Annual report Uaar 2018

Il nuovo annual report Uaar è online sul nostro sito. Nei prossimi giorni sarà inviato a socie e soci e a disposizione nei nostri circoli.

Di seguito l’editoriale del segretario Adele Orioli che apre il resoconto delle attività associative 2018. Un anno denso di iniziative, rese possibili grazie al vostro sostegno (che nelle prossime settimane potete esprimere indicando il codice fiscale 92051440284 nel 5×1000).

Buona lettura!

 

Cara socia, caro socio,

ammetto non sia stato per me facilissimo scrivere questa breve introduzione. Non certo perché siano mancate in questo anno cose da raccontare o delle quali essere orgogliosi di aver realizzato come Uaar.

Il 2018 si è aperto infatti con la bellissima immagine della nostra Sara che chiede di poter scegliere da grande, una campagna davvero immediata ed efficace a favore dell’autodeterminazione in materia religiosa di quei bambini che a parole tutti vogliono proteggere ma che, nei fatti, subiscono pressioni, condizionamenti discriminatori e indottrinamenti quando non vere e proprie mutilazioni fisiche in tenerissima età.

Ed è stato anche un anno di tante “prime volte” per la nostra associazione. Mentre una campagna elettorale a base di santini crocifissi padripii e giuramenti sul Vangelo ci portava a un parlamento ben poco laico e a un Governo volutamente filo clericale, l’Uaar organizzava il suo primo Convegno internazionale, inaugurando i lavori al Parlamento europeo a Bruxelles, sullo status giuridico del non credente in Europa. E sempre per la prima volta, su questo stesso tema, l’Uaar ha stanziato una Borsa di ricerca presso il Dipartimento di Diritto ecclesiastico dell’Università di Firenze.

E ancora parlando di prime volte e di Europa, in anteprima Ue l’Uaar ha presentato alla Camera dei Deputati il Freedom of Thought Report, il Rapporto sulla libertà di pensiero, curato dalla nostra ‘consorella’ internazionale Humanists International (ex Iheu).

Finalmente è stata inaugurata la prima Biblioteca laico-umanista in Italia, iscritta nel circuito delle Biblioteche degli Istituti di Cultura, la nostra Biblioteca, nella nuova sede nazionale che già comincia ad essere utilizzata come centro aggregativo polifunzionale e la cui fruibilità speriamo ulteriormente di incrementare.

C’è, ovviamente, molto altro in quello che è stato fatto in quest’anno e non tutto riassumibile nemmeno nell’intero Annual Report. Dai Darwin Day agli incontri nei circoli, dalle uscite di Nessun Dogma alle presentazioni di libri, sia nostri che di altre case editrici su temi a noi affini, in tutta Italia. Dal costante supporto gratuito fornito dallo sportello Sos Laicità allo straordinario rilancio del settore delle Cerimonie laico umaniste, con un portale finalmente dedicato e corsi di formazione di altissimo livello con docenti internazionali.

Per non parlare della campagna che ci accompagna ancora oggi, Non Affidarti al Caso, uscita anche su pubblicazioni generaliste come Oggi e Io Donna, presente in moltissime città grazie all’attività dei nostri Circoli e talmente azzeccata da aver suscitato proteste in consigli comunali e una vera e propria censura dal Comune di Genova. Ma, come dicevo, non è per me facilissimo parlare di tutto ciò da segretaria. Perché, a conti fatti, di questo 2018 segretaria lo sono stata circa 20 giorni. E mentre scrivo questa introduzione, in colpevole ritardo, altrettanti grossomodo me ne mancano per la scadenza del mandato. Ci avviamo infatti verso il Congresso triennale, massimo momento democratico per la nostra associazione, che vedrà il ricambio completo degli organi dirigenti ed è quindi da parte mia quantomeno azzardato fare razionali previsioni per il futuro.

Permettetemi però di ringraziare tutti i colleghi del Comitato di Coordinamento, per il loro breve ma sostanzioso supporto e tutti coloro i quali a vario titolo, in vari modi, per differenti occasioni hanno contribuito a costruire l’Uaar per come è adesso. Perfettibilissima, come tutto ciò che scaturisce dalla inesorabile fallacia umana. Ma al contempo già seria, concreta, autorevole, punto di riferimento e, fatemelo dire, spesso anche di esempio per altre associazioni.

Sono orgogliosa di esserne stata il segretario anche se per poco. Sono fiera di esserne socia. Auguro a me stessa di condividere questa sensazione con un numero sempre maggiore di persone. Auguro a questa Italia così poco laica, così soffiata da pericolosi venti integralisti, così discriminante nei confronti dei suoi cittadini atei e agnostici, un’associazione sempre più forte, sempre più incisiva, sempre più Uaar. Un abbraccio e ancora grazie a tutti

Adele Orioli, segretario Uaar

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