L’ultima clericalata della settimana è stata giustamente assegnata all’asl Torino 4, che ha deciso che in ogni stanza di ospedale sia presente un crocifisso. L’ennesima soddisfazione per gli identitaristi capitanati da Salvini è stata soltanto parzialmente offuscata da alcuni commenti critici. Tra questi, il più interessante è stato un articolo di Elena Loewenthal pubblicato sul quotidiano piemontese per eccellenza, la Stampa.
È importante che, anche da parte ebraica, si manifesti pubblicamente il disagio per la concessione, da parte dello stato, di un privilegio riservato alla confessione religiosa maggioritaria – un privilegio che, inevitabilmente, costituisce anche una discriminazione nei confronti di chi cattolico non è. Non è la prima volta che accade e non è certo l’unica comunità di fede a dissentire: in fondo, quasi tutti i fedeli delle confessioni di minoranza (ortodossi esclusi) farebbero volentieri a meno di essere costretti a osservare il crocifisso, mentre soffrono nel letto di un ospedale. Il problema, per loro, è un altro: come esprimere tale disagio.
È un problema che emerge nello stesso articolo di Loewenthal, quando descrive l’attivismo per avere muri laici “una battaglia per il ‘vuoto’ simbolico”. Non è così. L’Uaar, che attraverso la sua socia Soile Lautsi è stata protagonista dell’azione giuridica che è arrivata fino alla grande camera della Corte europea dei diritti dell’uomo, ha anche promosso la campagna La fede non è uguale per tutti. Non esponiamola nelle scuole, che è stata accompagnata da una consultazione online sulle (innumerevoli) alternative al crocifisso. Il sondaggio ha visto primeggiare la citazione dell’articolo 34 della costituzione, quello che stabilisce che “la scuola è aperta a tutti”. Anche se, a ben vedere, le esclusioni cominciano non a caso quando ormai ci si è entrati.
Al posto del crocifisso, Loewenthal propone di esporre una bandiera. Anzi, due: quella italiana e quella europea. Alla ricerca di “un’alternativa laica, unificante, innegabile”. La proposta potrà far storcere il naso a qualcuno perché “odora” di nazionalismo ed è fuori luogo nella stanza degli ospedali, e potrà piacere ad altri che ricordano l’origine illuminista del tricolore o che sentono l’esigenza di ridare un valore allo stato. In qualunque modo la si pensi, sarebbe un bel passo avanti rispetto al crocifisso. Ma è soprattutto l’impostazione di Loewenthal che ci trova ampiamente d’accordo. Perché, per quanto squallido ci appaia lo slogan “prima gli italiani”, è comunque meno escludente di “prima e soltanto i cattolici”. Anche se in molti non lo notano.
Ai sovranismi che costruiscono muri divisori si affianca infatti un altro sovranismo, che pretende e ottiene di imperare (per nulla simbolicamente) su muri che appartengono a tutti, anche a noi. Ma che di tutti, e di tutti nello stesso modo, certamente non sono ancora. È per questa ragione che, nessuno escluso, dobbiamo impegnarci affinché chiunque si senta a casa propria.
Raffaele Carcano
Dubito che la proposta fatta da una di origine ebraica possa godere di attenzione, nell’attuale clima. Mi stupisce che non evidenzi il fatto che in nome di quel simbolo gli ebrei sono stati per secoli discriminati e perseguitati, come i valdesi e altre confessioni (e non).
Credo, però, che nell’attuale clima politico, soprattutto in Italia, la bandiera UE non goda di un grande potere unificante (come fino a pochi anni fa la stessa bandiera italiana), UE che tra l’altro viene attaccata per non aver messo nella costituzione le nostre presunte radici cristiane. Francamente non capisco questa ossessione per i simboli “unificanti”.
Anche lo slogan prima gli italiani è ingannevole, non è solo escludente nei confronti dei non italiani per cittadinanza, ma anche nei confronti di quelli non omologati: perché sottintende cattolico e di una certa parte politica (ed etnia). E’ dello stesso livello dell’America First di Trump, molto utilizzato dai suprematisti bianchi del Ku Klux Klan. Paradossalmente potrebbe essere più includente “prima i cattolici” (quali, però?).
