Il film “The perfect candidate” di Haifaa Al Mansour è la pellicola insignita quest’anno del Premio Brian, assegnato fin dal 2006 dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar).
“Il film – spiega la giuria – denuncia la difficile condizione delle donne in un paese islamico fondamentalista, l’Arabia Saudita, attraverso il percorso della protagonista, ostacolata nella vita lavorativa e nell’impegno politico da una misoginia diffusa e sedimentata nelle istituzioni. La regista mostra con ragionevole speranza il contributo che le donne saudite possono dare alla società emancipandosi dalle anacronistiche tradizioni”.
Il Premio Brian, dal nome del film satirico dei Monty Python “Brian di Nazareth”, viene conferito ogni anno alla pellicola che meglio evidenzia ed esalta «i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose».
Vincitori delle passate edizioni del “Premio Brian”, che è ufficialmente riconosciuto dalla Mostra, sono stati: nel 2006, “Azul oscuro casi negro” di Daniel Sanchez Arevalo; nel 2007, “Le ragioni dell’aragosta” di Sabina Guzzanti; nel 2008, “Khastegi” di Barman Motamedian; nel 2009, “Lourdes” di Jessica Hausner; nel 2010, “I baci mai dati” di Roberta Torre; nel 2011, “Le Idi di Marzo” di George Clooney; nel 2012, “Bella addormentata” di Marco Bellocchio; nel 2013, “Philomena” di Stephen Frears; nel 2014 “Mita Tova” di Tal Granit e Sharon Maymon; nel 2015 “Spotlight” di Tom McCarthy; nel 2016 “La ragazza nel mondo” di Marco Danieli; nel 2017 “Les bienheureux” di Sofia Djama; nel 2018 “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini.
La giuria è composta da Michele Cangiani, Paola Casanova, Paolo Ferrarini, Paolo Ghiretti, Maria Giacometti, Chiara Levorato, Marcello Rinaldi, Maria Turchetto.
Maggiori informazioni: www.uaar.it/uaar/premio-uaar-venezia.
Comunicato stampa
Ho letto anche di questo film presente alla “Mostra” (ma non è sessismo? 🙂 ) di Venezia:
https://stanzedicinema.com/2019/09/05/venezia-2019-un-divano-a-tunisi-arab-blues/
Sicuro che chi ha scelto il nome del premio ha visto il film 🙂 :
https://www.youtube.com/watch?v=1Y7Se_MjpZs