano migliaia di non credenti che rischiano fino alla morte solo per il fatto di esistere. Poco, anzi nulla, importa che i diritti umani fondamentali non si chiamano universali a casaccio. Si chiamano così perché appartengono ad ogni individuo, a prescindere dalla sua fede o non fede, dal suo genere, dal suo orientamento sessuale. Non ci sono serie a b o c fra le persone, non esistono e non devono esistere graduatorie di diritto alla libertà di coscienza, di parola, di diritto alla stessa sopravvivenza.

D’altronde, con amarissima ironia, non si può non osservare come non importi nemmeno che sui barconi e in fondo al mare di cristiani (eritrei e somali per esempio) ce ne siano e ce ne siano stati tanti. Meglio un finanziamento discriminatorio che un’assistenza umanitaria equanime. Ne prendiamo atto ma non possiamo rimanere in silenzio.

Subordinare l’aiuto nella tutela dei propri diritti fondamentali ad una specifica appartenenza va ben oltre il clericalismo tricolore al quale siamo abituati. Non può essere sottostimata come una semplice scelta di campo, seppur di campo sbagliato. Rappresenta un vulnus, una ferita marcia e pulsante in quella che dovrebbe essere la basilare etica del buon governo, la elementare applicazione dell’uguaglianza di tutti gli individui, la visione umana e umanista, humanist, che dovrebbe giocoforza appartenere a un paese che anche solo vagamente ambisce a essere definito “civile”.

Per questo l’Uaar invita a scrivere al presidente del Consiglio dei ministri (presidente@pec.governo.it). Un fac-simile di lettera è disponibile qui.

Adele Orioli, segretario Uaar

Articolo pubblicato sul blog di MicroMega il 23 gennaio 2019

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10 commenti

Michele Gaismayr

Come non essere d’accordo, segretario? Ma cerchiamo di capire i motivi per cui questo paese è sempre a trazione clericale. Dopo gli anni di “renzusconi” il nostro sistema, che nella prima repubblica era strettamente proporzionale ed ora, di fatto, è quasi-maggioritario, non poteva che espellere i vecchi sostituendoli con dei nuovi o pseudo tali. Ma mentre all’epoca del proporzionale i non-affiliati erano apertamente rappresentati da un piccolo partito di destra, il partito radicale, ora non lo sono più da parte di nessun partito, pur rappresentando (e qui mi ripeto fino alla noia) il 12,4% del corpo elettorale. Mi domando che effetto reale abbiano i sangennari e i padrepii sui rimanenti elettori. A mio parere poco o niente, ben di più ne devono avere i patti segreti fra la chiesa ed i partiti, ben disposti a svendere laicità e diritti civili in cambio di appoggio delle gerarchie e aiuti economici nascosti.

bardh

“Questi milioni di aiuti sono destinati esclusivamente a minoranze cristiane.” Quindi il governo cercando di gestire una “coperta corta” decide di aiutare a casa sua una distinta comunità, quello che a torto o ragione giudica la piu perseguitata quindi piu bisognosa, ma questo non va bene perché la discriminante è l’appartenenza religiosa e in questo caso si aiutano solo le comunità cristiane!
Quindi dato che “praticamente tutte le minoranze siano variegatamente discriminate nel mondo, donne e omosessuali in testa” cosa avrebbe dovuto fare il governo, in base a cosa avrebbe dovuto distribuire i suoi aiuti, essendo i piu discriminati al mondo le “donne e omosessuali” avrebbe potuto usare come discriminate il sesso o al orientamento sessuale dei beneficiari?! E questo non sarebbe discriminatorio!? A parte che non esiste una classifica dei piu discriminati da utilizzare per dare gli aiuti, ma le donne non sono una comunità appare ma fanno parte delle loro comunità; quindi a chi le lo diamo i soldi; alle le donne yazidi del Iraq massacrate e schiavizzate dal isis, alle donne cristiane nigeriane massacrate, rapite e stuprate dal boko harram, alle donne rohingya massacrate ed espulse dalle loro terre dai buddisti birmani, ect, ect, e se non ci sono comunità di donne figuriamoci se in quei paesi sono individuabili comunità di omosessuali, ma a patto che esistano, vogliamo provare a dare pubblicamente aiuti alle “comunità di omosessuali” nei paesi musulmani, o nei paesi cristiani dove esiste la caccia al gay e vengono incarcerati, bene cosi li diamo visibilità e li rendiamo facile bersaglio dei loro persecutori?!
“importa che i diritti umani fondamentali non si chiamano universali a casaccio” non mi pare che fra i diritti umani fondamentali esiste anche quello di essere aiutati con i soldi dei contribuenti di un determinato paese, e se “non devono esistere graduatorie di diritto” che criterio uso per dare un aiuto ai più discriminati, e come faccio a parlare di “donne e omosessuali in testa” ?!
“Meglio un finanziamento discriminatorio che un’assistenza umanitaria equanime.” Se un giorno avessimo un governo laico, con ministri atei e agnostici, tecnicamente come potrebbe applicare questo principio?!

