«Inserire il principio di laicità in Costituzione è il primo degli obiettivi dall’Uaar e dunque non possiamo che accogliere con favore il disegno di legge presentato in questi giorni che va in questa direzione e il fatto che l’iniziativa conti già 28 sottoscrittori».
Il segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Roberto Grendene, commenta così la notizia che 28 senatori pentastellati hanno presentato un disegno di legge – primo firmatario Iunio Valerio Romano – per inserire all’articolo 1 della Costituzione il principio di laicità.
«Il rilancio del paese non passa solo attraverso decreti economici», prosegue Grendene: «L’Italia è un paese arretrato anche perché è intrisa di clericalismo. Per un rilancio a tutto tondo, civile e democratico, la Costituzione deve essere cambiata, sia affermando il carattere laico della Repubblica sia facendo sparire quell’obbrobrio rappresentato dall’art. 7, che rende la Chiesa cattolica uno Stato nello Stato, con privilegi e immunità che sono all’opposto del principio di laicità».
«Certo – è la conclusione di Grendene – alcune precisazioni del senatore (che ha parlato di “rispetto e a tutela della nostra tradizione identitaria cattolica” e di “valori civili, che hanno un’origine religiosa, come la tolleranza, il rispetto reciproco, la valorizzazione della persona e l’affermazione dei suoi diritti”) ci lasciano un po’ perplessi e ci auguriamo che non inficino il percorso del disegno di legge. Al netto di ciò, noi dell’Uaar, che abbiamo l’affermazione esplicita del principio di laicità dello Stato come nostro primo obiettivo, speriamo sia l’inizio di una svolta».
Comunicato stampa
Le dichiarazioni del senatore sono piuttosto ambigue, aspettiamo di leggere il disegno di legge.
In effetti è un po’ grottesco che si arrivi al punto di dover affermare il principio di laicità nella Costituzione dello Stato. Accettare acriticamente certe scemenze poi lo si paga caro, per esempio il concetto di “libera chiesa in libero stato”: la libertà della chiesa è tutta e solo all’interno delle sue quattro mura, per il resto devono essere valide solo le leggi dello Stato, nulla che non sia valido per TUTTA la popolazione.
Altra bischerata di comodo è il famigerato “date a Cesare quel che è di Cesare e a dio quel che è di dio”; è un paralogismo dove si è introdotto un argomento del tutto insussistente (l’esistenza di un dio), argomento che è da sempre il grimaldello per le casse dello Stato.
“…valori civili, che hanno un’origine religiosa, come la tolleranza, il rispetto reciproco, la valorizzazione della persona e l’affermazione dei suoi diritti…”
Facciamo notare al senatore che detti valori ci erano già noti fin dalla civiltà greca, e alla quale è debitrice anche la religione giudaico-cristiana.
Spero che abbiano l’intelligenza e il pudore di non intavolare trattative con la città del Male su questo argomento.
È appena il caso di rammentare che le religioni generano intolleranza, guerre sante, negazione dei diritti. E il cristianesimo non ha fatto eccezione.
_chiedo a qualche giurista, con riferimento alla Sentenza n. 203 del 1989, con la quale la Corte Costituzionale ha riconosciuto la laicità supremo principio costituzionale, cosa manca ancora in termini di affermazione del principio di laicità dello stato, per giustificare l’iniziativa del M5S.
Inserire esplicitamente il principio di laicità nell Costituzione è pur sempre un fatto positivo; la Costituzione francese lo inserisce esplicitamente (articolo 2). Certo vista l’aria che tira in italia c’è sempre il pericolo di vari distinguo che di fatto lo vanifichino. Quanto alla soppressione dell’articolo 7 temo si tratti attualmente di una “missione impossibile”; altrettanto importante peraltro sarebbe eliminare il principio di sussidiarietà inserito nell’articolo 118, e questa sarebbe una missione difficilissima, ma forse non impossibile, visto che in questo caso si tratterebbe “solo” di ridiscutere i mantra “privato è bello” e “tutto ciò che è statale fa schifo”.
E’ un brutto segnale che persino le buone iniziative in senso laico in questo paese (di cui poi c’è molto da dubitare se verranno portate a termine) debbano essere inquinate da frasi ipocrite false e melense come “tutela della nostra tradizione identitaria cattolica” e “valori civili, che hanno un’origine religiosa…”
E’ chiaro che una proposta del genere non sia partita dietro suggerimento dell’associazionismo laico che noi conosciamo, sarebbe da capire come possa essere nata e se esiste la possibilità di intercettare il terreno da cui ha preso forma…
“valori civili, che hanno un’origine religiosa, come la tolleranza, il rispetto reciproco, la valorizzazione della persona e l’affermazione dei suoi diritti”
Come si fa a ripetere una falsità del genere, si vedono gli effetti della propaganda!
Basterebbe un po’ di studio della storia per appurare il contrario. Alla tolleranza religiosa ed al rispetto civile ci sono arrivati solo di recente dopo interminabili e violenti scontri, solo per quieto vivere ed in democrazia. E non sono mai stati tolleranti neanche al loro interno.
Sulla valorizzazione della persona ed i suoi diritti basterebbe pensare a quanti verrebbero negati se a comandare fossero veramente le religioni.
Il termine laicità è un termine molto vago a cui vengono attribuiti vari significati. Non a caso lo usano anche la chiesa ed i clericali in una accezione molto differente da quella umanista.