«In un paese normale sarebbe considerato doveroso. In un paese con un deficit alle stelle e che da mesi dibatte su come rilanciare l”economia è scandaloso non averci già pensato. Ma meglio tardi che mai».
Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), commenta così l’iniziativa di 76 senatori del Movimento 5Stelle che oggi hanno depositato un ddl volto a recuperare l’Ici non pagata dalla Chiesa tra il 2006 e il 2011 e a far pagare l’Imu per quegli immobili sfruttati commercialmente ma che «eludono l’imposta». Ddl che i parlamentari sono pronti a tradurre in un emendamento alla legge di bilancio.
«Sulla vicenda – spiega Grendene – si è espressa persino la Corte di giustizia europea che nel novembre dello scorso anno ha stabilito che l’Italia ha l’obbligo di recuperare le somme dovute. Ciononostante, l’allora ministro Tria ha fatto orecchie da mercante, costringendo la Commissione europea a un nuovo richiamo, in giugno. Ora, finalmente qualcosa sembra muoversi».
«L’iniziativa dei 5S – prosegue Grendene – ha peraltro dalla sua la maggior parte dei cittadini italiani, considerato che secondo il sondaggio che l’Uaar ha commissionato alla Doxa all’inizio dell’anno, il 54% degli italiani è favorevole alla tassazione degli immobili ecclesiastici tutti e un altro 30% a quella degli immobili per cui incassa profitti».
«Per le casse del nostro paese sarebbe una bella boccata d’ossigeno. Speriamo sia la volta buona».
Quello che non ho ancora capito è invece dal 2012 ad oggi come funzionano le cose. Suppongo che l’ici la paghino, o no?
Dal 2012 l’Ici non esiste più, è stata sostituita dall’Imu. E no, non la pagano lo stesso perché il furbone di Monti ha fatto in modo che i privilegi siano basati su criteri non contestabili dall’Ue, vedi qui:
https://blog.uaar.it/2014/07/08/governo-definito-valore-retta-simbolica-7mila-euro/
Le classiche leggi ad personam all’italiana. Si vede chiaramente che hanno perfezionato un metodo ad hoc per non far pagare le tasse alla chiesa cattolica, dopo gli “errori” precedenti che hanno permesso alla UE di intervenire sull’ICI.
Il costo medio andrebbe riferito a parità di condizioni e non sul totale, visto che i costi per studente sono variabili anche di 10 volte a seconda delle realtà ed i settori in cui le scuole paritarie sono più attive sono quelli più economici. In più la retta va addizionata di tutti gli incentivi e privilegi che ne permettono la riduzione, altrimenti si effettua un confronto palesemente distorto e favorevole.
E’ incredibile riscontrare come uno stato che ha perennemente bisogno di soldi ritenga intoccabili certe categorie e spenda tempo e denaro ed inventi scuse per evitare di farle pagare.
Spero che i 5Stelle non si rimangino la cosa come con la Raggi. Temo che, però, la cosa possa essere bloccata dai numerosi “democristiani” del PD e di Italia Viva. Basta vedere quello successo con la storia di Fioramonti ed il crocifisso e lì non c’erano soldi in gioco.
Infatti, in generale non capisco perché la sanità privata e le scuole private non debbano pagare l’imu sui loro edifici.
Riguardo a conventi, monasteri, alberghi gestiti dalla chiesa? Suppongo che neanche paghino niente.
Era ora! Chissà quante madonne piangeranno… 😛
E’ solo una proposta purtroppo. Credo che se verrà approvata, faranno subito degli emendamenti per un condono o per modifiche ad hoc delle modalità di calcolo dell’arretrato. O li faranno rimborsabili in comode rate in 80 anni……senza interessi ….