Roberto V
” L’UE che tra l’altro viene attaccata per non aver messo nella costituzione le nostre presunte radici cristiane ”
L’ ultimo attacco viene dal ministro dell’ interno durante un intervista a Radio Maria…
Ma il progetto di Costituzione Europea di 2005, l’ aveva letto quando fu votato a l’ unanimita una sera al Parlamento italiano ? Fu votato probabilmente senza che la stragrande maggioranza dei deputati italiani avessero almeno letto alcune pagine di un trattato di piu di 300 articoli, alcuni molto impegnativi, il tutto nell’ indifferenza generale ( 2 o 3 righe il giorno dopo sul giornale !! ) allorchè in diversi paesi avevano chiesto il referendum per la sua ratificazione o no ( fra l’ altro la Francia ) Questi paesi hanno bocciato questo trattato, non soltanto per questo motivo di ” radici ” cristiane ma sopratutto per il contenuto di stampo liberista e antisociale di questo trattato ( Esempio – Costituzione francese ” Ogni cittadino ha il diritto al lavoro – Costituzione europea ” Ogni cittadino ha il diritto di lavorare – Bella differenza e cosi via per tutto il trattato ) . Meno male che in altri paesi il ” Trattato ” stampato e venduto in librerie e edicole fu un best seller e anche oggetto di ampi dibattiti pubblici .
E davvaro triste constatare che in questo paese, l’unica cosa che si è ritenuto di questo trattato di 2005, siano l’ allusione alle pseudo radici cristiane .
Non solo le radici giudaico-cristiane: si danno da fare anche per far passare come vera la stupidaggine dell’ispirazione alla madonna per il simbolo delle 12 stelle dell’Unione Europea. (vedi WP).
E significativo anche il fatto che il paese dove regolarmente si trova qualcuno di nuovo che si lamenta per questa non riconoscenza delle pseudo radici cristiane dell’ Europa è forse l’ Italia . Due anni fa, a seguito della fake news sugli presunti panini con la mortadella rifiutati agli scolareschi per rispetto degli allievi musulmani, un direttore d’un giornale toscano scrisse ” Fu un grave abbaglio di impronta laicista imposto dal referendum in Francia nel 2005 il rifiuto di inserire nella Costituzione europea il riferimento alle radici giudaico-cristiane ….” ( non ho ancora capito il rapporto fra mortadella e radici cristiane…) , poi la giornalista L. Scaraffia che due mesi fa mette in rapporto l’ incendio di Notre Dame e ” la sciocca e superficiale dibattito che ha impedito la menzione delle radici cristiane etc etc ” portando soltanto a ” ceneri e rovine fumanti “…E ovvio che i contenuti veramente gravosi per operai e classe laboriose interessavano poco queste persone .
Mettere un crocifisso in un ospedale è come mettere un elenco dei segni zodiacali in un osservatorio astronomico.
Volevo postare alcune considerazioni in margine all’articolo di Carcano (che in linea di massima condivido)… ma poi mi sono ricordato di una testimonianza straordinaria di Marco Accorti apparsa alcuni anni fa su L’ATEO (2012 /3) che non ho ritrovato, ma che si può leggere su GOOGLE cliccando : Marco Accorti – i tumorati di dio (tumorati. non è un refuso, si capirà il perchè.
E’ – ripeto – una testimonianza straordinaria, per il valore dell’autore, ma soprattutto per la circostanza in cui è stata scritta. Vale ben più di qualunque cosa potrei dire io. Se non l’avete già letta a suo tempo, consiglio di farlo ora.
Grazie del rimando all’articolo di Marco Accortii, Bruno.
Comunque i soci possono leggerlo nell’archivio dell’ateo qui nel sito.
Da leggere. Interessante segnalazione e testimonianza. Evidentemente i cattolici hanno bisogno di privilegi per poter vivere e non concepiscono i diritti degli altri.
La soluzione più democratica sarebbe mettere a disposizione dei ricoverati un semplice chiodo, al quale ognuno possa appendere ciò che preferisce. Forse i semplici finiranno con l’adorare il semplice chiodo? O non si accorgeranno nemmeno della sua presenza e dimenticheranno la sua funzione…
Ascoltati il chiodo degli skiantos, il tuo commento acquisirà nuova luce.
