Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

Il mantenimento dei cappellani militari (cattolici) costa alle casse pubbliche circa 20 milioni di euro l’anno e mostra in maniera palese – con tanto di stellette – l’influenza del clero sulle istituzioni. Qualcosa però sta cambiando. Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta dei ministri Lorenzo Guerini (Difesa) e Luigi Di Maio (Esteri), un disegno di legge che rivede gli accordi tra stato e Chiesa cattolica sulle prebende e l’inquadramento dei cappellani nelle forze armate. Il numero dei cappellani sarà ridotto (da 204 a 162), come i loro introiti, e non avranno più uniformi e funzioni di comando.

La lotta contro l’omofobia potrebbe avere nuovi strumenti. La conferenza dei gruppi parlamentari alla Camera ha calendarizzato la proposta di legge per contrastare l’omotransfobia, con primo firmatario Alessandro Zan (Pd). Il testo unificato estenderà la legge Mancino anche a forme di violenza e discriminazioni per questioni di orientamento sessuale e identità di genere: sarà discusso in aula il 31 marzo.

I temi dell’autodeterminazione del paziente e dell’alleviamento delle sofferenze tornano a essere presi in considerazione dalle istituzioni mediche, segno di una mutata sensibilità. Il Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), organo di consulenza del governo, ha emesso un parere in cui invita a evitare l’accanimento clinico per i bambini con patologie terminali. In queste drammatiche situazioni si attivano “percorsi clinici inefficaci e sproporzionati” tali da “arrecare al paziente ulteriori sofferenze e un prolungamento precario e penoso della vita senza ulteriori benefici”. Per dirimere queste delicatissime e tragiche situazioni, in cui genitori e operatori sanitari spesso richiedono questo tipo di interventi, il Cnb consiglia di approvare una legge nazionale e rendere operativi i comitati etici in ospedali pediatrici.

Intanto la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), dopo anni di resistenze, è arrivata alla conclusione che il medico che aiuta il paziente a morire, qualora questi abbia scelto consapevolmente il suicidio assistito, non è punibile sulla base del Codice deontologico. Non è tutto oro quello che luccica, ma comunque un passo avanti. L’Associazione Luca Coscioni, che ha portato il caso di Dj Fabo fino a un pronunciamento storico della Corte costituzionale, denuncia però che l’aggiornamento del Codice deontologico è ambiguo e si presta ancora a colpevolizzare i medici che scelgono di aiutare un paziente a morire. 

Anche il riconoscimento delle famiglie gay e della dignità delle persone lgbt trova più spazio. Il tribunale di Foggia ha riconosciuto la reversibilità della pensione per la partner superstite di una coppia omosessuale in senso retroattivo, a partire da prima dell’approvazione della legge sulle unioni civili nel 2016. L’Inps dovrà versare quindi la reversibilità dal 2011.

La Cassazione ha sancito che chi si sottopone a un cambio di sesso ha, tra i “diritti inviolabili”, quello di poter scegliere il proprio nuovo nome senza limitarsi a rendere il precedente dal maschile al femminile o viceversa. La Corte d’appello di Torino aveva inizialmente derubricato la questione bollandola come “voluttuario desiderio di mutamento del nome”, opinione rigettata dalla Suprema corte.

La marea montante di promotori del crocifisso nelle istituzioni (teoricamente laiche) trova fortunatamente qualche opposizione. La minoranza del Comune di Castel Focognano (AR) ha protestato contro l’imposizione del crocifisso negli uffici pubblici voluta dall’attuale amministrazione guidata da Lorenzo Remo Ricci. Il gruppo consiliare Farecomune ha denunciato come il simbolo cattolico “oggi viene usato dalle destre come grimaldello per ‘colpire’ lo straniero, reo di mettere a repentaglio la nostra ‘identità’ e le nostre ‘tradizioni'”. 

L’invadenza delle organizzazioni confessionali è viva anche nel settore sanitario, ma riesce talvolta a essere contenuta. A Civitavecchia la Asl revoca le delibere per il protocollo d’intesa con un’associazione integralista anti-aborto che imponevano l’inumazione dei feti abortiti anche senza il consenso della donna. Il passo indietro c’è stato dopo le proteste delle organizzazioni femministe. Ma il rischio è che la convenzione sia “rimodulata” assecondando comunque le pretese degli integralisti cattolici a scapito della laicità e della neutralità delle istituzioni sanitarie.

Qualche segnale anche per una maggiore attenzione verso le esigenze dei cittadini non cattolici. Il gruppo consiliare Nonantola Progetto 2030 ha presentato un ordine del giorno al consiglio comunale del comune del modenese per ampliare i cimiteri nelle frazioni e istituire una sala del commiato pubblica, che possa essere utilizzata da tutti i cittadini a prescindere dalla fede religiosa.

 

La redazione

3 commenti

iguanarosa

Mi fa piacere la riduzione dei fondi ai cappellani inutili e il ridurli a semplici consulenti.

iguanarosa

L’accanimento terapeutico sugli adulti e sui bambini è una piaga della sanità italiana. Addirittura gli ospedali pubblici italiani si sono distinti per far arrivare casi disperati dall’estero. Sia da paesi poveri che da paesi europei che avevano decretato lo stop dell’accanimento.
Oltre che lasciar morire in pace dei corpi già torturati a lungo, si tratta di “allocare” le poche risorse sanitarie che ci sono, sui casi di persone guaribili e non sui casi disperati.

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