Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è del deputato leghista Domenico Furgiuele che
ha presentato una proposta di legge, ora in discussione alla commissione Finanze, per garantire detrazioni fiscali solo per i matrimoni con rito religioso, escludendo quelli civili
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Il deputato Vittorio Sgarbi, durante una conferenza, si è scagliato contro gli insegnanti che non ritengono corretto esporre il crocifisso nelle scuole, minacciando: “sono fortunati perché non sono ministro dei Beni Culturali, altrimenti li licenzierei immediatamente tutti”. Dopo le offese del vicepremier Matteo Salvini, un’altra intimidazione contro chi chiede di salvaguardare la laicità nella scuola.
Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha inaugurato, con il vescovo locale, una targa nel palazzo in cui visse Itala Mela, proclamata beata.
La teca con le reliquie di santa Bernadette, proveniente da Lourdes, è giunta in Italia per essere esposta in 33 diocesi: all’arrivo presso l’aeroporto di Orio al Serio è stata scortata dalle forze dell’ordine per essere portata ad Alessandria.
Fratelli d’Italia ha lanciato una raccolta firme tra la cittadinanza a rivolta al consiglio comunale per impedire il cambio di destinazione d’uso di un terreno per poter edificare una moschea a Frosinone. Secondo gli oppositori il motivo è che il luogo di culto musulmano sorgerebbe in centro, vicino a una scuola e senza parcheggi.
La redazione
Il Ministro dei beni culturali ha potere di licenziamento degli insegnanti? E per quale giusta causa, poi? La preservazione di un crocicchio in plastica finto legno made in PRC che ritrae la truculenta morte di un agitatore mediorientale forse vissuto venti secoli fa…
Povera Bernadette, sfruttata e reclusa dalla clericaglia. Forse, con una dieta sufficiente e della psicoterapia, sarebbe stata normale e più felice.
Dieta sufficiente e basta. La psicoterapia andava fatta ai genitori e a tutti quelli che hanno contribuito a creare l’ambiente in cui la poveretta è dovuta crescere…
Certo che un presunto simbolo di amore e tolleranza, imposto con la forza e con le minacce …… Esattamente come nei secoli antidemocratici precedenti. Poi parlano di forza del messaggio cristiano ….
Riguardo alle detrazioni per sostenere il matrimonio religioso, risulteranno anticostituzionali e discriminatorie. Non sanno più come sostenere la religione cattolica e la chiesa.
Come se ci fosse bisogno di incrementare il già alto tasso di ipocrisia del mondo cattolico: quanti potrebbero essere quelli che pur di approfittare dello sconto si spaccerebbero per cattolici? Il paradosso sarebbe anche che per avere uno sconto andrebbero incontro a spese maggiori, quali quelle legate appunto alla scenografia del rito religioso. Ammesso che una simile balordaggine possa essere votata dalla maggioranza. I nostri politici svettano sempre per piccineria.
Emperor
Da qui l’urgenza di implementare un modello simile a quello tedesco, come riporta spesso il nostro grande Roberto V, in cui certe confusioni non sarebbero possibili. Ma, forse, bisognerebbe essere “tedeschi dentro”, mentalmente intendo.
Magister
Ma non è solo una questione di correttezza, è che la legge sarebbe certamente incostituzionale.
E poi, conoscendo i nostri polli e i nostri preti, dovendo documentare tutte le spese per calcolare la deduzione ciò porterebbe a un aumento non trascurabile nei costi, vista l’inclinazione dei nostri compatrioti al ‘nero’. Per i preti non so nemmeno se siano tenuti a dichiarare le entrate o se tutto passa come liberale donazione.
@dissection: non è che i tedeschi rappresentino proprio la perfezione. La tassa sulla religione (automatica, una volta dichiarata la propria fede sulla dichiarazione dei redditi) comporta un supplemento pari a quasi il 10% delle imposte, e ha portato migliaia di tedeschi ad abbandonare la “fede”, senza neanche aspettare il terzo canto del gallo…
Maurizio
Non capisco perché sia lo stato a occuparsi di riscuotere il denaro per conto della chiesa, in Germania come in Italia.
Per la verità la ragione è banalissima: spontaneamente i credenti fornirebbero quel tanto da permettere una sopravvivenza da miserabili al clero (probabilmente ridotto al 10%), mentre sappiamo che amano il lusso e lo spreco.
