Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Il 2019 si è concluso con una storica sentenza che fa evolvere in Italia la giurisprudenza sul tema del fine vita e dell’eutanasia. Il radicale Marco Cappato infatti è stato assolto dalla Corte d’Assise di Milano dall’accusa di aiuto al suicidio per il caso di Fabiano Antoniani. Il tribunale ha ripreso la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso settembre, relativa all’applicazione dell’articolo 580 del Codice penale sull’istigazione al suicidio. Qualche settimana prima il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto per istituire la banca dati nazionale per le Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), per dare piena attuazione alla legge sul biotestamento. Proprio la mancanza della banda dati e i ritardi ministeriali avevano portato l’Associazione Luca Coscioni a presentare ricorso al Tar del Lazio.

La mania di marcare le istituzioni con il simbolo cattolico è ormai diffusa, con iniziative di zelanti clericali, cui però qualcuno si oppone. Durante il dibattito in aula sulla proposta per imporre il crocifisso nella sede del Consiglio regionale del Piemonte, su ordine del giorno del leghista Andrea Cane, non sono mancate voci laiche tra i politici. Il consigliere Giorgio Bertola (M5S) ha ricordato che in aula “sono presenti eletti da tutti i cittadini piemontesi di qualunque religione” e che non è il caso di “mettere simboli che hanno una valenza forte e non rappresentano tutti”.

Anche le festività natalizie hanno scatenato l’ossessione integralista di politici ed esponenti istituzionali nostrani, ma non sono mancate iniziative di buon senso per contenere la deriva. La preside dell’Istituto comprensivo Agrigento-Centro Anna Gangarossa ha spostato la messa di Natale inizialmente prevista in orario scolastico al sabato, per rispettare “la laicità e le minoranze”. La dirigente ha ribadito – come previsto dalla giurisprudenza – che “iniziative di questo tipo vanno proposte in orario extracurricolare”, attirandosi le ire dei politici integralisti.

Carmelo Palma, membro della direzione di +Europa, ha contestato la grave presa di posizione del capo della Polizia Franco Gabrielli, il quale ha espresso diffidenza nei confronti di chi non fa presepi e non espone simboli religiosi in nome della “salvaguardia dei valori e della propria identità”. “Gravissime parole che sono esattamente il fondamento sulla base del quale le minoranze cristiane in Africa e in Asia subiscono discriminazioni e persecuzioni”, ha ricordato Palma, “proprio perché considerate estranee all’identità religiosa e civile degli autoctoni”, che ha concluso: “noi, al contrario, continuiamo a pensare che non vada rottamato il principio liberale della laicità dello stato e della libertà religiosa come fondamento delle politiche di integrazione, senza nulla concedere né al separatismo religioso rivendicato dagli islamisti, né all’esclusivismo religioso predicato dai cristiani da Papeete, come l’ex titolare del Viminale, di cui il capo della Polizia condivide a quanto pare il pensiero”.

Il sostegno delle istanze lgbt trova sempre più spazio, nonostante le resistenze di alcune istituzioni. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un ordine del giorno al Consiglio regionale per chiedere il sostegno al pride che si terrà a Milano nel 2020 e illuminare la facciata del Pirellone con una scritta a sostegno dell’evento. L’odg, appoggiato anche da Pd, +Europa e Lombardi Civici Europeisti, è stato però respinto dalla maggioranza di centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia). Il capogruppo M5S in Consiglio, Marco Fumagalli, ha definito “razzista” la maggioranza contraria all’iniziativa. Nel 2016 la Giunta lombarda aveva fatto illuminare con la scritta “Family day” la facciata del palazzo regionale.

Non tutti sono d’accordo con l’ondata di moralismo confessionale che sta investendo l’Italia. La sezione di Articolo Uno di Pulsano (TA) ha criticato il nuovo regolamento di polizia urbana del Comune, che mostra “il volto illiberale della Giunta”, poiché prevede multe per le bestemmie in pubblico.

Qualche novità forse si prospetta sul tema dell’educazione sessuale. Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri (M5S) ha proposto un emendamento alla manovra finanziaria per stanziare due milioni di euro per la distribuzione gratuita di profilattici nelle scuole e la promozione di campagne informative per il contrasto alle malattie sessualmente trasmissibili.

La redazione

2 commenti

mafalda

Condivido in toto quanto scritto da Carmelo Palma, anche se avrei calcato maggiormente sulla necessità di scoprire la laicità come sistema principe per garantire uguaglianza a tutti. Peccato che nessuno parli mai dei non credenti: tutti a strapparsi le vesti per le minoranze cristiane, mentre noi non esistiamo proprio.

RobertoV

Secondo i dati statistici solo il 15 % delle persone va in media in chiesa, un po’ di più a Natale, ma anche la messa di Natale del papa in TV ha avuto solo il 15 % dello share, cioè molto meno di trasmissioni quali il Grande Fratello.
Come si fa a pretendere che per colpa di una minoranza prevaricatrice si debbano rispettare le presunte tradizioni imposte all’epoca della liberticida religione di stato? Perché sarebbe lesivo della libertà che una scuola non faccia la messa in orario scolastico? E’ esattamente il contrario. Tra l’altro non si capisce perché una scuola dovrebbe preoccuparsi di organizzare una messa anche al di fuori dell’orario scolastico. Non le compete e non si capisce che cosa ci sia di educativo in una messa. Certo che per certa gente è un fallimento educativo: è un fallimento dell’indottrinamento. Siccome la gente è poco interessata alla messa, allora bisogna costringerla ad andarci in ogni modo.
Ho trovato sconcertante un’analisi de il Foglio in cui si dice che di fronte al fatto che la gente va meno a messa anche i laici dovrebbero preoccuparsi …….Cosa ci sarebbe di così positivo ed educativo nell’andare a messa a parte la solita propaganda clericale? Per quale ragione ci dovremmo preoccupare dei problemi della chiesa cattolica? I non credenti buoni sono quelli che sostengono e promuovono la chiesa cattolica?
Anche ritenere che uno debba fare il presepe è una visione liberticida, visto che solo la metà delle persone lo fa. Quindi bisogna diffidare della metà degli italiani? Preoccupante che simili considerazioni vengano da un rappresentante delle istituzioni che dovrebbe rappresentare tutti. Quale sarebbe il legame tra fare il presepe, esporre i simboli religiosi (ovviamente rigorosamente cattolici) con l’essere una “brava” persona? Immagino che i mafiosi rientrino in tale casistica. La mia identità la definisco io, non lo stato, altrimenti ritorniamo agli stati antidemocratici e teocratici.

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