Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è del sindaco di Bologna Virginio Merola che
ha presenziato con fascia tricolore all’arrivo in città della Madonna di san Luca, il cui idolo è stato trasportato dai vigili del fuoco. Un evento che senza alcuna obiezione istituzionale ha visto un grande assembramento di fedeli in barba alle disposizioni contro la pandemia.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, salito in cima al duomo alla vigilia delle riaperture dopo il lockdown per il coronavirus, con un videomessaggio ha chiesto anche la protezione della “Madonnina”, il cui simulacro era stato bardato con le bandiere italiana ed europea.
Diversi esponenti politici si sono attivati per sostenere le scuole paritarie durante l’emergenza coronavirus, accogliendo le “preoccupazioni” della Conferenza episcopale. Forza Italia ha presentato una mozione rivolta al governo e l’esponente Antonio Tajani ha promesso battaglia. Il deputato Gabriele Toccafondi (Italia Viva), noto sostenitore delle scuole private cattoliche, si è attivato. La ministra della Famiglia Elena Bonetti ha sollecitato il Ministero dell’Economia e delle Finanze per stanziare 62 milioni a favore degli istituti paritari.
Il governo Conte ha sottoscritto protocolli con le confessioni religiose di minoranza per riaprire ai fedeli anche i luoghi di culto non cattolici.
Il Comune di Ferrara, con una iniziativa sostenuta dal sindaco Alan Fabbri, ha donato all’arcidiocesi 3mila mascherine e altre 500 alla comunità ebraica locale, per agevolare la presenza di fedeli ai riti religiosi.
Il presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani (con fascia istituzionale) e il consigliere della Regione Francesco Gazzetti hanno partecipato alla messa celebrata dal vescovo di Livorno per la Madonna di Montenero, patrona della Toscana.
Il sindaco di Montenero di Bisaccia (CB) Nicola Travaglini ha partecipato alla messa officiata dal vescovo per chiedere l’intercessione della Beata Vergine.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha consacrato la città alla Madonna, affidando “me stesso, la Città di Venezia e l’Italia intera a Santa Maria della Salute”. La consigliera comunale di Udine Maria Rosaria Capozzi ha chiesto al sindaco Pietro Fontanini di imitare il collega veneziano.
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e diversi capi di stato hanno sostenuto l’iniziativa del Vaticano per una preghiera interreligiosa volta a combattere la pandemia di Covid-19.
La redazione
E poi condannano Wanna Marchi…
Da milanese, solo un commento riguardo alla madonnina con bandiera.
In corso Venezia c’è una lapide che ricorda un fatto accaduto durante le Cinque Giornate: un nobile, adesso non ricordo chi e non lo cerco ora, era salito in cima al Duomo e aveva messo la bandiera tricolore in fianco alla statua dorata della madonna.
Da allora la tradizione rimane e durante le feste civili c’è la bandiera.
Che poi si mescoli il magico-religioso e la superstizione è cosa nota e non mi meraviglia più di tanto, forse per rassegnazione.
Che dire, i politici italiani non ci sorprendono mai. Come il can che abbaia ai passanti dal cortile, li “caccia via” perché camminando si allontanano. Così gli amministratori locali e nazionali, a furia di affidarsi a questo e a quel santo hanno “scacciato” la fase 1 dell’epidemia. Aspettiamo con trepidazione gli sviluppi.
Lol! E nessuno che si sia interrogato sulla reale efficacia di questo e quel santo, visto che ci hanno messo così tanto… Ma si sa, i santi no sono dio…
Da più parti dicono che dopo i divieti è il momento della responsabilità, che tutti dobbiamo fare la nostra parte e i cattolici a Bologna dimostrano subito che parte hanno intenzione di fare: quella dei privilegiati, solo i loro interessi, con buona pace degli altri e con l’appoggio delle istituzioni.
Ci si scandalizza giustamente degli assembramenti degli altri e non di quelli della chiesa cattolica, per i quali tutto è lecito, anche per adorare un inutile idolo d’oro. Hanno fatto i capricci come i bambini e sono stati accontentati e come bambini liberati si comportano. Si sono già dimenticati dei medici e degli infermieri che poche settimane fa elogiavano, adesso il merito è di santi e madonne.
La pericolosità degli assembramenti di poche decine di persone è dimostrata già da diversi episodi, mentre alla chiesa cattolica di colpo si concede il privilegio di passare da zero assembramenti ad assembramenti di centinaia di persone, senza il rispetto delle distanze minime.
Tra l’altro il 16 erano ancora in vigore le vecchie regole e, quindi, le hanno palesemente violate con la complicità delle istituzioni: le regole e le attese valgono per gli altri.
Sarà interessante fare poi un’indagine epidemiologica su quanto ci sono costati in termini di morti e sofferenze, di malati, di spese sanitarie questi regali e privilegi ai cattolici.
Proprio oggi all’offensiva con articoli su Repubblica, il Fatto, la Stampa, Avvenire ed altri sulle paritarie, soprattutto cattoliche, col classico pianto greco ed i luoghi comuni, la propaganda a favore. Non gli bastano i 62 milioni, ne vogliono almeno altri 230. Oltre agli 1.5 miliardi che già si prendono tramite stato, comuni e regioni. Bello fare il privato così. E si scopre che sarebbero i “poveri” che non possono più pagare la retta a mandare i figli nelle scuole paritarie.
Potrebbero chiedere i soldi alle cliniche private e convenzionate cattoliche che in questo periodo hanno fatto grandi guadagni a spese della collettività.
Il Giornale, col solito catastrofismo da ultimi giorni di Pompei:
“Senza le paritarie finisce la libertà”
E io, che pensavo che la libertà fosse più di casa nelle statali, ora scopro che dove si insegna di un dio sumero impollinatore di donne terrestri, lì dove impera il pensiero unico autoprodotto, lì alligna la libertà… Orpo! Chi l’avrebbe mai detto?
Quella di Conte che apre anche alle confessioni minoritarie è, secondo me, una clericalata “dovuta”, in un certo senso, per evitare di suscitare vespai che in questo periodo non è il caso.
Apre anche ai pastafariani? Ho una mezza idea di convertirmi.
Poi i bigottoni si divideranno tra chi vuol affidare l’Italia a sanBarilla e chi a sanDeCecco!
“…La ministra della Famiglia Elena Bonetti ha sollecitato il Ministero dell’Economia e delle Finanze per stanziare 62 milioni a favore degli istituti paritari… ”
Stando a quanto riportato oggi da Avvenire, i milioni sono già diventati 150.
A quanto pare la task force dei piagnoni ha colpito ancora.