Dissection
Modello tedesco ? Basta che non sia quello bavarese …
Il sistema tedesco ha come pregio rispetto al sistema italiano di consentire l’uscita ufficiale (Austritt) e di ottenere diverse informazioni statistiche riguardo agli aderenti, gli abbandoni e la tendenza nel tempo. Così possiamo sapere che ad oggi le due chiese cristiane ammontano a poco più del 53 % complessivamente con quasi il 47% di non iscritti e che ogni anno perdono quasi l’uno per cento di aderenti. Però tale sistema è basato sul silenzio/assenso (cioè se non fai l’Austritt continui ad essere legato alle scelte dei tuoi genitori). Inoltre permette alla chiesa/stato di considerarti insolvente se non paghi regolarmente e quindi finisci sotto processo se risulti ancora iscritto.
Questo sistema è stato introdotto da Hitler e mai messo in discussione dalla chiesa cattolica e protestante (la Repubblica di Weimar voleva addirittura abolire tutti i privilegi precedenti).
Purtroppo tale sistema consente alle due chiese entrate ben superiori a quelle italiane e pari a 12.1 miliardi di euro nel 2017 (di cui lo stato trattiene il 3-4 % per la sua opera di intermediazione) e tendenzialmente crescenti nonostante i continui abbandoni (erano 7.63 miliardi di Euro nel 2005).
Gli stipendi dei preti e vescovi, però, non vengono pagati in Germania con la Kichensteuer, ma direttamente dallo stato, cioè da tutti, a causa di un accordo del 1803 ! Altri 0.5 miliardi di euro.
Il sistema austriaco è simile, ma è la chiesa a gestire direttamente il tutto, senza l’intermediazione dello stato.
Purtroppo per entrambi i sistemi i numerosi privilegi storici ed i concordati nazifascisti ancora in vigore, e l’accondiscendenza dei politici non hanno portato ad una rilevante diminuzione del potere delle due religioni nella società e nella politica, con conseguente laicizzazione della società, nonostante il rilevante calo dei consensi e nonostante un sondaggio del 2015 in cui l’84 % dei cittadini si sia espresso contro tale sistema.
Basta pensare che il venerdì santo (anzi da giovedì al sabato) in Germania c’è in genere il divieto per legge (Tanzverbot) di fare manifestazioni pubbliche, quali ballare, manifestazioni musicali e sportive, mentre in Baviera nonostante i cristiani siano scesi al 67 %, è stato inserito l’obbligo delle croci nei locali pubblici (la chiesa cattolica non era contenta perché il suo simbolo è il crocifisso, non la semplice croce).
Diocleziano
Una volta, direi fino agli anni ’80, il matrimonio civile era un matrimonio semplice e molti si sposavano in chiesa apertamente proprio perché il matrimonio religioso era esteriormente “più bello”, le donne potevano mettere l’abito lungo, ecc. Poi le cose sono cambiate e certe convenzioni sociali o regole non valgono più: così certi matrimoni civili sono oggi paragonali a sfarzo a quelli religiosi, gli stessi comuni mettono a disposizione residenze prestigiose. Questo ha evidentemente ridotto l’attrattiva dei matrimoni religiosi e fatto lievitare i costi delle cerimonie religiose per cercare di limitare i danni.
Così i clericali pensano ad aiuti di stato per un’azienda in crisi. Pensare che la religione millantata per i poveri e per i valori si debba attaccare alla magnificenza dei ricchi, al commerciale, a motivazioni così terrene come il costo di un’acconciatura …..Si potrà detrarre anche il costo della carrozza d’oro, della limousine e della Ferrari?
Maurizio e Diocleziano
In Francia è la Chiesa francese che si occupa di riscuotere il denaro per poter pagare i suoi preti . In ogni diocesi ci sono gli benevoli che vanno dare presso tutte le case un busta dove è scritto ” Denier du Culte ” ( Denaro del culto ) La busta rimane anonima e ognuno da quello che vuole oppure non da nulla . Lo stipendio del prete si aggira attorno a Euros 950 al mese ( offerte per le messe comprese ) In molte diocesi, il vescovo percepice lo stesso stipendio .
Ecco, il sistema francese mi piace di più, però l’ideale sarebbe che i preti ci pagassero le tasse sulle somme percepite, mentre i donatori non dovrebbero poterle dedurre dall’imponibile. Dedurre le donazioni equivale a scaricare su altri parte di quanto non incassa l’erario, poiché il fabbisogno dello stato non cambia. Ma i politici non lo sanno, però sperano di essersi guadagnati il paradiso.
I donatori non possono dedurre queste donazioni in busta perchè non sono ciffre dimostrabile perchè sono anonime e in valuta . Quest’ anno ( Il Denier du Culte va raccolto durante la Quaresima ) si calcola che 2,6% della popolazione della mia ex-diocesi ha fatto un offerta alla Chiesa .