Diocleziano

Non credo che un Paese normale possa decidere una iniziativa così naif; i paesi civili e tutta la UE dovrebbero (forse già lo fanno) aiutare queste categorie indirettamente, come si è fatto con la Turchia, che la si è lasciata fuori dalla porta fintanto che non recepirà leggi e i comportamenti democratici.
Come dici, è infatti poco chiaro come possa un paese terzo arrogarsi un simile compito… a meno che la genialata sia quella di dare i soldi ai preti che, chi meglio di loro, conosce dove andare a collocare il mallop… cioè, l’aiuto? Magari restano semplicemente in sacrestia.

PS ottima idea mettere l’e-mail alle notizie: abbatterli per sfinimento. 😆

#banalericordatidipagareletasse!

#5miliardisonounpiccolopassoperlachiesamaenormeperl’italia

bardh

Diocleziano
Dire il vero non so che genialata hanno scelto per distribuire gli aiuti, ma non è questo il punto, l’articolo contesta: “Questi milioni di aiuti sono destinati esclusivamente a minoranze cristiane.” cioè che la discriminante e quella della appartenenza religiosa, ma poi da una velata indicazione “donne e omosessuali in testa,” quindi se la discriminante è il sesso o l’orientamento sessuale dei perseguitati l’aiuto sarebbe legittimata?!
Se consideri questo una iniziativa così naif, vorrei sapere cosa ne diresti su cio che denuncia Il Times: ” UK ‘fails to give safe haven to Christians’cioè del fatto che il governo di May discrimina i cristiani siriani!?

RobertoV

In realtà il governo non aiuta i cristiani perché li ritiene più perseguitati, ma perché sono gli unici che lo interessano, visto che non ha perso occasioni di identificare gli italiani e gli europei coi cristiani, ha ripetutamente espresso per esempio sui profughi di accettare solo quelli cristiani. Cioè ha già ampiamente dimostrato che gli altri non esistono.
La mossa è puramente demagogica perché i 6 milioni in una manovra di decine di miliardi non sono niente, sono una regalia che si può inserire senza problemi tra le varie voci perché dopotutto rappresentano solo 0,1 Euro a testa per ogni italiano. Mentre possono non essere poco per chi li riceve e sarebbe interessante vedere a chi andranno e come verranno spesi. Ma sono soprattutto un segnale politico e propagandistico di facciata.
Quello che paventi riguardo alle donne, omosessuali ed atei vale anche per i cristiani. Aiutare solo i cristiani (anche protestanti ed ortodossi ?) crea anche lotte tra poveri, identificandoli come gli unici meritevoli di aiuto dall’occidente e quindi come appendici dell’occidente e può essere visto anche come propaganda occidentale, colonizzazione ed evangelizzazione, cosa che li renderebbe ancora meno graditi. Il messaggio potrebbe essere: convertiti al cristianesimo ed io ti aiuto. Alla fine con l’intento di aiutarli rischi di ottenere l’effetto contrario come in Irak.
Come li aiutano poi? Li fanno venire in Italia, pagano dei militari o delle guardie? Pagano delle mazzette alla polizia locale? Costruiscono dei campi profughi separati tra cristiani e non? Pagano degli avvocati ? Visto il successo con Regeni …..
Ma prendere esempio da Amnesty International che si occupa di tutti i perseguitati è cosa troppo difficile?

