Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che
ha presenziato, con il presidente della Conferenza episcopale cardinale Gualtiero Bassetti e nella sede dell’Unione superiori maggiori d’Italia (ente religioso), al seminario di studio “Autonomia, parità e libertà di scelta educativa in Italia e in Europa”.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha commentato la bufala della recita di Natale annullata a Moie (AN) per non offendere bambini di origine straniera lamentando il “fanatismo ideologico” che porta a “censurare ogni simbolo e tradizione della nostra cultura”. Stessa cantonata presa anche dal leghista Matteo Salvini, che ha twittato: “il problema è nella testa di qualche pseudo-insegnante che ha sbagliato mestiere.”
Il presidente della Consulta provinciale degli studenti di Trento Leonardo Divan (Lega) ha auspicato una legge provinciale per imporre alle scuole di fare il presepe.
Il leader leghista Matteo Salvini ha incontrato “segretamente” il cardinale Camillo Ruini, una figura influente della Chiesa cattolica italiana ma attualmente in minoranza tra i vescovi. A fare da tramite sarebbe stato Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega, che aveva già incontrato il prelato qualche mese fa.
La redazione
La presidentessa del Senato Elisabetta Casellati è colei che dall’alto della sua eccezionale esperienza ingegneristica ed idraulica, forse se la fa addosso più che spesso, ha affermato che il MOSE a Venezia deve essere finito!
Le si può ben passare una stupidaggine in fatto di laicità dello Stato e delle sue istituzioni.
Non si sa più cosa inventare, a cosa correre dietro, che commento fare, per prendere a calci nel sedere questi cialtroni.
Immagino quanto sarà stato super partes il seminario sulla parità e libertà di educazione presso l’istituto religioso e col cardinale. É noto quanto la chiesa cattolica sia stata per la liberta di educazione e di pensiero. Mera difesa dei propri interessi e battere cassa spacciati per libertà, con rappresentanti dello stato complici.
Per non parlare di volontà di predominio e mantenimento dei privilegi, il tutto millantato come la VERA LAICITÀ, in opposizione al “laicismo” dei non credenti
Ho letto che la Regione Piemonte ha inviato una lettera a tutte le scuole chiedendo di fare il presepe, l’albero e le recite di Natale, di fare il necessario per festeggiare la natività, ritenendo che questo sia utile anche per l’integrazione, trasmettendo la nostra cultura e tradizione.
Integrazione anche dei non credenti perché l’italiano può essere solo cattolico? Rimettete allora la religione di stato ed eliminate l’ora alternativa. Almeno sareste meno ipocriti ….
L’albero di Natale è una bellissima tradizione pagana, la recita a scuola può avere un argomento del tutto laico o fiabesco, le decorazioni sono affascinanti per grandi e bambini; l’unica cosa inappropriata, che non va assolutamente fatta in una scuola statale, è il presepe, a meno che non si dica ai bambini che si tratta di una leggenda come quella degli gnometti del bosco.
@Mafalda
Andiamo Mafalda,anche il presepe per dei bambini e’,come dici tu stessa,un
argomento “fiabesco”,senza bisogno di dirlo esplicitamente.
Pretendere di eliminarlo in nome della laicita significa ripetere la sciocchezza
del crocifisso, e fornire alla controparte un facile argomento per criticare chi
fa tante storie per qualcosa di cosi innocuo e insignificante.
L'”Insignificante ” ovviamente si guardano bene dal dirlo esplicitamente,lo lasciano intendere surrettiziamente.
E’ stomachevole quando qualche autorita scolastica pretende di eliminare presepi o simboli analoghi in nome dell'”integrazione” e della pretesa di non
offendere culture diverse,dando prova di servilismo da vero leccapiedi.
La maniera per fargliela smettere c’è: assecondarli oltre ogni limite, per esempio spiegando chiaramente che il bimbo non è figlio del vecchio marito ma di un essere alieno, invisibile e che ha ingravidato l’ignara donna a sua insaputa, e glielo ha comunicato a cose fatte con un messaggino portato da una creatura mitologica.
D’altronde è ciò che ci hanno insegnato a scuola quando spiegavano le marachelle di Zeus.
L’albero di Natale è di origine pagana, ma viene presentato falsamente come cristiano e non appartiene alla tradizione italiana, ma nordica da cui è stato importato negli ultimi decenni.
Le recite richieste sono a tema natività, quindi espressamente religiose e si richiede di celebrare l’aspetto religioso della festa.
L’ossessione per fare presepi e celebrazioni religiose è recente. Dovremmo essere nell’epoca della scelta, quindi la scuola dovrebbe poter scegliere esattamente come faceva in passato.
Noi non abbiamo mai fatto il presepe a scuola neanche 40-50 anni fa, né a casa, perché dovrebbe essere oggi obbligatorio per i nostri figli? Presepe e crocifissi sono simboli di potere e dell’idolatria cattolica.
La nascita di un bambino è una qualcosa di bello e di “magico”, ma di reale quanto può esserlo la speranza del domani. E’ certo più “fiabesco” del crocifisso!
Sarei d’accordo con Diocleziano, lasciamoglielo fare, una nascita come le altre, senza l’ambaradan fiabesco di pastorelli e pecorelle, precisando che la tradizione nasce dal racconto di uno solo dei quattro evangelisti, che forza storicamente un censimento, in modo da far viaggiare la famigliola, in modo da far partorire la poveretta in una stalla, in modo da far funzionare la profezia della bibbia…. Una fake news, sostanzialmente: più tradizionale di così!
Brava Mafalda, condivido ! Quando eravamo di casa in Italia, la mia nipotina piu grande che andava al secondo anno della scuola dell’ obligo ( e che non faceva l’ ora di religione ) un giorno tornando di scuola mi chiese ” Nonno, chi è Gesu ” e io ho risposto ” E un uomo un po come il babbo Natale , che non esiste ” .
Io da dove Vi scrivo (zona Aquisgrana che però è una zona a maggioranza cattolica ) avrei grande difficolta a mandarvi clericalate – L’ unica volta che ho sentito ( o letto ) nominare il Papà era su un rivista e si trattava del vecchio Papa Ratzinger che ” stava bene nonostante l’ età ” .