Johannes Agterberg
Articolo pubblicato sul primo numero di Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano.
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Nel primo paese al mondo che, nel 2001, ha ammesso la “dolce morte”, non si è verificato alcun cataclisma. E si continua a cercare di migliorare la legge.
In nessun’altra parte del mondo le questioni di fine-vita sono state e sono tuttora discusse in modo così aperto, sistematico, sereno e ponderato e con una tale mancanza di rigidità ideologica e religiosa come nei Paesi Bassi. Altri paesi possono scegliere altre vie, ma difficilmente riescono a ignorare l’esperienza olandese, e devono comunque affrontare il dibattito pubblico e politico con modestia, apertura mentale, trasparenza e rispetto.
La legge sul “Controllo dell’interruzione della vita su richiesta e del suicidio assistito” è stata approvata dal Parlamento il 12 aprile 2001 con 104 voti a favore e 40 contrari. È entrata in vigore l’1 aprile 2002. Dal 2001 i casi segnalati alle commissioni di controllo sono incrementati continuamente stabilizzandosi a circa 6.500 ogni anno. L’incremento è dovuto alla maggiore conoscenza della legge da parte di pazienti e medici e alla maggiore chiarezza della sua sfera di applicazione, dovuta principalmente a quattro fattori:
- I giudizi espressi dalle commissioni regionali di controllo eutanasia per i casi complessi (per esempio le malattie degenerative) e la pubblicazione di linee guida, l’ultima nel 2018 (Codice Eutanasia 2018);
- Le poche sentenze dei vari tribunali e della Corte suprema che riguardano tra l’altro il divieto di applicazione dell’eutanasia da parte di non-medici, sofferenze anche insopportabili non causate da affezioni mediche, affezioni non indicate nella dichiarazione di volontà, quindi in mancanza del consenso del paziente;
- Le linee guida dei medici, psichiatri, geriatri e pediatri, periodicamente aggiornate;
- Le valutazioni quinquennali del buon funzionamento della legge. L’ultima è stata pubblicata nel 2017, senza particolari rilievi.
Nei primi anni i casi di eutanasia riguardavano quasi esclusivamente malattie somatiche. Pur con molta prudenza, seguendo i criteri di accuratezza fissati dalla legge, i medici si sono convinti che l’eutanasia era possibile anche per malati psichiatrici e affetti da demenza. Il numero di segnalazioni è comunque basso e soltanto una minima parte delle richieste è accolta dai medici.Stabile negli anni (circa 250 casi) è l’eutanasia per una categoria vulnerabile, quella degli anziani che soffrono insopportabilmente di una combinazione di affezioni somatiche e psichiche non mortali e in mancanza, vista l’età, di qualsiasi miglioramento.
Analizzando i due decenni di storia della legge si nota che la discussione sul fine-vita continua nella società civile olandese. Si tratta di argomenti che escono dalla sfera di applicazione della legge come:
- La stanchezza di vivere di anziani, spesso soli, che hanno sviluppato un desiderio persistente di finire la vita. Il tema è ancora in discussione ed è stata presentata una proposta di legge che fra breve sarà discussa in parlamento. Altre indagini sono in corso. Va detto che le cure per gli anziani (incluse quelle palliative) sono tra le migliori in Europa;
- La pillola dell’ultima volontà. La Cooperativa Ultima Volontà aveva lanciato un progetto per distribuire, a condizioni precise, la pillola dell’ultima volontà, il “mezzo X”, un prodotto chimico disponibile in commercio e altamente velenoso. È intervenuto il pm sostenendo che la sua distribuzione rappresenta un’istigazione al suicidio, vietata dal Codice penale, e l’iniziativa è stata pertanto bloccata;
- L’eutanasia per i minori tra 1 e 12 anni. In base alla richiesta di genitori e medici pediatri è stata condotta un’indagine conclusasi con il consiglio al governo di consentire l’eutanasia a detti minori secondo regole precise.
Gli sviluppi negli anni a venire si deducono dalla nota etica medica del ministero della sanità del luglio 2018 e dal documento strategico dell’Associazione fine vita volontaria (Nvve) del 2015.
Nella nota il ministro passa in rassegna tutti gli aspetti del fine-vita su richiesta. Particolare attenzione avrà in futuro il tema “stanchezza di vivere” con l’istituzione di una commissione che entro il 2019 svolgerà un’indagine sulla dimensione di questo fenomeno tra gli anziani. Dalla nota risulta la chiusura verso l’eventuale disponibilità di una pillola dell’ultima volontà.
Nel suo Documento strategico l’Nvve mette l’accento sulla prevalenza dell’autonomia del paziente nel decidere quando e come terminare la vita in presenza di un desiderio persistente di porvi fine. Propone di fare un esperimento con la pillola dell’ultima volontà in cui il ruolo del medico sia passivo.
Per quanto riguarda l’eutanasia medica, la distinzione tra eutanasia e sedazione profonda sarà eliminata e il medico sarà la persona indicata per svolgere l’applicazione.
La dichiarazione di volontà è vincolante per il medico e quindi non può deviare dal contenuto.
Infine, la Camera ha approvato il 31 ottobre 2019 una mozione che chiede al governo di elaborare un piano di azione per stimolare le discussioni sul fine-vita tra il medico di base e il paziente.
Immagino che quando in Italia fu abolito il “reato di suicidio” (che peraltro comparve per molto tempo anche nel codice di parecchi paesi occidentali)molti si aspettassero un continua “pioggia” di gente dalle finestre,o continue esplosioni provocate da suicidi a mezzo gas,come pure un continuo rintronare di spari derivanti da suicidi con armi da fuoco.
Questa è una delle tesi classiche utilizzate dai detrattori: cioè che il concedere certe possibilità porterebbe ad una deriva ed esplosione nel numero di casi.
A nessuno piace pensare alla morte ed al morire, soprattutto quando è sano, ma il rimuovere il problema e far fare solo alla natura può non essere una soluzione accettabile e causa di notevoli sofferenze.
Qualche timido segnale di svecchiamento dell’applicazione delle normativve e di minor vigore alcuni dinosauri filoCei, comincia a vedersi anche in Italia. Può essere che in futuro raggiungeremo lo stesso grado di civiltà dell’Olanda.
Cosa è successo dopo la legalizzazione dell’eutanasia in Olanda? Semplice: la dimostrazione, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che i detrattori vivono di fallacia logica del piano inclinato, e probabilmente ora devono inventarsi qualcos’altro pur di non farsi vedere che si mordono la lingua.