bardh

RobertoV
Quando un governo cerca di aiutare delle comunità discriminate ma questi appartengono ad un determinato confessione religiosa sarebbe una mossa demagogica, invece quando uaar si spende in favore di una comunità discriminata perché di una particolare orientamento sessuale sarebbe esclusivamente per difendere i diritti umani?! Mi sai dire quale e il tuo metro di giudizio per giudicare non demagogica un’iniziativa!?
“Quello che paventi riguardo alle donne, omosessuali ed atei vale anche per i cristiani.” Stai per caso insinuando che i cristiani sarebbero ugualmente discriminati come le donne, gli omosessuali e gli atei?!
“crea anche lotte tra poveri, identificandoli come gli unici meritevoli di aiuto” quindi quando i paesi UE permettono ai paesi del golfo a donare il zakat solo le comunità musulmane in Europa, consentono che delle potenze straniere fomentano la lotta fra i poveri in occidente e sarebbe OK, invece se un governo occidentale fa la stessa cosa sarebbe NOK, due pesi due misure!?

Francesco S.

Bardh
Mi sembra che tu stia facendo polemica a vanvera e abbia completamente frainteso il messaggio del segretario dell’Uaar.

Frank

Ssss… fate silenzio, che se questi si sentono provocati sono capaci di dargli pure il reddito di cittadinanza.

RobertoV

Ecco un link con l’intervista a Formentini (lega) che ha proposto l’emendamento approvato a favore dei cristiani:
https://www.interris.it/italia/nella-manovra-l-aiuto-ai-cristiani-perseguitati
“La novità di questo emendamento – spiega ad In Terris Formentini, che è membro della commissione Esteri – è che è specificato che gli aiuti sono destinati alle minoranze cristiane: non è un fondo per la libertà religiosa in modo generico, ma per gli appartenenti alle comunità cristiane, che condividono con noi un bagaglio culturale e spirituale millenario”.
“uno dei miei primi interventi in commissione Esteri, ad inizio legislatura, era stato proprio per chiedere che ci si occupasse anche di indagini conoscitive sulla libertà religiosa, con particolare riferimento alla persecuzione dei cristiani”. La sua sensibilità al tema si è poi consolidata dopo un’audizione in commissione Esteri di Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia (Acs). “
“L’attenzione principale – risponde il deputato – è rivolta ai nostri fratelli nella fede del Vicino Oriente, dunque della Siria, dell’Iraq, ma anche ai copti in Egitto. E non solo, penso anche alla Nigeria dove i cristiani sono vessati da Boko Haram.”
Ecco a chi andranno i soldi: un’organizzazione della chiesa cattolica ….ai nostri “fratelli nella fede”. Proprio un ministro di tutti …..

laverdure

Cari signori,mi sembra che ,almeno questa volta,avanziate critiche su questioni come suol dirsi
“di lana caprina”.
Se credete davvero nell’uguaglianza delle razze(io uso ancora questo termine) e religioni,i
“cristiani perseguitati” valgono come tutti gli altri “perseguitati”,niente di piu’,niente di meno.
(E sappiamo che purtroppo ci sono pochi dubbi che cristiani soggetti ad angherie non manchino di certo in parecchie aree.)
E dal momento che sono esseri umani,dicevamo,come tutti gli altri,il fatto che qualcuno in vena di “filantropia” faccia della religione un criterio di scelta e’ in fondo un fattore secondario.
Il fattore molto piu’ importante sarebbe la valutazione del reale stato di necessita degli individui a cui fornire assistenza,nonche dell’efficenza con la quale i “fondi umanitari” vengono utilizzati,come pure i controlli per evitare gli inevitabili tentativi di truffe e intrallazzi vari.
E quello e’ un problema nel quale ci imbattiamo continuamente perfino a casa nostra,non
occorre certo ricordarvelo.

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