Mai come nella giornata della crisi di governo religione e laicità hanno tenuto banco al Senato. Ha spiazzato tutti Giuseppe Conte, che nei suoi ultimi minuti da premier attacca Salvini ricordandogli come «il principio di laicità alla base dello stato moderno» venga oscurato dalla propaganda a colpi di simboli religiosi. Un sussulto laico di cui essere lieti, ma che non cancella quattordici mesi di silenzio, né l’esibizione del santino di Padre Pio nel salotto di Bruno Vespa.
Per tutta risposta Salvini sfodera il rosario nell’aula di Palazzo Madama, lo bacia e promette che fino alla fine dei suoi giorni chiederà per l’Italia la protezione del cuore immacolato di Maria, chiudendo il suo intervento con una citazione di Giovanni Paolo II. Prende quindi la parola Matteo Renzi, che per criticare la politica dei porti chiusi di Salvini non trova di meglio che usare a sua volta la religione, preferendo passi del vangelo a leggi e trattati sui diritti umani fondamentali.
Una desolante disputa, a ben vedere. Perché il malcostume istituzionale di sventolare rosari è solo la punta dell’iceberg dei condizionamenti religiosi ai danni dei cittadini. Alcuni esempi? Come i suoi predecessori anche il “governo del cambiamento” nulla ha fatto per rivedere il meccanismo dell’Otto per mille, come da pluriennali raccomandazioni della Corte dei conti. Nulla ha fatto il Parlamento nell’anno di tempo che gli aveva dato la Corte costituzionale per legiferare sul suicidio assistito. E immutata si preannuncia la situazione discriminatoria che colpirà gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico ormai alle porte.
Per quanto sconfortante, il dibattito che ieri al Senato ha visto protagonista la religione in politica ha avuto il merito di sentire rivendicato in tale sede il principio della laicità delle istituzioni, supremo principio costituzionale riconosciuto trent’anni fa in una storica sentenza della Corte costituzionale. L’Uaar dedicherà alla ricorrenza un convegno all’università di Firenze, nella sede di Villa Ruspoli, il 27 e 28 settembre prossimi. Chissà che non possa essere utile a una classe politica un po’ spaesata sull’argomento.
Roberto Grendene
Penso che l’ ostentata e, secondo me, finta religiosità di Salvini sia stato un grosso passo falso in quanto l’ appartenenza religiosa o anche no del popolo italiano non é più una discriminante politica in grado di orientare il voto nell’ urna.
Del Rio, Rosi Bindi, Prodi, … e mille altri mi darebbero ragione.
E pensare che il partito che rappresenta è (era) il partito del dio Po… d’accordissimo sulla finta & fasulla religiosità del ministro dell’inferno, che ostenta & sbandiera solo in talune circoscritte occasioni, come queste, e dimenticandosene nelle discoteche della Riviera romagnola.
sì, sono d’accordo.
poi è anche e sempre una questione di credibilità e salvini deve trattenersi dal ridere quando si affida a gesù bambino o a maria santissima, si vede benissimo!
un graziano del rio ad esempio, avrebbe avuto almeno dalla sua la credibilità, per quanto biasimabile comunque sia una simile mossa!
Che piacere rivederti e risentirti, mia diletta! 🙂
mi vedi anche Diocleziano? 😂 Anch’io, e 6 sempre biutiful ❤
In realtà mi sembra che si possa dire che è in linea con la classica superstizione italiana e con l’atteggiamento identitario. Evidentemente Salvini sfrutta la superstizione italiana. Baciare un rosario, un santino, affidarsi alla madonna non è molto differente dal calciatore che si fa il segno della croce prima di entrare in campo o da chi riempie casa e auto di santini e crocifissi. Tra l’altro come un esperto faceva notare il rosario lo si recita, non lo si bacia. Salvini avrebbe dovuto recitarlo durante il discorso di Conte. Certo che Conte paladino della laicità ……….
Comunque adesso che l’Italia è stata affidata al cuore immacolato di Maria possiamo stare tutti più tranquilli ……
Riguardo alla laicità il problema è che è un concetto non chiaramente codificato, soggetto quindi ad interpretazioni. Non a caso la chiesa ed i cattolici allineati parlano di “vera laicità” quando alla chiesa ed alla religione viene concesso ampio spazio e potere e di laicismo il voler ridimensionare il loro potere ed ottenerne una vera separazione di ruoli.
Quando conduce fa dormire, ma quando scrive è spesso divertente: Massimo Gramellini
“Per conto di D’Io”
Più che una crisi di governo, è una crisi mistica. La Trinità al centro dell’inquadratura: Conte, Salvini e Di Maio. Padre, Figlio e Spirito Stanco. La presidente del Senato in viola quaresima. Salvini che si ingobbisce sulla sedia per sbaciucchiare il rosario come una beghina. Renzi, l’ego della bilancia, che legge un passo del vangelo «ovviamente secondo Matteo». Salvini, in attesa delle stimmate, che cita papa Wojtyła e raccomanda l’Italia al cuore immacolato di Maria. Toninelli concentrato al punto da sembrare illuminato, o fulminato. C’è persino un miracolo, la resurrezione di Scilipoti. Bisogna riconoscerlo: in quasi mezzo secolo di potere la DC, che pure si chiamava Cristiana, non arrivò mai a tanto. Scalfaro aveva la spilla dell’Azione Cattolica all’occhiello, ma non la brandiva di continuo. Quanto a De Gasperi, si limitava ad andare a messa con Andreotti. Uno parlava con Dio e l’altro col prete, scrisse una volta Montanelli. Sì, ma a me il prete rispondeva, chiosò Andreotti, e la questione fini lì.
Adesso il mondo dello spettacolo annovera ben tre don Matteo, però solo il più anziano non oscilla nei sondaggi, quello che da giovane faceva a botte al cinema con Bud Spencer. Gli altri due fingono di darsele tra loro in Parlamento. Il lombardo è un parroco alla mano, purché accessoriata di telefono per i selfie. Il toscano è un prelato algido, però ironico. Ostentano simboli e testi religiosi, ma non abbiate paura: rimangono ostinatamente in missione per conto di D’Io.
A me non dispiace che in Italia ci siano politici che esibiscono santini, bacino rosari o che invochino aiuti ai santi o alle madonne a me dispiace che, qualora volessero, non possano bestemmiare.
Parrebbe un complotto diabolico… nel marzo 2009 Ratzinger, nel suo primo viaggio apostolico in Africa, va a dire agli africani che la distribuzione dei preservativi non permetterebbe di superare il problema dell’AIDS, ma anzi lo aggraverebbe. Questo passo indietro sui preservativi, oltre ad avere un effetto sulle epidemie, ne ha anche sulla crescita demografica dell’Africa, che attualmente conta una popolazione di 1,2 miliardi. Chiaramente le epidemie e la sovrappopolazione non sono le uniche cause della migrazione in massa verso i continenti più vicini, ma sono comunque due voci importanti. Negli ultimi anni Bergoglio dice in continuazione: ”Voi venite pure, e voialtri accoglieteli tutti.” Salvini ha sempre detto di volerli respingere tutti, ma si mostra in continuazione “con la corona en man”, gesto rituale con cui ambirebbe al placet delle sacre gerarchie.
L’esibizione del santino di padre Pio la trovo una sfumatura di colore, magari sincera, non è perdonabile invece i mesi di silenzio. Secondo me se tolto un sassolino dalla scarpa, Salvini è indecente nell’uso politico che fa del rosario e della religione.
Intendi l’esibizione di Conte?
Salveenee è indecente sempre & comunque, qualsiasi cosa dica o faccia…