Al voto nei 150 anni della Breccia di Porta Pia. Quando la politica si dimentica della storia

«Le elezioni sono state fissate il 20 settembre. Proprio quest’anno che ricorre il 150° anniversario della Presa di Roma! L’ennesima testimonianza di come tutta la classe politica si sia dimenticata della storia, delle conquiste di libertà e di laicità del nostro paese. C’è da scommettere che per il 25 dicembre avrebbero prestato più attenzione».

Il segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Roberto Grendene, commenta così la notizia che le elezioni regionali, comunali e il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari sono state fissate per il 20 settembre, giorno dell’anniversario della Breccia di Porta Pia di cui proprio quest’anno ricorrono i 150 anni.

«Sindaci, assessori alla cultura, la presidenza del Consiglio, il presidente della Repubblica, le Forze armate dedicheranno tempo per celebrare questa fondamentale ricorrenza? È stata una tappa decisiva per arrivare alla democrazia. Si rifugeranno tutti nel silenzio elettorale? Per l’Uaar rimane una festa. Ma dovrebbe esserlo anche per il paese. E per questo non possiamo fare altro che impegnarci affinché questo anniversario non passi sotto silenzio».

Comunicato stampa

3 commenti

Diocleziano

Ricordo che anni fa una data elettorale coincideva con una festività ebraica,
ebbene, tanto fecero gli ebrei che il governo di allora dovette cambiare
la data della votazione.
Allora vediamo se 60.000.000 di italiani non potranno ottenere ciò che
ebbero 30.000 ebrei.

G. B.

Un’osservazione di carattere linguistico: perchè è ancora in uso nella storiografia il termine PRESA di Roma, come se si trattasse della conquista di una città nemica? Visto che si trattava di italiani che andavano a liberare altri italiani da un governo oppressivo, non sarebbe più corretto parlare di LIBERAZIONE di Roma (e del Lazio)? Mica si parla di PRESA del Veneto con la terza guerra di indipendenza, o di PRESA di Trento e di Trieste con la prima guerra mondiale! Già l’infelice termine PRESA fa pensare ad un atto di violenza, quando invece i romani erano ben lieti di diventare finalmente italiani, tant’è vero che i residenti nella Città Leonina erano fortemente preoccupati di rimanere sotto la sovranità papale e si mossero tempestivamente per evitare una simile sciagura. Del resto il governo papale era così amato dai suoi sudditi che i mercenari che lo avevano difeso necessitarono della protezione dell’esercito italiano per essere sottratti alle violenze da parte del popolo. Insomma il termine PRESA al posto di LIBERAZIONE la dice lunga sui riguardi che ancora oggi ci si fa nei confronti della teocrazia papale.

Diocleziano

Prima pagina de ‘La Stampa’:
“Già a tre anni educazione civica: l’ultima follia della nuova scuola!”

E noi ci meravigliamo se vengono dimenticate le date fondanti della nostra storia?
Chi ha scritto l’articolo trova normale che a un bimbo di tre anni si insegnino idiozie quali l’esistenza di un bodyguard invisibile e altre amenità da paese delle meraviglie, ma assolutamente no all’educazione civica; hai visto mai che poi incomincino a ragionare con la loro testa? Nell’interesse di chi tanta sciatteria?

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