😆
Perchè voler a tutti costi mettere per forza un simbolo religioso visto che ormai le stanze d’ ospedale sono sempre piu piccole e perchè metterci delle bandiere ( in un ospedale, ritengo che sia un idea assurda ) I muri nudi danno fastidio ? Accanto ad ogni letto d’ ospedale si trova un comodino da letto ed ognuno ha il diritto di metterci una statuina, una bibbia o un corano a secondo delle sue credenze ( o non credenze ) e cosi si rispetta l’ intimita di ognuno . Ma questo è forse chiedere troppo a questi forzenati dell’ identitarismo cattolico !! ( Non conosco gli ospedali della zona di Torino ma forse le stanze sono ancora di 6, 10 o 12 letti come 50 o 100 anni fa ..?? ) .
se non conosci e sai di non sapere, beh allora non denigrare gratuitamente
Ergaster
“se non conosci e sai di non sai di non sapere, beh allora non denigrare gratuittamente ” …
Se ti riferisce al mio commento, è proprio è una forma di ironia perchè non posso immaginarmi che nel 2019 , ci siano ancora in Italia ospedali con stanze di 6 , 10 o 12 letti come era il caso un centinaio di anni fa nei paesi dell’ Europa occidentale .
Mi sovviene che Pasolini ebbe a dire che siamo figli di un paese morto.
Se proprio si vuole affiggere al muro qualcosa nelle stanze di un ospedale, se non fossimo figli di un paese morto, affiggeremmo il dettato dell’articolo 32 della Costituzione; di quella carta, cioè e in minuscolo, che i cialtroni a loro volontà modificano senza interpellarci e calpestano ogniqualvolta fa loro comodo.
Ma, in linea generale, non capisco tutta ‘sta mania per i simboli.
Non ci sarebbe bisogno di simboli se si sostenessero argomenti validi di per sé.
Nessun filosofo greco marchiava le proprie tesi con simboli.
La religione necessita più che mai di simboli essendo il potere il loro fine principale.
Qualcuno dovrebbe spiegare alla Loewenthal che molto probabilmente il motivo per cui ai cristiani piace vedere il proprio Messia crocifisso è perché era ebreo.
Dici che l’ossessione attuale sia dovuta al fatto che da pochi anni, hanno scoperto che Gesù fosse ebreo, dopo che per 1900 anni lo avevano “rimosso” e nascosto?
Non ho mai sentito un ebreo che si esprima esplicitamente approposito dell’antigiudaismo, che si storpia in antisemitismo: chissà perché! dal momento che semiti sono pure gli arabi, addebitando come la Storia dice ai cristiani quell’atteggiamento. Evidentemente anche agli ebrei va bene così. L’ignoranza è la casa base delle religioni. E l’ipocrisia ne è il muro maestro. La falsità sono le finestre del suo edificio.
E i simboli religiosi i decori di quei muri, visibili anche attraverso quelle finestre.
Intendo dire che i cristiani non sopportando che sia ebreo, anche se è il loro Messia, gli piace vederlo soffrire. 🙂
Credo che la maggioranza dei cattolici sia convinta che Gesù fosse caucasico e parlasse latino… 😆
Faccio fatica a comprendere perché mai un paziente dovrebbe trarre giovamento dalla visione di un moribondo in croce.
Maurizio
Quando il cervello « soffre » inventa….
Tutto ciò che è recente nel cervello è ricollegato alle vecchie strutture. Grazie a questa associazione, la ragione può in determinate situazioni controllare le emozioni, quando non la sopraffanno……
Cio’ che spiega la stragrande maggioranza dei miracoli non è altro che questo straordinario livello di speranza –o profonda convinzione- che provoca in determinati casi un’inondazione dell’organismo da linfociti « killer » (interferoni e altri antimicotici naturali prodotti sia dal sistema immunitario che da cellule tissulari) che uccidono le cellule cancerogene, ad esempio provocando a volte una totale remissione della malattia. In questi e ben altri casi l’autosuggestione (condizionamento emotivo o psichico) puo’ essere determinante sia per certe remissioni o guarigioni (effetto placebo), ma anche il contrario, cioé la causa stessa di varie patologie (effetto nocebo).
È inoltre comune osservare che alcune persone, semplicemente leggendo la nota esplicativa che si trova nella scatola dei farmaci, inizieranno a sviluppare spensieratamente quasi tutti i segni elencati !
@ Maurizio
E’ chiaro che un credente cristiano vede nel crocifisso, non tanto un uomo torturato in fin di vita, ma l’immagine del morente che – se confida in dio – poi vivrà in un’altra vita. Un ateo ovviamente non lo vedrà allo stesso modo, ma (ti rimando alla testimonianza di cui sopra), non per questo non comprenderà il comportamento del credente. Vista la condizione in cui si trova un paziente, magari in fase terminale, credo che nei suoi confronti si possa provare anche solidarietà.
Siete degli svergognati, il crocifisso ha una sua utilità:
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