La clericalata della settimana, 51: la Giunta della Regione Sardegna ha stanziato 7,8 milioni di euro a favore delle diocesi

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della Giunta della Regione Sardegna che

ha stanziato 7,8 milioni di euro a favore delle diocesi dell’isola per realizzare 9 nuovi oratori. “Nell’ambito del rapporto di amicizia e collaborazione tra la Regione e la Chiesa sarda”, ha dichiarato il presidente regionale Christian Solinas.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il liceo statale “Pilo Albertelli” di Roma ha consentito una visita pastorale “a sorpresa” di papa Francesco, nel corso di una giornata di studio dedicata alle migrazioni.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato a papa Francesco, per il suo compleanno, un messaggio di auguri in cui rileva tra l’altro: “Le Sue visite pastorali in Italia hanno rinsaldato la particolare vicinanza al nostro Paese e la speciale valenza dei rapporti tra la Chiesa Cattolica e lo Stato italiano, caratterizzati da forti convergenze e sintonie”.

Diversi politici clericali hanno attaccato la preside dell’istituto comprensivo Agrigento-Centro per aver annullato una messa durante l’orario scolastico. Il capogruppo della Lega ad Agrigento, Nuccia Palermo, ha parlato di “censura” e “sottomissione”. Non poteva mancare Matteo Salvini, che ha espresso “vergogna” e ha minacciato di inviare “personalmente un presepe a questa preside, che evidentemente ha fallito nella sua missione”. Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, è arrivato a sostenere che la messa natalizia a scuola sia una “tradizione plurisecolare che si alimenta della matrice cristiana, giudaica ed ellenica alla quale si ispira la civiltà occidentale”.

Da segnalare in questi giorni Matteo Salvini, alfiere della crociata di Natale, che strumentalizza persino il presepe per fini politici. Al congresso della Lega si è presentato con un presepe in mano, donatogli da un artigiano, e ha concionato durante il suo intervento proclamando il suo partito “ultima ancora di salvezza per il popolo cristiano occidentale”. In un successivo comizio ad Ancona ha sostenuto che “qualcuno vorrebbe cancellare il Natale”: “penso che gente che ritenga pericoloso il presepe e Gesù bambino sia gente che vada curata perché pericolosa lei stessa”, ha aggiunto, insultando i laici. Nel clima di isteria “presepista” della destra confessionale non è mancata una bruttissima gaffe del profilo Twitter della Lega, con la riproposizione (gli amministratori assicurano per errore) di un fotomontaggio di Gesù al congresso leghista che tiene in mano un presepe e cita i camorristi di Gomorra: “E mo c’aripigliamm tutt kill ke’ o nuost”.

Gli eurodeputati della Lega hanno organizzato al Parlamento Ue di Strasburgo un flash mob con riproduzioni del presepe per protestare contro l’atteggiamento troppo laico delle istituzioni europee.

Il Consiglio comunale di Grosseto ha approvato una mozione presentata da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Casa Pound per obbligare ogni scuola comunale e il municipio ad allestire un presepe, “ben visibile e di consone proporzioni”. Per ogni allestimento sono stati stanziati 500 euro. Il sindaco di Siena Luigi De Mossi si è detto favorevole a seguire l’esempio di Grosseto per imporre il presepe nel palazzo comunale perché “la cultura cristiana non può essere messa da parte”.

Fratelli d’Italia ha protestato contro l’affissione di un manifesto, giudicato offensivo verso il cristianesimo, dell’artista Hogre visibile all’esterno del Museo di arte contemporanea di Roma. In una nota, il capogruppo alla Regione Lazio, Fabrizio Ghera, e il capogruppo dello stesso partito in Campidoglio a Roma hanno intimato di “far rimuovere urgentemente la locandina blasfema, indegna e offensiva non solo dei cristiani ma anche di Roma. Anche la leader del partito di estrema destra, Giorgia Meloni, si è scagliata contro l’opera.

Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato un ordine del giorno, presentato dal Movimento 5 Stelle, per esprimere sostegno al pride di Milano che si terrà nel 2020 con l’illuminazione della facciata del Pirellone.

Il Comune di Livorno, su richiesta di un parroco che si lamentava per le automobili davanti alla chiesa, ha risistemato una piazza sottraendo parcheggi e installato una statua di san Giuseppe.

Il sindaco di Rieti Antonio Cicchetti ha detto durante un’intervista in radio che non rilascerà autorizzazioni per lo svolgimento del pride nel suo Comune perché è contrario a forme di “esibizionismo”. Ancora più imbarazzanti, nelle polemiche a seguire, le dichiarazioni del consigliere comunale con delega alla Scuola Letizia Rosati, secondo cui il “mondo lgbt” avrebbe la pedofilia tra “gli obiettivi da raggiungere”.

Il Comune di Bagheria (PA) ha fatto celebrare una messa nell’aula consiliare, su richiesta dell’arciprete Giovanni La Mendola e alla presenza del sindaco Filippo Maria Tripoli. Sono stati invitati a partecipare i consiglieri comunali, gli assessori, i dirigenti scolastici e una rappresentanza di studenti e delle forze dell’ordine cittadine.

Il preside dell’istituto scolastico “Parentucelli-Arzelà” di Sarzana (SP) ha invitato gli studenti a partecipare a una messa in orario scolastico presso la cattedrale.

A Mirandola (MO) il consigliere leghista Marcello Furlani ha distribuito crocifissi e presepi in tutte le scuole di ogni ordine e grado della zona. Furlani si è giustificato parlando di “vicinanza alla chiesa” e “valenza politica” del gesto.

La redazione

4 commenti

Diocleziano

“…Anche la leader del partito di estrema destra, Giorgia Meloni, si è SCAGLIATA contro l’opera…”

Spero che il poster fosse posizionato su un muro di solido travertino… 😛

iguanarosa

Povero Pilo (Albertelli), come si è ridotto male. Garantisco che negli anni ottanta era molto meno clericale.

Gérard

Il “mondo lgbt” avrebbe la pedofilia tra “gli obiettivi da raggiungere”…
Io rimango sempre alibiti quando leggo su questo blog oppure su giornali l’ incredibile ignoranza dei personaggi della vita pubblica italiana, dagli consiglieri comunali , a sindaci e deputati .
Ognuno sa ( oppure e sopratutto chi pretende aprire la bocca in nome degli cittadini ) o dovrebbe sapere che mai come oggi la pedofilia viene unanimamente condannata da tutti, che siano LGBT oppure della gente comune . Questo non era il caso fino a poche decine di anni fa . Oltre alla pedofilia dei preti che tutti tacevano, c’ era quella degli scrittori e uomini politici che scrivevano libri sulle loro avventure pederastiche oppure se ne vantavano pubblicamente senza per questo essere condannati dall’ opinione pubblica . Non è di certo il caso oggi .

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