È morto oggi, all’età di 87 anni, Carlo Flamigni. Una personalità straordinaria per il progresso medico, civile e dei diritti laici. Quelli delle donne in particolare, senza dimenticare l’autodeterminazione nel fine vita. Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, ha insegnato endocrinologia, ginecologia e ostetricia all’Università di Bologna dal 1980 al 2008. La sua attività di ricerca lo ha reso punto di riferimento della comunità medica a livello internazionale. Non è un caso se gli organi di informazione si riferiscono al prof. Flamigni chiamandolo “padre della fecondazione assistita”.
Ha contribuito senza sosta in termini di partecipazione, disponibilità e mobilitazione alle cause dei diritti civili laici del nostro paese. Ha scelto di farlo tante volte, senza mai tirarsi indietro, a fianco dell’Uaar. Iniziando nel 2006, quando all’inaugurazione del Circolo Uaar di Bologna accolse la richiesta di diventare presidente onorario della nostra associazione. Tornato a vivere a Forlì, lo scorso settembre si è unito ai festeggiamenti per l’apertura della sede Uaar di Forlì-Cesena: ospite d’eccezione e al tempo stesso, con la sua passione e la sua umanità, attivista tra gli attivisti. Il suo ultimo prezioso contributo per l’Uaar è stato l’articolo La circoncisione, uscito sul n. 2 della nuova rivista Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano.
Carlo Flamigni era ateo, laicista, anticlericale. Non antireligioso, ma pronto a rivendicare il diritto di esserlo se e quando l’invadenza e la violenza religiosa l’avesse reso necessario. Vi invitiamo ad ascoltare il suo toccante discorso Il diritto di essere scettici, pronunciato dal palco del meeting Liberi di non credere, organizzato dall’Uaar nel 2009.
Addio Carlo, grazie per il tuo impegno. Hai reso questo mondo migliore.
L’associazione
Ieri al GR 1 delle 12 hanno dato la notizia; ma ho atteso invano che si comunicasse che tra le posizioni assunte dal prof. Flamigni c’è stata pure la copresidenza onoraria dell’UAAR. E non poteva essere che così, dal momento che avrebbero dovuto dare anche le singole parole dell’acronimo UAAR; ma in questa Italia serva e vile nominare gli atei in senso positivo è ovviamente impossibile.
…però è possibile tollerare che periodicamente conduca il tg una signora
con tanto di patibolo al collo, ostentato senza motivo.
Nel caso di Carlo Flamigni non c’era nemmeno la possibilità di inventare
una conversione dell’ultimo minuto. Mentre per il musicista scomparso oggi
si sono affrettati a farci sapere che era molto devoto…
Ognuno ha le sue priorità. Chi nei cd della propria collezione, chi in un figlio
che pareva impossibile.
È scomparso un gigante. La terra gli sia lieve.