Atei e agnostici a congresso

Sabato 11 e domenica 12 maggio si svolgerà, a Rimini, il XII Congresso dell’Uaar che traccerà un bilancio degli ultimi tre anni, ma sarà anche occasione per riflettere sulle sfide future in materia di ragione e laicità.

Dal passato Congresso a oggi tante le iniziative messe in piedi: dal Festival laico umanista — una tre giorni di eventi organizzati in occasione del trentennale dell’Uaar, a Senigallia — al primo Convegno internazionale dell’associazione — (sullo status giuridico del non credente in Europa), i cui lavori sono stati aperti al Parlamento europeo a Bruxelles — dall’inaugurazione presso la sede nazionale, a Roma, della prima Biblioteca laico-umanista in Italia, iscritta nel circuito delle Biblioteche degli Istituti di Cultura, allo stanziamento di una Borsa di ricerca presso il Dipartimento di Diritto ecclesiastico dell’Università di Firenze, fino al lancio, nel novembre scorso, del Rapporto 2018 sulla libertà di pensiero nel mondo presso la Sala stampa della Camera dei Deputati.

I delegati dei circoli che converranno a Rimini da tutta Italia saranno tra l’altro chiamati ad eleggere il nuovo segretario in una rosa di tre candidati.

«L’associazione — questo il bilancio della segretaria uscente, Adele Orioli — è ormai una solida realtà nel panorama italiano, essendosi ritagliata un ruolo di primo piano nella lotta per la laicità dello Stato e per il pensiero non religioso, ma c’è ancora tanto da lavorare. Il Congresso sarà occasione per fare il punto della situazione e per individuare azioni sempre più efficaci per conseguire gli obiettivi che ci siamo dati».

Partecipano ai lavori Giulio Ercolessi, presidente della Federazione Umanista Europea, Carlo Flamigni e Valerio Pocar, presidenti onorari Uaar.

Comunicato stampa

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